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Autore: NightmareInsomnia    20/12/2013    1 recensioni
Quello sotto il vischio è in assoluto uno dei momenti più romantici di sempre.
Cinque storie ispirate a questo tema conduttore che ci terranno compagnia in questo periodo Natalizio.
Gli amori più belli non sono mai quelli più semplici e Harry, Niall, Liam, Zayn e Louis lo sanno bene.
Ogni storia avrà una trama diversa, dei personaggi diversi e significati diversi.
Spero vi piacciano.
Buon Natale.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Non ho voglia di festeggiare mamma!- disse la mora vedendo la madre entrare nella sua stanza senza neanche chiedere il permesso.
 
-Su, su. Non penserai di deprimerti per tutte le feste natalizie, vero Effy?- rispose a tono tirando le tende e aprendo la finestra facendo entrare il sole invernale che timidamente quella mattina aveva deciso di non nascondersi dietro alle nuvole.
 
-Mamma! Spero tu stia scherzando!- si lamentò la figlia alzando di scatto la testa alle parole della donna per poi massaggiarsi le tempie costatando fosse stata una brutta idea.
 
-Effy, non sembra un po’ esagerato deprimerti per un ragazzo che ha preferito tradirti che amarti come avresti meritato?
 
-No mamma. Mi sembra normale non voler festeggiare uno stupido Natale in famiglia dopo essere stata lasciata dal ragazzo che amavo.
 
Che bugia aveva detto la piccola Effy!
 
La donna sbuffò pesantemente prima di uscire seguita da un suo grido.
 
-Alza il culo dal letto e preparati! Des e Harry saranno qui a momenti.
 
Harry… no, non ci doveva pensare.
Lei era depressa, sì. Depressa perché… il suo ragazzo l’aveva tradita. Sì era così.
No, niente di tutto questo era vero.
Per Effy, Ryan era l’ultimo dei pensieri.
Era stata una bellissima storia la loro.
Si conoscevano fin da bambini e a sedici anni lui si dichiarò. La cosa aveva sconcertato la piccola mora che aveva paura che la loro amicizia si sarebbe rovinata per sempre.
 
La palestra della scuola era decorata a festa e piena zeppa di ragazzi che ballavano. Quell’anno chiunque avesse organizzato il ballo d’inverno, aveva fatto le cose in grande.
A un certo punto il capitano della squadra di football, Ryan Lee, il ragazzo più bello dell’intero istituto con un balzo salì sul palco improvvisato bisbigliando qualcosa al cantante che si stava esibendo.
Immediatamente smise di cantare e gli cedette il microfono accompagnato da una pacca sulla spalla e un sorriso incoraggiatore.
Il ragazzo si sistemò la cravatta e dopo essersi rischiarato la voce per attirare l’attenzione iniziò a parlare.
“Sera a tutti ragazzi. Scusate per l’interruzione ma devo fare un annuncio importante. E’ da un po’ di tempo che voglio dire una cosa a una ragazza.”
Le poche ragazze che ancora non gli stavano prestando attenzione si girarono curiose e desiderose.
Sì, perché che persona sana di mente non avrebbe desiderato un ragazzo come Ryan?
Bello, intelligente, dolce, coraggioso atletico… perfetto in poche parole.
“E’ in assoluto la ragazza più bella del mondo. I suoi occhi sono un qualcosa di fantastico, le sue labbra sottili quando vanno a formare un sorriso sono una vera e propria opera d’arte.
E’ intelligente, simpatica e anche un po’ pazza. Con lei non ci si annoia mai… ed io… io credo di essermi innamorata di lei, quindi glielo dirò. Effy, ti amo.”
Gli sguardi delle persone che prima stavano fissando con le labbra socchiuse il biondo si puntarono sulla diretta interessata che con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata guardava il suo migliore amico.”
 
Dire che ne era rimasta sconvolta era poco. Non se lo sarebbe mai aspettato.
Non aveva mai pensato a Ryan in quel modo e, infatti, ci mise qualche giorno per potergli rispondere.
 
“Lo sapevo, non avrei mai dovuto dirtelo.” Disse tristemente il ragazzo alzandosi dagli scalini su cui era seduto.
“No, dove stai andando?” gli chiese la mora afferrandogli una mano.
“A casa, sai è la vigilia di Natale e manca poco alla mezzanotte. Anche tu dovresti andare dentro” indicò con la testa la casa di Effy dietro di loro.
“Ti prego, rimani!” gli chiese supplicando la ragazza.
“Perché dovrei?”
“Perché ti amo.”
Erano le uniche parole che Ryan volesse sentire e dopo aver sorriso, si abbassò alla sua altezza per lasciarle un dolce bacio sulle labbra.
 
Effy non sapeva se quelle le parole le pensava davvero. Lo disse perché gli voleva troppo bene per farlo uscire dalla sua vita.
Nonostante tutto era certamente il sentimento che più si avvicinava all’amore che avesse mai provato.
Ryan fu certamente uno di quei fidanzati che tutte le ragazze avrebbero voluto avere.
Le mandava messaggi dolci quando non poteva vederla di persona, pensava sempre a lei, le scriveva lettere romantiche, era disposto a rinunciare a una serata con gli amici per lei, non avrebbe mai neanche guardato un’altra ragazza.
La mora era sicura che avesse fatto bene a dirgli quelle famose due parole, fin che un giorno sua madre ebbe la grande idea di sconvolgere per sempre il pensiero della ragazza facendogli presentare il suo caro compagno, Des.
Ma non fu quello il problema.
 
Un uomo entrò dalla porta seguito da un ragazzo.
“Ciao, tu devi essere Effy. Tua madre mi ha tanto parlato di te.” disse l’uomo avvicinandosi.
La mora sorrise e fece per tendergli la mano ma Des la anticipò abbracciandola e lasciandola di stucco.
“Effy, lui è Harry, mio figlio.” gli presentò il ragazzo appena si staccò.
“Ciao Harry.” Lo salutò cordialmente la ragazza.
“Ciao.” bofonchiò il moro rifiutando la mano da lei tesagli.
Più tardi si accomodarono a tavola e mentre Victoria e Des parlavano Effy ebbe il tempo di osservare quel misterioso ragazzo.
Dei capelli mori e ricci gli incorniciavano il bel viso, le sue labbra rosee erano un vero e proprio spettacolo, ma la cosa in assoluto più bella erano quelle pietre verde acqua che aveva incastonate al posto degli occhi.
 
Era quel tipo di ragazzo incasinato, con decine di macchie d’inchiostro sulla pelle, uno di quelli chiusi in se stessi, uno di quelli che non parlavano mai, ma nella sua testa c’era un gran chiasso, uno di quelli che non si affezionavano mai per davvero, quelli convinti che i sentimenti erano una gran cazzata.
Effy si ricorda di aver pensato di odiarlo.
 
Des e Victoria erano usciti a cenare e avevano deciso di lasciare i due ragazzi in casa Styles, impedendo alla mora di uscire con Ryan.
“Sto cazzo che ci vediamo questa serie per ragazzine.” Disse Harry prendendole il telecomando dalle mani per cercare qualche canale decente.
“Che stai cercando di insinuare?” chiese irritata Effy.
“Uhm… che è una stupida serie per cretine come te.” Rispose facendo spallucce Harry.
“Sei un coglione.”
“Ma che tipo di problemi hai?” Le chiese Harry buttando la testa indietro.
“Tu sei il mio problema!”
“Ma che ti ho fatto?”
La mora aprì bocca per rispondergli ma le parole le morirono in gola. Il perché non lo sapeva neanche lei.
Si limito a prendere un cuscino, salire le scale, entrare nella camera degli ospiti e sbattere rumorosamente la porta.
 
Da quel giorno la ragazza iniziò ad avere problemi con Ryan.
Il ragazzo si accorse del fatto che avesse sempre la testa da un’altra parte, ma non riusciva a capacitarsi di ciò.
Sentiva soltanto che lei stava pian piano scivolando via da lui.
 
“Cazzo Ryan, finiscila. Sei diventato paranoico!” urlò la ragazza per poi chiudere la chiamata. Non riusciva a capire il perché di quell’attaccamento morboso che il suo fidanzato aveva assunto da un po’.
Il vero problema però era che non era vero. Ryan si comportava come al solito, ma è come se la sua ragazza non sopportasse più ciò. O forse non sopportava più lui.
“Che è successo? Il tuo ragazzo si è accorto di quanto tu sia insopportabile?”
Harry era spuntato dal nulla per poi lanciarsi sul divano al suo fianco.
“Molto divertente Harry.”
“Dai seriamente, che è successo?” le chiese Harry mentre si arrotolò una ciocca di capelli della sorellastra sul dito assorto a osservarli.
La ragazza dopo essersi ripresa dalla sorpresa gli rispose.
“Quel cretino di Ryan continua a insinuare che sono cambiata, che non sono più la stessa di qualche mese fa, prima che incontrassi…”
Effy si bloccò rendendosi conto di come avrebbe dovuto completare la frase.
“Chi? Prima che incontrassi chi?” chiese curioso il riccio.
“Prima che incontrassi te!”
 
La piccola mora non si sarebbe mai e poi mai immaginata che quelle parole fossero vere, eppure era così.
Lei era veramente cambiata dopo l’incontro col riccio.
 
“Cosa fai?”
Effy si portò una mano all’altezza del cuore cercando di riprendere a respirare normalmente.
“Harry! Ma come diavolo fai a sbucare sempre del nulla!” lo rimproverò la ragazza una volta essersi ripresa.
Il riccio ridacchiò per poi stendersi sul letto al suo fianco.
“Allora, mi dici che stavi facendo?” le chiese dopo qualche attimo di silenzio.
“Stavo chattando” fu vaga Effy.”
“Con chi?” chiese prontamente il fratellastro.
“Con Ryan.”
Il riccio si rabbuiò appena sentì quel nome.
“Con quel coglione del tuo ragazzo?”
“Ehi, ma perché lo tratti sempre male? Che ti ha fatto?” gli chiese.
“Niente. Però ha te.”
Effy non capì il significato di quella frase e non rispose. A un certo punto sentì un movimento e si girò verso Harry che si era spostato su un fianco per poterla guardare.
“Se io ti sfioro che cosa senti?” le chiese.
La piccola mora non fece in tempo a rispondergli che il riccio le passò una delle sue grandi mani sul braccio scoperto.
La ragazza sentì dei brividi percorrerle la schiena e un senso di piacere diffondersi nel cervello.
 
Effy si accorse presto di quanto potere Harry avesse su di lei.
 
“Ehi, buongiorno.” La salutò il ragazzo appena aprì gli occhi.
“Buongiorno” biascicò lei in risposta.
Non fece in tempo ad alzare il busto che il riccio si abbassò alla sua altezza per poi poggiare le sue morbide labbra su quelle sottili di lei, unendole così in un bacio che nessuno dei due aveva programmato.
 
Effy si ricordava benissimo quel giorno. Era rimasta tutto il tempo imbambolata cercando di concentrarsi sulla parte negativa del sentimento che stava iniziando a provare per Harry. L’unico problema era che non c’erano cose negative.
Quel sentimento che la distruggeva allo stesso tempo la faceva sentire bene. La faceva sentire viva, viva come mai si era sentita.
 
“So che tu vuoi me, non lui”
“Cosa ti fa sentire così sicuro di quello che dici Harry?” lo stuzzicò la sorellastra.
“Il modo in cui io ti faccio sentire.”
“E come mi faresti sentire?”
“Ti faccio sentire il cuore in gola appena la mia mano sfiora la tua pelle. Ti faccio sentire i brividi per tutto il corpo appena pianto i miei occhi nei tuoi. Ti faccio sentire delle fitte allo stomaco quando dalla mia bocca escono parole dolci. Ti faccio sentire eccitata quando all’orecchio ti sussurro cose sporche. Ti faccio sentire sicura di te stessa quando ti dico di non preoccuparti. Ti faccio infine letteralmente svenire quando ti bacio.”
La ragazza spalancò gli occhi sorpresa. Come faceva a capirla così a fondo?
 
E mentre s’infilò i jeans puliti, una maglietta a maniche lunghe e una felpa pensò anche a quante altre cose le faceva sentire.
Harry era speciale. Ryan si avvicinava all’amore, Harry era l’amore.
 
“Sei sicura?” le chiese per la centesima volta.
“Sì Harry. Non ce la faccio più a far finta di niente. Io ti voglio”
Gli occhi pieni di desiderio di Harry si spostarono su quelli celesti di lei. Anche lui la voleva. Più di ogni altra cosa, ma aveva una un pensiero fisso in testa. Aveva paura. Paura che il suo desiderio fosse solo carnale. Perché a Harry non bastava. Harry voleva il suo cuore.
 
Mentre si truccava, pensava a quanto fosse stata speciale quella volta. La notte più bella della sua vita.
 
“Che cosa hai fatto?” urlò Ryan.
“Hai capito bene. Sono andata a letto con un altro.”
Il suo ragazzo rimase impietrato a fissare il vuoto per poi sospirare.
“Non m’interessa se hai fatto sesso con un altro. Sono disposto a perdonarti.”
“Amore.” lo corresse Effy.
“Cosa?” le chiese sperando di non aver capito quello che avesse appena detto la sua ragazza.
“Non abbiamo fatto sesso, abbiamo fatto l’amore.”
“Harry ti ha fatto il lavaggio del cervello, perché è così, vero? Sei andata a letto col tuo fratellastro!
“Non mi ha fatto il lavaggio del cervello. Io lo amo!” urlò lei.
“Ma lui ama te?!”
 
Dopo il discorso che aveva avuto col suo ragazzo, smise di parlare con entrambi.
Ryan aveva colpito nel segno. Lui la amava?
No, uno come lui non poteva amare… questo la faceva soffrire tantissimo.
Dopo aver preso un grosso respiro, scese giù da basso, dove sua madre, Des e Harry la stavano aspettando.
Fece un finto sorriso e dopo aver scambiato quattro parole con quello che fra quattro mesi sarebbe diventato il suo patrigno a tutti gli effetti, s’isolò seduta sul divano di casa aspettando l’arrivo della mezzanotte.
Una mano prese la sua e quando alzò lo sguardo, si costrinse di trattenere il respiro. Ogni giorno diventava più bello.
 
-Posso parlarti?- le chiese a bassa voce nell’orecchio.
 
Effy si limitò ad annuire seguendolo fuori di casa proprio sotto il portico.
 
-Perché mi stai evitando?- le chiese senza giri di parole appiattendo il suo corpo al muro con il suo.
 
In quella posizione la mora si sentì morire.
 
-Non ti sto evitando.- finse la ragazza cercando di mantenere stretto quel poco autocontrollo che le era rimasto.
 
-Ti prego, dimmi perché lo stai facendo!- ansimò Harry contro il suo collo mentre col naso le accarezzava il collo.
 
Quella ragazza era come una droga per lui.
 
-Perché ho paura.- si decise di rivelare Effy.
 
-Paura di cosa?- chiese Harry alzando lo sguardo piantando quelle preziose pietre verde acqua nei suoi occhi.
 
-Di tante cose. Di non essere abbastanza per te. Di non essere ricambiata.- rispose arrossendo e abbassando il viso non riuscendo a reggere lo sguardo.
 
-Ricambiata?- chiese confuso ma allo stesso tempo speranzoso il ragazzo.
 
-Sì, ricambiata, perché io ti amo.
 
A quelle parole il respiro di Harry si fermò, il cuore iniziò a battere come se da un momento all’altro dovesse uscirgli dal petto.
 
Presto però lo sguardo di Harry si perse in alto facendo temere alla ragazza che lui non ricambiasse. Solo quando seguì i suoi occhi, si accorse di cosa stesse fissando.
 
-Ti amo anch’io
 
I due si sorrisero e si baciarono nel modo più dolce che conoscessero. Effy era sicura che se le braccia di Harry non le circondassero la vita sarebbe già caduta a terra a causa delle gambe molli e Harry non era sicuro di avere abbastanza forza di volontà per staccarsi dalle labbra sottili di lei.
 
Ed è così che i due si ritrovarono a baciarsi sotto il vischio mentre scoccava la mezzanotte.







Under the Mistletoe!
Ringrazio tutte le buone anime che sono arrivate a leggere fin qua.
Ho come l'impressione che non siano molte però...
Comunque, come avrete notato, questa è una raccolta di One-Shot in occasione del Natale. E' da un po' che mi frullava per la testa questa idea, così questo pomeriggio mi sono messa a scrivere questa storiella su Harry.
L'unica cosa che ovviamente avranno in comune queste storie sarà il vischio :)
Beh, mi piacerebbe tantissimo se mi lasciaste una recensione. Positiva, neutra, critica...
Non mi interessa. Voglio sapere cosa ne pensate e se secondo voi dovrei scrivere anche le altre quattro che ho già in testa.
Ditemi anche se trovate degli errori...
Giuro che sto facendo gli occhi dolci e poi a Natale sono tutti più buoni...
Okay, io ora mi eclisso, ma voi, fatevi sentire!

Sally_

P.S. Sto cercando qualche storia carina da recensire. Potete propormene una (che sia o non sia vostra)?
Grazie a chi lo farà :)

 
   
 
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