Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Breathless92    20/12/2013    2 recensioni
Ho spesso letto delle raccolte di varie storielle auto conclusive dedicate ad un fandom,
così ho pensato di provarci anche io. Scriverò diverse fic dedicate a coppie diverse di tutta la serie di JoJo.
Ovviamente a tema amoroso. Spero possano piacere. Ho messo arancione come rating perchè ho intenzione
anche di scrivere storie più serie e magari potrei soffermarmi su temi più espliciti! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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L’ultimo bacio
 
 
“Hey Jotaro… Jotaro svegliati, per favore apri gli occhi. Mi spaventa il tuo volto. Stai avendo un incubo? Cosa stai sognando? Cos’è che ti fa tanto soffrire?  
Jotaro…  Apri gli occhi.”



Fu un momento, un fugace istante, poi Jotaro si destò dal suo sonno. Erano giorni che non dormiva, forse addirittura settimane, aveva smesso anche di mangiare regolarmente, ormai era uno straccio e si trascinava lentamente arrancando e sopravvivendo a malapena. I suoi occhi verdi erano così crudelmente contornati da scure occhiaie. I capelli scendevano scompigliati sul suo viso, ed il corpo emaciato stava lentamente dimagrendo…  Era solo in quella spoglia camera. Da quanto tempo non usciva di lì? Quante volte sua madre e suo nonno avevano provato a rassicurarlo, a svegliarlo da quel suo stato di apatia? Non se lo ricordava più… Si era svegliato certo di sentire una voce, una voce che conosceva sin troppo bene, chiamarlo. Ma quando aveva aperto gli occhi la cruda realtà lo aveva colpito con forza, sbattendolo nuovamente a terra. Lui era forte, era coraggioso, ma… Ma… Era così difficile rialzarsi ora. Il suo corpo pesava così tanto…
Kakyoin era morto, e lui non aveva potuto fare nulla per salvarlo. Altri compagni avevano perso la vita, li ricordava con grande dolore ma anche con gioia. Ma Noriaki… Lui… Era diverso. Lo aveva amato così tanto. Lo aveva stretto a sé e baciato così tante volte. Eppure ora non ricordava come fosse stato l’ultimo bacio che si erano scambiati. Era stato ricolmo di passione? Era un bacio rubato prima di un nuovo viaggio? Era un casto bacio della buona notte? No, per quanto ci pensasse lui non riusciva a ricordarlo.
Si sollevò con la schiena incrociando le gambe, una mano percorse il suo viso e strofinò con forza gli stanchi occhi del moro, quegli occhi così verdi che avevano sempre brillato… Che lui amava tanto. Ora erano così vuoti. Cercò qualcosa sul comodino e quando lo trovò ne estrasse una sigaretta, e portandosela alle labbra l’accese e ne inalò in profondo respiro. Sorrise malinconico. Quante volte ti aveva rimproverato Kakyoin che i tuoi baci avevano il sapore della nicotina?
Il fumo si fece denso e riempì la sua visuale, era così assorto in quel gioco di forme che stava disegnando. Poi esso si deformò quasi a creare una figura umana, che pian piano si definiva sempre di più sino a diventare terribilmente nitida. Lui, l’amore della sua vita, era lì, seduto dinanzi a lui con un ampio sorriso sul viso. I suoi capelli rossi esaltavano i dolci lineamenti e gli occhi verdi splendevano sulla sua carnagione candida.
“Ciao Jotaro…” fu un sussurro talmente silenzioso che il moro fu certo di aver solo immaginato.
Prese un'altra boccata di sigaretta, cercando di rimanere calmo. Evidentemente si era talmente trascurato da avere le allucinazioni. Doveva proprio essersi maltrattato…
La figura dinanzi a sé si avvicinò e gli posò gentilmente una mano sul viso. Per quanto sembrasse tutto così irreale quel tocco era fisico, lo sentiva, lo percepiva realmente sulla sua pelle. Istintivamente il suo cuore iniziò a palpitare freneticamente, tanto da soffocargli i respiri nel petto.
“Kakyoin… “ Sussurrò con voce spezzata da una gioia ed una felicità che andavano oltre qualsiasi altro sentimento avesse mai provato prima. Il rosso sorrise e appoggiò la propria fronte a quella di Jotaro osservandolo direttamente negli occhi. In quegli occhi verdi come smeraldi, occhi innocenti e puri, il moro si sentì annegare.
“Non ho molto tempo Jotaro… Sono venuto a salutarti, prima di andarmene, non sarei mai riuscito a riposare in pace senza prima poterti rivedere di nuovo. E’ stato difficile ma alla fine ce l’ho fatta.” Non riuscì bene a comprendere il senso di quelle parole, ma sapeva cosa queste indicassero… Lo aveva capito sin troppo bene, ma nonostante l’amarezza della consapevolezza in lui c’era anche una grandissima gioia, la felicità di chi poteva dirgli addio, poteva scrutare il suo volto in quella penombra ed accarezzarne i morbidi capelli scarlatti.
“So che è così difficile andare avanti, so che il dolore ti mangia l’anima. Ma devi vivere, tu devi vivere per entrambi, così che un giorno, prima o poi, ci riuniremo. Vivi la tua esistenza, ama e cresci. Ti prego. Fallo per me. Accetta la mia morte. E vai avanti…” Le parole del gracile giapponese erano soavi, arricchite da una dolcezza che scaldava il cuore. Erano parole forti, che colpivano nel profondo, ma nel contempo erano così tremendamente piacevoli.
“Mi manchi così fottutamente tanto…” per la prima volta in vita sua Jotaro non si fece problemi ad aprire il suo cuore, a dire apertamente cosa provava, quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe viasto Noriaki e non voleva lasciarlo andare senza avergli detto tutto quello che altrimenti si sarebbe pentito di non aver sfogato… Il rosso sorrise dolcemente a quelle parole.
“Io sarò sempre con te. Una parte di me vivrà sempre con te, così come una parte di te sarà sempre con me, ovunque andrò…” Parve insicuro sul luogo che avrebbe dovuto raggiungere, come se non lo conoscesse realmente. Come se per tutto questo tempo fosse rimasto bloccato in qualche mondo in questo modo senza poter trovare pace.
“Ti amo.” Disse rapidamente Jotaro, prendendo prima un lungo respiro. Era evidente che quelle parole erano state difficili da trovare e ancora più difficili da pronunciare.
“Ti amo anche io…” Rispose arrossendo Kakyoin, poi le mani del moro lo cinsero in un abbraccio dolcissimo prima che le sue labbra lo cercarono e lo sfiorassero con una gentilezza che non era solita di quello stupido teppista menefreghista il quale era Jotaro…
Si lasciò trasportare, semplicemente aveva bisogno di quel contatto, di ritrovare la sua vita, la sua luce in quel buio. Ora il mondo gli appariva meno spaventoso, avrebbe vissuto, si come Noriaki gli aveva chiesto, per entrambi, portando per sempre con sé il ricordo del loro ultimo bacio, un bacio così dolce da avere il sapore delle ciliegie…
Quando le loro labbra si separarono entrambi videro il viso l’uno dell’altro, entrambi avevano gli occhi lucidi, prossimi ad un silente pianto, che era più lo sfogo di una gioia così tanto ricercata dopo troppo tempo, piuttosto che di un dolore dovuto ad un addio.
“Addio amore mio…” Disse il moro stringendolo forte a sé, mentre sentiva il corpo del rosso scemare sempre di più, diventando ogni secondo meno tangibile…



Si svegliò quella mattina con gli occhi ancora umidi, non riusciva a comprendere se quello che aveva vissuto fosse stato un sogno o meno. Era impossibile credere che fosse stato reale… Eppure, quelle sue labbra era rimasto il dolce sapore delle ciliegie.
Sorrise sfiorandosi le labbra con le dita.
Ora era pronto a vivere…
Per entrambi.





[Angolino dell'autrice]
Questa è una fic un po' triste, ma nel contempo felice? Non so come dire trovavo bella l'idea che potessero salutarsi
dopo essersi lasciati così bruscamente. Volevo dare a loro un ultimo momento, da vivere assieme, una gioia triste, ma anche
dolcissima. Spero vi sia piaciuta comunque nonostante il tema triste.
Grazie della lettura e dei possibili commenti :)
Al prossimo capitolo (che arriverà dopo il 27 causa partenza ^^)
 
   
 
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