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Autore: fannysworld    21/12/2013    0 recensioni
Oggi è il mio primo giorno al liceo e, per la cronaca,io odio il liceo. Quella infondo dovrebbe essere la mia classe,la 1H. Non hanno ancora fatto l'appello ma già mi stanno tutti sul cazzo. Io sono Brooke, ho 14 anni e se state cercando una storia d'amore avvincente e che rallegri la vostra vita e la illuda di speranza chiudete questo libro, accendete la Tv e vedetevi uno di quei programmi di Barbara D'Urso strappalacrime su canale cinque. Questa è la mia storia, non è uscita da un cartone Disney,purtroppo. È una storia reale di una ragazza che forse ha vissuto troppo dell'adolescenza e con problemi da risolvere grandi più del suo dizionario di greco. Penso non ci sia altro da aggiungere.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi è l'ultimo giorno di scuola prima del week-end. Sono ancora fuori al balcone. Tremo dalla testa ai piedi. Sopportare quel sogno tutte le notti già è orribile, sognarlo due volte distrugge. Mi sciacquo i polsi e mi siedo per terra. Ho ancora davanti agli occhi la macchina schiantarsi contro mio fratello. Avevo voglia di strapparmeli via dal viso, come se potesse farmi dimenticare quella notte d'estate. Successe un anno e mezzo fa. Mio fratello è in coma da quel giorno. Il dottore, quando ci sono anch'io, dice che si riprenderà. Poi, però, prende in disparte mia madre e la vedo piangere sulla spalla del dottore. Tutti credono io non abbia capito che mio fratello sta morendo. Mi fanno discorsi speranzosi per farmi tranquillizzare. Glielo lascio fare: li vedo rassicurarmi e sembra stiano parlando con se stessi che con me. Vorrei fargli capire che la colpa è mia e scusarmi, ma non mi ascoltano. Dicono che sarebbe potuto succedere a chiunque. Non è così e loro lo sanno. Se io non gli avessi chiesto di fermare la macchina ora starebbe qui con me a dare una mano a mamma. Il citofono suona, deve essere Luka. -"si,sto scendendo,n'attimo"- e vado a prendere la cartella. Forse ho risposto in tono poco carino, mi farò perdonare con un abbraccio. Sulla scrivania c'era un foglietto di mia madre. "non aspettarmi per cena,faccio il turno di giorno e di notte. Con amore,mamma." Sono tre giorni che non vedo mia madre. La mattina è a scuola poi in ospedale e la sera è una babysitter. Ho paura non si riposi abbastanza. Butto il foglietto nella spazzatura e esco. Luka è seduto sulle scale. Non mi ha ancora visto. Mi abbasso e gli sussurro all'orecchio -"Buongiorno, bel principe"-. Si diverte spesso a chiamarmi principesse così lo prende in giro con 'principe'. -"Ehi, che brutta faccia,ma che hai fatto?"- -"Si,sono anch'io contenta di vederti,Luka."- rispondo sarcastica. -"No,sul serio. Ma hai dormito?"- -"mh.. abbastanza"-. Mi analizza per qualche secondo poi azzarda -" .. È quello che penso?"- -"Tu pensi troppo,Lu'- scherzo sorridendo. In realtà aveva capito,capisce sempre. Temevo facesse altre domande così cerco di distrarlo. -"che materie hai oggi?"- Oddio, che domanda di merda. Mi è uscita senza riflettere,anche un bimbo capirebbe che è un diversivo. Mi lancia uno sguardo offeso. C'era un silenzio imbarazzante. Devo rimediare. -"si,è quello che pensi. Ma è tutto ok. Ho seguito i tuoi consigli e hanno funzionato"-. Ti prego fa che mi crede,ti prego. -"mh..fantastico"- Okay non è convintissimo ma almeno non farà più domande. -"stasera allora film?"- Giusto, è l serata del film solo io e lui, me ne ero dimenticata. -"..si, vieni quando vuoi"- sembrando più disinvolta possibile, se lo scopre mi ammazza. Le cinque ore passano in fretta. In questa settimana ho fatto amicizia anche con qualch'altra ragazza. Penso che per conoscere tutta la classe mi ci vorrà almeno fin a Natale. Per ora,oltre a Lila, ho conosciuto Zoe, Mia e Giulia. Sono abbastanza simpatiche, meglio di quanto mi aspettassi. Le ho anche un po' analizzate, diciamo, giusto per capire come sono fatte. Mia mi sembra insicura, come se ogni giorni dimenticasse l'autostima a casa. Mi ricorda tanto un pulcino abbandonato che sta imparando a vivere da solo,stufo di cercare il gruppo. Ho provato tenerezza la prima volta che l'ho notato ma, riflettendoci, sta facendo la cosa giusta, forse esagera però. Poi c'è Giulia. Dovrei contattarla qualche volta. Non so: quando parla oppure come ride.. sembrano essere nascosti piccoli urli di aiuto. Infine Mia. È una tipa allegra, saltella di qua e di la, sembra un po' pazza ma è forte. Suonata la campanella, fuori scuola, aspetto Luka e andiamo a casa insieme. -"ti va di mangiare da me?"- Nella sua voce c'era un piccolo tono di tristezza. Cerco il suo sguardo, sperando di avere qualche altra informazione. Nulla, fisso verso il basso. -"con piacere"-. Scoprirò che succede oggi pomeriggio. Arriviamo a casa sua. -"Buongiorno signora Brums, Luka mi ha invitato a pranzare da lei,spero non abbiate problemi.."- -"non dirlo nemmeno per scherzo,Brooz, e dammi del tu,sei come una nipote per me"- -"e lei una zia."- si girò per guardarmi e mi sorrise. Ero sincera. La signora Brums si sempre presa cura di me mentre mia madre lavorava. Quando mio fratello ha avuto l'incidente mi fece dormire da lei tutta la settimana. Lo apprezzai molto, mi aiutò a prendere una pausa per riprendermi. -"andate pure di sopra,vi chiamo io quando è pronto"-. Bene,bene,bene. Adesso vediamo un po cosa affligge il mio valoroso principe. Entriamo in camera. Si stende sul letto lanciando lo zaino in qualche oscuro angolo della stanza. Di solito mi infilo tra le sue braccia, oggi no, me ne resto seduta a guardarlo. -"non vieni qua?"- era deluso. -"certo.."-. Mi stendo vicino a lui. Il silenzio di quella stanza imbarazzava entrambi. Mi giro verso il suo viso per guardarlo negli occhi. -"Lu', che sta succedendo?"- -"che intendi?"- -"sei triste,lo sento."-. Abbassa lo sguardo: pessimo segno. -"io.."- -"RAGAZZI A TAVOLA"- urla la zia, interrompendo l'unico momento in cui riesco a far parlare Luka. accidenti. Ci aveva cucinato pasta con la panna e,per secondo, del salmone col pane. -"È tutto ottimo, signora Burms,grazie"- -"Figurati,Brooz"- -"Come mai Stan non è qui?"- Il cugino di Luka non sta quasi mai a casa. -" È all'università, sta studiando molto in questo periodo, fra poco ci saranno tutti gli esami fine corso"- -"aah..capisco.."-. Finiamo di mangiare e ritorniamo in camera. Questa volta non mi scappa. Luka deve dirmi cos' ha. Ci sediamo sul divanetto, sfoglia il menù del cellulare per non guardami. -" Adesso basta,Lu'. Che succede?"- -"Forse è meglio che te ne vai da te."- Mi ha spiazzata. Immaginavo di tutto,anche urlarmi contro, ma non che mi cacciasse. -"cosa.cazzo.stai.dicendo."- Altri dieci secondi e perdo il controllo. -"hai sentito bene."- -"facciamo così, se ti ritorna l'intelligenza vieni a vederti il film da me stasera,ok?"-. Corro a casa mia. Giuro, voglio picchiarlo. Che cazzo gli prende?! Prendo il libro di Lila e vado in soggiorno a leggere magari mi calmo. Sono le sette e mezza e ancora non si è presentato. Che faccia tosta. Io lo ammazzo,giuro. Adesso vado di la e lo ammazzo. Ora vad- suona il campanello,è lui. -"Sei venuto.."- -"Brookz, mi spiace. Tu sai come sono fatto..io.. per favore, fammi entrare"- -"fuori non stai comodo?"- Okay,forse questa è cattiva. -"Entra,idiota."- Andiamo nella dependance,dove avremmo visto il film. -"E bene..?- Volevo sapere cosa gli era passato per quella testa di cazzo. -"Mi spiace,ok? Non avrei dovuto cacciarti e nemmeno fare il depresso solo che tu.. non mi tratti più da migliore amico, ti stai allontanando. Non ti sfoghi più con me e oggi cerchi di cambiare argomento con una domanda di cazzo. Cosa succede a te?"- Pensavo mi dicesse che era triste perché boh,un brutto voto a scuola o non lo so. Non potevo credere fosse colpa mia. Mi avvicino a lui. Aveva gli occhi distrutti. -" amore,io sto bene. Non ho nulla, qualsiasi cosa tu la sai già. Mi leggi nella mente non hai bisogno di chiarimenti,per questo sei il mio migliore amico."-. È sorpreso,non capisco il perché. -"promettimi, allora, che resterai con me per tanto tempo. Prima ho sentito che ti stavi allontanando e ho voluto allontanarmi io per primo. Ho bisogno di te come un bimbo ha bisogno della sua copertina.. io..ho paura di perderti."- Dio mio,questo è scemo. -"Come puoi pensare che io me ne vada? Sai che la prima a morire sarei io. Sei un fesso,sappilo"-. Gli salto in braccio e rimaniamo stretti per un po. Iniziamo a vedere quel film comprato alla Feltrinelli. Parla di un ragazzo e una ragazza che la sera della laura vanno a letto insieme. Il giorno dopo decidono di lasciare quella notte alle spalle. Dopo circa quindici anni si rincontrano diventando dopo tempo migliori amici. Entrambi si innamorano dell'altro così decidono di sposarsi ma, presa la decisione, lei viene investita e muore. Lui prende ad impazzire finché non supera la perdita dell'amore della sua vita. Ai titoli di coda inizio a piangere -ho la lacrima facile coi film-. È una storia stupendamente triste. Luka mi vede e mi strige forte. Poi succede tutto senza che me ne accorga. I nostri volti erano vicini, i nasi si strofinavano e poi un calore dentro mi spinge a baciarlo.
  
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