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Autore: fuoritema    23/12/2013    7 recensioni
Un/a bambino/a per ogni distretto. Una storia diversa per ognuno di loro. Per non dimenticare...
- Distretto 5: Morsi della notte (mini Foxface)
- Distretto 2: L'argento è meno dell'oro (la sorellina di Cato)
- Distretto 3: Scaccomatto (Felix, personaggio di FelixTentia)
- Distretto 7: La sua musica sembrava un'ondata di marea (Ninad)
- Distretto 1: Solo i forti sono degni del distretto uno (Golia)
- Distretto 8: Le stelle (Cassiopea)
- Distretto 4: La forza di un acquazzone (Teva)
- Distretto 6: Non tornerà più (Luke)
- Distretto 9: La fata del grano (Arya)
- Distretto 12: Lo Ying non esiste senza lo Yang (Ambra & Alec)
- Distretto 11: Ladra (Willow)
- Distretto 10: Uno strano incontro (Nat)
- Distretto 13: Solo polvere di sogni e speranze (Kira)
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Altri tributi, Cato, Faccia di Volpe
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We are not iron children, our shields are shattered glass '
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NOTA DEL 30/1/14:

Vorrei dire che se qualcuno è interessato a "ruolare" (fare domande a un mio personaggio, fargli/le conoscere il suo o quant'altro) la mia Will, così come Ninad e Silver sono su facebook. Si chiamano rispettivamente Willow Ellis, Silver Valen e Ninad Sullivan ;)
Mandate una richiesta di amicizia e fate tutte le domande che volete, passo e chiudo...


 
Shadows of dust and memories
 
 


 
Capitolo 8: Le stelle
 
 
Era una giornata di lavoro come tutte le altre.
Dalla finestra due lunghe strisce di luce si facevano posto tra la polvere del pavimento.
I telai si muovevano in sincronia, come uno solo. Le dita piccole dei bambini scorrevano veloci sul tessuto la cui trama si stava via via formando.
Solo uno era fermo, in attesa.
La bambina che lo utilizzava aveva già finito. Era sempre stata la più abile a tessere, la più veloce.
Ci si accorgeva a stento della sua esistenza, ma le sue tele ogni giorno erano le prime a essere posate sul tavolo del responsabile dei telai.
Immaginava sempre che quelle strisce di luce fossero due lame di spada impegnate in un duello mortale. Una era quella del buono, l’altra era quella del cattivo. Muovendo i pedali, per un attimo, riusciva a fare in modo che la spada del buono prendesse il sopravvento sull’altra. Ma al successivo pedale era il cattivo ad avanzare.
 
La bambina si era fermata sull’ultimo ritocco e il cattivo era riuscito a sconfiggere l’eroe.
Si scostò una ciocca di capelli ricci dalla faccia poi, lentamente, fece l’ultimo punto: aveva finito.
Il responsabile, un uomo dalla barba nera e gli occhi vuoti, osservò il suo lavoro.
Era una farfalla.
Una farfalla in volo, con le ali aperte e la leggerezza di una foglia secca quando cade dall’albero.
Intanto la piccola sorrideva guardando il risultato finale.
Avrebbe tanto voluto essere come lei, volare sempre più in alto, scappare da Panem. Ma non era possibile. Dove sarebbe andata?
 
L’uomo le fece cenno di andare e arrotolò il tessuto. Poi cancellò il suo nome da un grande quaderno dove segnava i lavori consegnati. Gli altri, finito il tessuto, avrebbero potuto tornare a casa, lei no. Non aveva un posto dove stare.
Così rimaneva lì anche per dormire con gli altri che erano come lei.
Nessuno voleva avere a che fare con un’orfana, e poi erano invidiosi della sua bravura.
La piccola aveva provato ad essere più lenta ma comunque nessuno degli altri ragazzi le aveva rivolto parola.
 
Lentamente si avviò verso la camerata dove dormiva ma, all’ultimo secondo, si fiondò su per le scale per arrivare sul tetto. Era sempre stato il suo rifugio.
L’unico posto dove si sentisse veramente se stessa. L’unico dove potesse osservare le stelle.
La piccola, con il cuore che batteva forte per la corsa, si stese per terra. Aveva iniziato a lavorare che era mattina mentre in quel momento era sera inoltrata.
Faceva freddo.
Si coprì meglio che poté con la giacca. Poi si girò verso il cielo e passò il ditino sulla sua costellazione, come per accarezzarla.
Cassiopea.
Portava il suo nome. La piccola W che si trova tra Cefeo ed Andromeda. Era strano guardarla. Ricordava che i suoi genitori le avevano spiegato che la luce delle stelle ci impiegava moltissimo ad arrivare sulla terra, nel frattempo potevano essere già morte, però sarebbe rimasta per molto più tempo.
In ogni caso avrebbe finito per spegnersi.
Proprio come loro.
 
In fondo non li ricordava neanche: erano morti quando era troppo piccola per capirlo ma era sicura che prima o poi li avrebbe rivisti.
Rifiutava di credere che la avessero lasciata sola: le volevano troppo bene. E le sembrava di comunicare con loro guardandole.
“Quando una persona muore nasce una stella”, per lei le due punte della sua costellazione erano i suoi genitori che cercavano di abbracciarla.
 
Quella sera Cassiopea si addormentò fuori, proprio mentre pensava a loro.
 
 
 
Era notte.
Nel prato una ragazza dai lunghi capelli ricci e scuri guardava il cielo.
Una lama la trapassò senza un suono,
eppure la giovane non s’intristì: sapeva di non avere speranze.
Guardò il cielo, per un’ultima volta.
Non fece in tempo a mandare ai suoi genitori un ultimo saluto
ma cannone parlò per lei.

 






Angolino dell'Autrice:

E rieccomi! Inizio con il dire che durante queste faste molto probabilmente non potrò pubblicare i nuovi capitoli perché non avrò connessione. Andrò a fare Heidi sulle montagne con le caprette senza wifi... *saltella tra le caprette e dondola sull'altalena tra le nuvole*
Ho messo questo capitolo perché me l'avevano chiesto in quattro e perché l'avevate snobbato chiedendo sempre il capitolo opposto.
In questo capitolo ho fatto prevalere il mio amore per le stelle (anche se non so individuare le costellazioni) e per la prima parte ho preso un po' ispirazione dal libro "La storia di Iqbal".
Cassiopea è una delle mie paperotte a cui voglio più bene. Se volete vedere i mie personaggi c'è un gruppo su fb (Il Forno EFP fanfiction) *non so linkarlo* dove ci sono i prestavolto (immagini) dei miei paperotti. 
Detto questo vado a fare le cinque versioni di latino e leggere i sette libri di italiano *piange* SIGH
Ringrazio tutti i miei recensori e i lettori silenziosi ;)
Buon Natale e felice anno nuovo a tutti  *si mette il cappello di Babbo Natale*.

Hope 13
  
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