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Autore: loveandcrazy99    24/12/2013    1 recensioni
Sono passati due anni.
Due anni da quando ho lasciato Londra e la gente meravigliosa che conoscevo.
Due anni senza vedere la mia migliore amica Jenny.
Due anni da che ho lasciato la mia vecchia casa che tanto ho amato.
Ma sopratutto due anni che ho lasciato lui.
Lui che mi ha cambiato la vita rendendola migliore,lui con il quale ho passato i momenti più belli che potessi mai desiderare.
Lui con il quale ho imparato ad amare ma anche a soffrire per amore.
Averlo lasciato così mi ha spezzato il cuore ed ora sapere di potermelo ritrovare davanti agli occhi in qualsiasi momento mi spaventa.
Ma si sa,che a volte il passato va affrontato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

Ci risiamo,oggi è il 4 Settembre,tra un ora partirà il nostro volo.

Io e i miei genitori stiamo per partire,presi la mia valigia,la posai nel bagagliaio e mi misi comoda nel sedile posteriore.

Decisi di avvisare la mia amica così le mandai un messaggio:

Hey Jen come stai?Spero tutto bene,ho una magnifica notizia,tra un ora il mio aereo partirà,tornerò a Londra e stavolta spero per sempre,non vedo l'ora di vederti,non sai quanto mi sei mancata,atterreremo all'aeroporto verso le tre di pomeriggio.

Ci vedremo il 7 Settembre con l'inizio del terzo anno di scuola.

Un bacione ed un abbraccio.

Courtney

Ero così felice di poter tornare a Londra,quella città magica mi era mancata tantissimo,anche se non lo davo a vedere,non volevo dare soddisfazione a mia madre.

Durante il volo,ammirai il paesaggio fuori dal mio finestrino,lessi il libro che mi era stato regalato per il compleanno,si intitolava "Noi siamo infinito"sembrava carino,ascoltai musica al mio amato mp3 e durante l'ultima ora e mezza feci una bella dormita.

Mi risvegliò la voce forte di mio padre che mi avvisò di essere atterrati all'aeroporto.

Scaricammo le valigie e in fila indiana scendemmo dall'aereo.

Subito feci un respiro profondo e mi accorsi della diversità dell'aria,quanto mi era mancata quella città che batteva Toronto 10.000 a 0.

Ci venne a prendere mio zio Erik,notai subito che non era cambiato di una virgola,sempre i soliti capelli corti neri,la sua barba scura non molto folta e i suoi occhi color ghiaccio.

Fui contenta di rivederlo.

Dopo 45 minuti di viaggio giungemmo finalmente alla nostra vecchia casetta,che si era mantenuta in buone condizioni dato che zia ogni tanto andava a darle una spolverata.

Appena entrai un ondata d'emozioni s'insinuò in me,rivivetti tutti i momenti fantastici passati là dentro ma anche i momenti più bui e cupi.

In molti di quei momenti ovviamente rivedetti lui,il mio migliore amico che non ho mai dimenticato.

Scacciai quei pensieri per evitare di mettermi a frignare davanti agli altri.

Presi la valigia,feci le scale,raggiunsi la mia camera,girai la maniglia e la trovai lì,perfettamente identica a come l'avevo lasciata,con le sue pareti arancioni e il lampadario tondo pendente dal soffitto.

Mi lanciai sul letto,lo riconobbi subito,era ancora così morbido ed accogliente come una volta.

Aprii la finestra che dava sul nostro piccolo giardino,lasciai che l'aria fredda ma non troppo penetrasse in quel luogo rimasto chiuso da troppo tempo ormai,inspirai profondamente,quell'aria cittadina era così piacevole ma era completamente diversa da quella che tirava in Canada,ma magari era solo una mia sensazione.

Cominciai a risistemare le mie cose,cercai di posizionarle nello stesso punto in cui erano sempre state così forse mi sarei dimenticata di essermene andata.

Ci volle l'intero pomeriggio per sistemare tutti gli oggetti che avevo.

Non mi ero mai accorta di possedere così tanta roba.

Alle sette e mezza la voce di mia madre mi chiamò dal piano di sotto,era pronta la cena.

Mi precipitai giù per le scale,saltai uno scalino finendo quasi per cadere ma fortunatamente mi aggrappai alla ringhiera.

Vidi con mia grande sorpresa che la mamma aveva cucinato patatine fritte e cotoletta.

Rimasi disorientata,di solito lei non preparava mai due cose fritte insieme,probabilmente era per festeggiare il ritorno,ma non osai chiedere,mi misi solo a tavola e divorai quelle prelibatezze in dieci minuti.

Me ne tornai in camera mia,mi appoggiai al davanzale e mi misi ad osservare la gente che passava,nonostante fossero le otto di sera la luce fuori era ancora molta e parecchie persone passeggiavano tranquillamente.

Ad un tratto qualcosa attirò la mia attenzione,anzi qualcuno,no non poteva essere lui,lo osservai più attentamente,riconobbi quei ricci castani,ma non ero ancora del tutto sicura,sperai si girasse e fu così,quasi non mi venne un colpo,quegli occhi smeraldo erano ancora lì,così profondi e intensi,mi accorsi anche del suo cambiamento d'altezza,lo squadrai dalla testa ai piedi,era come lo ricordavo,ancora così fottutamente bello e perfetto nei suoi amati jeans neri e stivaletti marroni.

Quasi piansi solo vedendolo quei cinque minuti,mi era mancato così tanto e forse nel profondo dopotutto lo amavo e lo volevo ancora.

Quella sera mi addormentai pensando a quel ragazzo perfetto che presto avrei rincontrato nuovamente.

Cercai d'immaginare la sua reazione quando mi avrebbe visto,sarebbe potuto corrermi incontro ed abbracciarmi forte oppure ignorarmi ma in ogni caso il mio cuore dopo due anni aveva ripreso a battere come prima,con quel ritmo regolare e leggermente accelerato che mi faceva stare bene.

Quel ragazzo era la mia ragione di felicità.

 

  
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