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Autore: _Mollica_    26/12/2013    4 recensioni
Arya è sola. E' passato più di un secolo da quando lei è diventata la regina degli elfi e Cavaliere dei Draghi. E' passato più di un secolo anche da quando Eragon ha lasciato Alagaesia. Adesso lei si chiede se forse ha sbagliato,se forse ha perso per sempre la sua occasione di amare ed essere amata. Un nuovo pericolo sta per arrivare in Alagaesia e con esso una nuova minaccia. Qualcuno sta tornando a casa per chiedere aiuto. Nuovi legami e vecchi sentimenti verranno rivelati. Arya ed Eragon alla fine troveranno il loro momento per amarsi?
Spero che entrerete per leggere questa mia storia, ci conto!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9.


9.

Di nuovo insieme

Il nostro respiro era affannoso ed esitante, ma nessuno oltre a noi poteva ascoltarlo, protetti come eravamo dall'incantesimo che avevo insegnato ai miei compagni d'avventura. Sentivamo i passi pesanti dei tre draghi e i loro forte odore. Si stavano avvicinando, ero certo che non si fossero accorti che eravamo entrati, eravamo stati molto attenti a coprire tutte le nostre tracce e, i membri del gruppo che non avevano potuto partecipare erano tornati a Palazzo Saphira e attendevano impazienti il nostro ritorno. Non doveva essere facile per loro, aspettare nostre notizie inermi. Io non ci sarei mai riuscito.

Arya si mosse lentamente e si spostò guardinga allontanandosi dall' ingresso. Era difficile abituarsi all'idea che non riuscissero a percepire la nostra presenza.

-  Stanno arrivando riesco a sentirli.  - sussurrò quelle parole, con  gli occhi chiusi, i palmi delle mani rivolti verso il terreno. Ascoltava i sussurri della Terra. Una tecnica che io non avevo mai acquisito e che dubitavo avrei mai  imparato. Bisogna essere delle persone riflessive, calme per affinare i sensi ed ascoltare veramente quello che ti circondava. Io non ero proprio il tipo, i pochi esercizi che avevo fatto in questo campo erano stati dei totali disastri. Non avevo pazienza ed odiavo restare seduto delle ore, a volte dei giorni, lasciando che la mia coscienza venisse profanata dal resto del mondo.

- Li sento anch'io, sono all' entrata della grotta. - il commento di Kalea rese impaziente Eragon che cominciò a dondolarsi sulle punte dei piedi.

- Restiamo immobili, una volta entrati decideremo cosa fare, qualunque cosa succede ricordate che non possono sentirci, vederci o percepire il nostro odore. Se schermiamo bene le nostre menti, avremo l'effetto sorpresa dalla nostra parte. - Eragon guardò i suoi allievi con uno sguardo deciso e severo. Non l'avevo mai visto sotto le vesti da insegnante. Ovviamente, riusciva bene anche in quello .

- Nen ono weotnata, ebrithil. - i suoi allievi acconsentirono con un cenno del capo rispettoso.

L'improvviso di roccia graffiata mi riscosse, adesso potevamo sentirli tutti. Chinque avesse avuto un udito abbastanza fine poteva percepire quel rumore. Riuscivo quasi a vedere gli artigli che affondavano nella roccia e la sbriciolavano. Uno di loro stava volando , era abbastanza piccolo da poterlo fare, quindi.  Un 'ombra cominciò ad avvicinarsi oscurando il nostro nascondiglio e privandoci della poca luce che prima filtrava dall'entrata della grotta. Era un drago maestoso, era grande quasi quanto Castigo. Sentii distintamente Eragon trattenere il respiro, un'occhiata mi rivelò che era completamente soggiogato dall'immagine di quell'ombra, molto probabilmente era quella di Saphira.  

I draghi continuarono ad entrare, il primo che si rivelò a noi fu un piccolo drago che doveva avere meno di un anno, era sicuramente una femmina ed e le sue squame rilucevano di un bel viola splendente. Sorrisi alla sua vista, cercando di non farmi notare dagli altri. Avevo creduto per tanti anni che i draghi fossero destinati ad estinguersi e quindi, ogni volta che ne vedevo uno mi sembrava di assistere ad un miracolo.

- E' Shurare. La riconosco, è lei  senza alcun dubbio. Solo che non so se è lei veramente o è ancora posseduta da qualcuno, o qualcosa. Dovremo provare un attacco mentale per scoprirlo, ma così facendo ci scoprirebbero e nel caso fossero posseduti ci ritroveremo in un bel guaio. -  Eragon ci guardò una a uno indeciso  su come procedere.

- Per adesso aspettiamo e vediamo come si comportano. - lo sguardo di Arya cercò di rassicurarlo.

Eragon e io acconsentimmo con un cenno del capo. Non avevo la forza di parlare mi sentivo stravolto. Non vedevo l'ora che quella estenuante situazione fosse finita. Aspettavamo il lieto fine, ed io non ero mai stato paziente.

L'improvviso luccichio di squame colorate riportò la mia attenzione all'entrata dl nascondiglio. Un enorme dragonessa torreggiava dentro la stanza. Non avevo bisogno di chiedermi chi fosse. Era Saphira. Non la vedevo da molti anni, ma l'avrei riconosciuta ovunque, aveva sempre le squame più brillanti che avessi mai visto in un drago, e se questo non fosse bastato, il sussulto che aveva attraversato Eragon sarebbe bastato ad illuminarmi sulla sua identità.

- Saphira...-  il sussurro di Eragon era colmo di sollievo e gioia, miscelati ad un'antica agonia. Probabilmente si stava chiedendo se fosse veramente lei o se quella che guardava era un'impostora.

- Cosa facciamo adesso? - guardai interrogativo Arya ed Eragon. - Non possiamo restare qui senza fare niente, l'incantesimo non dura in eterno...-

Le mie parole furono interrotte dall'improvviso lamento di Saphira che si accucciò triste in un angolo e continuò a sbuffare fumo e a fare versi da cui potevamo riconoscere che stesse piangendo. Eragon si avvicinò a lei e prima che potessi fermarlo le toccò il muso in una lenta carezza. Lo presi per una spalla e lo strattonai.

- Ma cosa fai? Sei impazzito? -

La risposta di Eragon non arrivò mai perché proprio in quel momento, Saphira si rialzò dal suo giaciglio e guardò con uno sguardo minaccioso il resto della grotta. Con un roco ringhio costrinse i due draghi più piccoli a nascondersi dietro di lei.

- Ti ha sentito...questo è impossibile. - non credevo ai miei occhi. Certo, Saphira non aveva riconosciuto Eragon, ma aveva percepito che c'era qualcosa che non andava, che c'era qualcun'altro oltre a loro tre dentro il nascondiglio.

- Saphira ha dei sensi impareggiabili e poi Eragon è il suo Cavaliere. Potrebbe essere questa la causa. - Kalea mi guardò indecisa rispondendo al mio sbalordimento.

- Adesso cosa facciamo? Aspettiamo che credi di esserselo immaginata? -

- No, questa è Saphira ne sono sicuro. Se fosse posseduta, poi non avrebbe motivo per essere triste. - Eragon ci rivolse uno sguardo deciso.

- Credo tu abbia ragione Eragon. Certo, non conoscoSaphira bene quanto te,percepisco la sua presenza e concordo con la tua osservazione. - Arya gli si affiancò toccandogli una spalla.

Ovviamente era d'accordo con lui.

- Dobbiamo esserne sicuri. -

Saphira dopo un'ultima occhiata si ridistese e chiuse gli occhi, tornando nel suo stato lamentoso. Con occhio vigile però tornava sempre a controllare la stanza a intervalli regolari.

- E lo siamo. Quella è Saphira. Non hobisogno di toccare la sua mente per riconoscerla. Come tu non ne avresti bisogno se al suo posto ci fosse Castigo. -

- Va bene. Cosa hai intenzione di fare? -

- Questo. - in un lampo di luce azzurra, Eragon si liberò dall'incantesimo e corse incontro a Saphira.  

Sentivo tramare Arya la mio fianco. Sapevo già cosa stava pensando.

- Non ci provare. Non possiamo metterci tutti in pericolo. Se lei non è Saphira riusciremo a proteggere Eragon. Non possiamo esporci tutti. -

Non rispose alle mie parole, sentivo che la sua tensione non si era allentata, ma aveva deciso di seguire il mio consiglio.

Eragon si era avvicinato precipitosamente a Saphira e questa, una volta che l'aveva visto, richiamata anche dallo strillo allarmato di uno dei piccoli draghi. Si era eretta minacciosa.

- Sono io Saphira! Sono Eragon! - l'urlo di Eragon, fece solamente infuriare ancora di più la dragonessa. Si preparava a ruggire una forte vampata di fuoco, e io avevo già in bocca l'incantesimo che avrebbe portato Eragon fuori dalla grotta e al riparo dalle vampate, quando si bloccò di colpo come folgorata.

Guardava Eragon con un'espressione di dolore mista a speranzosa gioia. Eragon la guardava di rimando con gli  occhi pieni di lacrime.

- Sono io, Saphira. Sono Eragon. -

La dragonessa uggiulò, allungò il lungo collo e avvicinò il viso a quello di Eragon, puntandogli un suo grande occhio azzurro.

L'intensità del loro sguardo aveva immobilizzato tutti. Non riuscivo a muovermi e non sapevo cosa fare. Di colpo Eragon urlò di gioia e saltò al collo di Saphira, a questo punto ci contavo, mentre lei ruggiva altrettanto entusiasta. 

Lo stupore che fino ad allora ci aveva bloccato, si frantumò davanti all'evidente gioia del Cavaliere e della sua dragonessa. 

Finalmente si erano riuniti, ma questo momento di gioia era guastato da una pressante domanda. 

Cosa era accaduto a Sphira, e a Samah e Lickoe? Come si erano liberate? E, soprattutto dove si trovavano quelle creature, adesso? E cosa, avevano in mente?

Mi tenni per me le mie perplessità, ma uno sguardo ad Arya e a Kalea mi rivelò che anche loro non erano immuni a queste domande. 

NOTE DELL'AUTRICE

Ciao a tutti! Mi scuso per il ritardo, questo capitolo era pronto già da tempo, ma ho aspettato a pubblicarlo perché mi aspettavo più recensioni nello scorso capitolo...anche se le visite ci sono state solo uno di voi mi ha fatto sapere il suo parere.  Non posso non dire che mi è dispiaciuto, ma adesso eccomi qui con la speranza che il capitolo vi sia piaciuto. Allora, prima di tutto vi ringrazio per i complimenti che mi mandate e per i vostri consigli, anche solo per le domande di chiarimento. Sono sempre molto felice di riceverle perché vuol dire che vi interessa davvero la mia storia...detto questo parliamo del capitolo. Allora, il momento finalmente è arrivato. Saphira ed Eragon si sono rincontrati. Inizialmente, volevo scrivere il capitolo dal punto di vista di Eragon, ma poi ho cambiato idea. Mi serviva il punto di vista di qualcuno al di fuori. Questo però sarà uno degli ultimi  capitoli scritti sotto il punto di vista di Murtagh...più in là ce ne sarà qualcun'altro però. Fatemi sapere che cosa ne pensate del capitolo e datemi tutti i consigli che vi passano per la mente. Ne ho bisogno per continuare la storia!
un bacio enorme a tutti
_Mollica_











  
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