Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: Beauty    26/12/2013    8 recensioni
Donne. Ragazze, perlopiù. Principesse e nobili. Tanti volti, tanti caratteri diversi fra loro.
Tante storie, tante favole differenti.
Ma il lieto fine esiste per davvero?
1. Maria Antonietta - La bella addormentata
2. Elisabetta di Baviera - Cenerentola
3. Mafalda di Savoia - Cappuccetto Rosso
4. Erzsébet Bàthory - Biancaneve
5. Anna Bolena - La bella e la bestia
6. Giuseppina Beauharnais - La sirenetta
7. Vittoria Hannover - La Regina delle Nevi
8. Alessandra Romanov - Il nano Tremotino
9. Olga Romanov - Il principe felice
10. Tatiana Romanov - Raperonzolo
11. Maria Romanov - Il brutto anatroccolo
12. Anastasia Romanov - I sei cigni
13. Carolina Matilde di Danimarca - La piccola fiammiferaia
14. Anna Neville - Biancarosa e Rosella
15. Elisabetta di York
16. Wallis Simpson
17. Anna di Clèves
18. Berengaria di Navarra
19. Sofia Paleologa
20. Ka'iulani Cleghorn
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Rivoluzione francese/Terrore, Periodo Zarista
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Giuseppina Beauharnais
 
La sirenetta
 
“Sapeva che quella era l’ultima sera in cui vedeva colui per il quale aveva lasciato la sua gente e la sua casa, per il quale aveva rinunciato alla sua bella voce, per il quale aveva sofferto ogni giorno tormenti senza fine, che lui neppure poteva immaginare”.

 
Il mare non bagna Parigi. Ed è una vera pena, per lei, perché Giuseppina ama il mare.
E le manca, le è mancato per tutta la sua vita, sin dal giorno del suo primo matrimonio, quando se l’era lasciato alle spalle durante l’ultimo viaggio con suo padre – e la figlia di un tenente della marina come può non amare il mare? –, dicendogli addio mentre pronunciava i voti nuziali nella fredda Noisy-le-Grand. Di tanto in tanto le pare quasi di sentirlo, quel profumo intenso e penetrante del sale e della spuma bianca, accompagnato dai versi dei gabbiani e dal fruscio delle onde che s’infrangono contro gli scogli e le rocce della riva. E’ un bel sogno, un sogno dal sapore di sale e di acqua fresca sulla pelle – ma un sogno breve, effimero, e ancora più crudele quando riapre gli occhi e si accorge di essere ancora in quella cupa dimora, imprigionata  nel castello di Malmaison.
La sua casa di campagna è grande e spaziosa, quasi quanto un palazzo persiano. Ed è dalla Persia che ha ordinato di far giungere quelle duecento varietà di rose che ora fioriscono tutto l’anno nei suoi giardini che somigliano a un harem d’Oriente, in cui si respira aria esotica e selvaggia come lo erano le terre in cui i suoi genitori coltivavano lo zucchero. Le manca, la sua terra, le care Les Trois-Îlets, il profumo del mare e la sabbia calda e bianca, e le piante esotiche che fiorivano nel suo giardino.
Ha cercato un poco di rimediarvi, e si consola, nel vedere le rare Rosa tea e la Ibrida perenne. Rose. Rose, come si faceva chiamare lei prima che le venisse dato il nome di Giuseppina. Un nome italiano che di esotico non le aveva ricordato assolutamente nulla, ma che ancora oggi non ha il coraggio di abbandonare, poiché lo sente come l’ultima catena che la lega a lui.
Giuseppina sospira, sfiorando appena uno di quei boccioli in fiore. Avrebbe potuto fare ritorno a Martinica, dopo la vedovanza; aveva due figli meravigliosi, una reputazione rispettabile, e il suo primo matrimonio era stato così infelice che avrebbe dovuto dissuaderla da risposarsi nuovamente.
E invece, non lo aveva fatto: aveva rinunciato alla sua vita da creola, a rivedere il suo amato oceano e la sua casa, per amore di un imperatore che ai suoi occhi era sempre stato semplicemente un uomo. L’aveva respinto, certo, inizialmente il suo affetto per lui era assai debole, e il suo temperamento da sempre poco romantico l’aveva indotta più volte a non rispondere alle sue appassionate lettere d’amore. Ma anche se la fedeltà nel loro rapporto non era mai esistita, Giuseppina aveva sempre saputo che, nonostante tutto, lei sarebbe sempre rimasta ad attenderlo di ritorno da una delle tante battaglie, che per quante amanti lui potesse avere, lei sarebbe stata la sola che lo amasse veramente.
E cos’era l’amore, se non questo?
Abnegazione, rinuncia, sacrificio. Giuseppina aveva sacrificato tutto, per l’uomo che amava, sempre, e l’aveva fatto sino all’ultimo. Aveva detto addio per sempre alla sua casa, all’oceano che non avrebbe mai più rivisto, alla propria libertà e, infine, anche a lui.
Lui non l’avrebbe lasciata, e lei non avrebbe sopportato di separarsi dall’amato marito, se la propria sterilità non si fosse frapposta fra loro. Perché non era stata Maria Luisa, oh no, il loro amore era troppo puro per poter essere infranto da una principessa sconosciuta.
Ma anche se per lei era solo l’uomo che amava, per il popolo francese lui restava pur sempre l’imperatore; e un imperatore deve poter lasciare il proprio impero a un figlio, l’unica cosa che lui desiderava e l’unica che Giuseppina non era stata in grado di dargli.
Sacrificio.
E ancora una volta, si era sacrificata, e aveva lasciato che un’altra donna prendesse il suo posto a fianco di colui che aveva amato e ancora amava, una donna che, pur potendogli dare tutto, in realtà non gli avrebbe mai donato nulla quanto lei.
E adesso, sola, abbandonata e tradita, senza più poter ritornare alla sua casa e neppure la consolazione di trasformarsi in una creatura dell’aria, Giuseppina sa cosa significa veramente amare.
Sacrificio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice: Okay, gente, sono appena tornata dal cinema dopo aver visto Frozen – Il regno di ghiaccio, che mi è piaciuto talmente tanto che temevo di non riuscire a rendere la tristezza che richiede questa flash. Ho fatto del mio meglio – e ancora complimenti a VanEss13 per aver indovinato la favola ;). In risposta a una domanda di LadyAndromeda riguardo alla frase Beauty cannot tame the Beast: allora, è una versione volta in negativo dell’originale Beauty can tame the Beast, la quale è stata più volte citata in alcuni commenti e recensioni di sceneggiatori, produttori e spettatori del film Disney La Bella e la Bestia – questa frase si trova in continuazione nel fandom inglese di fan fiction dedicate al film, se può intreressare :).
Ringrazio Roxylilly, Araba Stark, scrittriceaspirante, Autumn Wind, VanEss13, Nero Inchiostro e LadyAndromeda per aver recensito. La prossima protagonista sarà Vittoria Hannover…ancora un’altra sfida a indovinare la favola (sì, lo so, quando mi ci metto so essere davvero petulante :P).
Spero abbiate trascorso un buon Natale ;). Un bacio,
Beauty
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Beauty