Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
Segui la storia  |       
Autore: mahoneismylife    26/12/2013    2 recensioni
-smettila, Austin. Adesso sono cosi. Quello succedeva cinque anni fa quando i miei genitori erano vivi, quando mio fratello era il mio migliore amico e non si era trasferito a Londra perché aveva paura di me, quando eravamo amici e non mi picchiavi, quando mi adoravano tutti, quando non mi tagliavo. Austin io SONO una storia triste!-
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 “inizierò a cantare,avrò una vita felice. Voglio essere felice anch’io” pensava Carly mentre guardava Austin che parlava con Alex prima di lasciarli soli in punizione. Sarebbe fantastico se ricomincerebbe a cantare, la voce di Carly una volta aiutava molta gente alla casa di riposo, ai bambini malati, per strada, ovunque le andasse di cantare lei portava allegria. Alex andò via e Austin si mise a sedere vicino alla ragazza immersa nei suoi, per la prima volta, dolci pensieri.
-Carly!-
La chiamò e lei sobbalzò, non si era neanche accorta che era vicino a lei.
-Carly, sei noi cerchiamo di legare un po’ mia mamma ci lascia andare. Per favore!-
-preferisco rimanere in punizione che legare con te.-
Ecco, come potevamo illuderci, sbaglio o aveva detto di voler essere felice? Ma senza un amico come pensa di fare?
-che ti piaccia o no, noi faremo amicizia!-
Mhm, Mahone questo non è il giusto tono per parlare con Carly infatti ficca le cuffiette nelle orecchie e si gira dall’altro lato, per non guardare  il volto di Austin, non gli piace che la comandino. Austin inizia a borbottare e si fa nervoso, diciamo che neanche lui digerisce quando la gente non fa ciò che dice. Di sicuro succederà qualcosa d’interessante.
 
Dopo un ora Carly toglie le cuffiette e Austin sta camminando avanti e indietro nell’aula, si vede che è nervoso.
-hai cambiato idea?-
Gli dice Austin se neanche alzare lo sguardo da terra.
-in realtà no, mi si è scaricato l’iPod.-
-ora sarai costretta a socializzare.-
Austin la guarda quasi divertito, è convito che ora riusciranno a parlare un po’. Si, certo, come no.
-tanto per informarti, riesco a stare zitta per giorni.-
Ora non la guarda più divertito ma, in un certo senso, spaventato, preoccupato più che altro. Non riesce proprio a capire perché si comporta cosi, forse lo sa ma preferisce non ammetterlo del tutto.
-perché ti comporti cosi?-
Gli dice andandosi a sedere accanto a lei, la sua voce è bassa.
-cosi come? Sono sempre stata cosi, Austin.-
-non è vero, ti conoscevo e non eri cosi. Eri divertente, sempre con la battuta pronta, facevi un sacco di cose buone, avevi un sacco di amici, tutti ti amavano e poi boom, sei passata al lato oscuro.-
Adesso Carly si sente in colpa, non sa neanche lei perché. È vero, una volta era davvero cosi, tutti l’adoravano, era proprio come sua madre. In pochissimi secondi ricordò tutta la sua vita: l’amicizia con Austin ai tempi dell’asilo, i suoi genitori, tutte le belle cose che ha fatto, il canto, la musica, la scuola, l’incidente. Da li, solo il nulla assoluto.
-mi aiuterai?-
-a fare cosa?-
Austin era sbalordito dalle sue parole, cose vorrebbe dire “mi aiuterai”?
-a rimettermi in piedi, a ritornare quel che ero, a vivere.-
Austin fa un sorriso a trentasei denti e l’abbraccia, l’abbraccia cosi forte da strozzarla.
-andiamo in centro dopo!-
Gli dice entusiasta, Carly si fa ancora più bianca di quel che è in volto.
-che c’è?-
-i-io no-non posso andare in piazza, non corriamo.-
Austin è un po’ sconvolto, non è più stata in piazza dalla morte dei suoi? Se questa è tua domanda Mahone, no,non c’è più stata.
-non capisci che per stare bene devi tornare a cantare?-
-quando usciamo di qui, vieni da m—
-ragazzi, potete andare. Non  voglio più tenervi in punizione!-
La preside entra nell’aula punizioni con un sorriso smagliante, questo fa sorridere anche Austin –perché può uscire di li naturalmente— dopo avere appreso la notizia anche Carly sorride leggermente e entrambi si alzano per uscire.
-grazie signora preside.-
Dice Carly cercando di essere più gentile possibile, mhm wow, sta cercando di migliorare. Austin le rivolge un sorriso e poi ringrazia sua madre. Escono fuori e Carly sta per andare via ma naturalmente Mahone la blocca.
-non pensare di averla scampata. Cosa mi stavi dicendo?-
Carly sbuffa ma sa che tanto non può più rimangiarsi quello che ha detto
-stavo dicendo se ti va di venire da me, volevo farti vedere una cosa ma .. se non ti va fa nulla, ceh non mi offendo!-
Dice, cercando di fargli che capire che era indesiderato, Austin sorride e gli prende la mano portandola alla sua auto: una bella range rover bordo, la fa entrare e chiude la portiera. Carly lo guarda sconcertata e Austin le sorride entrando in auto e accendendo il motore. “quel sorrido dovrebbe essere illegale” pensa Carly, certo, i sorrisi di Mahone ti spiazzano.
-se non avessi capito, ho accettato l’invito.-
Carly annuisce non molto contenta della notizia.
-dov’è che abiti?-
-come se non lo sapessi.-
Austin sapeva dove abitava perché da piccoli erano amici, davvero ottimi amici. Sorride ancora, e che caspita basta sorridere Mahone.
Arrivano a casa di Carly e scendono dall’auto, entrano in casa e la zia di Carly li guarda un po’ … insospettita.
-ciao zia, ti ricordi di lui? Austin. Okay, ciao, noi andiamo sopra.-
-ciao Austin, mi fa piacere che siate riusciti a riconciliarvi, ci speravo tanto.-
Che sorrido a trentasei denti, zia Serena! Austin le sorride
-salve signorina Spercer, anch’io speravo che ci riconciliassimo.-
-ci sperate ancora perché io e Austin non abbiamo nessun rapporto d’amicizia.-
Carly tira per il braccio Austin fino alla stanza ed entrano per poi chiudere la porta.
-questa è la tua stanza?-
-no, è il bagno, capitan ovvio.-
E come poteva mancare il tocco d’ironia alla signorina?
-ahah-
Austin finge una risata e va ad accomodarsi sul letto.
-fai come se fossi a casa tua, eh tranquillo.-
-diciamo che i letti mi attirano.-
Austin le fa un sorrido strano, quasi perverso.
-sei proprio un porco.-
Le dice Carly andando vicino alla libreria.
-leggi molto, eh?-
Le dice il ragazzo indicando la libreria.
-è l’unica cosa che faccio … da quando non ci sono più.-
Carly poi, gli fa capire di andare li vicino a lei, muove un libro e … tadà, una stanza segreta. Austin guarda stupefatto, quasi non riesce a parlare.
-cos’è questa cosa?-
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone / Vai alla pagina dell'autore: mahoneismylife