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Autore: Cami_G_Bil    27/12/2013    0 recensioni
Perché è 
così che si compone la nostra amicizia: ci aiutiamo a vicenda, spesso con qualche risata e presa in giro che ci offre un po’ di divertimento.
- citazione cap.1
Harry Potter è una delle mie saghe preferite e dopo aver letto l'epilogo almeno 5 volte(dopo aver riletto la saga ogni volta) o deciso che voglio continuare da lì, ovvero circa 6 anni dopo l'epilogo della Rowling. Questa è la mia prima fanfiction su Scorpius e Rose e spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Rieccomi con il secondo capitolo! Sì, l'ho messo in anticipo, ma visto che quest'anno non sono in vacanza ma rimango a casa per tutte le vacanze, ci tenevo ad aggiornare più frequentemente :) Che dire, spero vi piaccia! Ricordatevi che questo capitolo sarà P.O.V. Scorpius, visto che alterno il suo con quello di Rose! Buona lettura!

 

 
 
Incubo o Realta?

Il tunnel è buio e vuoto, pieno di ragnatele che pendono dalle pareti ai lati. Faccio attenzione a non toccare niente mentre corro più che posso, per uscire da questa trappola infinita. Dopo un po’, mi accorgo che il pavimento del tunnel è bagnato d’acqua, che improvvisamente incomincia a ghiacciarsi. La luce entra nel tunnel, e la speranza si mischia con il terrore e la paura che ormai prendevano il sopravvento nel mio cervello, impedendomi di pensare ad altro. Giusto mentre svolto l’angolo del tunnel, verso la luce, sento un grido. Il grido di una ragazza. Come mai sembra così familiare? Corro più veloce di prima, ormai uccidendo le mie ultime forze e più mi avvicino, più mi accorgo dell’orribile scena che mi attraversa gli occhi. Dissennatori.
Un urlo mi scappa dalle labbra inumidite dal freddo che emettono le due creature. Mi avvicino di più, per scorgere la vittima, mi accorgo che sono bloccato: c’è una barriera invisibile che mi impedisce di andare avanti. Rinuncio ad avanzare quando la ragazza che aveva lasciato quel grido terrorizzato entra nel mio campo visivo.
È Rose. Rose Weasley.
Rimango paralizzato, fermo come un palo, osservando quell’agghiacciante scena con occhi sgranati e impauriti. Non riesco neanche a fiatare: il respiro si è fermato e la voce mi si è bloccata in gola. Riesco a riprendermi solo quando vedo una specie di pallina argentea che brilla, illuminando quel che un attimo prima era buio pesto, che esce dalla bocca della mia povera amica e con i il terrore negli occhi, mi accorgo che quella è la sua anima; voglio correre verso di lei, aiutarla, salvarla da quell’orrenda situazione, ma il muro invisibile m’impedisce di muovermi  avanti. Quando una voce mi sussurra nella testa, incomincio a rabbrividire: “Tu la sai, la formula… la sai, puoi ancora salvarla, prima che le creature della notte la portino via…” Giusto mentre sto per replicare di non sapere nessun incantesimo che potesse strappare via dal pericolo la mia povera Rose, le due parole mi si impregnano nella mente. ‘Expecto Patronum’.
Tiro fuori la bacchetta dalla tasca, mentre vedo l’anima della mia amica indifesa avvicinarsi sempre di più verso il dissennatore e pronuncio l’incantesimo rapidamente, ma niente esce dalla bacchetta. Perché cavolo non funziona? Penso disperatamente. Ripeto la formula più volte, finché non vedo la pallina luccicante entrare nella ‘bocca’ della creatura incappucciata.
Urlo al vento mentre le sagome nere si allontanano dalla ragazza, lasciandola accasciata al suolo priva di anima, in uno stato peggiore della morte. Grido l’ingiustizia che mi brucia le vene, che mi segna e mi ricorda che il sorriso vivace di Rose non sarà più presente nella mia ormai miserabile vita.
Perdo la cognizione del tempo, le lacrime che mi rigano il viso senza sosta. Minuti passano, ore, forse anche giorni, ma io non me ne accorgo. Rimango lì, inginocchiato dietro alla barriera, guardando la Rose una volta piena di serenità, quando neanche le lacrime scendono più, finite ed esauste.
Tutto d’un tratto sento una voce, una preoccupata che sussurra il mio nome, ma io la ignoro. Non voglio andare da nessuna parte, voglio solo restare qui, con Rose, finché non muoio anch’io. La voce continua a chiamarmi e ad abbozzare frasi del tipo << Scorpius, alzati, va tutto bene >>, << Scorpius è tardi, devi alzarti… >>, << Scorpius, sbrigati… >>, ma a me non importa. Che parli fino a stancarsi, quella voce del cavolo!
Continuo a non ascoltarla, fino a quando, piano piano, tutto diventa nero, nascondendo il corpo della mia amica steso a terra; nella confusione, non capisco cosa succede e lascio la pelle coprire la superficie delle mie pupille.

Riprendo i sensi dopo quello che sembra un’eternità, magari una settimana, magari un mese; l’immagine di Rose accasciata al suolo, priva di anima mi affiora la mente e apro gli occhi più rapidamente possibile, per cercare il suo corpo ormai inanimato.
Anziché trovare il buio che circondava il tunnel in cui mi ero disperso, vedo mia madre con un’espressione preoccupata sul suo viso delicato. Scatto a sedermi e mi accorgo di essere seduto sul mio letto, in camera mia.
<< Scorpius! Finalmente ti sei svegliato! >> esclama mia madre, prendendomi le mani tra le sue. << Incominciavo a preoccuparmi… >>
<< Mamma, Rose… >> rispondo io tristemente, incapace di finire quella frase dolorosa.
<< Rose? Rose Weasley? Cosa c’entra lei? >> mi domanda lei confusa.
<< Come cosa c’entra! I dissennatori le hanno rubato l’anima, mamma! Non l’hai vista accasciata a terra mentre mi avete tirato fuori dal tunnel? >> Ok, se prima era confusa, ora non ci capisce veramente un tubo. Com’è che non ricorda? Insomma, io non riesco a togliermi quell’orribile immagine dalla testa… mentre sto per continuare a spiegarle meglio, è come se una lampadina si fosse accesa nel suo cervello, perché incomincia a guardarmi sorridendo. Per la barba di Merlino, perché mi sta sorridendo? La mia amica è inanimata e lei mi sorride?
<< Scorpius, mi sa che sia solo un brutto incubo, quello di cui parli… ecco perché ti sentivo urlare il suo nome mentre venivo per svegliarti! Comunque alzati e vestiti, è il primo settembre! Non vorrai mica perderti il primo giorno di scuola? Spero tu abbia finito il baule! >> il tutto è detto con tanta sicurezza e fermezza che faccio fatica a non crederle. Se non fosse per l’espressione sofferente di Rose impressa nel mio cervello. No, di sicuro non era un brutto incubo. Era vero, che diamine! Perché mi sta mentendo?
<< Mamma, smettila di dire cavolate! Era verissimo! Io… io non sono riuscita ad aiutarla… e quell’incantesimo che non funzionava… come si chiamava? Non mi ricordo! L’ho lasciata morire, mamma! Anzi, peggio della morte, ho lasciato che le succhiassero via l’anima! >> sono così esasperato che non mi accorgo neanche che il tono della mia voce si alza sempre di più, quasi ad arrivare a un urlo.
<< Scorpius, ti prego, calmati e preparati. Rose sarà sicuramente già pronta per andare a Londra a prendere il treno! So che a volte gli incubi sembrano talmente veri che noi crediamo siano realtà, ma fidati, a Rose non è successo niente. Niente di niente. >> Dopo altre numerose suppliche di mia madre, mi costringo ad alzarmi e a prepararmi per il primo giorno del mio sesto anno ad Hogwarts, senza dimenticare, però, il corpo tremolante di Rose stesa a terra mentre le figure incappucciate le aspiravano via l’anima.
Mi cambio in una semplice maglietta bianca a maniche corte e i miei jeans preferiti, quelli che avevo usato anche l’anno scorso per il primo giorno di scuola. Scendo in cucina a fare colazione, trovando mia madre ai fornelli che mi prepara del bacon – mia mamma odia quando mio padre ordina al cuoco di prepararmi la colazione, pensa che sia un pasto importante e vuole sempre prepararmelo lei. In attesa che finisca di cuocere la mia colazione, la osservo e noto che, sulla guancia destra, ha una segno rosso che contrasta la sua pelle abbastanza pallida, come quella mia e di mio padre. Sgrano gli occhi e sbatto le ciglia per assicurarmi di non essermelo immaginato e quando lo rivedo, apro la bocca per domandarle cosa sia successo; prima che una sillaba esca dalle mie labbra, mio padre entra in cucina con la Gazzetta del Profeta in mano, gli occhi puntati su qualche testo dentro il giornale. Scorgo il titolo dell’articolo in prima pagina e la bocca mia cade, spalancata: “Famiglia di nati-babbani assassinata dalla Maledizione Senza Perdono “Avada Kedavra” – gli Auror alla ricerca del criminale.”, accompagnata da una foto di una donna, un uomo e due bambini gemelli sorridenti.
<< Papà, cos’è successo? >> chiedo io con voce sorpresa, indicando la prima pagina del giornale.
Lui si volta a guardarmi e, notando il mio indice sospendo in aria, chiude il giornale e me lo porge, sedendosi al lato opposto al mio sul tavolo di legno. Faccio scorrere i miei occhi preoccupati e incuriositi sull’inchiostro impresso sulla pagina; la mia espressione incomincia a diventare inorridita e quando smetto di leggere quel terrore, sono paralizzato. Com’è possibile commettere degli omicidi così terribili? Ormai sono passati 25 anni dalla morte di Voldemort – o Tom Riddle – il mago mezzosangue(figlio di una strega e di un babbano), il più temuto nella storia del mondo magico. Era un mago che praticava le arti oscure e si era procurato un esercito di migliaia di maghi che si facevano chiamare i ‘Mangiamorte’, i quali volevano aiutare il cosiddetto Vodemort nella conquista del mondo magico. Alla fine, però, una profezia della professoressa Cooman, l’insegnante di divinazione a Hogwarts, cambiò tutti i suoi obiettivi, facendo diventare quello di uccidere lo zio di Rose, Harry Potter, il suo primo. Alla fine, la battaglia si concluse con Harry che riuscì a sconfiggere Tom Riddle, diventando l’eroe di tutti i maghi e streghe viventi su questo pianeta – tranne i Mangiamorte, ovviamente. Alcuni seguaci del crudele mezzosangue, però, tornarono alle loro vecchie vite, sarà perché si fossero pentiti della loro scelta di vita, perché erano stati costretti a entrare nel cerchio del male o perché hanno cambiato idea prima della seconda guerra magica. In questo caso, il Ministero fece un’eccezione per chi voleva tornare alla loro vita in pace, avendo, però, una maledizione lanciata su di essi. La maledizione è di non poter più usare magia oscura, almeno che volessero una morte lenta e dolorosa.
Mio padre era un Mangiamorte, o almeno, il nonno non gli aveva dato scelta. Fu Harry Potter a riuscire a renderlo innocente e a tornare a casa, lasciando mio padre sorpreso e colpito: come mi ha raccontato qualche anno fa, a Hogwarts, loro due si consideravano i peggiori nemici, prima che arrivasse Voldemort, ovviamente. Inoltre, mi ha detto che lo zio di Rose aveva riconosciuto che mio padre si era pentito e che aveva fatto una scelta sbagliata.
Il nonno e la nonna, invece, sono stati condannati ad Azkaban per il resto della loro vita e io sono andato a trovarli una sola volta – l’anno scorso, una settimana prima di andare ad Hogwarts . Nonno Lucius non mi ha più degnato neanche di una parola, quando ha scoperto che avevo ereditato la gentilezza di mia madre e mi ha accusato di essere un uomo stupido e codardo, non dimenticandosi di chiamarmi una femminuccia. La nonna, invece, era tutto l’opposto, mi ha accolto con amore e ora mi manca così tanto… non riesco proprio a immaginarmela al fianco di Voldemort!
Sono sollevato dai miei pensieri dal suono del piatto appoggiatomi davanti, con l’odore di uovo e bacon che mi entra le narici.

 
***

Arriviamo a King’s Cross in anticipo, come sempre. Spariamo nella barriera tra il binario 9 e 10, stando attenti a non attirare lo sguardo di alcun babbano. Solo dopo un buon quarto d’ora, il binario 9 e ¾ incomincia ad riempirsi: famiglie venute ad accompagnare i figli si abbracciano e si salutano, lasciando andare i ragazzi ad avventurarsi in un lungo, nuovo anno a Hogwarts. Andrebbe tutto bene, se non fosse che io non abbia ancora avvistato la famiglia Weasley.
Mi mischio tra la folla, incurante delle parole di mia madre che mi dicono di salire sul treno, cercando con disperazione la famiglia della mia amica. ‘Io non ci salgo, sul treno, se prima non mi sono assicurato che Rose stia bene!' penso tra me e me.
Quando scorgo un uomo dai capelli rossi e una donna dai capelli bruni, corro verso di loro; purtroppo, più mi avvicino, più la fitta allo stomaco aumenta: vedo Hugo che chiacchera con suo padre Ron e sua madre, Hermione, con una espressione triste che osserva il suolo. ‘Che… che cosa… non sarà successo ciò che penso, vero?’ la domanda più dolorosa che si potesse formare nella mia testa mi sorge con tanta facilità che la paura e preoccupazione aumenta, torturando il mio stomaco soffrente. ‘Per la barba di Merlino, Scorpius, ma che dici? Figurati se è successo veramente! L’hai sentita tua mamma, era tutto un incubo… e poi quando sarebbe successo, scusa, se tu dormivi come un ghiro stanotte?!’
Non mi accorgo di aver ripreso a camminare fino a quando non mi trovo davanti alla famiglia Weasley: le iridi castane sorprese e inorridite della mamma di Rose e quelle blu scure di suo padre mi osservano, occhi sgranati e schifati – ‘ma perché mi odiano così tanto? Che diavolo ho fatto?!’ L’unico che sembra felice della mia presenza è Hugo, che mi sorride solare, i suoi capelli rossi scompigliati, i suoi occhi di un azzurro chiaro che mi ricorda così tanto le iridi del colore del cielo sereno d’estate, quelle di Rose.
Notando l’espressione sconvolta che mi ricopre il viso, Hugo congiunge le sopracciglia verso gli occhi, l’aria più che preoccupata. << Scorpius, stai ben- >>
<< HUGO! Ti abbiamo detto di non parlare al figlio di Draco Malfoy almeno cento volte! Hai anche il coraggio di farlo davanti ai nostri occhi? >> chiede sbalordita Hermione Granger. << E tu cosa che diavolo ci fai qui, davanti a noi, non hai meglio da fare? Vattene! >> aggiunge rivoltandosi a me. Da quando le parole possono equivalere a uno schiaffo in pieno viso?
<< Mamma! E poi dici a noi di non essere maleducati! Non vedi che è sconvolto? La vuoi smettere di fare la madre crudele per una volta? >>. Non avrei mai pensato di vedere un quindicenne sgridare sua madre. Vedo le sue pupille piene di odio posarsi sul mio volto a osservarmi attentamente, esattamente come quelle del marito.
<< Cosa vuoi, Malfoy? >> mi domanda Ron Weasley, più che infastidito dalla mia intrusione. << O lo dici immediatamente, o te ne vai dritto da dove sei venuto. >>
<< Beh ecco… io… dov’è Rose? Non l’ho vista con voi e mi sono preoccupato… >> da quando Scorpius Malfoy è insicuro? No, a questa domanda non riesco proprio a rispondermi.
<< NON SONO AFFARI TUOI! >> sputa con rabbia il padre della mia amica. << Non avvicinarti ai miei figli mai più, hai capito? Vattene e non parlargli più o giuro che ti denuncio al Ministero, e tuo padre sa bene che il Kingsley Shacklebolt è amico dei Weasley, quindi proprio non ti conviene! >> la sua voce, anziché alzarsi in un urlo, si abbassa in un bisbiglio gelido e pieno di ira, la quale incomincia a farmi rizzare i capelli sul fondo della testa. Questa proprio non ci voleva. ‘Bravo, Scorpius, ottimo lavoro! Se prima i Weasley ti odiavano, ora ti vogliono morto!’
<< PAPÀ! >> hugo era quasi sul punto di urlare e guardava con vergogna suo padre.
<< No Hugo, non ti preoccupare… volevo solo assicurarmi che Rose stava bene, ma a quanto pare non posso sapere neanche quello. Scusatemi, non vi disturberò più. >> aggiungo io, indirizzando l’ultima frase ai genitori dei miei amici. Mi allontano triste e preoccupato: non ho ancora risolto la storia di Rose. Il panico incomincia a prendere il sopravvento nella mia testa dolorante mentre continuo a domandarmi il motivo per cui la ragazza dai capelli rosso fuoco e dagli occhi azzurro cielo non fosse a salutare i suoi genitori, a salutare la famiglia prima per partire per l’anno scolastico. La cerco e la ricerco al binario, ma senza risultato; sento il treno fischiare per avvisare gli ultimi ragazzi rimasti di salire sul treno, pronti a partire. Mi arrendo, sconfitto dal tempo che mi va in contro, impedendomi di togliere la dannata immagine del corpo di Rose a terra, sofferente come mai l’avevo visto. Corro a recuperare il mio baule dai miei genitori e salgo in silenzio sul treno, senza dimenticarmi di salutarli un’ultima volta. Non trovando uno scompartimento vuoto, cerco quello in cui sono seduti i miei amici Serpeverde, ma giusto mentre cammino lungo uno dei corridoi del treno, una porta si apre e, non avendo abbastanza tempo per fermarmi, sbatto contro il corpo di una ragazza. Una ragazza… dai capelli rosso fuoco.

CONTINUA...

 
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Angolo dell'autore:
Dunque, spero che vi sia piaciuto questo secondo capitolo, perché io ne sono abbastanza soddisfata. Scorpius trova una Rose inanimata alla fine del tunnel, appena attaccata dai dissennatori, ma lui non può fare nulla. Quando si risveglia nel suo letto, non riesce a capire se tutto ciò era sogno o realtà e lo tormenta per tutta la giornata. Che brutto inizio per il primo giorno di scuola! Ron Weasley lo minaccia come se fosse un criminale e il 'piccolo' Hugo cerca di difenderlo. Quando Scorpius sale sul treno, si imbatte in una ragazza dai capelli rossi. chi sarà?
Come ho già detto prima, durante queste vacanze aggiornerò più frequentemente, ma dopo incomincerà ad essere ogni settimana!
Spero veramente che vi sia piaciuto e che cuntinuerete a seguire, ricordare, recensire o semplicemente leggere la storia! Ah, quasi dimenticavo, io adoro le critiche :3 non c'è modo migliore che migliorare la scrittura con una bella critica piena di consigli!
Beh, alla prossima, 

 
LunaLovegood94
  
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