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Autore: esthernathalie    27/12/2013    0 recensioni
Hogwarts 1976, i Malandrini sono al Sesto Anno. Voldemort raccoglie sempre più seguaci, e fra le mura del castello gli studenti non Purosangue vengono regolarmente spediti in Infermeria. Silente è costretto a prendere una decisione drastica che coinvolgerà anche la scuola di Durmstrang. Ma un imprevisto sconvolge tutto, e quella che doveva essere una soluzione si trasforma in un incubo ed in un'odissea che sembra non aver fine.
Mangiamorte, amori impossibili, creature malvagie, sospetti fondati ed una nave che pare maledetta. Volete sapere come mai il Lago di Hogwarts fu ribatezzato con il nome "Lago Nero"? Benvenuti in Survival.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Hogwarts,
Ottobre 1976

 

Capitolo IIII: Ombre furtive e cambiamenti in vista

 
Nella Sala Comune di Grifondoro il fuoco scoppietta allegro, riscaldando l’ambiente circostante e creando giochi di luce contro la grigia pietra del Castello. Come al solito c’è chi gioca agli Scacchi Magici, chi dorme sulle poltrone rosse e chi studia Aritmanzia. Infine c’è un folto campanello di studenti che accerchia la Bacheca, fissandola come se da essa potessero ricavare le risposte ai loro quesiti riguardanti il futuro prossimo. In un certo senso è proprio così, in quanto secondo le parole di Silente, nel giro di pochi minuti dovrebbero essere affissi i risultati delle selezioni per Durmstrang. Fra quegli studenti in attesa svettano James e Sirius, che si sono guadagnati la prima fila a suon di gomitate. I due guardano insistentemente la Bacheca senza quasi sbattere gli occhi.
Sembrano spiritati, si ritrova a pensare Peter, osservandoli inquieto da sotto in su, e prova un moto di compassione per l’oggetto di tante attenzione: a lui darebbe fastidio essere guardato in quel modo fisso. “Hem, ragazzi, la bacheca non scappa.” Dice, emettendo un risolino e cercando di distrarli invano. Le orecchie di James captano la voce di Peter ma la ignorano, così come Sirius ignora il brusio generale ed il crepitare del fuoco alle sue spalle. “Ragazzi…” Prova di nuovo Peter. “Silenzio, stiamo cercando di controllare e dirottare i risultati esercitando forza mentale e visiva sul luogo della prossima affissione. Lovegood ci ha detto che funziona.” Dice James con voce incolore, ancora senza sbattere gli occhi.
“Oh, capito. Scusate.” Fa Peter, non capendo se i suoi amici siano seri o meno.
Zwisch, zwisch, zwisch.
Felpato aggrotta impercettibilmente le sopracciglia e Ramoso increspa appena la fronte.
Zwisch zwisch zwisch zwisch.
Non è un rumore di passi, non è il respiro di uno studente, non è qualcosa che si dovrebbe sentire in una sala comune.
“Felpato, allarme blu, allarme blu!” Sussurra James concitato, senza tuttavia spostare lo sguardo.
“Cos’è l’allarme blu?” Bisbiglia Sirius di rimando.
La risposta non tarda ad arrivare. “Rumore alieno!”
“Oh, giusto! Al mio tre, giriamoci lentamente e con discrezione verso la fonte che dovrebbe essere a ore nove, quarantacinque gradi a sud!”
“…Eh?”
“A destra. Uno, due…”
Zwischzwischzwischzwischzwischzwischzwischzwischzwisch…
Simultaneamente, i due si voltano e incontrano lo sguardo sereno di uno studente occhialuto che si sta lavando i denti, in piedi di fianco a loro. Non lo conoscono, ma sanno che si chiama Harold. O era Hermess? No, forse Harvey. Rimangono a fissarlo per un istante, sorpresi, poi James si riscuote e chiede allo sconosciuto perché stia curando la sua igiene orale in Sala Comune.
“Sono le otto!” Risponde quello, la bocca piena di dentifricio.
“Oh, capisco” annuisce Sirius, fingendosi serio. “E quand’è l’ora di andare in bagno?”
“Alle nove.”
I due Malandrini si guardano con espressione terrorizzata.
“Ramoso, questo è anche peggio di Lunastorta.” Fa Sirius. La voce del suddetto Remus si fa sentire in un ringhio alle loro spalle: “Ci sento! E scordatevi di copiare i miei compiti…” continua provando un sadico piacere nel vedere le loro espressioni, ora veramente terrorizzate.

I due ragazzi non fanno in tempo a rispondere, perché all’improvviso appare fra loro la figura alta della McGrannitt e gli studenti si congelano. Perfino Harold/Hermess/Harvey abbassa lo spazzolino gocciolante e smette di lavarsi i denti.
Con passo spedito la donna giunge fino alla Bacheca, poi tende un foglio di pergamena davanti a sé e con l’altra mano impugna la Bacchetta. Con un Incantesimo non verbale fa aderire la lista alla Bacheca, poi si volta e a passi rapidi svanisce così come è apparsa. Tutti i presenti si accalcano nel tentativo di scorgere i nomi selezionati per Durmstrang, e la Sala Comune si riempie di esclamazioni esultanti mischiate ad imprecazioni colorite.

È  fatta, sono stata accettata! Pensa Lily Evans, sentendosi improvvisamente più leggera. Cambierà tutto! La mia vita non sarà più la stessa!

Ancora non sa quanto abbia ragione.

*
 
 È notte inoltrata. Sono poche le luci del Castello ancora accese, e certamente sono insufficienti ad illuminare l’ambiente esterno. È per questo che quando un insonne Frank Paciock si affaccia alla finestra del suo dormitorio non nota le quattro figure che si allontanano velocemente da Hogwarts.
“Affrettatevi!” Sibila Lucius Malfoy, in testa al piccolo gruppo di Serpeverde. Fra i quattro, lui è quello che è stato marchiato da più tempo, quindi sa bene che i ritardatari non sono ammessi fra i Mangiamorte. “Al Signore Oscuro non piace aspettare!” Ringhia dopo qualche secondo ancora, notando che gli altri ancora non camminano sufficientemente svelti. Finalmente accelerano anche gli altri, desiderosi di evitare un Cruciatus o qualche altra Maledizione. Il mantello scuro di Regulus si gonfia al vento freddo di metà ottobre, e dei brividi scuotono il suo corpo magro. Senza doversi analizzare a fondo, il ragazzo capisce subito che non sono solo brividi di freddo. Malgrado ciò continua a camminare a passo spedito, perché è troppo tardi per tirarsi indietro e perché lui ci crede davvero, alle dottrine di Lord Voldemort. O almeno, questo è quello che il più giovane del gruppo continua a ripetersi come un mantra. In un angolo remoto e nascosto della sua mente si forma automatico un interrogativo. Si sarebbe fatto marchiare comunque, se avrebbe saputo che nella lista dei suoi doveri di Mangiamorte ci sarebbe stata la voce “torturare un bambino”?
Ricaccia indietro la domanda ancor prima che riesca a darsi una risposta che non vuole sapere. Il Signore Oscuro usa molto la Legilimanzia, non è sicuro pensare certe cose. D’altronde, si dice il giovane, ho certamente fatto la scelta giusta, i miei genitori sono fieri di me e sto purificando il mio cognome dalle spregevoli azioni di Sirius. Una fitta al petto al pensiero del suo (ex) fratello lo coglie di sorpresa, e irritato dai sui stessi sentimenti accelera il passo risoluto, come a volersi lasciare dietro tutto ciò che lo indebolisce.

Ancora non sa che l’amore non è una debolezza.

Dietro di lui arranca Douglas Flitt, un armadio con tanti muscoli, poco cervello ed uno spiccato piacere malsano alla vista del sangue. Severus Piton lo affianca, con le labbra strette ed il volto impassibile. Eppure dietro a tutto quel gelo una fiamma luminosa danza nelle sue viscere, rendendogli difficile l’intento di non sorridere. Perché malgrado il Marchio Nero bruci all’inverosimile, lui riesce a pensare solo al suo nome scritto su quella lista. Partirà, partirà con Lily.

I quattro Serpeverde arrivano finalmente ai confini del territorio di Hogwarts. Dal mantello tirano fuori una maschera argentata, la mettono sul viso e poi, toccandosi all’unisono il Marchio Nero sull’avambraccio sinistro, si smaterializzano.

Riappaiono su una scogliera che si getta a picco sul mare in tempesta. Non sono soli, fra gli alberi scricchiolanti privi di foglie ci sono almeno altre dieci figure vestite come loro e con la medesima maschera argentata.
“Ecco i nossstri ultimi acquisti direttamente da Hogwartsssss.” Sibila l’Oscuro Signore, perfettamente udibile nonostante il vento urlante. I ragazzi si girano in direzione della voce. Eretto sul bordo più esterno della scogliera sta Lord Voldemort, con le braccia spalancate come a voler abbracciare i suoi seguaci. Si inchinano tutti al suo cospetto, con la maschera che sfiora i fili d’erba.
“Alzatevi!” Ordina lui imperioso ai presenti, poi si rivolge nuovamente ai quattro giovani. “Ho saputo che farete una crociera in direzione di Durmstrang, dico bene?”
“Ve lo confermo, siamo stati selezionati!” Risponde zelante Lucius, lieto di poterlo compiacere. Di risposta, Voldemort esplode in una risata incontrollata, e girandosi verso il mare fa una domanda al vento, con voce soave. “Dici che la tempesssta si calmerà prima della partenza?”

Poi allunga una mano e la stende sulle acque.




***
Buon Natale! Mi dispiace molto per il ritardo nell'aggiornamento, ho avuto un vero e proprio calo di ispirazioni, mi auguro che ora sia passato. Ci vediamo al prossimo capitolo!

A presto, Esther Nathalie.
  
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