Qualche mese prima... "Corri!" Stavo correndo per la sopravvivenza, tanto per cambiare. Era buio pesto, ma l'esplosione delle bombe creava una luce paragonabile a quella del sole. Le mie gambe non reggevano più, svegliati nel bel mezzo della notte con il rumore assordante delle urla. Correre, era ora la mia unica preoccupazione. "Adam corri! Stanno arrivando!" ormai erano troppo lontani da me, e percepivo solo l'eco di quelle parole, oppure le sentivo solo nella mia testa... E se fossero morti anche loro? O se fossi morto io? Mi fermai un attimo a riprendere fiato, anche far entrare l'aria nel mio corpo mi risultava faticoso, ma sentivo uno scalpiccio dietro di me, dovevo scappare! Seminato qualsiasi cosa mi stava rincorrendo, mi fermai e mi appoggiai ad un albero per riprendere le forze. Le primi luci dell'alba stavano iniziando ad apparire e della mia famiglia nessuna traccia. Mi avevano sempre detto che di giorno ci si nasconde, e la notte si fuggiva. Da quando Ardust aveva deciso di dichiararci guerra, era questa la mia vita. Trovai un casolare abbandonato, sembrava un posto sicuro dove nascondersi e riposarsi. Presi un pezzo di legno ed entrai con cautela. Il sole non mi permetteva ancora di vedere per bene all'interno. Costeggiavo le pareti, facendo molta attenzione quando passavo da una stanza all'altra, e tenendo stretto il ramo che avevo in mano. Non c'era nessuno. Mi rilassai un po' alla notizia, e mi sedetti in un angolo di una stanza. Era una cameretta, o almeno quello che ne rimaneva. C'erano dei comodini, un armadio e delle fotografie attaccate alle pareti, per la maggior parte, con il vetro rotto o spezzate. Sembrava una famiglia felice, proprio com'è la mia, o com'era la mia... Non sapevo che fine avevano fatto i miei genitori, né che fine avesse fatto mia sorella. Al solo pensiero di averli persi, le lacrime iniziavano a solcarmi il viso, che nascosi fra le braccia. Non sapevo cosa fare, né dove andare... Ero solo. Con gli occhi gonfi mi addormentai. Un cigolio mi svegliò. Mi alzai di scatto e ripresi in mano il bastone andandomi a nascondere all'interno dell'armadio. "Non c'è nessuno qui. Brucia tutto." disse un soldato all'altro. Attraverso un buco nell'anta dell'armadio, potevo vedere tutto. C'erano due guardie, una più alta e robusta, e un'altra leggermente più bassa e decisamente più magra. A quelle parole sobbalzai, dovevo andare via da qui prima che dessero fuoco a ogni cosa. La guardia alta, che aveva impartito l'ordine andò via, lasciando quell'altra nella mia stessa stanza. Si stava accingendo ad accendere il fuoco quando un topo mi passò fra i piedi. Dalla paura feci uno strano verso con la bocca che mozzai subito con le mani. la guardia mi sentì e si giro. Iniziò a venire verso la mia direzione.