Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Fangirl97    01/01/2014    7 recensioni
Cat è una ragazza di 18 anni vittima di bullismo da tanti anni, talmente tanti che i genitori la obbligano ad andare in un centro estivo per "rafforzarsi". Ma lei lì conoscerà un ragazzo davvero speciale, Justin Bieber, conoscerà la vera se stessa e dirà addio alle vecchie amiche.
Riuscirà la ragazza a diventare davvero più forte? E riuscirà a non crollare quando ritornerà a scuola? E, soprattutto, il famoso gentiluomo della città, Justin Bieber, l'aiuterà?
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"Cat." ripete pronunciando il mio nome e leccandosi le labbra, come per assaporarne il suono, o semplicemente il nome.
"Gatto." dice poi guardandomi di sottecchi.
"Già." dico rimanendo seria e osservandolo. Osservando i suoi bellissimi occhi color caramello in cui mi perdo.
"Cat la gatta. Suona bene. Si adatta a te." esclama ad un tratto per poi alzarsi.
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Una ff piena d'amore, amicizia, competizione e vendetta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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7.
 
“Good Stay.”
“Buona permanenza.”

 
 
 
Cat’s Point of View
 
Ok, ho seriamente paura di cosa mi potrebbe accadere. Justin ha detto che avrò una brutta giornata domani e questa cosa mi terrorizza.
Entro nella mia casetta e mi vado a fare una doccia. Sono stanca perciò mi addormento in piedi e quando Lux entra in bagno mi urla contro. Mi sveglio e spengo l’acqua. Esco dalla doccia. Mi vesto e vado a sdraiarmi sul letto.
“Da quanto sei tornata?” mi chiede lei mentre entra in bagno.
“Boh. Non ne ho idea. Non ho guardato l’ora.” rispondo e poi sento l’acqua scorrere. Mi addormento velocemente.
 
 
Justin’s Point of View
 
Mi vesto velocemente dopo essermi fatto la doccia e poi esco dalla casetta. Oggi lasciamo i ragazzi dormire di più perché hanno fatto la nottata, infatti non c’è nessuno in giro.
Mi dirigo verso la casetta numero 69 e busso violentemente. Dopo qualche secondo sento strusciare i piedi dietro alla porta e poi quella viene aperta.
“Con me. Subito!” esclamo con tono duro. Cat mi guarda spaesata e assonnata. La ragazza che è in camera con lei si fa per alzare, ma la blocco.
“No, solo lei. Tu continua a dormire.” Intanto Cat si mette le scarpe. La prendo per il braccio e la trascino via, fino alla casetta degli istruttori. Entriamo e la faccio sedere su una delle tante sedie mentre io le giro intorno. Sembro un cane da caccia, ma quello che ha fatto è imperdonabile.
“Allora… raccontami cos’è successo ieri notte. Voglio sapere T-U-T-T-O.” comincio continuando a girarle intorno.
“Quando ci siamo divisi dagli altri lui mi guidava. Decideva tutto lui. Ha anche attraversato un fiume, ma io sapevo che stavamo andando dalla parte sbagliata, così ho cercato di replicare, ma lui ha detto che quella era la strada giusta, che suo fratello lo aveva già fatto. Così poi ho attraversato anche io il fiume. Dopo un po’ ho guidato io lui e… non lo so. L’ho perso. Non era più dietro di me. Così invece di andare a cercarlo da sola ho pensato di venire a chiedere aiuto.” Risponde lei sfregandosi le mani e facendo scrocchiare le dita. Si massaggia e stringe spesso i suoi polsi, come un tic.
“Bene… e quanto tempo è passato prima che ti accorgessi che lui non era più dietro di te?” chiedo fermandomi di botto difronte e a lei e fissandola.
“Non lo so. Non ci facevo molto caso. Era piuttosto silenzioso, ma quando mi sono resa conto che non sentivo più il suo affanno mi sono voltata e lui non c’era.” Risponde lei.
“Be’, mi dispiace, ma non è un errore da poco. Sarai punita.” Dico con fermezza guardandola dritto negli occhi.
Mi volto e le faccio cenno di seguirmi. Ci incamminiamo verso una specie di piccola fabbrica abbandonata. Spingo un po’ la porta fatta di acciaio e entro. Dentro è una stanza enorme fatta di cemento, senza nulla. Le uniche finestre sono in alto, troppo in alto, e sono anche piuttosto piccole. La porto in fondo alla stanza, prendo un corda e le lego le mani dietro la schiena.
“Starai rinchiusa qui finché non deciderò di farti uscire. Buona permanenza.” Le dico con aria fredda e uscì. Mi chiudo la porta dietro e la sbarrai. Non sarebbe potuta uscire neanche se avesse voluto e nessuno l’avrebbe aiutata.
“Bene, forse ora dovrei andare a fare colazione.” Sorrido e mi incammino verso la casetta centrale.
 
 
Cat’s Point of View
 
Ok, e ora? Sono rinchiusa da sola, con le mani legate dietro la schiena in un posto davvero freddo. Comincio a camminare per tutta la stanza sperando di riscaldarmi un po’, ma non è così facile. La corda mi sfrega i polsi e brucia, ma mi sono fatta di peggio.
Odio Justin con tutta me stessa. Come può essere stato così cattivo? Lo odio!
Cerco di allentare un po’ la corda, ma è praticamente impossibile. La smetto di lottare contro la corda e comincio a correre in circolo, magari mi riscaldo. Forse. Quando corro a scuola per ginnastica mi riscaldo sempre, perciò lo farò anche ora.
Corro, corro, corro. Ora mi gira anche la testa, ma mi sto riscaldando, perciò farò altri due giri. Continuo a correre e inciampo. Stupendo. Finisco di faccia sul pavimento di cemento ruvido.  Mi sarò graffiata tutta. Cerco di rimettermi in piedi, ma è difficile con le mani legate dietro la schiena. Alla fine ci riesco e comincio a vagare per la stanza in cerca di qualcosa di appuntito per potermi togliere la corda, ma non c’è nulla. Abbasso la testa demoralizzata e torno al mio angolino, ma mentre cammino mi si impiglia la maglia in un chiodino sporgente. È talmente piccolo che non lo avevo visto.
“Proviamoci.” Dico.
Mi volto di spalle e cerco con le dita il chiodo. Lo trovo e comincio a sfregare un po’ la corda, ma è troppo spessa e spesso e volentieri il chiudo mi va sulla pelle. Dopo tre minuti ci rinuncio. La corda non si è fatta nulla, mentre il mio polso si. Giusto per riaprire le ferite.
Mi vado a sedere e sbuffo. Sento il sangue scorrere sui polsi e la corda così da ancora più fastidio. Stupendo, chi me lo ha fatto fare? Penso tra me e me. Il viso mi brucia per la caduta di prima e non posso farci nulla. Mi cominciano anche a fare male le braccia. È una posizione davvero scomoda. Non so che ora è né per quanto tempo ci dovrò restare.
Non mi sento più le braccia.
“Bastardo.” Dico ad alta voce. Tanto non c’è nessuno. Posso dire tutto ciò che voglio.
Poi mi viene un illuminazione. Stringo le gambe al petto più che posso e cerco di far passare le braccia sotto per poterle portare avanti, ma è davvero difficile. Comincio a rotolare, senza avere alcun risultato. Cavolo, e ora?
Ci riprovo ancora e ancora, ma nulla. Stupendo.
Mi rotolo e chiudo gli occhi cercando di non pensare al freddo e alla fame che mi sta venendo. Mi addormento dopo un po’.
 
Justin’s Point of View
 
“I tuoi ragazzi ancora dormono, è?” mi sorride Ryan mentre addenta un toast.
“Si, sono stanchi. Sai com’è, i miei non hanno giocato alla play.” Ridacchio mentre prendo il bicchiere per bere un po’ di succo.
“Poverini.” Dice e continua a mangiare. A volte sembra proprio un maialino.
Sono famoso tra gli istruttori per essere quello più cattivo, in un certo senso. Ma no perché sono davvero cattivo, ma perché sono severo e pretendo molto dai ragazzi, mentre gli altri prendono il loro ruolo molto alla leggera. Per me non è così.
Finisco di fare colazione e mi alzo. Devo andare a parlare con Meredith e l’unico posto dove posso trovarla è la casetta degli istruttori.
Mentre sto per uscire mi viene incontro la compagna di stanza di Cat, Lux. È quasi in lacrime.
“Che succede?” le chiedo alzando un sopracciglio.
“Non trovo Cat. Da quando è uscita con te non è più tornata.” Risponde con la voce rotta.
“Tranquilla. L’ho mandata a fare una cosa. Sta bene.” Le rispondo e lei annuisce per poi tornare indietro.
O almeno spero stia bene. Le potrebbe capitare di tutto in quella vecchia fabbrica. Ma ora non posso andare a verificare che lei stia bene, devo fare cose molto più importanti, come raccontare tutto a Meredith, purtroppo devo rendere conto di tutto a lei. Sicuramente sarà contraria, ma è la mia squadra e decido io, lei non può intervenire.
 
 
 
SPAZIO AUTRICE: ciao a tuttii!! Scusate se sono mesi che non aggiorno, la verità è che non avevo né fantasia né voglia di scrivere xD scusate mooolto!! Spero che questo capitolo comunque vi piaccia :D
  
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