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Autore: Alessia_HS    01/01/2014    1 recensioni
Lui:''Ti dico un segreto: non so abbandonare!''
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Lui:''Menti. Digli che sta bene. Chissene frega tanto i tuoi occhi non li sanno leggere''
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Lui:''Storie come la mia non vanno raccontate''
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Lei:''Volevo dirti tutti i miei segreti, ma poi tu sei diventato uno di quelli'
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Lei:'Voglio essere la tua ragazza, non una delle tue ragazze'
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Secrets.

LONDON.
Era stesa sul letto lateralmente,rannicchiata nelle coperte e appoggiata al cuscino leggermente sollevato quando un rumore stridulo e agghiacciante rimbombò nella sua camera svegliandola di colpo.Sgranò gli occhi stropicciandoseli, alzando il suo gracile corpo dalla testiera dell'enorme letto e appoggiando le braccia alla sua estremità.
Il suo cuore aveva accellerato il battito rendendo il suo respiro affannato e soffocato, i suoi occhi color oceano erano smarriti e alla ricerca della causa del urlo inquietante sentito pochi istanti prima. Con le nocche delle mani si diede la spinta necessaria per alzarsi dal letto barcollante e infilò i suoi piedi accaldati nelle ciabatte antiscivolo e avvolse il suo esile corpo in una vestaglia di seta, probabilmente di sua madre.
Trascinò mogiamente il suo peso da un piede a un altro lungo il corridoio immerso nella penombra con una luce soffusa e giù per le scale che scricchiolavano ai suoi passi felpati.
Si diresse tremante in cucina in punta di piedi dove tutto taceva,dove il silenzio si era impossessato di quell'ambiente odorante di mele quasi essiccate e si fermò davanti alle persiane della finestra dal vetro opaco, per osservare i fiocchi di neve dansare sul parabrezza dell'auto del vicino.
...
Si allontanò da quello spettacolo solo per prendere dalla credenza sopra di lei, una tazza blu scuro, la sua preferita, con l' intenzione di farsi un infuso rilassante per dimenticare ben presto lo spiacevole risveglio di quella mattinata di dicembre.Afferrò il manico della tazza e con estrema delicatezza versò l'acqua nel bollitore e subito dopo sui fornelli.Girò la valvola sottostante e sobbalzò notando di essersi leggermente scottata il mignolo della mano sinistra.
Senza esitare portò il dito indebolito sotto l'acqua corrente del lavabo mentre dei gemiti di dolore accompagnavano ogni suo gesto, dopodichè se l'asciugò con uno strofinaccio di stoffa pulito tenendo stretto il punto interessato.
Decise di applicarci sopra della pomata adatta per far alleviare il bruciore così incominciò a spalmarla sulla pelle delicata con movimenti circolari e qualche soffio.Il suo sguardo distratto cadde sull'orologio a muro della cucina che segnava le 7.45 e un brivido gelido la percorse dalla testa ai piedi quando capì di essere in ritardo per la scuola.A passi svelti salì più scalini alla volta ed entrò in camera dove afferrò dei vestiti casuali dalla sua cabina armadio.Camminò verso il bagno e chiuse la porta dietro di sè, poi si sfilò i vestiti regolando la temperatura dell'acqua della doccia per lavarsi.Lo specchio incominciava ad appannarsi con il vapore ed il getto d'acqua calda l'aiutava a rilassarsi proprio come il tocco delle goccioline sulla sua pelle le faceva dimenticare ciò che la circondava, richiudendosi in un mondo tutto suo.
Avvolse il suo corpo in un accappatoio morbido e infilò dei jeans stretti con delle Vans ed una felpa extra-large.Non riusciva a credere che non aveva neanche un vestito per sembrare,almeno, presentabile. Prese il phon e iniziò ad asciugarsi i lunghi capelli rossi con sfumature arancioni che legò in una cipolla disordinata, senza prestarci molta attenzione,afferrò la cartella e salutò la madre e il fratello prima di uscire.
...
Eleanor iniziò ad incamminarsi per la scuola di malavoglia, inciampando nei suoi passi con la testa bassa presa da innumerevoli pensieri.Avanzava lentamente portandosi alle orecchie le cuffiette collegate all'Ipod per ascoltare un po'di musica in grado di distrarla e sollevarle il morale.Nel tentativo di cambiare brano e attraversare la strada, si girò di scatto attirata dal suono assordante del clacson di una BMW imponente che era sul punto di investirla.
Lei si tolse impulsivamente gli auricolari a quella frenata brusca ed emettè un urlo acuto uguale a quello udito la stessa mattinata.Quell'urlo tanto temuto, quell'urlo che portava alla mente ricordi su ricordi,quell'urlo che ha portato tristezza,quell' urlo che non l'ha mai abbandonata, l'origine di tanti incubi, fitte allo stomaco. QUELL'URLO.
Non fece in tempo a rendersene conto che la sua vista divenne grigiastra e cadde a terra priva di sensi.
  
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