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Autore: Berry Depp    02/01/2014    3 recensioni
Nove anni dopo la chiusura di iCarly, Carlotta Shay torna a Seattle per il funerale del padre. Qui ritrova i suoi amici Samantha e Fredward, che finita la scuola hanno perso i contatti tra di loro e si sono costruiti una vita, anche se non è esattamente il massimo. Riuscirà Carly a ritrovare la fiducia dei suoi vecchi migliori amici che non la considerano più tale a causa della sua partenza e del fatto che non si è più fatta sentire?
L'idea mi è venuta guardando l'ultimissima puntata di questa serie che amo. Ho pensato che non poteva finire tutto così e allora eccomi qua :) Buona lettura a tutti, spero vivamente che vi piaccia!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlotta 'Carly' Shay, Fredward 'Freddie' Benson, Samantha Joy 'Sam' Pucket, Spencer Shay, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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  -Venite, su, sediamoci!- li esortò Carly. I tre andarono a sedersi ad un tavolino, lei entusiasta, loro molto meno –Ditemi, come li avete passati questi nove anni?
  -Come li hai passati tu, Shay- disse Freddie, acido.
Carly si stupì del tono assunto dall’amico, ma fece finta di niente: -Benissimo! Ho conosciuto tantissimi ragazzi nella nuova scuola, ogni estate andavamo in giro per l’Italia e ogni tanto papà mi portava a vedere la sua base.
  -Non hai trovato nessuno?- chiese Sam, con la stessa voce atona di poco prima.
Carly arrossì: -Veramente no... cioè si, ma erano cosa da niente, non ho ancora preso in considerazione il matrimonio. Voi invece?
  -Noi non ci siamo più visti- commentò Freddie senza guardare Sam –Finita la scuola non ci siamo più sentiti. È la prima volta che ci vediamo.
  -Come sarebbe a dire?- esclamò Carly.
  -Già. Io ho finito la scuola e sono andata a vivere col mio compagno- spiegò Sam a testa bassa.
  -Io invece mi sono sposato- fece Freddie.
Carly lo guardò incredula ed entusiasta: -Davvero?
Freddie annuì. Dopo un po’ di tempo passato in silenzio Carly decise di ordinare qualcosa. T-Bo li raggiunse e portò loro ciò che avevano chiesto. Carly non sapeva spiegarsi il perché del comportamento dei suoi amici: Sam era chiusa in se stessa e non spiccicava una parola, mantenendo gli occhi bassi e Freddie sbuffava spesso annoiato come se volesse andare via al più presto.
  -Ragazzi- si ritrovò a dire Carly senza nemmeno pensarci .si può sapere che avete? Sono tornata, ci siamo ritrovati grazie a Spencer, ma voi non mi degnate di uno sguardo, tantomeno tra di voi.
Sam alzò la testa e sbottò di colpo: -Sinceramente non ho voglia di parlarne adesso. Quindi perdonatemi, “amichetti del cuore”, ma devo andare- si alzò dalla sedia, afferrò il suo giubbotto nero e uscì inferocita dal locale.
Carly era sconvolta: -Ma che le ha preso?
Freddie la guardò dritto negli occhi: -Credo quello che ha preso anche me- detto questo anche lui si alzò e andò via.
La ragazza rimase sola, senza capire il motivo del comportamento dei suoi amici, stringendo il frullato ghiacciato in mano senza sentire niente per la sorpresa che non le faceva pensare ad altro. Quando Spencer la raggiunse, lui aveva un’espressione delusa in volto.
  -Mi dispiace tanto, Carly- le disse in tono apprensivo poggiando una mano sulla sua spalla.
  -Non capisco cosa gli sia successo- disse lei in un soffio.
  -Perché non provi a chiamarli? Magari fate una chiacchierata tranquilla e provate a riconciliarvi se è di questo che avete bisogno?
Carly rimase a testa bassa. Poi si alzò e chiese al fratello di poter tornare a casa, visto che era stanca. Così fecero. Carly salì in camera e si buttò sul suo vecchio letto senza nemmeno disfare la valigie. Non era cambiato nulla. La sua stanza era come l’aveva lasciata, come le era sempre piaciuta. Ma ora la faceva solo sentire male. Tornò sotto e aprì la finestra, prendendo una grande boccata d’aria.
  -Che succede?- sentì Spencer alle sue spalle. Si voltò e vide che era seduto sul divano insieme a Tanya.
  -Nulla, avevo solo voglia di respirare un po’ d’aria fresca- spiegò lei. Poi afferrò il cellulare e digitò il numero di Sam.
“Questa è la segreteria telefonica di Samantha Joy Puckett” sentì dall’altro lato del telefono “adesso sono momentaneamente occupata, se dovete dirmi qualcosa lasciate un messaggio dopo il segnale acustico”.
Carly sbuffò e compose il numero di Freddie.
  -Che c’è?- disse l’uomo.
  -Freddie! Oh, almeno tu rispondi, grazie!- esultò lei.
  -Facciamo in fretta, Carlotta. Cosa vuoi?- il tono scontroso dell’amico la sorprese più di quanto non fosse già.
  -Volevo solo... volevo solo sapere cosa succede. Oggi mi siete sembrati strani e volevo parlarvi. Possiamo farlo di persona?
  -Senti, ora non ho tempo, va bene?- tagliò corto lui.
  -Ti prego, Freddie! È vero, non ci siamo più sentiti, ma mi piacerebbe ristabilire un contatto con voi! Vi voglio ancora bene, non pensare il contrario!
Freddie rimase in silenzio per qualche istante che a Carly parve un’eternità, poi rispose, sbuffando: -Va bene, Carlotta, ma facciamo in fretta. Troviamoci davanti al locale di T-Bo.
  -Grazie, Freddie, davvero!- esclamò Calry contenta.
  -Solo una cosa, Carlotta- continuò lui –chiamami Fredward.
  - D-d’accordo...- fece lei, sorpresa. Freddie aveva sempre odiato il suo nome intero. Ma era troppo felice di poter parlare di nuovo col suo vecchio amico, così corse a sistemarsi per uscire di nuovo.
Quando fu pronta scese di fretta le scale e raggiunse il locale. Freddie era già là davanti ad aspettarle, con un’espressione cupa sul volto, fronte corrugata e imbronciato.
  -Ciao, Fred...ward. Tutto okay?- chiese Carly contenta di poter parlare faccia a faccia col suo amico.
  -Carlotta, parliamoci chiaro- tagliò corto lui –tu non capisci perché io e Samantha ci comportiamo così, ma perché non provi a pensare a come ti sei comportata tu in questi nove anni?
  -Perché, scusa, come mi sono comportata?- Caly era confusa.
  -È questo il punto: non ti sei comportata! Non ti sei fatta sentire, non ci hai più degnati di una lettera o di una cartolina. Hai idea di quante e-mail ti abbia mandato solo nei primi due mesi? Novantasei! E tu mi hai mai risposto? Neanche per sogno!
  -Scusa, io... ho cambiato casella postale...
  -E non me l’hai detto! Dalla tua nuova casella non mi è mai arrivato un messaggio. Perché, questo, Carlotta? Perché?
  -Perché... perché...
  -Perché non ti è più importato nulla dei tuoi migliori amici! Hai idea di cosa mi sia successo? Mi sono sposato, Carlotta. Con una donna incontrata a lavoro. E ha insistito perché ci sposassimo in comune, la sua odiosa sorella come testimone. Beh, sai una cosa? Avrei tanto voluto sposarmi in chiesa, avrei voluto che tu fossi la mia testimone, avrei voluto sposare qualcuna che mi amava veramente, non qualcuna che vuole solo i miei soldi. E da qualche settimana ho scoperto che la mia cara mogliettina Jessica Jackson mi tradisce giorno e notte da prima che ci sposassimo!
Carly era davvero dispiaciuta: -Fredward, io... mi dispiace...
  -Oh, e vuoi che ti parli della tua cara amica Sam? Adesso sta con un farabutto che la maltratta dalla mattina alla sera, ma lei è costretta a stare con lui perché ha bisogno dei suoi soldi per pagare le cure per la madre, che adesso è bloccata in un letto d’ospedale per chissà quale maledetta malattia!
Freddie aveva cominciato a urlare e aveva fatto sentire in colpa Carly, che adesso si rendeva conto del grave sbaglio che aveva commesso.
  -E tu come sei stata in Italia, cara amica mia? Bene, vero? Ne ero certo. Sono contento per te- quel tono accusatorio la faceva sentire sotto terra –Sai una cosa, Carly- ora il tono di Freddie si era addolcito, ma aveva ancora un pizzico di tristezza –quando mi desti quel bacio, prima di partire, ero quasi riuscito a sperare che non saresti più andata via. Che avresti cambiato idea. Ma mi ero illuso. E ora non posso certo più dire di amarti come una volta. Addio, Carly Shay. Mi sei mancata- detto questo le voltò le spalle e andò via, lasciando Carly interdetta. Si, ora sapeva cosa era successo in quegli anni, ma adesso che l’aveva saputo si sentiva incredibilmente in colpa. Decise di tornare a casa e mentre percorreva il tratto di strada necessario, pianse tutte le lacrime che era riuscita a sopprimere mentre sentiva il tono iroso dell’amico su di lei.

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Cabina del Capitano:

Sperando che questa volta il capitolo venga pubblicato, vi saluto di nuovo e vi ripeto che sono davvero orgogliosa di questo capitolo :3 sappiate che è molto importante per tutta la storia e sto cercando di sbrigarmi con i prossimi perchè, conoscendomi, tra scuola, compiti, chitarra e scout ci starei mesi interi prima di pubblicare. Quindi aspettatevi presto il prossimo, anche se non l'ho ancora iniziato.
Vi mando tanti bacini e vi saluto ^-^
BD (che non è una faccina ne' il logo di Bastardi Dentro -.-")
  
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