Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: Rinoa Heartilly Vengeance    02/01/2014    4 recensioni
Storia scritta a quattro mani con CathleeneGinger6661 che scriverà i P.O.V di Jordan :)
"I know it's hurting you but it's killing me"
Genere: Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Unholy Confessions

Chapter 1


JILL POV

"Dannati lividi" penso svegliandomi mentre ogni parte del corpo mi fa male. La testa mi gira e fatico a muovere il braccio destro. Appoggio entrambi i piedi sul pavimento freddo e non appena mi alzo, zoppicante, mi devo appoggiare al muro

 

"Merda" sussurro mentre la caviglia destra mi pulsa dal male.Sento inoltre bruciarmi tantissimo il polso sinistro,  come se avessi tante piccole scosse tutte concentrate li. Cerco di ignorare il dolore e mi dirigo comunque in bagno, voglio evitare il piú possibile il contatto diretto con ció che c'è sui polsi, voglio solo dimenticare...

 

“Tutto inutile” dico guardandomi allo specchio, a farmi ricordare c'è un enorme livido violaceo vicino alla tempia sinistra...

 

Sconsolata passo a rassegna tutto il mio corpo e noto con tristezza che sono ricoperta quasi ovunque da quei segni odiosi...

 

Così dopo essermi lavata decido di indossare comunque una felpa nonostante il caldo e di nascondere il livido alla tempia con la frangia che di solito mi ricade lungo la parte destra del volto. Per quello sul collo decido come sempre di coprirlo col fondotinta. Finita questa operazione, torno a sistemarmi le maniche della felpa ed è in questo preciso istante che li vedo... Tagli... Piccoli tagli orizzontali lungo il polso. Rossi e dolaranti... Sono li a ricordarmi che ho fallito e a ricordarmi lui... Pierre...

 

<< Pierre si puó sapere che vuoi? Non ti avevo detto di lasciarmi in pace? >>

<< Si Jill ma... Voglio farmi perdonare! Sono cambiato, ho capito dove sbaglio e voglio dimostrarti quanto ti amo >>

<< Dici sempre così sai? >>

<< Sta volta è diverso! Stasera cenetta romantica e poi ci vediamo un bel film… >>

<< Mica dovevi uscire con i tuoi amici? >>

<< No, ho rinviato apposta per te >>

 

Mi fermai a riflettere  non mi importava se il mio silenzio lo innervosiva, dovevo valutare bene la situazione. Dopo qualche minuto dissi

<< Eh va bene Pierre >>

<< Grazie Jill ti amo >>

 

[...]

 

Il pomeriggio era volato via ed ora ero qui a casa di Pierre. Ora mi sentivo leggermente piú calma, peró avvertivo comunque una strana sensazione.

 

<< Amore? Ti vanno bene pasta al ragú e hamburger? >>

<< Si, perfetto >>

 

Rimasi a fissare Pierre per qualche istante, in fondo era meglio lasciargli cucinare le uniche due cose che sapeva fare, almeno avremmo evitato di chiamare i pompieri...

 

<< Amore è pronto! >> disse tutto sorridente

<< Eccomi >> risposi sedendomi a tavola.

 

Subito Pierre inizió a parlare della sua giornata, delle sue idee e dei suoi amici. Tentava di convincermi che fossero brave persone, ma io non mi smuovevo. Non li sopportavo erano solo degli ubriaconi schifosi...

 

La cena passó in fretta e mentre mi accoccolavo sul divano color panna il telefono inizió a suonare. Appena Pierre rispose iniziai ad aver paura, avevo intuito chi c'era dall'altra parte della cornetta...

 

<< A-amore... >>

<< Si Pierre? >>

<< Emh i miei amici escono, vanno in quel bar figo ci hanno invitati... A me piacerebbe andare quindi... >>

<< Beh non preoccuparti, io vado a casa e tu esci con loro >> risposi sorridendo

<< Non vuoi venire con noi? >> chiese iniziando ad alzare la voce

 

Ti prego fe che non sia come le altre volte...

 

<< No non mi va... >>

<< Perchè rovini sempre tutto?! Non mi fai vivere! >> inizió ad urlare

<< Non ti faccio vivere? Ma che dici! Ti ho detto di uscire no? >> dissi alzandomi di scatto arrabbiandomi

<< Ma io voglio che vieni con me >>

<< Scusa ma non mi va >>

<< Tu vuoi farmi allontanare da loro vero? >>

<< Mai detta una cosa simile! >>

Sbam.

Uno schiaffo in pieno volto. Rimasi impietrita, iniziai a tramare guardandolo incredula

<< Di nuovo? >> chiesi

<< Scusami non volevo >> tentó di giustificarsi.

 

Ignorandolo andai verso la porta,volevo uscire di li prima che fosse tardi.

 

Appena arrivai alla porta sentii Pierre prendermi per i capelli e tirarmi verso di lui, urlai per il male e tutto ció che ottenni come risposta fu un altro schiaffo.

 

<< Pi-Pierre basta >> dissi con la voce rotta dalle lacrime

<< E' colpa tua >> rispose tornando a picchiarmi...

 

I suoi colpi diventavano sempre piú forti e all'improvviso persi i sensi.

 

"Jill basta ricordare! Ora l'incubo è finito. Hai lasciato Pierre, non ti darà piú fastidio" mi dico mentalmente mentre mi osservo un ultima volta allo specchio

"Si non si vede nulla" dico mentre mi volto e scendo in cucina a prendere le chiavi per uscire ed andare a lavoro.

 

 

 

JORDAN POV

Esco da lavoro e corro a casa a prepararmi; oggi io e Pierre abbiamo il nostro primo appuntamento.

L’ho conosciuto ieri e mi è sembrato sin da subito un bravissimo ragazzo.

Viene a prendermi sotto casa e con dolcezza mi saluta. Mette in moto e arriviamo in un ristorante carinissimo.

 

Ceniamo tranquilli e poi mi riaccompagna a casa sua.

Come ferma la macchina lo guardo stranita.

<< Ti va di salire?>> mi chiede

 

Anche se un po’ perplessa accetto. Entriamo e lui chiude la porta; mi guardo un po’ intorno e con uno scatto mi salta addosso facendomi finire sul divano.

Il suo peso mi opprime, ma ancora di più la sua lingua che vaga senza permesso sul mio corpo.

Lo respingo con forza e i suoi occhi pieni di rabbia sono fissi sui miei.

<< Che diavolo fai?>> gli chiedo nonostante la domanda sia abbastanza stupida.

Lui mi prende i polsi e mi bacia di nuovo, con più forza.

<< Non… Puoi… Respingermi>> dice infilandomi la lingua in gola.

Infiniti pensieri mi invadono la testa.

“ Non è il momento di pensare; agisci” cerco di motivarmi.

 

Sono immobilizzata; mi tiene stretto i polsi e mi blocca le gambe con il suo peso. Decido di dargli una testata; forse farà più male a me che a lui.

Si sposta dolorante e io corro verso la porta un po’ intontita. Lui mi corre dietro e mi blocca al muro. Mi da uno schiaffo e poi un altro ancora.

 

Nessuna lacrima mi bagna il viso; non verserò mai nemmeno una lacrima per lui.

Cerco di liberarmi quando sento il sapore ferroso del sangue; gli sputo addosso macchiandolo e lui indietreggia quasi come se avesse visto un fantasma.

<< Sc-scusami.. Io.. Jordan non volevo>> mi dice cadendo in ginocchio.

Mi avvicino a lui con disprezzo mentre mi guardo i segni rossi diventare più scuri.

<< Ringrazia che non sono una lurida schifosa come te o ti lascerei morto in terra. Spero che il peso delle tue stronzate ti pugnali il cuore per l’eternità. Non cercarmi mai più>> dico per poi uscire di fretta.

 

Arrivo a casa mia e mi reggo a malapena in piedi. Non so cosa mi faccia più male; ho le braccia completamente ricoperte di lividi, il labbro inferiore tagliato e le guancie gonfie. Per non parlare del cuore spezzato e lo stomaco sottosopra.

Ormai sono le cinque, tra poco suonerà la sveglia; tanto vale alzarsi.

Non ho dormito e due occhiaie lo dimostrano. Mi metto un velo di trucco e noto che il gonfiore al viso si è attenuato.

 

Spero nessuno mi faccia domande riguardo al mio stato.

Mi avvio verso lo studio e noto che c’è solo Jill, il capo.

E’ una ragazza apposto, non so molto di lei, in fondo è molto riservata come me.

Mi siedo alla mia postazione dei piercing e guardo i nomi dei clienti.

<< Bungiorno Jo-…. Tutto bene??>> mi chiede Jill notando forse il labbro.

<< Si non preoccuparti>> dico un po’ fredda.

<< Ricordati di venire a lavoro in modo presentabile; lavoriamo a stretto contatto con le persone>> mi dice chiudendosi nel suo studio.

<< Cos’è vieni a farmi la predica e poi non mi dai il tempo di rispondere? Vedo che anche tu non sei messa benissimo>> dico seguendola ed entrando di colpo.

Lei apre la bocca e non uscendo nessun suono la richiude.

Magari pensava che io non notassi nulla, ma riconosco dei lividi coperti dal fondotinta.

<< Tu..>> prova a dire

<< Una felpa in piena estate è stato un passo falso>> dico accennando un sorriso.

<< Magari abbiamo iniziato con il piede sbagliato>> mi dice sorridendo anche lei.

<< Concordo. Andiamo a bere qualcosa come finiamo il turno?>> dico e lei annuisce.

 

All’orario di chiusura l’aspetto fuori e ci incamminiamo silenziose verso il bar più vicino.

<< Che hai fatto al labbro?>> mi chiede

<< Probabilmente quello che è successo a te alle braccia>> dico sorseggiando una birra.

Non mi piace parlare di me, sono sempre stata una persona riservata perché penso che parlare non risolvi nulla; risolvere i problemi risolve i problemi. Sembra un’affermazione stupida e senza senso, ma è il motto su cui baso la mia vita.

 

Quando c’è un problema ci penso su e poi agisco, non serve parlare; gli altri non ti risolvono i problemi.

<< Quando è iniziato per te?>> mi chiede con gli occhi lucidi.

<< Iniziato e finito ieri spero. Per te? E’ già da un po’ che vedo che ti copri>> dico con un velo di preoccupazione.

<< Da più di un mese a dire la verità, ma avantieri ho messo fine al suo massacro>> dice facendo cadere una lacrima. In quel preciso momento l’immagine di Pierre si fece strada fra i miei pensieri facendomi salire i brividi; sentivo la pelle dolorante al solo pensiero.

<< ..quello stronzo di Pierre non mi farà più del male>> dice lei. Mi sembra come si essere uscita da uno stato di trance sentendo il suo nome. Scatto in piedi e la guardo scioccata.

<< Che nome hai detto scusa?>> chiedo alzando un po’ il tono di voce.

<< Ho detto Pierre. Jordan che ti prende?>> dice lei confusa.

Non può essere; non può essere la stessa persona.

<< Alto, muscoloso, capelli e occhi scuri?>> chiedo  e lei spalanca gli occhi forse capendo tutto.

<< N-non dirmi che..>> dice facendo cadere il bicchiere che aveva in mano.

 

Annuisco pensando a quello schifoso. Jill mi racconta di come si sono conosciuti e che anche a lei fece una buona impressione inizialmente.

<< Voleva andare al bar con gli amici e siccome ho rifiutato mi ha picchiato l’ennesima volta, ma questa volta ho messo fine a tutto>> spiega lei

<< Io l’ho incontrato avantieri al bar… E ieri siamo usciti per la prima volta>> dico non credendoci ancora.

<< E’ assurdo pensare che quell’idiota l’abbia rifatto>> dice lei scuotendo la testa.

 

 

 

Note delle autrici:

Ccciao io sono Cat alias Jordan; mentre io sono Rinoa alias Jill

 

Abbiamo iniziato a scrivere questa storia come punto di sfogo;

speriamo vi piaccia e non esitate a farci sapere cosa ne pensate 

 

Ps Cat scusami se non ho trovato quel dannatissimo acquamarina xD

 

 


  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: Rinoa Heartilly Vengeance