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Autore: Ultraviolet_    03/01/2014    6 recensioni
La storia della Old Generation narrata attraverso le fotografie. Momenti catturati, foto a sgamo, senza posa, naturali, che raccontano degli avvenimenti slegati fra loro.
Una serie di splendidi scatti rubati per conoscere meglio i Malandrini e i loro amici.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black, Sorelle Black | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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#Five
 
 
19 luglio 1977, 20:12, Bosco
Click.
-Ehi, non puoi scattare foto così a tradimento!- protestò Sirius Black voltandosi di scatto verso la fonte del rumore.
-Black, capisco che tu possa essere tremendamente preoccupato di non essere stato immortalato nel tuo profilo migliore o in una posizione “tosta”, ma ti ricordo che io non ci volevo nemmeno essere qui, quindi vedi di farmi fare quello che mi pare- disse Lily Evans cercando di assumere un tono di sopportazione.
Dai quattro ragazzi seduti in cerchio intorno a lui si levarono risate rumorose.
-Guarda che se non fosse per la sanità mentale di Potter ti rispedirei a casa volentieri- ribatté Sirius guardandola –E poi stiamo cucinando- aggiunse, intimidito dallo sguardo di fuoco della rossa.
-Non ascoltare Felpato, Evans. Lo sappiamo tutti che hai fatto breccia nel suo cuore di pietra da quando è entrato nello spogliatoio femminile di Quidditch l’anno scorso- rise James controllando che la salsiccia che stava abbrustolendo sul fuoco non si bruciasse.
-Potter, ma io non gioco a Quidditch. Quella è Mary… sul serio, e dici di conoscermi così bene!- esclamò allora Lily sorridendo.
Ramoso alzò lo sguardo e ricambiò il sorriso. Abbandonò il suo spiedino nella mani di Peter Minus e si alzò in piedi, raggiungendo la ragazza.
-Dove sono le altre?- chiese.
-Credo che stiano cercando di montare una tenda- rispose Lily indicando una massa di corpi aggrovigliati a un pezzo di tela cerata verde e ridacchianti, poco lontano –Allora Potter, come stanno i tuoi? Ho letto sul giornale che hanno catturato due maghi oscuri, l’altro giorno- riferì sedendosi su un grosso masso.
James si sedette a terra, accanto a lei, e sospirò.
-Ah, i miei sono sempre i miei. Combattono Lord Voldemort quando lavorano e me e Sirius quando sono a casa. L’altra sera hanno deciso di raccontarci nel dettaglio gli effetti delle maledizioni più usate dai Mangiamorte, giusto per essere sicuri che saremmo stati attenti.
La ragazza rise leggermente e commentò dicendo che avevano ragione.
-Ok, ma non a cena- ribatté lui.
Lily sorrise e prese a fare dei solchi nella ghiaia con la punta della scarpa. Faceva ancora molta fatica a crederci, ma stava avendo una conversazione normale con James Potter. E non provava il minimo desiderio di allontanarlo. Anzi, negli ultimi giorni aveva persino notato quanto fossero belli e profondi i suoi occhi castani. Non li aveva mai davvero osservati prima, ma ora le capitava tutte le volte che se lo trovava di fronte.
-Ti va di fare una passeggiata?- chiese James come se niente fosse –Tranquilla, ho le mani in tasca- aggiunse vedendo l’occhiata dubbiosa di lei, che a quell’ultima precisazione rise e si alzò in piedi.
Imboccarono un sentiero abbastanza sgombro, camminando uno di fianco all’altra, in silenzio. Dopo quelli che a James parvero venti minuti, ma che non erano che due o tre, disse:
-Evans… Lily, volevo dirti una cosa. So di darti terribilmente sui nervi, e mi dispiace, ma non farò il cucciolo bastonato come sull’Espresso di Hogwarts. Non volevo metterti in imbarazzo, ho sbagliato… è che credo che abbiamo sempre iniziato con il piede sbagliato. Tu mi piaci, e molto, ma sono sempre stato così occupato a cercare i modi più assurdi per invitarti fuori che non ho pensato al fatto che… che io non ti conosco. Non so quale sia il tuo colore preferito, se sei figlia unica oppure no, come si chiamano i tuoi genitori, qual è il profumo che ti piace di più… niente.
Lily ascoltò tutto il monologo del ragazzo senza che il suo volto tradisse la minima emozione, e quando si fermò lo incitò a continuare.
-Insomma, in definitiva intendo dire che noi non siamo amici. E mi piacerebbe molto essere tuo amico, imparare a conoscerti… da amica.
Lei rimase un attimo in silenzio, la testa china ad esaminarsi le scarpe, e a celare un sorriso che si svelò non appena la alzò per guardare negli occhi il ragazzo davanti a sé.
-Anche a me piacerebbe essere tua amica, Potter. Per la verità, sarebbe stato tutto molto più semplice se tu avessi fatto un discorso come questo sull’Espresso per Hogwarts sei anni fa- sorrise.
James, che evidentemente non avrebbe scommesso uno zellino sulla riuscita del suo approccio, spalancò gli occhi e subito dopo la bocca in un gran sorriso.
-Comunque… il mio colore preferito è il celeste, ho una sorella, i miei genitori si chiamano Charlotte e Mark e mi piace il profumo della lavanda.
-Il mio è il verde, sono figlio unico ma da un anno ho adottato Sirius come fratello, i miei si chiamano Dorea e Charlus e mi piace il profumo di legno trattato e di erba appena tagliata.
-Frena frena frena, torna alla parte di Sirius!- esclamò lei stupefatta.
-L’hai davvero appena chiamato col suo nome?- domandò James fingendosi più stupito di lei.
-Oh, tremendo errore, cancella tutto. Che dicevi di Black?
Ramoso prese a raccontare di come Sirius era scappato da casa sua perché non sopportava più la sua famiglia, che gli faceva continue pressioni ed era convinta che lui sarebbe diventato un Mangiamorte. Andarono avanti a parlare per parecchio tempo, quasi senza rendersene conto, finché Alice Prewett non spuntò dagli alberi per avvisarli che la cena era pronta. Memore dell’ultimo scappellotto che si era beccata da Lily l’ultima volta che aveva fatto insinuazioni su di lei e James, tenne a freno la lingua, ma non poté fare a meno di sorridere.
 
 
 


 
24 novembre 1976, 21:47, Parco di Hogwarts
James Potter nella sua seconda forma in una serata nebbiosa, poco prima di sparire nella Foresta Proibita.
Scattata da Sirius Black.


 



16 luglio 1977, 15:08, Casa McKinnon
I bagagli di Marlene McKinnon poco prima di partire per il campeggio.
Scattata dalla madre.


 


 
  
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