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Autore: ladyarle    25/05/2008    4 recensioni
e se tutto quello che sapevate su harry potter fosse una macchinazione del ministero?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qua con il quarto capitolo di questa fanfic che spero con tutto il cuore vi emozioni come succede a me mentre sono qui a mettere le parole una dietro l’altra

 

“ “ dialoghi

- - pensieri

 

 

- Maledetti loro e la loro pomposità… Ma che fanno? Devo solamente prendere l’Espresso per Hogwarts, mica partecipare alla mia festa di presentazione all’elitè londinese… Basta che questo benedetto treno parta presto, altrimenti rischio di avadakevadrizzarli tutti, dal primo all’ultimo. –

 

Sono ormai passati undici anni da quella notte di gennaio, quando il primogenito della casata principale dei Black venne alla luce: undici anni passati nell’odio verso i Babbani, i Mezzosangue, i Babbanofili e i Potter… già, per la famiglia Black i Potter erano una categoria a parte, la peggiore delle disgrazie che gli erano potute capitare… Perché? Beh, il motivo è molto semplice! I Black odiavano essere secondi a qualcuno, e purtroppo per loro i Potter li superavano in tutto… se avessero saputo che la loro antica progenitrice era una Potter si sarebbero uccisi per non dovere affrontare il disonore.

 

Sirius Black si era fatto bello, i capelli neri, lunghi quasi fino alle spalle, cadevano in piccole ciocche sul viso, donandogli un aspetto selvaggio.

Gli occhi, color ghiaccio, scrutavano attentamente ciò che accadeva attorno a lui… beh, in fondo non era mai stato in una stazione piena di Babbani che correvano indaffarati o in piena crisi di panico borbottando frasi incomprensibili.

Un giovane Babbano, mentre passava loro davanti, scoccò un’occhiata alquanto divertita alle vesti da mago dei signori Black commentando

Ma Carnevale non c’è fra sei mesi? Siete un po’ in anticipo.”

Per poco Aelfric Black non gli lanciò contro una Maledizione Senza Perdono quando Arabella Figg, un’Auror alquanto famosa e Professoressa di Difesa contro le Arti Oscure non intervenne.

“Io starei attenta se fossi in te, Aelfric, non vorrei essere costretta ad arrestarti davanti a tuo figlio e metà della comunità magica, sarebbe un durissimo colpo per il tuo orgoglio e il prestigio della tua casata, anche se credo che questo onore spetti a John e Susan…”

“Arabella Figg, figlia di Babbanofili, Auror…” rispose a tono Clarissa scoccando alla nuova arrivata un’occhiata piena di disgusto ”Credevo che ormai la feccia come te fosse stata estirpata, ma a quanto pare è rimasto ancora del lavoro da fare! A proposito, Sirius, ti presento ufficialmente la tua Professoressa di Difesa contro le Arti Oscure ad Hogwarts, anche se fatico ancora a credere che abbiano potuto affidare una cattedra talmente importante ad un essere così scialbo ed incapace… In ogni caso se vuoi, Figg, ti posso dare l’indirizzo di un buon negozio di vestiti, almeno la smetteresti di vestirti di stracci.”.

“Vedo che non sei cambiata di una virgola da quando eravamo a scuola, Clarissa. Comunque è stato un piacere rivedervi. Sirius, noi ci vedremo a lezione. Buona giornata.

I coniugi Black osservarono disgustati la donna allontanarsi velocemente per andare a salutare alcuni ragazzi del 5° anno.

Quella, figlio, è un’altra dei tanti esseri che non sono degni nemmeno di allacciarci le scarpe. Non provare assolutamente a fraternizzare con uno di loro, Sirius, il nostro Signore non gradirebbe per niente… E ricorda…”

“… Non provare a farti amico un Grifondoro e vedi di battere quell’insulso del rampollo dei Potter… Lo so, sono tre anni che me lo ripetete continuamente!!

Ora, con il vostro permesso, mi appropinquerei all’Espresso per Hogwarts, non sia mai che un Black arrivi in ritardo!”

 

Così detto riuscì ad allontanarsi da “quell’arpia” di sua madre e da “quel Matusalemme” di suo padre.

 

-Mamma mia, quanto li odio… Sono tutti capaci solo di pensare a quanti soldi hanno e a quanto è puro il loro sangue… D’accordo che la purezza aumenta la potenza della tua magia e anche le tue riserve e altre bazze simili, ma a parte questo siamo tutti uguali, non ho mai visto figli di Babbani con le corna… Cosa avrà poi di tanto male quel Potter? Alla fine potrebbe rivelarsi anche un ragazzo simpatico, sperando che lui e i suoi genitori non siano fissati come i miei su certi argomenti…-

 

Mentre faceva questi pensieri non si accorse di andare a sbattere contro un ragazzo mingherlino e dall’aria malaticcia, che a causa del colpo subito finì subito gambe all’aria.

“Oh scusa, non ti avevo visto.” Disse mentre aiutava l’altro ad alzarsi da terra.

“Fa niente… comunque io sono Remus Lupin.” Si presentò il bimbo mingherlino dopo essersi spazzolato con cura i pantaloni di seconda mano.

“Io invece Sirius Black…” rispose Sirius cercando di mangiarsi il più possibile il cognome; purtroppo per lui, Remus aveva un ottimo udito.

“Quei Black?!?!?!” chiese un po’ sbalordito.

“Sì, perché, qualche problema?” –Ecco che iniziamo con il primo leccapiedi-

“No, niente… Solo che da come avevo sentito parlare della tua famiglia vi avevo immaginato tutti come degli arroganti figli di papà… Invece non sembri tanto male…” aggiunse un po’ imbarazzato per la brutta figura appena fatta.

“Beh Remus” scosse le spalle l’altro ”Che ne dici di salire sul treno? Potremmo trovarci uno scompartimento libero e farci quattro chiacchiere, in fondo sei un ragazzo simpatico!!” propose Sirius con un grande sorriso risollevando così l’umore e l’autostima di Remus.

 

Mentre i due ragazzi salivano sul treno, pronti ad affrontare l’inizio di quello che sarebbe stata una delle più grandi avventure vissute da un gruppetto di maghi, un sacco di ragazze, alcune addirittura del 4° o del 5° anno fissavano con sguardi famelici il rampollo dei Black, che… e ve lo dico per esperienza personale… anche a 11 anni faceva la sua bella figura.

Trovato uno scompartimento libero cominciarono a chiacchierare del più e del meno, giungendo infine a discutere di uno degli argomenti più scottanti per i primini… lo Smistamento!!

“Io spero di finire o a Grifondoro o a Corvonero” cominciò Remus tutto pimpante, dopo  i primi momenti di imbarazzo infatti aveva subito trovato un certo feeling con Black, superando la sua abituale timidezza. Sirius guardò fuori dal finestrino con sguardo un po’ malinconico prima di rispondere all’amico.

“Sinceramente non lo so Remus… nel profondo spero di non finire a Serpeverde, ma se finissi a Grifondoro come mia cugina Andromeda verrei denigrato da tutta la mia famiglia e la mia vita sarebbe ancora più insopportabile di come è adesso.”

 

La porta scorrevole dello scompartimento si aprì improvvisamente mentre un ragazzo cicciotello con due occhini spaventatissimi si voltava verso di loro.

Scu-scus-scusate… no-non è che m-mi p-poss-posso nascon…dere q-qui?

h-ho ap-appena r-rovesciato d-d-del caffé b-bollente addosso a… M-Ma-Malfoy e… luimivuoletrasformareinunvasodanotte…” finì la frase tutto d’n fiato guardando il pavimento mentre le guanciotte paffute si arrossavano per lo sforzo della corsa e per l’imbarazzo. Remus guardò comprensivo quel ragazzino cicciotello che ora si guardava intorno timidamente mentre Sirius, dopo un primo attimo di smarrimento sbottò sorpreso.

“Tu hai rovesciato del caffé bollente addosso a quel cretino rincitrullito di Malfoy??? Ehi amico, hai tutto il mio rispetto!!!” scoppiò infine in una fragorosa risata così simile al latrato di un cane.

 

Fu così che cominciò a formarsi il gruppo dei Malandrini… anche se il vero capo, l’anima e il collante del gruppo sarebbe entrato in scena un po’ dopo…

Quello fu il primo dei tanti viaggi che quel gruppo di ragazzi avrebbe fatto insieme, e mentre quei tre chiacchieravano allegramente del più e del meno,

a centinaia di km di distanza un piccolo ragazzino urlava in preda a un dolore atroce…

 

“CRUCIO!!!”

Il ragazzo si stava agitando sul pavimento trattenendo le urla di dolore che salivano prepotentemente per la sua gola. Sapeva che se avesse emesso un suono avrebbero continuato fino a che le sue corde vocali non avessero smesso di funzionare. Si agitava e resisteva il piccolo. Un piccolo eroe maltrattato e torturato. In un piccolo momento di pausa tra quella continue torture che ormai andavano avanti da più di mezz’ora voltò il collo dolorante verso il suo carnefice incontrando i suoi occhi color del ghiaccio e scoccandogli uno sguardo pieno d’odio e di sfida. Sapeva che questo l’avrebbe fatto arrabbiare ulteriormente, ma era l’unico modo che aveva per sfogarsi, frustrato a causa del dolore e dell’umiliazione di dover strisciare per terra per avere un po’ di sollievo per le membra provate. Sentiva le membra pesanti il piccolo, sapeva che ancora pochi incantesimi e il suo fragile corpicino non avrebbe più retto al dolore. Sperava nella grazia dell’uomo dai profondi occhi blu che lo osservava attentamente con un perenne ghigno stampato su quel volto dai lineamenti perfetti. Sperava, il piccolo, anelava, ma non osava chiedere. Sapeva che sarebbe morto se l’avesse fatto.

Proprio mentre il suo aguzzino stava rialzando la bacchetta per pronunciare l’ennesimo incantesimo illegale, il misterioso uomo dagli occhi blu si riscosse dalla contemplazione del volto sofferente del ragazzo.

“Ora basta Aelfric” disse con voce profonda ”Ormai abbiamo capito che questo bambino e la sua famiglia non sono delle spie… saranno dei fedeli Mangiamorte!”

Brividi. Ecco cosa scatenava la sua sola presenza. Brividi. Di terrore. Di freddo. Di paura. Di ribrezzo. Ma pur sempre brividi. Potevi solo tremare quando il suo sguardo si posava su di te. Potevi solo pregare di ricevere una morte veloce quando la sua bacchetta si alzava nella tua direzione. Potevi solo fremere di aspettativa ed eccitazione quando ti rivolgeva la parola. Tutto della sua figura esprimeva potere. Anche solo nel movimento di una mano lasciava libera un’aura di energia magica che stordiva.

Lui era il Potere. Lui era l’Unico. Lui era Lord Voldemort.
”Mio si-signore…” finalmente il ragazzino era riuscito a riprendere quel poco di fiato che aveva ancora in gola per rivolgersi a Lui.

“Dimmi, giovane Adonais…”

James Lucas Potter, alias Adonais, raccolse le ultime energie che gli erano rimaste per chiedere al Signore Oscuro un favore…

“Mio signore, vi chiedo umilmente di soddisfare una mia richiesta: non marchi me e la mia famiglia con il Marchio Nero… senza potrò entrare ad Hogwarts senza destare alcun sospetto in quel vecchio Babbanofilo di Silente e i miei genitori potranno infiltrarsi al Ministero senza problemi… perché anche se i Potter e il loro unico figlio per il momento sono lontani, con una loro improvvisa ricomparsa potrebbero mandare a monte i suoi piani e i progetti futuri, e mandare al macello decine di fedeli e validissimi Mangiamorte…”

James si accasciò nuovamente a terra dopo avere pregato Voldemort.

“Hai una mente brillante mio giovane Adonais, mi hai tolto le parole di bocca… ed è proprio per questo che meriti una punizione… Crucio…”

Il giovane Potter cadde a terra contorcendosi a causa del fortissimo dolore. Le sue palpebre si facevano sempre più pesanti e il cuore minacciava di schizzargli via dal petto.

Pochi potevano sopravvivere alla Maledizione Crociatus, e men che meno un bambino di 11 anni, ma pochi sapevano la verità su quel bambino prodigio…

Una verità sconvolgente, da far accapponare la pelle…

Susan e John Potter, sotto le spoglie di Cornelia e Matthew Coleman, osservavano con un finto sguardo di indifferenza il loro pargoletto che ancora disteso a terra ansimava nel disperato tentativo di riprendere le forze mentre nel loro cuore il desiderio di vendetta nei confronti di quell’essere ignobile aumentavano sempre di più, ma non potevano scoprirsi, o avrebbero mandato a monte mesi di indagini e infiltrazioni e avrebbero condannato a morte James…

“Ora partirai per Hogwarts… e mi raccomando, scusati con Silente per il ritardo!!!!

Pochi passi per uscire fuori dalla tetra sala e poi fu il buio.

 

Poche ore dopo, ad Hogwarts nell’ufficio di Silente…

“James, ma cosa ti hanno fatto? L’avevo detto ai tuoi che era troppo pericoloso portare anche te, ma non mi hanno voluto dare ascolto.”  Albus Silente, uno dei maghi più famosi di quei tempi, camminava irrequieto nel suo ufficio mentre James Potter era rannicchiato su una sedia stanco e tremante.

“Va… va tutto bene zio… Voldemort si fida di noi e sono riuscito a convincerlo a non metterci il Marchio… questo è ciò che più conta… ora però dovrai fare quell’incantesimo… Adonais Coleman dovrà essere un Serpeverde… entrerà a scuola e verrà presentato domani, insieme a me…” le parole uscivano a fatica da quella piccola bocca piena di tagli. Nel frattempo la Professoressa McGranitt era entrata nello studio e si era avvicinata alla scrivania, curiosa di sapere perché Albus l’avesse chiamata così urgentemente.

“Minerva…”

“Sì, dimmi Albus…” finalmente la donna si accorse del fagottino seduto su una delle comodo poltrone per gli ospiti. Le ci volle tempo per riconoscerlo a causa delle ferite, ma tutto le divenne più chiaro non appena incontrò gli occhi del ragazzo. “James! Oh, Merlino, chi ti ha ridotto in questo modo? Cosa è successo? Siete stati attaccati? Oh, mio Dio! Appena troverò quel mostro che ha osato toccare un ragazzino indifeso lo trasfiguro in una spazzola per pulire i bagni in modo irreversibile!!!!  La McGranitt fumava come una teiera in ebollizione e Silente intervenne per evitare una strage.

“Minerva stai calma e vai a chiamare Madama Chips, James è ferito gravemente…” poi rivolgendosi verso il nipote “Non avresti dovuto volare fino a qui, lo sai che ti avrebbero potuto scoprire…” Il ragazzino alzò lo sguardo sfidandolo.

“Quando mi viene insegnata una cosa io la utilizzo nel momento del bisogno” disse sibillino.

“Perdonami James, ora vai a letto, devi essere molto stanco… ora ti farò portare in Infermeria, hai bisogno urgente di cure.”

 

 

Qualche ora dopo Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus, che già dopo solo 7 ore sembravano amici di vecchia data entrarono per la prima volta nella Sala Grande, pronti per lo Smistamento. L’enorme soffitto stellato li accolse maestoso sorprendendoli, mentre al loro allegro l’allegro vociferare degli altri studenti si trasformò in un cicaleccio di sottofondo fatto di sussurri, occhiate e mani puntate verso di loro, i primini.

“Ora quando sentirete il vostro nome vi siederete su questo sgabello e io vi metterò il Cappello Parlante.”

Tutti si zittirono ammutoliti, certo, la McGranitt era sempre stata una persona molto rigida e seria, ma quella sera sembrava sprizzare rabbia da tutti i pori…

Cominciò quindi ad elencare quella lunga sfilza di nomi fino a quando

“Bellatrix Black…”

Una bellissima ragazzina di 11 anni dai lunghi capelli neri e gli occhi di ghiaccio si avvicinò con passo elegante alla vicepreside. Tutto della sua figura emanava alterigia e veleno. Si guardava intorno con superbia mentre molti ragazzi più piccoli rimanevano estasiati dalla sua bellezza ancora accennata. Il cappello non fece neanche in tempo a toccare la sua testa che urlò con voce chiara…. “SERPEVERDE”

“Sirius Black”

Tutti nella Sala Grande si girarono verso il manipolo di ragazzini per intravedere la figura del rampollo della famiglia Black. Il ragazzo, dopo aver scambiato un’occhiata eloquente ai suoi due nuovi amici si avvicinò al cappello…

“Oh… ma tu guarda… un altro Black…  mmhhh… dove ti metto? Certo, hai intelligenza da vendere e quell’ambizione che ti renderebbero un ottimo Serpeverde… però, d’altra parte il tuo carattere rispecchia quello di un degno Grifondoro, e anche il tuo disprezzo per le regole… ma sì, ho deciso… GRIFONDORO!”

Tutta la Sala Grande si zittì all’istante… per la seconda volta nella storia di Hogwarts un Black era finito a Grifondoro… anche se questa volta era diverso… Sirius Black era l’erede legittimo di tutte le proprietà, il primogenito della casata principale della sua illustre famiglia. Molti sapevano che questo avrebbe significato tempesta nei giorni venturi. I Black avrebbero cercato in qualunque modo di cambiare la decisione del Cappello Parlante. Sirius Black era ancora troppo scosso per muovere un solo muscolo, quindi intervenne la severa voce della McGranitt per riportare tutti a un livello di concentrazione e di silenzio accettabile per una cerimonia di quel calibro.

“Ora, se non le dispiace troppo chiudere la bocca, signor Black, altri ragazzi stanno aspettando il loro turno di essere smistati, quindi la prego di accomodarsi al tavolo dei Grifondoro… Burton Molly

Una ragazza di15 anni un po’ grassottella e con dei buffissimi capelli color carota si fece avanti con un sorriso che si allargava per tutto il suo visetto paffutello. Altra protagonista importante degli eventi futuri, Molly Burton era una ragazza solare e piena di vita, amante delle faccende domestiche e molto romantica. Purtroppo a causa della difficile situazione economica in cuigravava la sua famiglia non era potuta entrare ad Hogwarts nell’età prevista.

GRIFONDORO”

Mark Elliot

“CORVONERO”

“Priscilla Enders

“TASSOROSSO”

“Lily Evans”

Una bellissima ragazzina con i capelli color fuoco e due smeraldi al posto degli occhi si fece avanti un po’ timorosa, guadagnando però ad ogni passo sempre più sicurezza… era lei, la Mezzosangue per legge ma Purosangue per nascita… era lei, quella che sarebbe stata una delle protagoniste principali di questa storia fantastica che io sto apprestandomi a raccontarvi.

Finalmente torno a vedere un Evans, è molto tempo che un membro della tua famiglia non mette piede in questa scuola… allora… erede diretta di Tosca Tassorosso e Priscilla Corvonero, però il tuo animo è quello tipico di un Grifondoro… mmhhh… il sangue o l’anima…  mmhhh… tu che cosa preferisci?Niente?? d’accordo, allora deciderò io per te… GRIFONDORO!”

Silente, seduto sulla sua sedia sorrise soddisfatto. Aveva il sentore che quella ragazza avrebbe compiuto grandi cose… e non c’era casa migliore di quella dei Grifoni per farlo!!!

“Faulkner Victoria”

Una ragazzina di 11 anni con corti capelli neri, occhi viola con alcune striature grigie e una spruzzatina di lentiggini sul bel nasino si avvicinò con passo sicuro al Cappello Parlante…

GRIFONDORO

Rodulphus Lastrange

SERPEVERDE

“Paris Logan

CORVONERO”

“Remus Lupin”

Il ragazzo, scambiando uno sguardo preoccupato con Sirius, che gli rispose solamente con un pollice alzato, si diresse con passo malfermo fino al Cappello, in fondo la notte seguente ci sarebbe stato il plenilunio…

GRIFONDORO”

Lucius Malfoy”

SERPEVERDE”

Dopo alcuni nomi, fra cui spuntarono anche quelli di Tiger e Goyle, Nott e McNair, che finirono tutti a Serpeverde, Minus, Jordan, Weasley Arthur e Finnigan che finirono a Grifondoro arrivò l’ultimo nome… il più atteso dai professori e dalla maggior parte degli studenti…

“James Potter”

Il ragazzo, con i capelli neri tutti scompigliati, gli occhi blu come il mare e un fisico parecchio atletico per i suoi 11 anni di età cominciò a camminare per il corridoio della sala Grande che divideva i tavoli di Grifondoro e Tassorosso.

Giunto a metà, circa all’altezza di dove erano seduti Black e i suoi amici insieme a Lily e Victoria, Molly e Arthur, si fermò per riprendere fiato… le ferite non si erano ancora rimarginate, e la costola ritta gli faceva più male che mai…

Sirius lo guardò incuriosito… non aveva quell’aria strafottente e boriosa che si era sempre aspettato, ma nei suoi occhi brillava determinazione, malinconia e dolore… molto dolore.

Al di sotto della parte scura della divisa riuscì ad intravedere una macchia rossa che si allargava sempre di più…

“James, le avevo intimato di rimanere in infermeria”
James alzò lo sguardo, misurandosi con Silente, che si era alzato con uno sguardo alquanto preoccupato dalla sedia. La McGranitt e gli altri professori lo guardavano con rimprovero, mentre Madama Chips era appena giunta tutta trafelata all’interno della Sala Grande…

“Mi scusi Silente, ma il signor Potter è fuggito dall’infermeria mentre ero andata a prendere delle bende pulite…”

Sto bene professore, faccio solo un po’ fatica a camminare, tutto qua…

Non vorrà farmi perdere lo Smistamento, in fondo sono occasioni che capitano solamente una volta nella vita, no?” lo sfidò James con le parole e con lo sguardo. Se c’era una cerimonia che non aveva nessuna intenzione di perdere, era proprio quella dello Smistamento.

“Come vuole Signor Potter… Signor Black, potrebbe aiutare il Signor Potter ad arrivare fino allo sgabello, non vorrei che a causa della sua testardaggine mi morisse dissanguato durante il tragitto”
- Maledetto zio, ma perché deve usare sempre quella sua arte da Legilimens…-

Silente sogghignò divertito dalla sua sedia.

“Veramente non la sto usando signor Potter, basta osservare la sua camicia!”

James, leggermente infastidito strinse i lembi della tunica nera da mago mentre Sirius, ancora sbalordito dalla sfrontatezza con cui aveva risposto al preside e dalla sua determinazione lo trascinò di peso fino allo sgabello.

“Ciao Cappello… quanto tempo” cominciò James ironico.
”non credo che questa volta tu sia qua per una visita di piacere James… questa volta devo decidere in che Casa mandarti… beh non è poi così difficile… in fondo sei un erede diretto di Godric… anche se hai parecchie caratteristiche peculiari degli altri fondatori. In te comunque prevale la parte sanguigna in maniera schiacciante, quindi non mi resta che assegnarti a… GRIFONDORO!!”

James non fece neanche in tempo a  togliersi il cappello che si ritrovò immobilizzato e trascinato di peso nell’infermeria, mentre tutta Grifondoro rideva… eh già, quel Potter avrebbe proprio lasciato il segno!!!

Solo una ragazza, Lily Evans, non aveva apprezzato il comportamento esibizionista di James… forse perché non aveva visto la sua camicia… forse perché non aveva visto lo sguardo sofferente ma solo quello di sfida…

Forse se avesse notato altri particolari la storia sarebbe andata diversamente, ma in fondo è stato molto meglio così.

 

Il giorno seguente sarebbe stato uno dei più indimenticabili… il quartetto dei Malandrini sarebbe finalmente stato al completo!!!

Ma ora è tardi, è la mia voce è stanca. La cantastorie tornerà domani, pronta per un’altra notte di racconti e di emozioni. Che le stelle possano vegliare su di voi.

 

 

 

  
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