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Autore: Halloween_    04/01/2014    4 recensioni
{Raccolta di cinque One-shot ~ Crack!Parings ~ Possibile OOC ~ Shirou Fubuki e…}
Ed eccomi qui con una raccolta, yeah~
Saranno cinque one-shot per altrettante crack different, ma l'unico punto in comune sarà proprio Shirou; spero possano piacere c:
~.~.~.~.~.
1# Maybe, one day… {Fuusuke*Shirou}
2# Under the Rain. {Haruya*Shirou}
3# Thank you… And goodbye. {Akio*Shirou}
4# Seven years. {Hiroto*Shirou}
5# Begin again. {Ryuuji*Shirou}
.~.~.~.~.~
Beh, non mi resta che darvi appuntamento all'interno in caso v'interessi questa pazzia di raccolta❤
Kuro❄
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Shawn/Shirou, Sorpresa
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Walking on Air


Begin again.

Non aveva mai apprezzato gli occhiali da sole, ne riconosceva l’utilità, quello sì, ma non gli piaceva indossarli semplicemente perché non li trovava adatti a lui; quella mattina però aveva fatto un’eccezione. Il sole di agosto era insopportabile nonostante fosse mattina e nemmeno tarda, poiché l’orologio nei pressi della stazione ferroviaria segnava appena le 10:10.
«Che orario.» sussurrò; aveva sentito che quando capitavano orari del genere si doveva esprimere un desiderio. Non che ci credesse, però gli parve una cosa carina e si prese una manciata di secondi -scanditi dalla lancetta più piccina- per chiedere che quel piccolo desiderio divenisse realtà. Infine riprese la sua strada con meta il combini vicino la stazione; non era il più prossimo a casa sua ma certamente il meglio fornito, perciò preferiva andare un paio di quartieri dopo ed essere sicuro di trovare tutto ciò che gli serviva piuttosto che percorrere qualche metro per comprare metà delle cose di cui aveva bisogno.
Sciolse la coda divenuta molle e la rifece in pochi, meccanici gesti dettati da anni di “esperienza” nel legarsi i capelli color pistacchio; la calura estiva l’aveva costretto a tornare alla coda alta abbandonando per un po’ la crocchia, tutto per pura pigrizia perché la prima richiedeva meno tempo.
Varcò la soglia del combini godendosi l’immediato refrigerio dato dall’aria condizionata, resa ancora più fredda dalle bollenti goccioline di sudore che colavano su collo e tempie; afferrò il manico plasticato di un cestello e prese a girare per gli scaffali.
Ponderava bene cosa acquistare, la marca, il prezzo ed eventuali offerte; viveva da solo quindi era stato costretto a imparare a districarsi nel complesso mondo degli acquisti, anche perché non poteva certo dilapidare il suo stipendio a caso sicché c’erano anche affitto e bollette da pagare.
Ormai poteva considerarsi un’ottima “donna di casa” se si parlava di fare la spesa; dopo si diede mentalmente dell’idiota per essersi definito “donna di casa” da solo. Il caldo faceva più male al suo cervello del previsto.
Scosse la testa frustando l’aria con la coda; nello scaffale opposto notò qualcosa di familiare e quando quel qualcosa si voltò verso lui, ne fu certo.
Quegli occhi dalla tinta chiara e dall’espressione serena risvegliarono in lui ricordi che pensava sopiti, rimossi dal suo cuore e rinchiusi in un cassetto a vita. Invece no, non era per niente così. Ritornarono come una diga che crolla liberando l’acqua prima trattenuta dalle sue mura; prima che potesse assimilare appieno, aveva già aggirato lo scaffale portandosi a fianco della fonte di quei ricordi. Era indeciso se parlargli, oppure far finta di niente.
«Fubuki Shirou?» domandò involontariamente, non aveva fatto in tempo a bloccare quell’infida della sua bocca che aveva parlato.
L’interpellato si voltò con lo stupore dipinto in volto, «Si?» chiese, ma bastò un’occhiata un po’ più accurata per identificare il ragazzo che aveva di fianco, «Midorikawa!» esclamò quindi con slancio.
«Come stai? Sono anni che non ci vediamo.» alzò lo sguardo verso l’altro -più alto di qualche centimetro- sorridendo cordiale; quell’incontro di occhi fece imporporare leggermente le guance di entrambi, memori degli anni di scuola superiore che li avevano visti come una coppia. Almeno finché non si erano lasciati e Shirou non aveva deciso di tornare in Hokkaido; dopo di allora non si erano più rivisti.
Sino a quel momento.
Anche il Fubuki sorrise «Bene, e tu?».
Chiacchierando del più e del meno, nemmeno si accorsero di aver fatto la spesa, pagato ed essere arrivati in fondo alla via del combini. Ryuuji doveva andare dritto per tornare a casa, ma non sapeva che strada doveva prendere l’ex compagno, quindi buttò lì la strada per cui doveva incamminarsi.
«Ti accompagno.» propose Shirou, e allo sguardo interrogativo del verde fece con tono innocente «È da tanto che non ci vediamo, quindi mi piacerebbe chiacchierare ancora un po’; poi posso arrivare a casa mia anche passando davanti alla tua.» e s’incamminò senza aspettare risposta.
Ryuuji non protestò, anche perché era felice di rivedere l’albino e poter passare un po’ più di tempo in sua compagnia lo faceva sentire felice, come quando stavano assieme. Scoprì che Shirou si era trasferito per un periodo indefinito. I due giovani si raccontarono aneddoti sulle proprie vite, finendo a volte con il rivangare vecchi ricordi del periodo in cui aveva giocato a calcio assieme.
«Beh, io sono arrivato.» disse un po’ a malincuore Midorikawa fermandosi davanti al cancello di una palazzina dal tenue color crema, «È stato un piacere rivederti Fubuki.».
«Anche per me, Midorikawa.».
Ma nessuno dei due pareva volersi muovere da quell’angolo di strada deserto e tranquillo, mentre il sole continuava a brillare imperterrito nel cielo privo di nuvole.
«Non ti ho mai dimenticato Ryuuji.».
Era come la scintilla in un barile di polvere da sparo. I loro corpi come calamiti si attrassero facendo scontrare le loro labbra in un bacio, leggero come le ali di una farfalla; era passato tanto tempo, erano cresciuti ma nessuno dei due aveva dimenticato quell’anno e mezzo passato da coppia, le difficoltà dell’essere entrambi ragazzi assieme alla felicità delle ore che trascorrevano assieme. Persino la convinzione che sarebbe durato per sempre quel rapporto non era mai svanita del tutto; anche ora che erano adulti, una parte fanciullesca radicata in entrambi voleva disperatamente crede in quel “e vissero per sempre felici e contenti” tipico delle favole.
Quando si staccarono, riuscirono solo a mettere assieme un breve e sconnesso saluto, poi Ryuuji fuggì in cerca del conforto delle mura di casa sua; chiuse la porta e si accasciò contro la superficie liscia, diretto al pavimento. Sentiva caldo e non solo perché era estate, sentiva le guance bollenti e il cuore gli palpitava così forte nel petto, temeva sarebbe schizzato fuori.
C’impiegò minuti a calmarsi, o meglio s’impose di togliersi da lì quando ricordò di avere una scatola di ghiaccioli nella borsa; per impegnare un po’ la mente sistemò la spesa. Quand’ebbe finito rigirò tra le mani il secondo scontrino che aveva trovato nella borsa: sul retro c’erano un numero di telefono e un indirizzo.
Forse aveva realizzato il desiderio, voleva dare una svolta alla sua vita… Magari era l’occasione per ricominciare, quell’incontro casuale.


«Fubuki, secondo te potremo tornare a come quando andavamo a scuola?».
«Chiamami pure Shirou, Ryuuji. Non penso sai? Siamo cambiati ormai.».
«Hai ragione, siamo cresciuti e maturati. O almeno dovremmo esserlo.».
«Ahaha, infatti.».
«Chissà, magari questa sarà la volta buona.».
«Me lo auguro Ryuuji.».
«Anch’io Shirou.».











{Angolo di una Festa}
Ed eccoci all'ultimo capitolo di questa raccolta bizzarra; sono felice sia finita perché seppur non molto lunga è la prima che completo, anche se un po' mi mancherà.
Ringrazio chi ha recensito, letto, inserito tra ricordate e seguite o chi lo farà in futuro. Mi avete resa felice. ❤
Allora, nel primo capitolo disse che nell'ultimo avrei fatto un annuncio, quindi eccolo qui: lascerò il fandom di Inazuma Eleven per un po' di tempo. Questo fandom mi ha dato tanto perché ho potuto conoscere persone fantastiche che sono diventate amiche preziose per me, autrici meravigliose che nessuno può immaginare quanto mi piacerebbe scrivere bene anche solo la metà di loro. Ma ho deciso di lasciare per un po' perché mi mette tristezza come sta diventando; non so quando tornerò a pubblicare, potrebbe essere domani, tra una settimana come tra un mese o più. Si vedrà. In ogni caso continuerò a passare di qui per leggere e, magari, recensire qualcosa. Ringrazio tutti per avermi accolta quando sono arrivata e per aver sopportato i miei scritti; chissà che pazienza tutti! c":
Beh, nella mia bio potete trovare il link per Facebook e c'è anche la bustina in alto piccina per i messaggi: risponderò a chiunque mi contatterà, in caso succedesse.
Che posso dire di più? Niente, direi.
Quindi alla prossima occasione, popolo del fandom di IE e grazie di tutto! ❤

Kuro
   
 
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