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Autore: Sniffing the rain    05/01/2014    0 recensioni
Probabilmente sarà la classica fanfiction in cui ci sarà una lei che si innamorerà di un lui ma vedrò di far andare le cose diversamente....
"Jeane
I'm not sure what happiness means
But I look in your eyes
And I know
That it isn't there "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Christmas Light.

Era inverno.

Finalmente mio padre era ritornato a casa dopo il suo soggiorno a Liverpool dallo zio e con se aveva riportato un bellissimo souvenir per la sua figliola. Era una palla di vetro, una di quelle con dentro la neve, per così dire, e intrappolata all'interno della palla una statuina raffigurante una bambina avvolta in cappotto rosso, con boccoli biondi e le guance arrossite dalle “neve”. Dice che mi somiglia, somiglia a me quando era ancora un “cucciola”.

Ho sempre amato l'inverno. Il freddo combattuto dal caminetto al cui interno, come un cuore, pulsa la calda fiamma, le guance arrossite, la neve ed il gioire dei bambini, i maglioni extra-large che ti salvano dal gelo mattutino, lo stare in famiglia, anche se il mio “stare in famiglia” comprendeva passare tutto il giorno con mio padre, e le giornate passate nella taverna di casa Nicholson a rimpinzarci dei miglior dolci natalizi che la madre di Andy si preoccupava personalmente di prepararci. Una brava e buona donna, lei.

Quel pomeriggio, come di consueto, mi stavo dirigendo da Sarah per poi andare insieme da Andy. Suonai al suo campanello immaginandomi già la figura di sua madre che veniva ad aprirmi la porta invitandomi ad entrare in quella calda casa e offrendomi da mangiare ma la mia dolce visione fu distorta dall'apparire di Jamie dietro il portone.
-Oh, Jamie...aspetta, non ho sbagliato casa, vero?!- a quel punto mi venne il dubbio.
-Sbrigati ad entrare e chiudi quella dannata porta che si gela qui!- ma le urla della mia amica mi fecero capire che ero nella casa giusta.
Entrai e rimasi sbalordita alla vista del suo albero di natale, era enorme e ben addobbato, la stella che vi era al di sopra sfiorava il soffitto e le luci nel mezzo sembravano quasi eseguire una danza. Non che il mio albero fosse uno schifo ma confrontato al suo era ben altra cosa, era molto più piccolo e le luci, oltre che accendersi e spegnersi, non facevano alcun tipo di “danza” speciale.
Jamie mi fece ritornare con i piedi per terra facendo svanire nella mia mente l'immagine del mio miserabile albero di natale -Ha la sindrome premestruale, non prendertela- mi sussurrò in un orecchio.
-Ti ho sentito, sai?! E se non ti sbrighi a portarmi quelle dannate forbici la farò venire a te la sindrome premestruale!-
Non riuscivo a capire il motivo di tanta agitazione ma fatto sta che trovai il tutto alquanto divertente. Stava cercando di incartare un regalo.
Sarah non era un asso con carta da regali e forbici e notai che era in netta difficoltà così, dopo essermi fatta una grassa risata alla vista di quello scenario, mi avvicinai al tavolo dove sedeva per aiutarla.
-NO! NON TI AVVICINARE! Non puoi guardare- mi urlò Sarah.
Mi spaventai e, a pochi passi dal tavolo, mi bloccai sollevando le mani come un ladro difronte ad un poliziotto.
-Okay, qualcuno che mi spieghi cosa sta succedendo...- non era una domanda ma un obbligo, odiavo non sapere cosa stesse succedendo attorno a me e onestamente lo odio tutt'ora.
A quel punto Jemie mi cinse i fianchi con un braccio e allontanandomi dal tavolo e facendomi sedere sul divano, il più lontano possibile da Sarah, cominciò a spiegarmi – è per quella storia del Babbo Natale segreto, per questo è nervosa e non vuole che le stiamo accanto, per non farci vedere il suo regalo- sussurrò con voce così bassa che quasi non riuscii a capirlo, era ovvio che non volesse farsi sentire da Sarah.
Quell'anno avevamo progettato di organizzare il Babbo Natale segreto e ognuno di noi aveva pescato un fogliettino con il nome della persona a cui dover fare obbligatoriamente un regalo da nascondere poi negli armadietti della scuola, o nella sua cassetta della posta, o dentro la sua borsa quando era distratto...Poi i regali li avremmo aperti tutti insieme a casa di Andy la vigilia di Natale e lì avremmo cercato di indovinare chi era il nostro Babbo Natale segreto.
Sul mio fogliettino c'era scritto “Sarah” e ciò mi rallegrò enormemente perché conoscendola da più tempo degli altri sapevo cosa le piaceva. Dalla reazione di Sarah pensai che, come io fossi il suo Babbo Natale segreto, lei sarebbe stato il mio, ma il futuro mi sbeffeggerà in faccia una visione dei fatti alquanto differente.
Avevo pensato di regalarle un carillon, uno di quelli con quelle ballerine che non la smettono mai di piroettare su se stesse.
Quando eravamo più piccole ne avevo uno simile, era il mio ma a lei piaceva e così decisi che glielo avrei regalato per il suo decimo compleanno ma un mese prima mi cadde a terra e lo ruppi in mille pezzi. Ci rimasi malissimo, non per il carillon perché poi non è che mi piacesse così tanto, ma perché mi ero promessa che l'avrei regalato alla mia amica e non avevo mantenuta la promessa. Dopo quasi sette anni dall'accaduto potevo riparare a quella promessa grazie al negozio di antiquariato in cui ho ritrovato lo stesso ed identico carillon che un tempo apparteneva a mia nonna. Speravo solo che lo desiderassi ancora.

 

**

Il buio che inglobava la camera stava mano mano lasciando spazio all'alba. Lei era avvolta in un maglione, era rosso come il natale con su ricamati fiocchi di neve bianchi e qualche renna, tipico maglione natalizio. Tra le mani una palla di vetro con dentro la “neve” ed una bimba, quella portava un cappotto rosso come il natale, anche lui, e aveva capelli biondi con dolci boccoli e le guance arrossite dal freddo della “neve”.
Lui era vicino a lei ma dormiva beatamente e sembrava raffigurare quanto di più nobile e dolce ci fosse in natura.
Lei avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre.

**

Finalmente arrivò la vigilia di natale e la sottoscritta osò infrangere le regole del Babbo Natale segreto facendo un regalo in più del dovuto. Di fatto, oltre al regalo di Sarah, il quale glielo avevo nascosto nel suo cassetto dell'intimo mentre lei era nel bagno di casa sua, avevo comprato un regalo anche a Jamie.
Non era proprio un vero e proprio regalo calcolando che l'ho pagato quasi meno di due sterline ma alla fine è il pensiero che conta.
Dissi a Jamie di passare a casa mia prima di andare da Andy perché non volevo andare da sola, in realtà era perché volevo dargli il mio regalo e non volevo nasconderglielo perché di conseguenza non volevo che lo aprisse davanti a tutti.
Stavamo camminando lungo un viale quando gli chiesi -Pensi che sia contro le regole essere il Babbo Natale segreto di due persone contemporaneamente, anche se poi, per la seconda persona, non è proprio segreto?-
-Bhe, non ci ho capito molto ma credo che non è contro le regole dato che è impossibile essere il Babbo Natale segreto di due persone dal momento che tutti abbiamo pescato un solo nome-
-Ah, allora vorrà dire che questa scatolina con su scritto “Per Jamie” la prenderò io e tu, che potevi avere due regali, ne riceverai solo uno- dico con sarcasmo prendendo la scatolina contenente il regalo da dentro la borsa.
-Jeane! Non dovevi...Non se non eri il mio Babbo Natale segreto...Però il regalo lo prendo lo stesso- disse sfilandomi di tutta fretta la piccola scatola dalle mani.
-è un regalo banale ma ho pensato che potesse piacerti-
Dentro la minuscola scatolina c'era un plettro color turchese con una J disegnata sopra, era un plettro ma poteva essere anche una collana.
-Sai, l'ho comprato da quel venditore ambulante vicino al ristorante cinese...Volevo che passasse anche lui un buon natale anche se pensandoci il mio misero regalo non l'avrà di certo arricchito...-
Stavo camminando osservando le vetrine lungo il viale e non mi resi conto che lui fosse rimasto fermo dietro a me.
-Insomma se non ti piace puoi anche ridarmelo, non serve che ti fermi in mezzo al marciapiede come una statua di bronzo-. Allora si decise a parlare -Grazie J.- mi raggiunse con una misera corsa e mi abbracciò.
Improvvisamente non sentivo più freddo e sembrava che le luci natalizie si fossero trasformate in canditi fiocchi di neve che cadevano debolmente su di noi. Quell'abbraccio, lo stringermi di Jamie tra le sue braccia, quello per me fu il miglior regalo di natale. Mi sentii come se avessi ritrovato la mia “casa”, il mio “essere”, mi sentivo...Felice, più del normale.

**

Un caminetto ospitava al suo interno una viva e calda fiamma, il notiziario parlava di quanto, in quell'anno, le persone avessero speso per i regali natalizi, una silenziosa e bianca neve scendeva dal cielo che poteva essere scorto dalla finestra che dava sul giardino. Lui era in cucina, aveva preparato una tazza di the e una cioccolata calda che avrebbe portato a lei.
Lei lo aspettava in salotto, con quel maglione rosso accompagnato da pantaloncini blu e un paio di infradito.
-Potevi metterti un paio di calzettoni della nonna che arrivano fin su le ginocchia, sai con quest' outfit sarebbero stati perfetti...- disse lui porgendogli la sua cioccolata calda.
-Turner io non critico il tuo bizzarro taglio di capelli, tu non criticare i mie bellissimi pantaloncini, grazie!- ripose lei in un gesto teatrale afferrando la sua cioccolata.
Lui rise, si allungò poggiando la sua testa sulle gambe di lei che iniziò ad accarezzargli quel “bizzarro taglio di capelli”.
-Buon natale, Jeane- sussurrò lui guardandola negli occhi.
-Buon natale a lei, signor Turner- rispose lei con un sorriso.

**

Arrivati a casa di Andy nessuno aveva realmente fame o voglia di giocare a Monopoli, bensì aspettavamo tutti ansiosamente di aprire i nostri regali e scoprire chi fossero i nostri Babbo Natali segreti. Io ero fermamente convinta che il mio fosse Sarah.
Ne ero sicura perché avevo trovato il mio regalo dentro la mia borsa dopo essere stata al bagno con lei anche se la carta da regalo che lo rivolgeva non era la stessa che vidi quel giorno a casa sua ma pensai che l'avesse cambiata per non farsi scoprire.
Arrivò finalmente il momento di scartare i regali. Cominciò Andy che sembrava il più ansioso, nel suo pacco c'era un calendario hot e tutti ci girammo verso Matt.
-Sei così prevedibile...Ma grazie comunque Helders- disse Andy dando una pacca sulla spalla di Matt che gli rispose con un largo sorriso.
Poi toccò allo stesso Matt, nel suo pacco c'erano due bacchette che per me erano solo due semplici bacchette di legno ma qualcosa di speciale dovevano pur avere dal momento che Matt gioiva come un bambino che aveva appena ricevuto il regalo che aspettava da tempo. Non riusciva a capire che gli avesse fatto quel regalo ma la carta che lo avvolgeva mi era familiare. Era Sarah il suo Babbo Natale e lui lo capì solo dopo un attimo di accurata riflessione (per così dire).Sarah scartò il suo regalo e capì subito che ero io il suo Babbo Natale, era eccitata per il carillon ed ero felice che ancora le piacesse.
A quel punto mi preoccupai, rimanevamo solo io, Jamie e Alex.
“Prima le donne” pensai e così mi incoraggiai ad aprire il mio regalo.
Era un maglione, rosso come il natale con su ricamati fiocchi di neve bianchi e qualche renna, tipico maglione natalizio. Il mio sguardo ciondolava da Alex a Jamie domandandomi chi dei due fosse stato.
-Mi arrendo, non so chi dei due sia stato ma deve essersi intrufolato nel bagno delle ragazze perché è li che l'ho trovato- esclamai alzando le mani.
-Sarah è stata mia complice-
Quella voce risuonò nella mia testa e io ne rimasi imbambolata come la prima volta che la sentii.
-Grazie- farfugliai sentendomi stupida. Era davvero grazioso, il maglioncino intendo ed era come se mi sentissi in debito con lui nonostante fosse solo un regalo.
Poi finì che Jamie era il Babbo Natale di Alex e gli aveva regalato l'ultimo album degli Strokes, mentre Andy, per esclusione, era il Babbo Natale di Jamie, gli aveva regalato una cornice con una foto di loro due di quando era piccoli, era così dolci e cuccioli.
Dopo aver scartato i regali l'ansia si placò e tutti cominciarono a mangiare, a giocare, a bere e fumare. Avevo cominciato a fumare anche io in quel periodo ma non ero una grande fumatrice, fumavo qualche sigaretta qua e la quando capitava.
Una nebbia di fumo ricoprì in un istante la sala ed io non sopportavo quel forte odore così uscii a prendere una boccata d'aria.
Quella fu una “mossa sbagliata” per me.
Rimasi ferma sulla soglia della porta osservando il cielo scuro ricoperto di qualche nuvola. Dopo un attimo vidi Jamie comparire vicino e gli feci un sorriso. -Eravate così dolci in quella foto- dissi facendo una vocina stridula.
Lui rise concludendo la risata in un sorriso. Ci fu un attimo di imbarazzante silenzio, era tutto abbastanza strano, tanto strano da costringermi a piantare lo sguardo per terra e sentirmi tremendamente a disagio.
Forse questo fu per lui un punto a vantaggio. Il fatto che per qualche motivo mi sentissi ““intimidita”” dalla sua presenza lo fece sentire in qualche modo sicuro di se, tanto da spingersi ad avvicinarsi a me, ad alzarmi il mento “costringendomi” a guardarlo negli occhi e ad appoggiare le sue labbra sulle mie, screpolate dal freddo. Non fu un vero e proprio bacio ma, sebbene non sembri, non ero stupida e ben capivo le emozioni e i sentimenti che quel gesto voleva esplicitare.

Quel “““bacio””” durò sei secondi precisi. Sì, li ho contanti e non perché fossi una psicopatica ma perché quei sei secondi li stavo aspettando e temendo da tempo ed erano una delle cose che più mi spaventavano ed eccitavano contemporaneamente. Sapevo che da quei sei secondi sarebbe dipeso il mio rapporto con Jamie, l'unica persona che in poco tempo era riuscita a conoscermi per quello che ero e sono, l'unica persona a cui mi ero legata così tanto da organizzargli una festa a sorpresa che io tanto odiavo e tutto ciò senza che me ne accorgessi perché era successo tutto con una tale naturalezza che per me sembrava quasi ovvio voler bene a Jamie e fare per lui anche cose che di norma non amavo fare.
Era davvero terrorizzata da ciò che sarebbe potuto accadere.

Scusatemiscusatemiscusatemi, non sono morta e non mi sono dimenticata di voi ma la scuola mi sta rubando davvero tanto tempo.
Avrei voluto scrivere di più e postare prima il capitolo ma niente...Questo è quanto.
Scusatemi ancora.

 

  
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