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Autore: matilde_    06/01/2014    9 recensioni
Arrivo a scuola con le cuffiette nelle orecchie, ascoltando la musica. Frequento questa  scuola da quando avevo circa due o tre anni, per dire, all’asilo nido. Vicino al portone noto  un ragazzo che forse non ha la mia conoscenza del luogo, ma togliamo il forse: alto, tanto da sfigurarmi, nel senso che ero sempre una di quelle più alte nella mia classe, magro, capelli ricciolosi di un color cioccolato al latte, ma soprattutto bello. Bello come nessun’altro che io abbia mai visto o conosciuto in vita mia.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo dedicato alla simpaticissima e stradolce Koizumi97  :D

Sento la voce di mia mamma che urla “Svegliaaaa” dentro al mio orecchio, accompagnata da un terremoto di 25 gradi sulla scala Richter con epicentro sotto il mio letto. Un risveglio proprio come quello delle pubblicità.

Sono fissata con un’idea che si potrebbe fermare il tempo, nel senso che se adesso fermo il tempo e mi rimetto a dormire per cinque ore, quando lo faccio ripartire saranno ancora le sette e un quarto. Che mente strana. Comunque, quando mia mamma esce dalla stanza, allungo la mano più che posso verso la porta dalla quale entra un filo di luce. Mi allungo sempre di più, aggrappandomi al bordo del letto. Poi chiudo il pugno dicendo mentalmente “STOP!”. Proprio mentre riapro la mano, perdo l’equilibro e cado di spalla per terra. Inizio di giornata F-A-N-T-A-S-T-I-C-O. E per di più, il tempo non si è neanche degnato di fermarsi.
Mi dirigo in cucina. La scuola è chiusa, chissà perché, ma mia mamma, stordita com’è, non se l’è ricordato e mi ritrovo sveglia alle 7.30 di giovedì  19 dicembre.

- Buongiorno! Dormito bene vedo!- mi saluta mio padre.
- Più che altro, dolce risveglio. Se il buongiorno si vede dal mattino…- biascico lasciandomi cadere sulla sedia davanti a lui. Mi stropiccio gli occhi, guardandomi in giro. Mia sorella è probabilmente già sul pullman per la scuola, non la mia, lei frequenta un altro liceo. Mattia sta dormendo, perché è incredibile come quel bambino riesca a mangiare e vestirsi in dieci minuti, per cui mia madre lo sveglia alle otto meno un quarto.
- Scusa, mi sono completamente dimenticata…- dice. Faccio un segno con la mano, e lei torna a truccarsi.
- Ah, volevo dirti una cosa…- abbassa la voce papà, una volta soli. – Carino quel Michael lì, eh?-
Faccio una smorfia e alzo le spalle. Sarebbe un nì, ma noi sappiamo qual è la vera risposta…
- E ti piace?- stessa espressione. Adesso mi chiederà se io gli piaccio.
- E tu gli piaci?- La mia faccia assume un’altra forma: è la maschera del “Cazzo me ne frega?”.
- Dai, dimmi la verità, vi piacete!!- continua il suo interrogatorio sorridendo.
- Papà, siamo fidanzati.- dico mentre metto in bocca un cucchiaio di cornflakes molli, indifferente.
- Ah.- risponde lui. Dopo un attimo di sorpresa, continua. – Sono così contento per te. È un ragazzo intelligente, simpatico, e poi si veste bene. La tua stessa capacità di abbinare colori. Ci vediamo stasera, ciao tesoro.- si alza e esce dalla cucina. Dopo pochi secondi, torna dentro.
- Già detto alla mamma?- sussurra.
- Ti lascio l’onore.- rispondo sorridendo.

Secondo voi cosa farò tutto il giorno? Compiti, ovviamente.
Ma per favore, non prendiamoci in giro. Credo che starò con Michael, a pranzo a conoscere la sua famiglia per la trentunesima volta e spero di restare da lui anche il pomeriggio. Come minimo sua madre ci costringerà a studiare, poco male, vorrà dire che ci caleremo giù dalla finestra con le lenzuola, e vivremo in esilio per sempre, non accettati dalla società.

Alle nove precise sono sotto casa sua. Non chiedetemi cos’ho fatto per un’ora e mezza, di sicuro non mi sono fatta bella. Ho su i jeans e una felpa rossa, diciamo che non ho passato la mattinata a scegliere vestiti. Anzi, ho scelto se mettere i vestiti, sarei anche potuta andare in pigiama.
(so cosa state pensando pervertite che non siete altro :3)

Pling-plong.
Sento dei passi da dietro la porta, e mi apre la signora Penniman.
- Ciao, tesoro, tutto bene?- mi saluta sempre nello stesso modo. E io come rispondo? Uguale.
- Bene, e lei, signora Penniman?-
- Non provare a darmi del lei! Ma tutte le volte che vieni devo dirti le stesse cose?- dice sorridendo. Mi fa entrare e mi porta in cucina. Ci sono tutti, tranne, indovinate un po’? Michael.
- C’è la torta, se vuoi, mentre aspetti che si svegli Michael…- ho almeno dieci ore libere prima che si svegli.
- Ho già mangiato, grazie- rispondo.
- È al cioccolato…-
- Così però mi mette alla prova… No, non devo cedere, devo dimagrire!- dico cercando di non guardare la torta.
- Mi stai dando del lei.- esclama dandomi le spalle mentre prepara un altro po’ di latte per il resto dei figli.
- Scusi… Scusa, ecco, scusa. Così mi mett…i alla prova. Devo dimagrire!-
- Non dire scemate e mangia.- dice prendendo un piatto e praticamente lanciandoci sopra una fetta di torta di sì e no due chili.
-Comunque,- dico con la bocca piena. Deglutisco. - Lei deve avere dei metodi di persuasione ignoti al genere umano…- continuo.
- Suppongo di sì. Proprio non riesci a darmi del tu, eh? Va bene così, me ne farò una ragione.- ride.
- Scusi, ma mi dimentico, signora.-
- Come sei educata, in confronto Michael sembra un uomo primitivo!- mi dice Fortunè entrando nella stanza e andando dalla madre a chiedere cibo. Quanto è tenero il suo fratellino, questa è una delle cose che non smetterò mai di dire a Penniman.
- Ma chi, io? Ma se prima stavo per morire soffocata dalla torta!- rispondo.
- Quello, sinceramente, è niente in confronto a quello che fa Mika…- questa volta è Yasmine ad aver parlato. È appoggiata al muro della cucina, accanto alla madre, e osserva i movimenti di tutto e di tutti. Ho notato con piacere che ha chiamato Michael Mika. Ridiamo entrambe, e in quel momento entra Penniman dalla porta, strofinandosi gli occhi, con i capelli più spettinati che mai.
- Ohh, la bella addormentata!- dice Paloma.
- Ciao…- mugugna lui. Poi si accorge di me e si blocca mentre si versa del succo.
- Tu che ci fai qua a quest’ora?- mi chiede, intanto il liquido continua ad uscire dalla bottiglia, e si avvicina pericolosamente al bordo del bicchiere.
- Il succo, Penniman.- lo avverto. Mi ignora, e mi ripete la domanda. – Non mi hai risposto.- dice.
- Michael, buon Dio!- urla sua mamma interrompendolo. Il tavolo è ormai ricoperto di succo d’arancia.
- Ooops…- comincia a ridere come un cretino mentre pulisce.
- Ecco, vedi: la prova che tu sei educatissima in confronto!- esclama Yasmine guardando divertita il fratello.
- Grazie, eh, Yasmine, del supporto morale!- la fulmina Mika. – E comunque, TU, non mi hai ancora risposto…- continua.
- Innanzitutto, non è l’alba, caro. Se fossi venuta alle sei e mezza avresti tutte le ragioni di incazzarti. E poi mi sembra che oggi non ci sia scuola, sono venuta semplicemente perché mi ricordo che eravamo d’accordo così.- dico cercando di non ridere. – E se vuoi me ne vado!-
- No, no. Era solo una domanda.- risponde sorridendomi. Cerco di non arrossire, perché tutta la famiglia ci sta guardando.
- Ah, adesso che ci sono tutti volevvo chiedere una cosa…- mormora la sorellina più piccola di Michael sbagliando un po’ la pronuncia. – Ma Michael è fidanzato? No perché ha sempre l’aria sognante…-
Ok. Ora. Uno: L’ha detto alla madre e non ai fratelli? Due: aria sognante?!
Arrossisco. Questa volta non ce l’ho fatta. Tutti e quattro i fratelli Penniman si siedono sul lato opposto al nostro del tavolo, guardandoci attentamente. La signora Penniman, intanto, ci sorride dolcemente alle loro spalle.
- Mmm… sì, è fidanzato…- rispondo io tremolante. Mika si gira e mi guarda sbarrando gli occhi.
- E te come fai a saperlo?- mi chiede Fortunè.
- Sono o non sono sua amica?-
- Ok, va bene. Vogliamo sapere chi è, però.- dice Paloma emozionata. Fa pure fatica a stare seduta.
- Michael, prego, rispondi!-  esclamo voltandomi verso di lui. Tutti seguono il movimento della mia testa come se fossero marionette, e ci ritroviamo a fissarlo.
- Ok… al-allora… Ehm…- comincia balbettando. Dopo un paio di secondi mi sembra di vedere una lampadina accendersi al lato della testa, mentre un sorrisetto soddisfatto gli appare sul volto.
- Siete pronti al colpo di scena?- continua. I più piccoli lo guardano come se fosse un mangiafuoco al circo, con sguardi pieni di ammirazione. Yasmine ha la testa appoggiata alla mano, con espressione annoiata ma profondamente divertita e interessata: probabilmente lo conosce meglio di chiunque altro e sa che sta facendo una messinscena. Paloma, però, ci è cascata. Be’, non si può dire che Michael non sappia intrattenere un pubblico.
- E ora… ecco a voi… Mon Cheri!- conclude mostrando una tavoletta di cioccolato che aveva preso di nascosto pochi secondi fa. Mi sbatto una mano in fronte, scuotendo la testa. Non si può, non si può!
Tutti ridono.
- Ma allora tu scherzava?- chiede rivolgendosi a me il fratellino più piccolo. Sbaglia pronuncia. Tutto suo fratello.
Guardo Michael. Sta scuotendo di pochi millimetri la testa, per dirmi di ammettere lo scherzo e finirla qua. Un ghigno diabolico fa la sua entrata in scena, scegliendo come teatro la mia faccia.
- Be’… diciamo che… naaaaa, non stavo scherzando! Mika è davvero fidanzato!-
- E chi è?- mi chiedono tutti. Ho come l’impressione che non prenderanno troppo sul serio Penniman quando deciderà di dirlo.
- È lei.- dice indicandomi. Silenzio. Ci fissano come se fossimo alieni. Fortunè ride, come se fosse una battuta, come quella di prima, ma nota che le sue sorelle non fanno lo stesso, e si ferma.
- Sul serio?- mi chiede Yasmine, mentre i suoi occhi saettano da me a lui, e viceversa.
Annuisco, un po’ impaurita. Michael è immobile, probabilmente chiedendosi quale sarà la faccia che i suoi fratelli faranno una volta capito ciò che ha detto
- Uuuufff, pensavo si fosse messo con un oca come quelle della vostra scuola. Mamma mia, che sollievo!-
Sbarro gli occhi. Che reazione. Wow.Yasmine, che ha parlato, mi tende la mano, scuotendo la mia e sorridendo.
- No, appunto, mi stavo chiedendo a quando le nozze! Siete sempre apiccicati!- interviene Paloma sorridendo.
- Be’, su, un bacio che vi faccio la foto!- dice Yasmine tirando fuori il cellulare.
- Yas, no.- taglia corto Michael. Sono imbarazzatissima, e se poi ci fanno baciare? So come possono essere i bambini: prendono te e il tuo ragazzo e fanno spiaccicare insieme le vostre facce.
- Daiiii, ti pregooo… il mio fratellino si è fidanzato! Sulla guancia?- insiste.
- A patto che… ci fate andare di sopra senza festeggiamenti vari!- esclama Penniman.
- E cosa fareste di sopra?- chiede maliziosa Paloma.
- Paloma, vuoi un pugno ora o subito?-
- Hei, tesorino, calma!- ribatte lei.
- Anche io da grande voglio fidanzarmi con una ragazza così carina…- sussurra il più piccolo.
- Grazie…- dico imbarazzatissima. – Se mai dovessi lasciare tuo fratello, verrò da te!-
Fortunè sorride felicissimo.
La mamma di Michael, guarda la scena divertita e intenerita. Quando incrociamo gli occhi, mi fa l’occhiolino, sorridendo.
Che famiglia fantastica.
                                                                    
                                                                                                                       *

- Ehi, Penniman, vado a dare una mano a tua mamma per apparecchiare.-  dico al ragazzo di fianco a me, che al momento è impegnato nel cercare di fare una specie di Tour Eiffel con delle monetine. Mi hanno fatto dare un bacio sulla guancia a Penniman, come se mi dispiacesse. Yasmine ha fatto la foto e siamo tutti felici e sereni.
- Oooh!- gli scuoto la spalla.
- Eeeeh!?Ah... Sì, scusa. A dopo.- risponde sorridendo e riprendendo la mission impossible, nonché riuscire a coordinare le dita delle mani per impilare le monete.

Scendo le scale, e mi ritrovo in cucina. Però è già tutto pronto, perfetto, apparecchiato, lucido e anche profumato. Quella donna è un miracolo vivente.
- Ah, eccoti!- mi dice. – Non sarai mica venuta ad aiutarmi?O avete fame?-
- In realtà tutt’e due… ma più la prima.-
- E Michael non ti ha tirato un libro in testa per evitare di farti venire?-
- Mmm.. no, direi di no!-
- L’educazione è una delle cose che mancano a quel ragazzo… e la lista è lunga…- aggiunge con sguardo triste.
- Ma cosa dice, è un ragazzo stupendo!- la contraddico arrossendo un po’.
- Dimmi, come va a scuola?-
- Be’, non si può dire che è bravo…-
- Infatti. E lo sai perché? È dislessico. Ma i suoi insegnanti non lo capiscono. Non lo aiutano. Verrà bocciato. Sicuro come… come…-.
- Non dica così.-
Mi guarda, e dopo un po’ sorride dolcemente. – Dai, torna su dal tuo amore, Cenerentola.-

Apro la porta, e trovo il mio uomo nella stessa posizione di prima. Solo che ha un libro, o meglio un mattone, in mano, e fa finta di leggere.
- Michael?- dico.
- Sì?- risponde non staccando gli occhi dalle pagine.
- Non starai mica facendo l’intellettuale?-
- Perché dovrei? Sto semplicemente leggendo il mio libro preferito!- dice trattenendo un sorriso.
- Ah be’… allora non hai problemi se ti chiedo di cosa parla?-
- Ehm… allora… c’è sto qua che… ehm… va nella foresta, e viene attaccato dai lupi mannari…- balbetta.
- Sai che stai leggendo i “Promessi Sposi”?- lo avviso prendendo in mano il mattone di carta e leggendo il titolo sulla copertina.
- Ehm… certo! Secondo te? Volevo vedere se eri attenta!-
- Penniman, non è che se io leggo cento libri l’anno anche tu devi farlo.-
- Io? Infatti ne leggo DUEcento!-
- Ma stai zitto, va’.- bacio.
- Tanto lo sai che io non leggo…- mi dice tristemente.
- Certamente, non è che ti lascio perché non leggi, eh amore!-
Sorride, prima di lanciare uno sguardo annoiato al libro. – Mi assicuri che non sto perdendo niente?-
- Ma tu dove sei durante italiano?-
- Tra le nuvole.- risponde sorridendo. Arriccia il naso come fa solo lui, e gli spuntano le fossette. Sembra un coniglietto!
- Quanto amo quando fai così!-
- Allora non lo farò mai più…-
- Noooo!-
- E invece sì!-
- Scemo, ti amo.-
- Anch’io…- mi bacia. Le farfalline nel mio stomaco, ci stanno costruendo una città.
- Ah, e Michael, volevo dirti che…-
- Che?-
- Ti amo.-
- Me l’hai già detto, comunque anche io.- dice sorridendo.
- Comunque…-
- Sì?-
- Ti amo.-
Fa una faccia strana, aggrottando le sopracciglia. Poi poggia la mano sulla mia fronte. – Non è che hai la febbre?-
- No, è che… sai…-
- Dimmi, dimmi?-
- Ti amo.-
- Ancora?-
- Sì! Ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo!-
- Si può sapere perché lo ripeti?-
- Avevo bisogno di dirtelo. E poi volevo che ti entrasse in zucca, vorrei che tu capissi che sei la mia ragione di vita, vorrei che tu te lo ricordassi in futuro, prima di fare decisioni… ricordati… io ti amo, incondizionatamente.-

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Hhhheeeeeellllloooooo ragazzuole mie! (?)

Overrated in this goddamn world!


So, scusate l’enorme ritardo. Il capitolo sarebbe molto più lungo, ma ho deciso che è meglio farne due separati, e poi ci tenevo a pubblicare oggi, anche perché volevo…

… farvi …

… GLI AUGURI DI BUON COMPLEANNO!!

Ok, dopo la battuta di pessimo gusto, evaporo!

A presto (lo dico tutte le volte e poi!!)


mati :D

p.s. vi amo!

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Leggete la storia su Mikiara di RosePenniman12, che è stupenda, e tralatro ci tenevo a sottolineare che la stimo troppo perché si chiama come muà xD

E leggete assolutamente "The story of our life" di _Never Stop Dreaming_ ci sarà anche il Pupazzone Riccioluto ma soprattutto, io sono una delle protagoniste! Yuppi! :D



 
 
  
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