La
Thousand Sunny era in subbuglio per l’imminente
galà che si
sarebbe svolto quella stessa sera. Era il galà
più importate di
tutto il viaggio, arricchito con grandi buffet e balli che duravano
fino a tarda notte.
La cucina era un’enorme insieme di pentole
e padelle fumeggianti con al loro interno i piatti più
prelibati di
tutto il mondo. Il capo cuoco, Zeff, imponeva la massima
serietà
alla sua equipe, soprattutto per quella serata, urlando a destra e a
manca ordini e indicazioni.
Mancavano ormai poche ore all’inizio
della grande festa e alcuni camerieri prendevano ancora alla leggera
le indicazioni del vecchio Zeff...
-E dopo, il grande 007
Usop catturò tutti i criminali e li consegnò alla
giustizia
salvando l’intero mondo!- finì il suo racconto il
giovane
sguattero dal naso lungo.
-Ooh Usop sei così forte ed
intelligente! Hai salvato il mondo, ma non puoi vantartene con
nessuno perché sei così modesto e poi ti
scoprirebbero, giusto?-
disse Kaya con occhi sognanti.
-Ehm…si certo, è proprio
così! Ricordati che sono sotto copertura per
un’importante
missione!- continuò la recita il moro.
-Ma di che missione si
tratta? Siamo per caso in pericolo, qui sulla Sunny?- chiese la
biondina, guardando il ragazzo con i suoi grandi occhi
nocciola.
-Non temere Kaya ti proteggo io! Il grande Usop non
permetterà che ti succeda qualcosa- disse il ragazzo
alzandosi dalla
sedia e gonfiando il petto fiero.
-Usop muoviti, dobbiamo
sistemare la sala per il galà!- urlò Sanji, il
giovane apprendista
cuoco.
Kaya scoppiò a ridere e Usop maledisse mentalmente la
puntualità del cuoco nel rovinargli sempre i suoi grandi
racconti.
-Kaya adesso devo andare a svolgere questo vile lavoro di
copertura, ci vediamo dopo?- chiese speranzoso.
-Certo Usop! A
più tardi!- sorrise serena la ragazza.
Il ragazzo
raggiunse, con un sorriso, l’amico biondo che nel frattempo
si
stava gustando, di nascosto, una sigaretta.
-Uffa Sanji, era
proprio il caso che urlassi come un pazzo davanti a Kaya?!- si
lamentò il riccioluto.
-Non so cosa ci trovi quella splendida
creatura in te nasone!- disse buttando fuori una boccata di
fumo.
-Semplice, la faccio ridere! Vedessi che bel sorriso che
ha!- disse con voce sognate.
-Immagino…- sospirò il biondo
boccheggiando cuori di fumo ovunque al sol pensiero del dolce sorriso
della biondina.
-Ma che state combinando voi due, invece
di lavorare!- disse improvvisamente un uomo con delle trecce bionde e
una gamba di legno, giunto silenziosamente alle loro spalle.
I
due ragazzi prima di girarsi si guardarono negli occhi spaventati.
Sanji non sapeva come far sparire la sigaretta e fece cenno al moro
di farla sparire. Usop afferrò la prova incriminante e se la
mise in
tasca senza ricordarsi che essa era accesa.
-Zeff! Ci stavamo
giusto mettendo a lavoro!- mentì Usop.
-Si come no! Siete due
fannulloni! Su camminate abbiamo molto da fare per il galà,
e
qualcuno di voi due sa per caso dov’è finito quel
buono a nulla
del vostro amico Monkey?- chiese minaccioso, ticchettando
nervosamente la gamba di legno sul parquet.
-Starà
sicuramente arrivando!- disse Usop coprendo l’amico, sparito
chissà
dove.
-O starà svaligiando la cucina!- disse tranquillo il
giovane cuoco.
-Maledetto moccioso! Se lo trovo di nuovo con
le zampacce sul cibo preparato per la festa di stamani lo butto a
mare e, amen se non sa nuotare!- si inferocì il vecchio
cuoco –Su
andiamo!- disse iniziando a camminare verso la cucina, mentre i due
ragazzi sorridevano per averla passata liscia, o così
pensavano.
Infatti mentre i due camminavano verso la cucina, ad un certo punto
si iniziò a sentire uno strano odor di bruciato e del lieve
fumo
sparpagliato nell’aria.
Zeff si fermò di colpo annusando l’aria
intorno a se.
-Sentite anche voi quest’odor di fumo?- chiese
ai due sottoposti.
-Sarà qualcuno che starà fumando!- disse
Usop, prima di ricevere un calcio negli stinchi da parte del
biondo.
-Ma che dici Usop!- disse Sanji stringendo i denti –lo
sai che è vietato fumare a bordo!- disse fulminandolo con lo
sguardo.
-Sì, Sì! E' vero, allora sarà un
incendio!- disse
peggiorando la situazione.
-Un incendio? O no! Dobbiamo subito
capire da dove proviene il fumo ed avvisare il personale addetto a
questo tipo di emergenze!- disse il vecchio.
Improvvisamente
Usop si sentì uno strano calore salire dal fianco destro, ma
non ci
fece molto caso.
-è vero dobbiamo dare subito l’allarme o
la nave andrà a fuoco e colerà a picco!! Oddio
non voglio morire
sono ancora così giovane!- urlò il nasone
correndo avanti e
indietro per tutto il ponte.
Zeff osservò il ragazzo e vide
che il fumo proveniva dalla tasca della sua divisa.
-TU! Vieni
qui e non urlare!- disse prendendolo da un braccio.
Usop
sbiancò quando il vecchio inserì la mano nella
tasca dove lui aveva
nascosto la sigaretta di Sanji.
Appena Zeff estrasse il mozzicone
ormai ridotto a cenere, i suoi occhi si iniettarono di sangue ed una
pericolosa vena sul collo iniziò a pulsare frenetica.
-VOI
DUEEEE VENITE QUI!!!- urlò rincorrendo, con un mattarello, i
due
giovani sguatteri –FARABUTTI SE VI PRENDO VI FACCIO A FETTINE
E VI
CUCINO CON LE PATATE!!!- Urlava il vecchio per tutta la nave,
lasciando sbigottiti molti passeggeri, i quali si chiedevano se si
erano realmente imbarcati sulla nave dei sogni o su quella dei
pazzi.
Mi diressi verso la mia cabina
insieme a Bibi per scegliere l’abito da indossare per
l’evento
serale. Ero stanca dopo la lezione di Kendo e non avevo voglia di
scegliere un abito proprio adesso, ma Bibi aveva insistito
così
tanto che infine, per non sentirla più, decisi di
assecondarla.
Aprii la porta della mia stanza e mi diressi verso
l’armadio, meglio sceglierlo subito così dopo mi
sarei potuta
concedere un bel bagno caldo o una seduta nel bagno turco della nave,
per affrontare la serata con i nervi leggermente più
rilassati e,
soprattutto avere qualche minuto per pensare a ciò che avevo
provato
quando l’istruttore di kendo mi aveva
“abbracciata”. Era stata
come una scarica elettrica che mi aveva risvegliato, mai mi ero
sentita così…
-Nami ci sei!?- disse Bibi sventolandomi una
mano davanti agli occhi.
-Ehm, sì sì!-
-Da quando
siamo saliti su questa nave ti comporti in modo molto strano, sei
sempre con la testa tra le nuvole!- disse la mia amica buttandosi a
sedere sul mio letto –Scommetto che stavi pensando
all’affascinante
istruttore di Kendo!- rise
-No! Non è affatto vero!- dissi
arrossendo come un peperone, cavolo sembrava che mi avesse letto nel
pensiero.
Entrai con la testa nell’armadio ed iniziai a
scaraventare sul letto, e sulla testa di Bibi, vari abiti, mentre la
mia amica si sprecava a dire: troppo largo, troppo scuro, dove cavolo
hai comprato quel vestito!
Dopo un’ora intera con la testa china
nell’armadio non ce la facevo più, stavo per
strozzare Bibi se non
la smetteva di criticare ogni mio vestito!
-Nami non capisci,
per questa occasione ci vuole un vestito che faccia dire agli uomini
Wow! Capisci?- disse con fare saccente.
Prima che potessi
solo pensare ad una risposta, Law entrò con un pacco in
mano. Bibi
appena vide Law si pietrificò.
-Buona sera signore!- disse
con un sorriso di sfida nei confronti della mia amica, mentre entrava
e depositava il pacco sul letto.
-Cosa c’è in quel pacco?-
chiesi curiosa, d'altronde si dice che la curiosità
è
donna!
-Aprilo e lo scoprirai- mi disse con la sua voce
seducente.
Subito mi fiondai sul pacco e con cura sfilai il
fiocco rosso che lo circondava. Appena lo aprii rimasi senza parole e
Bibi pronunciò solo un “Wow” per lo
stupore. All’interno del
pacco c’era un bellissimo vestito da sera, rosso fuoco. Lo
presi in
mano per ammirarlo meglio, appoggiandomelo addosso mentre mi dirigevo
al grande specchio vicino l’armadio. Il vestito era mono
spalla,
lungo fino alle caviglie con un pronunciato spacco che lasciava
intravedere la gamba sinistra, mentre una elegante rosa nera si
stagliava sull’unica spallina del vestito.
-Law è
fantastico!- dissi ammirandomi allo specchio –Bibi, non credi
sia
perfetto per stasera?- chiesi volgendo lo sguardo verso
l’azzurra.
-Si… adesso devo andare ci vediamo stasera
Nami- disse uscendo come un fulmine dalla cabina.
Non capivo cosa
fosse successo improvvisamente a Bibi, appena era arrivato Law, lei
aveva cambiato umore radicalmente. Sapevo che non lo sopportava,
anche se non avevo mai capito il vero motivo, ma ormai era da tanto
che stavo con lui, doveva esserci abituata.
-Chissà cosa le è
preso…- dissi un po’ preoccupata.
-è solo lunatica,
lasciala stare!- disse Law entrando in bagno per farsi una
doccia.
Prima o poi avrei scoperto perché quei due non si
sopportavano, per il momento avevo un altro problema da risolvere: le
scarpe.
Dopo la strana fuga di Bibi e la missione:trovare
un paio di scarpe da abbinare al vestito, decisi di concedermi
finalmente il bagno caldo tanto desiderato. Restai nella vasca circa
un’ora, godendomi della soffice schiuma e del profumo
rilassante
delle candele all’argan. Dopo il bagno mi vestii e truccai e,
insieme a Law, mi incamminai verso il grande salone dove tra qualche
minuto si sarebbe dato il via al gran galà.
Il salone era
grandissimo ornato in maniera impeccabile: dal soffitto scendevano
milioni di luci bianche che, insieme ai fiori bianchi davano un non
so che di magico a tutto l’ambiente.
-Io vado a salutare
qualche amico- disse improvvisamente Law, lasciandomi nel bel mezzo
del salone, da sola.
Mi guardai intorno e non vidi nessun
viso familiare, le mie amiche ancora non erano arrivate e,
improvvisamente mi sentii sola. Molta gente affollava la grande sala:
uomini con costosi smoking e donne dai vestiti più alla moda
varcavano il grande portone o scendevano la sontuosa scala illuminata
di una luce tra l’arancio e il giallo. Non ero sola ma mi
sentivo
lo stesso così.
Mi avviai verso il bancone del bar, magari
bevendo qualcosa mi sarei sentita più a mio agio. Nel
piccolo
tragitto vidi alcuni camerieri che avevo conosciuto in quei due
giorni: quello con lo strano cappello di paglia in testa che aveva
parlato con Robin per tutto il tempo in cui noi eravamo state alla
lezione di kendo. Sembrava che quel ragazzo, Rufy, stesse aspettando
proprio la mia cara amica, visto che continuava ad alternare lo
sguardo dal portone alla scala, uniche due entrate nella sala.
Sorrisi a quell’idea, sì, Rufy sembrava proprio un
bravo ragazzo,
ma per Robin quello rimaneva un momento particolare. Affianco a Rufy,
c’era Usop il cameriere con il naso lungo e, questa volta
anche un
grosso bernoccolo che spuntava dalla sua folta capigliatura
riccioluta, chissà come se lo era procurato, sembrava che
qualcuno
gli avesse buttato qualcosa in testa.
Mi accomodai al bancone
del bar sedendomi su uno scomodo sgabello. Accavallai le gambe e
subito mi accorsi che il barman mi guardava con occhi sognanti.
-Ciaooo Dolcezza cosa posso offrirti?- mi chiese il barman
con uno strano sopracciglio a ricciolo.
-Una birra grazie!-
dissi sorridendogli dolcemente. Se Bibi mi avesse visto bere una
birra a quel galà, sicuramente me ne avrebbe dette di tutti
i
colori. La birra non era bibita da bere ad una manifestazione
elegante come quella, dello champagne sarebbe stato molto meglio, ma
cosa ci potevo fare io se la bionda era la mia preferita,
l’unica a
farmi sentire veramente a mio agio.
Mentre il barman ancora
con gli occhi cuoriformi mi passava la birra ordinata, una mano
l’afferrò prima di me. Alterata per quel gesto
seguì la mano per
dirne quattro al proprietario e, con mio gran dispiacere vidi quella
testa verde dell’istruttore di kendo. Basta! questo era
troppo, non
doveva toccare la mia birra! Voleva la guerra, e guerra
sia!
ANGOLO AUTRICE:
Ciao a
tutti!!!!
Direi che è inutile scusarmi, questa storia procede
troppo a rilento e di questo ne sono estremamente dispiaciuta! Non
posso promettervi niente, solo che cercherò di ridurre i
tempi di
attesa!
Non so come definire questo capitolo, diciamo che è un
capitolo di passaggio, spero che vi sia piaciuto lo stesso!
Grazie
a tutti coloro che recensiranno e a quelli che hanno messo la storia
tra le seguite/preferite/ricordate!
A presto spero!
Baci kiko90