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Autore: RedMarauder    10/01/2014    33 recensioni
Il suo sorriso, quel sorriso che riusciva a farla arrossire ogni volta, lo stesso sorriso che le rivolgeva ora, era spietato, disarmante...bello.
Troppo bello. Ma lei era troppo orgogliosa per ammetterlo, per mostrarsi debole. Hermione Granger doveva avere sempre il controllo della situazione. Sempre!
- Attenta a giocare con il fuoco, Granger. E' pericoloso!-
- Perché?- rispose, alzando il mento - Potrei scottarmi?-
Di nuovo quel sorriso. - Sì, ma il problema è che..potrebbe piacerti!-
Tanti cari saluti al suo controllo e alla sua tempra morale. Come poteva resistere quando quegli occhi la guardavano in quel modo? Così profondi, così intensi..così perfetti! Valeva la pena lasciarsi andare. Valeva la pena affondare le mani in quel fuoco, nel fuoco dei suoi capelli. Valeva la pena scottarsi!
Infondo, ad essere sincera, non era poi così male perdere il controllo!
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Ron, Weasley | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Luna/Neville
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Capitolo 22
La Sala Grande: Sussurri, Voci e Magie
 
 
 
 
 
 
 
- Ti amo –
Hermione pensò di aver sentito male. Per un momento, pensò veramente di essere ancora addormentata. Quelle parole risuonarono nella sua mente, eppure le sembrò di non riuscire a coglierle. Come se non potesse afferrarle, come se fossero lontane da lei.
- C-cosa?- sussurrò, incapace di dire altro.
Fred sorrise, prendendola sicuramente in giro. – Ti amo!- ripeté.
Ok, allora ci sentiva ancora bene. L’aveva detto veramente.
- Sto sognando?- chiese Hermione.
- Vorresti?- la provocò Fred.
- Non ti stanchi mai di prendermi in giro?- sbottò Hermione, lo sguardo tagliente.
- No, mai..- mormorò Fred con un ghigno.
Suo malgrado Hermione sorrise. E realizzò. Improvvisamente, la sua mente afferrò quelle parole e le comprese. Nei suoi pensieri, un vortice di immagini cominciò a far riemergere i ricordi.
Il camino, la luce del fuoco, il Whisky, il vetro infranto sul pavimento.. il loro primo bacio.
La neve, la guerra, la sfida, il calore delle sue mani..il secondo bacio.
Il freddo, la tempesta, le fiamme azzurre, l’ala del sesto piano.. la prima volta che avevano fatto l’amore.
E poi veloci, sempre più irruenti, altri ricordi: il bagno dei Prefetti, la tempesta fuori dalle mura del castello quando lei aveva dormito nella sua stanza, la partita, l’infermeria, la festa, i segreti, le Catene attorno ai suoi polsi, i racconti, la verità, Natale..
Fu in quel momento che Hermione riuscì a vedere. Vide per la prima volta tutto ciò che avevano vissuto. E riuscì a dargli un nome. Bastava una parola. Anche due potevano andare. Spiegavano tutto. Spiegavano ogni cosa.
- Stai bene?- chiese Fred, preoccupato.
Hermione sorrideva da quasi cinque minuti. Sollevò lo sguardo e incontrò i suoi occhi. E la sentì, chiara e cristallina, la voce della ragione. La voce irrazionale che spiegava tutto con una parola. Amore. Era la voce dell’amore.
Avvicinandosi, Hermione sfiorò le sue labbra con un bacio. Poi sussurrò. – Ti amo..-
Non avrebbe mai pensato di poter pronunciare quelle parole. Hermione Granger, la strega più brillante della sua età, era innamorata. La stessa Hermione Granger che aveva sempre pensato che un giorno avrebbe amato Ron. La stessa ragazzina saccente che tremava mentre varcava le porte di Hogwarts per la prima volta. La stessa ragazza coraggiosa che aveva affrontato tanti pericoli e che sarebbe scesa in battaglia per sconfiggere il male. La sua vita ebbe improvvisamente senso. Come aveva vissuto fino a quel momento? Come era sopravvissuta senza di lui?
Fred non era solo il ragazzo che amava. Fred era tutto.
Hermione sorrise, premendo la fronte contro quella di lui. Aprì gli occhi e incontrò i suoi. Cristallini, vispi ed emozionati. Gli occhi di Fred. Hermione prese una decisione: avrebbe guardato quegli occhi per sempre. Non le importava del resto del mondo. Era la sua scelta. Sceglieva lui. Sceglieva di amare Fred.
- Potresti ripeterlo?- sussurrò Fred.
Hermione scosse la testa. – No, una volta basta e avanza..- mormorò sorridendo.
Fred scoppiò a ridere. – Non finirà mai, vero Granger? Continueremo ad essere testardi e orgogliosi!-
Ridendo, Hermione rispose. – Se non fossimo testardi e orgogliosi non saremmo qui..-
- Sono d’accordo..-
- No, Weasley..ti prego, non dirlo più ad alta voce!- lo prese in giro lei, fingendo di inorridire.
Fred le rivolse una smorfia, prima di avvicinarsi e baciarla. La abbracciò e la strinse a sé. Hermione nascose la testa nell’incavo del suo collo. Sarebbe rimasta lì sempre, se avesse potuto. Si sentiva protetta. Si sentiva amata. Era al sicuro ed era nel posto perfetto.
- Sei sicura di quello che hai detto, vero?- chiese Fred, un po’ scherzando, un po’ seriamente.
Hermione sorrise. – Credi che me ne pentirò?-
Fred rise piano. – E’ probabile! Bisogna avere un gran coraggio per amare uno come me..-
- O essere molto stupidi..- aggiunse Hermione.
Fred le accarezzò una spalla, sfiorando i suoi capelli con le labbra. – Cercherò di fare il bravo!-
- Non sei convincente, Weasley! Ma diciamo che proverò a crederci..-
- E che succede se non ci riesco?- la prese in giro lui.
Hermione alzò gli occhi al cielo. – Ho sempre una bacchetta!-
- Ma non hai diciassette anni. E se ti faccio impazzire fuori dalla scuola?-
- Grimmauld Place è piena di spade, tabacchiere con denti affilati, polveri mortali, vestiti assassini..-
-..secchi di fegati di rane!- concluse Fred.
Hermione, suo malgrado, scoppiò a ridere. – Fammi indovinare: quella del secchio era programmata?-  chiese, sollevando la testa per guardarlo.
- Forse sì, forse no..- tergiversò Fred.
Hermione inarcò le sopracciglia . – Fred..-
Lui sfoderò un ghigno. – D’accordo, avevamo un piano!-
- Tu e George? Scusa, domanda stupida..- borbottò Hermione, notando l’espressione scontata di Fred.
- Però l’entrata di Sirius e l’incidente con il secchio erano del tutto improvvisati! Sono una frana con gli Incantesimi Evanescenti, perciò nemmeno io sapevo cosa sarebbe venuto fuori!- confessò Fred.
- Quindi potevo anche saltare in aria!-
Fred alzò gli occhi al cielo. – Quanto sei tragica..-
Hermione sorrise. – Fortuna che sono più brava di te, con gli incantesimi!-
- Non tutti!- puntualizzò Fred, puntandole un indice contro il viso.
- E sono dannatamente brillante..- si vantò Hermione, sollevando il mento.
- Adesso stai esagerando, Granger!-
- Ho i voti più alti della scuola!-
- Ma non sai cavalcare una scopa!-
- Tu non riesci a far sparire gli oggetti! Né a trasfigurare decentemente i fili d’erba..-
Fred sgranò gli occhi e rimase a bocca aperta. Hermione arrossì. Si era lasciata sfuggire quelle parole prima ancora di averle realizzate veramente nella sua testa. La margherita! Ecco dove l’aveva vista! La margherita con i petali rossi. No, quella con i petali rossi era la sua. Quella di Fred era arancione per metà. La sua margherita, quella che lui le aveva regalato per consolarla.
- Te lo ricordi?- mormorò Fred.
Hermione sorrise. – Sinceramente, me lo sono appena ricordata..-
- Secondo me hai dei problemi di distrazione!-
- Io mi preoccuperei più per i tuoi, di problemi!-
- Però ti ricordi della margherita. E non del bacio. Non c’è nessuna logica in tutto questo..- borbottò Fred.
Hermione scoppiò a ridere. – Era solo un bacio, Weasley!-
- Era il primo..- protestò lui, sfoderando un’espressione offesa.
Hermione finse di intenerirsi. – A volte dimentico quanto sei romantico..- lo prese in giro.
- Fortuna che so come rinfrescarti la memoria!- ribatté lui, con un occhiolino e un sorriso vispo.
Hermione alzò gli occhi al cielo. – Ecco perché me lo dimentico..- borbottò.
Ridendo, Fred la attirò a sé per baciarla.
La margherita. Nella sua mente, Hermione rivide la margherita con i petali rossi e arancioni. Rivide Fred, il fratello di Ron che aveva conosciuto solo in superficie. Rivide i suoi sorrisi e le sue battute. Vide Fred darle un fazzoletto al Ballo del Ceppo e stringerla dopo la morte di Cedric. Vide Fred afferrarla in Biblioteca per salvarla da una caduta. Vide il suo sorriso mentre lei trasformava uno stelo d’erba in una margherita dai petali rossi.
Fred era sempre stato un passo davanti a lei. Cento passi davanti a lei. Fred aveva iniziato quel gioco e lo aveva fatto per una ragione, una ragione nascosta a Hermione fino a quel momento. Perché era stata così cieca? Era cosi preoccupata dai suoi sentimenti contrastanti per Ron, da non accorgersi che c’era un altro Weasley a guardarla con occhi diversi. E non era Ron, quello di cui lei aveva bisogno. Era Fred. Era sempre stato Fred.
Sorridendo, Hermione si separò dalle sue labbra. Allungò una mano e accarezzò la guancia di Fred, perdendosi nel suo sguardo.
- Che c’è?- chiese lui curioso.
Hermione scosse la testa. – Niente..è solo che..-
- Sì?-
Hermione si morse il labbro, esitando sulla risposta. Poco tempo prima, parecchi muri erano crollati attorno ai loro sentimenti. Ora giocavano a carte scoperte. Che senso aveva esitare?
Hermione sospirò lentamente e poi rispose: - Sono felice che tu mi abbia regalato una margherita..- sussurrò. – E che..tu mi abbia afferrata, per non farmi cadere..-
Sorridendo, Fred le accarezzò una guancia con le dita. – Ci sarò sempre per afferrarti –
- E’ una minaccia?- scherzò Hermione, alzando un sopracciglio.
- Puoi contarci, Granger..- rispose Fred, con un ghigno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La colazione della domenica mattina, quel giorno, assomigliava più a un raduno di Troll. La maggior parte degli studenti dormiva con la testa sul tavolo. Alcuni studiavano ossessivamente, altri fissavano il vuoto con espressione assorta. Qualcuno sveniva. Qualcuno sobbalzava ad ogni minimo rumore. Hanna Abbott scoppiò a piangere.
Era una replica addirittura peggiore del giorno prima.
Hermione sorrideva. Probabilmente era l’unica. Qualcuno le rivolse strane occhiate. Non potevano comprendere la ragione della sua felicità. A malapena riusciva a comprenderla lei! Si sedette al tavolo dei Grifondoro, affianco a Ginny. Anche lei sorrideva. Non era di buon auspicio!
- Buongiorno!- esclamò Ginny.
Hermione aggrottò la fronte. – Buongiorno. Perché sorridi?-
- C’è il sole!- si giustificò lei, scrollando le spalle.
- Il sole?-
- Sì, quella cosa gialla che splende in cielo..-
Hermione sbuffò e allungò una mano verso una scodella di porridge caldo.
- Dove sei stata?- chiese Ginny.
- Quando?- chiese Hermione distratta.
Ginny arricciò le labbra. – Ah non saprei. Quando è stata l’ultima volta che ti ho vista? Ah sì!- finse di illuminarsi. – Ieri pomeriggio! Doveva essere davvero lunga la lettera che hai scritto per i tuoi genitori..-
Hermione arrossì, ma rimase al gioco. – Avevo tante cose da raccontare..-
- Stanza delle Necessità?-
- Può darsi..- borbottò Hermione, poi quella parte di sé che aveva scoperto di recente venne a galla. Sfoderò un sorriso malizioso e si girò verso Ginny. – Ma prima l’ho legato nella stanza circolare sopra la Guferia e l’ho lasciato lì per un’ora!- confessò.
A Ginny sfuggì il cucchiaio. Rimase immobile a guardarla, gli occhi così larghi da assomigliare a quelli della Umbridge. – Stai scherzando, vero?-
Hermione scosse le spalle con un sorriso. – No, affatto!-
- Tu chi sei?-
- Hermione..-
- No, non puoi essere tu. Deve essere magia oscura..- mormorò Ginny.
- Molto oscura. Si chiama Fred Weasley..- brontolò Hermione, con un sorriso metà divertito, metà esasperato.
Ginny parve riprendersi. – E perché lo hai legato?-
- Vendetta, credo. O semplicemente per divertirmi. Ha importanza?- chiese, ricominciando a mangiare.
Ginny inarcò le sopracciglia. – No, non credo!- rispose infine. – E lui cosa ha fatto?- chiese curiosa, con un sorriso malefico, intingendo il cucchiaio nel porridge e sollevandolo verso la sua bocca.
- Mi ha detto che mi ama!-
Questa volta, il cucchiaio cadde direttamente sul tavolo e il porridge schizzò sul legno e sui vestiti di Hermione.
- Ginny sei peggio di Ron!- esclamò Hermione, estraendo la bacchetta.
Ginny le bloccò il braccio e Hermione notò il suo sguardo da folle.
- Stai bene?- le chiese, sinceramente preoccupata.
- Che cosa ti ha detto?- sussurrò Ginny, la voce sottile e acuta.
Hermione sorrise tranquilla. – Che mi ama!- ripeté.
Ginny rimase a bocca aperta. – In che senso?-
- Nell’unico senso possibile, Ginny!- sbottò Hermione, alzando gli occhi al cielo.
- Cioè lui..voi..oh santo Merlino!- esclamò Ginny, premendosi una mano sulla fronte. – Avevo ragione! Ho sempre avuto ragione..-
- Su cosa?- chiese Hermione, di nuovo timorosa.
- Su di voi. Su di lui. Su di te. Avevo ragione!- esclamò.
Poi la sua espressione passò dallo stupore alla pura gioia. Abbracciò Hermione, stritolandola e spezzandole quasi le costole. Hermione ricambiò l’abbraccio, indecisa se ridere o tossire e cercare di respirare. Ginny si separò bruscamente da lei e, sorridendo come una bambina, le schioccò un sonoro bacio sulla guancia.
- Harry mi deve dieci Galeoni!- esclamò Ginny, ridendo.
Hermione rimase a bocca aperta. – Hai scommesso sulla mia vita sentimentale?-
Ginny scosse le spalle. – Ero sicura di vincere. Ah, guai a te se mi paragoni un’altra volta a Ronald!-
Hermione scosse la testa, prendendosi le guance fra le mani. – Non sopravvivrò mai a tutto questo..-
- Ci pensi? Un giorno potremmo essere cognate!-
Hermione sollevò la testa di scatto e fulminò Ginny, che continuava a sorridere come una persona un po’ tonta.
- Ginny, non ricominciare con questa storia del matrimonio!-
- Perché? Non ti piacerebbe?- chiese Ginny delusa.
- Cosa? Sposare tuo fratello o diventare tua cognata?- chiese Hermione, sinceramente confusa.
- Chi se ne importa di Fred, parlavo di me! Non ti piacerebbe essere imparentata con me?-
E Ginny lo fece. Sfoderò quell’espressione da cucciolo ferito che aveva commosso sempre tutti. Ginny era l’unica capace di addolcire la madre con quell’espressione. Hermione la conosceva fin troppo bene. E sapeva anche di non poterle resistere.
Sorridendo, Hermione la strinse in un abbraccio fortissimo. – Certo che vorrei essere imparentata con te!- sussurrò al suo orecchio.
Ginny la strinse forte e le sussurrò: - Però per farlo devi sposare mio fratello..- la stuzzicò.
Hermione sospirò e si separò dal suo abbraccio. Poi la guardò con espressione avvilita. – Ho cambiato idea..-
Ginny scoppiò a ridere e riprese a mangiare, dopo aver aiutato Hermione a ripulire il porridge dai suoi vestiti.
- Sono davvero felice per te!- disse Ginny, dopo un po’.
Hermione le sorrise. – Grazie!-
In quel momento, arrivarono Harry e Ron, sconvolti tanto quanto il giorno prima. Poco dopo arrivarono anche Neville, Seamus, Dean, Lee e i gemelli. Fred rivolse un sorriso a Hermione, prima di sedersi affianco a lei. Si guardarono per un attimo, senza nemmeno salutarsi, ma poi Harry richiamò la loro attenzione.
- Ho fissato un’Esercitazione per domani sera. Tutti d’accordo?- chiese il Prescelto.
Qualcuno annuì, altri risposero.
- E’ orribile dover rimanere al chiuso per studiare!- protestò Lee. – Avete visto che sole?-
- Sì, ma è comunque freddo..- commentò Calì, che era arrivata con Lavanda in quel momento.
Dean scosse le spalle. – Sarebbe comunque bello passare una giornata fuori da queste mura..-
Fu allora che tutti rivolsero lo sguardo a Hermione. Neville era imbarazzato, ma sorrideva. Tutti gli altri la guardavano, aspettandosi un qualche tipo di commento. Ron e Harry azzardarono un’espressione tenera e convincente.
La verità era che Hermione non aveva prestato molta attenzione alla conversazione appena avvenuta. Fred la stava guardando da quando si era seduto e Hermione faceva lo stesso. Le loro dita, sotto il tavolo, si erano sfiorate. E lei si era persa nei suoi occhi. Avrebbe dato qualsiasi cosa per sparire con lui, per tornare indietro di una decina di ore e rivivere quella notte magica nella Stanza delle Necessità. Avrebbe dato qualsiasi cosa. Ma gli amici l’avevano riportata bruscamente alla realtà. E ora lei non sapeva cosa fare!
È sempre colpa tua, Weasley!
- Cosa c’è?- chiese Hermione, passando lo sguardo sui suoi amici.
George arricciò le labbra. – Di solito sei tu quella che se ne esce con commenti sprezzanti sulla nostra immaturità e sull’importanza dello studio!-
Hermione boccheggiò per un istante. Cosa doveva rispondere? Che fine aveva fatto il suo cervello sveglio? Sotto il tavolo, Fred colpì la gamba di Hermione con la sua e questo le bastò a riprendere il controllo del suo cervello.
- Non sono certo io a dovervi dire cosa fare!- esclamò lei, sfoderando il suo tono saccente. – Anche se stiamo parlando degli esami..- aggiunse, alzando il mento.
In realtà, non gliene fregava una Pluffa degli esami, in quel momento. Quella era la classica risposta che tutti si aspettavano dalla classica Hermione Granger. Punto.
Harry soppesò i suoi pensieri. – Magari studiamo oggi pomeriggio..- mormorò.
Ron annuì, con fare incoraggiante. – Abbiamo anche stasera per finire i compiti!-
Lee si sfregò le mani. – Libertà, stiamo arrivando!-
- Tu vieni con noi?- le chiese George, con un occhiolino.
Hermione sobbalzò. Si era distratta un’altra volta. La mano di Fred stava accarezzando la sua gamba.
- Sì, ho bisogno di aria!- rispose lei, tossendo.
Ginny nascose un sorriso dietro la mano e si schiarì la voce. George rivolse a Hermione un’occhiata complice che rischiò di mandarla in paranoia.
Dopo la colazione, il gruppo di Grifondoro, più Luna, uscì a godersi il sole. Effettivamente, per essere gennaio, i prati di Hogwarts erano più invitanti del solito. Il sole aveva sciolto la poca neve rimasta e illuminato il giardino e il bosco. Il vento era freddo, ma i raggi caldi del sole riuscivano a contrastarlo. Si radunarono tutti su un letto d’erba accanto al grosso faggio. Evitarono l’ombra dell’albero e si stesero al sole. Alla fine, Hermione li aveva convinti a portare qualche libro per ripassare. Tra le proteste generali, i suoi compagni del quinto anno avevano accettato. Lee si era rifiutato categoricamente. Angelina, invece, aveva accettato e insieme ad Alicia aveva cominciato a ripassare Pozioni.
Per tutta la mattinata, rimasero stesi sul prato a scherzare, parlare, studiare o fingere di studiare, nel caso di Lee. Sembrava quasi che fossero tornati alla notte della festa. Hermione dovette ammettere, però, che molte cose erano cambiate da quella notte. Dove prima c’erano segreti, ora c’erano consapevolezze.
Sorrise, piegando la testa di lato. Fred era steso accanto a lei e stava parlando con Seamus di fuochi d’artificio. Istintivamente, Hermione allungò una mano sull’erba e accarezzò le sue dita. Senza voltarsi, Fred allungò le dita e le intrecciò alle sue. Erano così vicini che nessuno avrebbe potuto notare le loro mani unite. E nessuno, comunque, sembrava abbastanza concentrato da accorgersene. Ginny aveva la testa appoggiata sulla pancia di Hermione e stava parlando con Harry e Katie di Quidditch. Neville e Luna erano seduti uno di fronte all’altra e si stavano prendendo cura della strana pianta blu di Neville. Lee era steso sul prato, con la testa sulle gambe di Katie e un libro appoggiato sul petto. Di tanto in tanto, lo sollevava per leggere, poi chiudeva gli occhi e piegava il viso in un’espressione concentrata. Ma ogni volta che Katie accarezzava i suoi capelli, Lee sorrideva e si distraeva. George, Angelina e Alicia ripassavano Pozioni. O meglio, Angelina e Alicia ripassavano Pozioni. George trovava ogni scusa possibile per distrarre la sua ragazza, tanto che, a un certo punto, Angelina lo colpì così forte con il libro da fargli spuntare un bernoccolo sulla fronte. Calì e Lavanda stavano finendo i compiti di Divinazione, mentre Ron sonnecchiava accanto a loro, le dita intrecciate a quelle di Lavanda. Dean era seduto a pancia in giù sull’erba e aveva la testa fra le mani. Alicia gli sorrideva di tanto in tanto e lui ricambiava, prima di immergersi nella lettura.
Hermione chiuse gli occhi e strinse la mano di Fred. Lui ricambiò la stretta e con il pollice le accarezzò il dorso della mano. Hermione avrebbe voluto girarsi, appoggiare la testa nell’incavo del suo collo e respirare il suo profumo di cannella. Ma doveva trattenersi.
Un momento. Doveva davvero?
Non avevano più segreti. O meglio, fra di loro. Perché la loro relazione era ancora segreta, celata agli altri. Ma chi, poi?
Le uniche persone a non saperlo erano Ron e..Ron. Hermione trattenne una risata.
Luna lo aveva capito. Hermione lo intuiva ogni volta che lei li guardava. Se lo sapeva Luna, allora forse lo sapeva anche Neville. Anzi, Neville lo sapeva sicuramente. Sorrideva troppo spesso a Hermione e più di una volta, nell’arco di una giornata, le chiedeva se stesse bene. Lee li aveva beccati. Katie, forse, ne era al corrente. George..meglio non commentare! Angelina lo sapeva, Harry anche, stesso valeva per Ginny. Dean non era molto sveglio per queste cose, ma Alicia sì. Seamus e Calì sospettavano qualcosa, sicuramente. Lavanda..Hermione impiegò un po’ di tempo per decidere. Non aveva detto niente a Ron, o perché non lo sapeva o perché aveva deciso di tenerselo per sé. Era un dilemma difficile da risolvere!
La morale, comunque, era che Ron sembrava essere l’unica persona a non sapere e a non sospettare niente. Hermione sorrise, riaprì gli occhi e guardò il cielo azzurro. Ron era l’ultimo ostacolo, anche se non era del tutto vero. Non era proprio un ostacolo. Era solo imbarazzante confessargli la relazione segreta che aveva con suo fratello. George e Ginny avevano un piano. Hermione non seppe se preoccuparsi o tranquillizzarsi. Un piano era pur sempre un piano, ma si parlava comunque di George e Ginny.
Per il momento, decise di non preoccuparsene.
Rientrarono nel castello solo quando arrivò l’ora di pranzo. E poi..tornarono nel prato! Questa volta, tutti portarono i compiti e i libri. Hermione rimase piacevolmente sorpresa, quando vide tutti impegnarsi a fondo per finire i compiti. Non ci avrebbe creduto nemmeno se glielo avessero promesso. Fu un pomeriggio piacevole, nonostante lo studio. Essere tutti insieme contribuì. Hermione e Fred si guardarono spesso, in silenzio, senza dirsi niente. Si sorrisero, si sfiorarono le mani, si cercarono a vicenda, escludendo tutto il resto del mondo. Le ore passarono rapide e la giornata finì. Hermione ricordava a malapena cosa avessero fatto per tutto il giorno. Era stata così distratta dallo sguardo di Fred da non aver catturato nient’altro. Nonostante si fosse divertita in compagnia degli amici, tutta la felicità di quelle ore passate sul prato era dipesa da lui. Soltanto da lui.
Mentre si sistemavano al tavolo per la cena, Hermione provò l’innato impulso di avvicinarsi a Fred e baciarlo! Lì, davanti a tutti, davanti a tutta la scuola. Fu una tentazione così travolgente che dovette stringere con forza le dita sui bordi del tavolo. Era stanca di nascondersi. Era stanca di avere segreti. Ma se avesse baciato Fred lì, in quel momento, a Ron sarebbero andate di traverso le costolette. Non poteva pensare di continuare a vivere, sapendo di aver ucciso uno dei suoi migliori amici. Non poteva, e basta! Doveva andarci piano. Doveva prenderlo da parte e spiegargli la situazione. Forse lo avrebbe fatto secco comunque, ma Hermione si sarebbe aggrappata alle sue buone intenzioni per concedersi il perdono!
Terminata la cena, gli studenti si radunarono in Sala Comune. Lee ebbe la gloriosa idea di indire un torneo di scacchi. Hermione sbuffò contrariata. Lei era una frana con gli scacchi. Furono in pochi a volere giocare e George propose addirittura di scommettere sui possibili vincitori. Ron trattenne un sorriso e tutti lo guardarono con evidente tristezza: che senso aveva scommettere? Tutti sapevano che avrebbe vinto lui!
- A proposito di scommesse!- esclamò Ginny, scattando in piedi. – Noi ne abbiamo ancora una in sospeso!-
Angelina aggrottò la fronte. – Che scommessa?-
- Ehi, un momento!- commentò Hermione. – E’ vero! La scommessa che avevamo fatto per la guerra a palle di neve!-
Come avevano potuto dimenticare?
Le spalle di Lee si afflosciarono. – Quella dannata scommessa..- borbottò.
Rapidamente, Harry spiegò agli altri di che scommessa si trattasse. Angelina, Katie, Alicia, Calì e Lavanda rimasero a bocca aperta quando scoprirono che Fred e George erano stati sconfitti.
- E non è tutto!- intervenne Ginny. – Siamo state io e Hermione a distruggere Fred!-
Alzò la mano e Hermione le diede il cinque, sotto lo sguardo infuocato di quest’ultimo.
Seamus si grattò la fronte con espressione corrucciata. – Dai avanti, paghiamo questa penitenza e facciamola finita!-
Lee si alzò in piedi. – Io avrei un paio di cose da..-
- Fermo dove sei, Lee!- ordinò Harry, con sguardo tagliente.
Mentre tutti scoppiavano ridere, Lee tornò a sedersi sulla poltrona, lo sguardo avvilito e fisso sul pavimento.
Hermione si girò verso Ginny. – Dovremmo pensarci. Tu hai qualche idea?-
E fu lì che Hermione colse il primo avvertimento di un’imminente Guerra Magica. Ginny sorrise. In modo inquietante.
- Io un’idea ce l’avrei..- mormorò la rossa. Poi fece una cosa che Hermione interpretò come un secondo avvertimento: le rivolse uno sguardo comprensivo, dispiaciuto e bisognoso di perdono. Perché stava per fare qualcosa che si sarebbe ritorto proprio contro di lei, Hermione lo capì dal sorriso che le rivolse.
Il piano..oh no!
Hermione non fece in tempo a implorare Ginny con lo sguardo, perché un terzo alleato, di cui ignorava totalmente l’esistenza, intervenne al posto della sua migliore amica.
- Ci abbiamo pensato oggi pomeriggio, mentre ci rilassavamo al sole!- commentò Harry.
Tradita dal mio migliore amico..
Hermione si girò di scatto verso Harry e sgranò gli occhi, cercando di non farsi notare da nessuno. Lui le rivolse lo stesso sorriso dispiaciuto di Ginny, ma Hermione lo ignorò completamente. Era inutile guardarla così, non li avrebbe mai perdonati!
- Visto che Fred e George ci hanno obbligato a rispondere a domande imbarazzanti con il loro gioco – continuò Ginny. – Ora ne pagheranno le conseguenze!-
- Ci dispiace per gli altri, ma avete comunque perso una scommessa!- commentò Harry, rivolgendosi a Seamus, Dean e Lee.
Hermione dovette cedere al panico per qualche secondo. L’espressione di Seamus era qualcosa di assolutamente degno di nota. Sembrava sul punto di vomitare, di fuggire e di svenire contemporaneamente. Hermione si chiese perché, e il panico tornò a invaderla.
Ginny rivolse un sorriso in direzione dei perdenti e allargò le braccia: - A parte George, avete mentito tutti nell’ultimo giro di domande del gioco. Perciò: qual è il vostro segreto? E vogliamo la verità, questa volta!-
- Un momento, e George?- protestò Lee.
- A lui ci pensiamo dopo..- tergiversò Ginny, scacciando l’aria con la mano.
George si voltò verso Hermione e le rivolse un occhiolino.
No. Nessuno avrebbe pensato a George. Perché sarebbe stati tutti concentrati su Fred. E su Hermione. Era quello il piano. George sapeva tutto. Insieme a Ginny, aveva sfruttato quella vecchia scommessa per fare in modo che Fred confessasse tutto. Per fare in modo che scoprissero le loro carte, rivelando la relazione. Era spacciata. Non c’era via di fuga.
Avanti Hermione, è quello che vuoi!
Sì. Lo voleva. Lo voleva veramente. Ma no, no non era pronta! Non così, non subito. Aveva bisogno di tempo per prepararsi, aveva bisogno di un piano. C’era un piano, solo che non era suo. Però era sempre un piano. Cercò di respirare regolarmente. Prima o dopo non avrebbe fatto tanta differenza. Poteva affrontare Ron in campo aperto. O poteva semplicemente starsene lì e aspettare che Fred risolvesse il problema. Ginny e George le avevano lasciato la possibilità di scegliere. Poteva interrompere tutto e rivelarlo prima che fosse Fred a farlo. Oppure no. Che cosa doveva fare?
Il panico tornò ad invaderla. Non ci sarebbe riuscita. Come poteva sopravvivere? Dov’era finito il suo desiderio di libertà? Aveva bisogno di coraggio. Aveva bisogno di tornare con i piedi per terra e riprendere le redini della situazione. Improvvisamente, Hermione capì. Sollevò lo sguardo da terra e cercò Fred. Quando i loro occhi si incontrarono, il panico scomparve. Fred le sorrise e Hermione sentì la paura scivolare via. Non aveva mai avuto paura, con lui. Era pronta. Poteva affrontare qualsiasi cosa. Anche questo.
- Bene, cominciamo con te Lee!- esclamò Ginny.
Sbuffando, Lee rivolse l’attenzione sul gruppo e poi sorrise. – Ho una cotta per Katie da quando l’ho vista giocare a Quidditch la prima volta e sono un codardo perché non gliel’ho mai detto. Fino al giorno della festa. Quel giorno è cambiato tutto! – confessò.
George fischiò e scompigliò i capelli di Katie. – Mi dispiace per te, Bell!-
Katie scoppiò a ridere e corse da Lee ad abbracciarlo. Fu una scena così tenera che quasi si dimenticarono di andare avanti con la penitenza. Purtroppo, Ginny richiamò la loro attenzione. Hermione sentì il panico premere sui confini della sua tranquillità. Lo respinse con tutte le sue forze e si unì all’applauso che George propose in onore di Lee e Katie.
Fuori uno!
- Dean?- lo chiamò Harry, con un sorriso furbesco.
Arrossendo, Dean rivolse uno sguardo ad Alicia e disse. – Sarò banale, ma Alicia è stata la prima persona a catturare la mia attenzione, quando ho messo piede a Hogwarts. E credo che sia quella giusta. Non potrei pensare di amare nessun’altra!-
Fu l’unica volta in cui tutti videro Alicia piangere, anche se lo nascose piuttosto bene. Questa volta, l’applauso partì spontaneamente da tutti.
- Seamus, tocca a te!- esclamò Neville.
Respira, Hermione!
Dopo Seamus toccava a Fred. Era l’ultimo. Il momento si avvicinava. Il panico minacciò la sua bolla di tranquillità. Hermione, di nuovo, lo respinse. Ma sentì il suo cuore accelerare il battito e la mano tremare. Non era pronta! O sì?
- E’ dannatamente imbarazzante..- mormorò Seamus. – Ma non odiatemi ok? Avevo una cotta per Ginny. Una cotta molto seria. Ero così ossessionato da lei che ti ho odiato, Harry, per parecchio tempo! Lei guardava solo te. Ho pensato seriamente di farti qualche incantesimo, giusto per renderti un po’ meno affascinante..- confessò, tra i mormorii e le risate di tutti, Harry e Ginny compresi. – Ma poi è passata. Ho capito che la persona giusta era un’altra!-
E senza aggiungere altro, allungò la mano e prese quella di Calì, che sorrise radiosa.
- Sono onorata, sinceramente!- esclamò Ginny, facendo alzare gli occhi al cielo a Harry.
- Grazie Seamus, per non avermi trasformato in un Vermicolo!- commentò il Prescelto.
Tutti scoppiarono a ridere e Seamus rispose: - Sinceramente, penso che sarei a malapena riuscito a bruciarti i capelli!-
- Temo sia vero!- esclamò Ginny, per poi girarsi verso il fratello. – Fred, tocca a te!-
Vuoto. Buio. Silenzio. Il panico infranse il vetro della tranquillità. Hermione non riuscì a respingerlo. Il giro era finito. Rimaneva solo lui. E il suo segreto. Il segreto che riguardava Hermione. Doveva respirare, doveva ritrovare la calma di poco prima. Sarebbe andato tutto bene.
- Sicuri di volerlo sapere? Perché è un segreto, come dire, scottante!- rispose Fred, con un ghigno divertito.
Hermione gli rivolse un’occhiataccia. Riusciva a scherzare anche in quel momento? La prendeva così alla leggera? O era lei che stava esagerando?
Con un sospiro, Hermione ascoltò le risposte affermative degli altri. Il più interessato era Ron. Ironia della sorte! Ginny si voltò verso Hermione e le sorrise. Infondo, le aveva appena fatto un favore. Fred stava per confessare tutto. La loro relazione sarebbe venuta alla luce. E tutto sarebbe finito. Segreti, bugie. Tutto. Doveva andare davvero così? Hermione sapeva che un giorno sarebbe successo. Però si era sempre immaginata mentre prendeva Ron da parte e glielo raccontava. Doveva essere lei a fare quel passo. Lo doveva al suo amico.
Coraggio Hermione!
E il panico scomparve. Le parve di sentire un ruggito dentro di sé. La leonessa audace e coraggiosa era appena riemersa. Perché Hermione non poteva stare con le mani in mano. Lei non era quel tipo di ragazza. Hermione era nata per combattere, per sostenere i suoi ideali e per proteggere le persone che amava. Era nata per agire, non per aspettare! Era semplice. Molto più semplice del previsto.
Fred sorrise e iniziò a dire: - Ok, se proprio volete saperlo io..-
Ma non finì mai la frase. Hermione si rese conto di agire prima ancora di pensare. Si alzò in piedi, si avvicinò a lui e lo afferrò per il colletto della maglia, obbligandolo ad alzarsi. Rimasero occhi negli occhi per un istante. L’espressione allibita di Fred la fece ridere. Dimenticò di essere in Sala Comune, davanti ai suoi amici. No, davanti a tutta la Casa di Grifondoro! Sorrise a Fred un’ultima volta e poi, prima che lui potesse reagire, lo afferrò per la maglia e lo attirò a sé. E lo baciò. E in quel momento Hermione capì di aver fatto la cosa giusta. Perché starsene immobile a guardare il suo destino delinearsi, quando poteva agire ed affrontarlo? Non aveva paura. Il panico era svanito. Era con Fred. Fra le sue braccia. Non c’era spazio per nient’altro. Lo stupore si sciolse dalle labbra di Fred. La afferrò per la vita, attirandola a sé e rispondendo al bacio con una passione che rischiò di trascinarla nelle fiamme. I suoni scomparvero. Potevano essere ancora nella Sala Comune o nella Foresta Proibita, non se ne sarebbero comunque accorti. Il sapore di Fred scatenò in lei un’ondata improvvisa di desiderio. Hermione lasciò andare la sua maglia, per salire con le mani fino ai suoi capelli. Li strinse fra le dita, aggrappandosi a quelle fiamme, desiderando con tutta se stessa che lui non la lasciasse andare. E lui non lo fece. La strinse, la baciò con passione, le sussurrò con la mente che la amava.
Hermione sentì il senso di libertà invaderle il cuore. Era finita. Niente più segreti. La luce del sole, i raggi della luna, il crepitio del fuoco. Ora illuminavano tutti loro. Non erano più nascosti. Avevano scoperto le loro carte,rivelato il loro gioco.
Erano liberi. Erano liberi di amarsi. E avevano bisogno di respirare..
Ansimando, Hermione si separò da lui. Rimasero immobili, le fronti vicine, i respiri che si fondevano. Fred le sfiorò le labbra con un altro bacio e l’oblio tornò ad avvolgere le sue spire e trascinarla verso le sue profondità fatte di fiamme rosse e azzurre. Hermione accarezzò le sue spalle, aggrappandosi quando lui le morse il labbro. Le girava la testa e non era in grado di reggersi in piedi, in equilibrio. Ridendo, Fred la afferrò per la vita con un braccio. Con l’altra mano le accarezzò la guancia. Si allontanò lentamente, sfiorandole le labbra.
Poi si guardarono. Gli occhi di Fred erano accesi di passione e quelli di Hermione erano lucidi, vivi e pieni della stessa emozione. Si sorrisero, consapevoli di quella libertà che avevano appena conquistato. Il loro segreto era stato rivelato. Fred fece scivolare il braccio dalla sua vita e cercò la sua mano. Hermione la strinse e sorrise. Le paure di poco prima le sembravano così futili..perché si era preoccupata tanto?
Hermione tornò lentamente con i piedi per terra. E notò il silenzio. Un profondo, sconcertante silenzio. Stringendo la mano di Fred, si guardò intorno. Erano tutti a bocca aperta. Proprio tutti. Anche quelli che lo sapevano. Forse perché non si erano aspettati quel bacio. O lo slancio coraggioso di Hermione!
Fred tossicchiò e sorrise. – Ecco, era esattamente quello che stavo per dire!-
Hermione arrossì, ma scoppiò a ridere, seguita da Ginny. Harry si grattò la cicatrice e sorrise, scuotendo la testa. Dean boccheggiò. Alicia allungò una mano e lo fissò con la fronte aggrottata. Sospirando, Dean raccolse delle Falci dalla sua tasca e le lasciò cadere nella mano aperta di Alicia, suscitando una serie di risate. Lee diede una pacca sulla spalla a Katie, che lo stava incenerendo con lo sguardo.
- Tu lo sapevi?- sbottò la ragazza.
Lee annuì. – Certo. Ma avevo promesso di non dire niente. Lei mi fa paura!- confessò, allungando un dito verso Hermione.
Seamus li stava ancora fissando a bocca aperta. Calì sfoderò un’espressione compiaciuta.
- Visto? Te l’avevo detto!- esclamò, colpendo piano la testa di Seamus con il pugno chiuso.
Hermione si perse il mormorio divertito di Angelina, Luna e Neville. Guardava Ron. Che guardava loro. Con gli occhi spalancati e la bocca aperta.
- Ron?- lo chiamò Hermione, con la stessa delicatezza che avrebbe usato davanti a un Ungaro Spianto particolarmente nervoso.
Ron boccheggiò poi sussurrò qualcosa di molto simile a “Miseriaccia”. Hermione non seppe dire se fosse un buon segno o meno. Si avvicinò piano a lui, camminando a passo felpato, come se temesse che Ron potesse sputare improvvisamente fuoco. Strinse la mano di Fred e lui la seguì senza separarsi da lei.
- Ron?- chiamò Hermione, a voce un po’ più alta.
Ron scattò come se qualcuno lo avesse pungolato con la bacchetta. Guardò le mani intrecciate di Fred e Hermione e poi sollevò gli occhi azzurri su di lei.
- Perché non me l’hai detto?- chiese, offeso.
Hermione decise di non concedersi ancora il lusso di sospirare di sollievo.
- Io..- balbettò invece.
- Miseriaccia, ero l’unico a non saperlo?- chiese Ron, alzandosi e guardandosi intorno.
- No, non eri l’unico!- rispose Fred. – E quelli che lo sapevano, l’hanno scoperto per caso!-
Lee sfoderò un sorriso malizioso e aprì la bocca, ma cambiò idea quando lo sguardo raggelante di Hermione. Ci mancavano solo Lee e le sue battute squallide!
- Ron, non sapevo come avresti reagito e..- intervenne Hermione. – Mi dispiace!- concluse, incapace di dire altro.
Ron annuì un paio di volte. – Dovresti fidarti di me!-
- Mi fido di te! Davvero..- mormorò Hermione. Allungò un braccio e accarezzò la spalla del suo amico.
Ron sbuffò con un sorriso poco allegro. – Quindi prima o poi me lo avresti detto?-
Hermione esitò, ma poi sorrise. – Certo che te lo avrei detto!-
Ancora non sapeva come interpretare l’espressione di Ron. Non sembrava ostile, ma nemmeno troppo propenso ad afferrare una cassa di Burrobirra e proporre un brindisi!
- Pensavamo di dirtelo!- intervenne Fred. – Magari il giorno prima delle nozze..-
-..o sul tuo letto di morte!- aggiunse George.
- C-cosa?- boccheggiò Ron.
- Fred!- esclamò Hermione, strattonandogli la mano con furia.
Lui si chinò verso di lei. – Cercavo di alleggerire la tensione..- borbottò.
- Chiudi il becco!- sbottò lei a denti stretti, poi si voltò verso Ron con un sorriso e aprì la bocca, ma lui la anticipò.
- Vi sposate?- chiese Ron, con voce acuta.
Hermione spese due secondi della sua vita per maledire lui, Fred e George. Chiuse gli occhi sospirando, mentre Fred ghignava, visibilmente divertito. Quando Hermione riaprì gli occhi, trovò Ron a guardarla con un’espressione così ridicola che quasi le venne voglia di mettersi a ridere.
- No, Ron, non ci sposiamo!- rispose Hermione con la stessa paziente calma con cui avrebbe provato a convincere un bambino particolarmente suscettibile che Babbo Natale non esiste.
Ron sospirò di sollievo.
- Per adesso..- aggiunse Fred, mormorando.
Hermione e Ron si voltarono di scatto a fissarlo. Lui ricambiò entrambi gli sguardi e scosse le spalle, come invitandoli a porre obiezioni.
- Non fare quella faccia, Granger!- esclamò, con un sorriso tranquillo. – Nella vita non si può mai sapere!-
Hermione rimase a bocca aperta. – Io e te non ci sposeremo mai, Weasley, mettitelo bene in testa!- sbottò.
- Mai dire mai, Granger!-
Hermione sospirò a lungo, resistendo all’impulso di sfoderare la bacchetta e trasformarlo in un cumolo di ceneri. Poi a voce bassa esclamò: - Ti sembra il momento di parlarne?-
Fred le sorrise e poi entrambi si girarono verso Ron, che continuava a guardarli con le sopracciglia alzate e la bocca piegata in una smorfia di incredulità.
Tutti gli altri, d’altro canto, continuavano a seguire avidamente la scena, passando lo sguardo da Ron a Fred e Hermione a intervalli costanti. Lee era talmente preso dagli avvenimenti, che aveva persino aperto un sacchetto di Api Frizzole.
- Forse ho sbagliato momento..- mormorò Fred, per poi rivolgere al fratello un sorriso. – Tranquillo Ron, l’argomento “matrimonio” è rimandato, per adesso!-
- L’argomento “matrimonio” è rimandato per il resto dei nostri giorni!- sbottò Hermione, a denti stretti.
Ron scosse la testa e alzò le mani. Hermione poté vedere la confusione nei suoi occhi azzurri e la lotta interiore che stava avvenendo nei meandri di quelle iridi profonde. La quantità di informazioni ricevute e le relative battute avevano mandato in tilt i suoi pensieri. Si prese la testa fra le mani, scompigliandosi i capelli rosso fuoco, e poi sospirando, alzò lo sguardo su Hermione.
- Quindi voi due state insieme?- chiese, la voce calma e lo sguardo attento.
Hermione aprì la bocca, ma poi la richiuse. Quella sì che era una domanda interessante. Si girò verso Fred, che fece lo stesso. Hermione cercò una risposta negli occhi vispi di lui, ma non la trovò. Stavano insieme? Perché era così difficile rispondere a quella domanda?
Fu George, in un certo senso, a salvarla. - Santo Merlino, Ron! Che domande fai?- chiese, guardando il fratello con un misto di pena ed esasperazione negli occhi allegri.
Alicia passò lo sguardo da Fred a Hermione con un sorriso compiaciuto. – Non mi sembra l’unico ad avere dei dubbi!- commentò.
Ed era vero. Hermione non aveva ancora risposto a quella domanda e tantomeno lo aveva fatto Fred. Erano ancora immobili, le dita intrecciate e gli sguardi concentrati su di loro.
Hermione aprì la bocca e Fred sollevò le sopracciglia, in attesa della risposta. La stava sfidando, per l’ennesima volta. Le stava lasciando campo aperto per rispondere, solo per vedere cosa avrebbe detto.
Lo detesto..No lo amo, è quello il mio problema!
Hermione si girò lentamente verso Ron e mormorò. – Ehm..credo di sì!-
Fred sgranò gli occhi. – Come “credo”?-
Hermione si girò di scatto verso di lui, sollevando il mento con aria di sfida. – Oh scusa, tu cosa avresti risposto?- chiese ironica.
Fred ghignò. – “Sì”, è ovvio!-
- Ovvio? Non c’è niente di ovvio con te!- sbottò Hermione.
Il resto del gruppo si stava godendo letteralmente quella scena, passando lo sguardo da uno all’altra come se stessero seguendo una partita di Quidditch. Lee era già al secondo sacchetto di Api Frizzole. Katie glielo strappò di mano e cominciò a mangiare, gli occhi fissi su Fred e Hermione.
- Pensavo che fosse scontato!- commentò Fred, il sorriso sempre allegro.
- Non è scontato!- protestò Hermione. – E sai perché?- domandò, puntandogli un dito contro. – Perché tu non rispondi mai alle mie domande! Mai! Ecco perché poi non sono in grado di dare risposte decenti!- concluse, indicando Ron, che li fissava con la fronte aggrottata.
- Va bene, Granger! Errore mio! Adesso lo sai anche tu..- concluse Fred, sfoderando un sorriso brillante.
Hermione alzò gli occhi al cielo. – Avrei voluto saperlo prima, la prossima volta informami!- commentò con sprezzante sarcasmo.
- D’accordo, facciamo un passo indietro! Granger, vuoi stare con me?-
- No!-
- Cosa?- esclamò Fred e tutti scoppiarono a ridere.
Hermione sbuffò. – Sì..-
Ridendo, Fred la abbracciò e la baciò. Qualcuno fischiò, qualcuno scoppiò a ridere, Ron perse il controllo della sua mandibola. Hermione dimenticò perché stessero discutendo. Rise nei suoi pensieri. Quel no era stato una piccola vendetta. Giusto per tenerlo sulle spine. Ma non poteva riuscirci veramente. Non poteva negarsi a lui, l’aveva capito tanto tempo prima. Non sarebbe mai stata capace di scappare da lui. C’era solo una direzione che poteva intraprendere, ed era la strada che portava a Fred. Solo quella.
Quando si separarono, Hermione si voltò verso Ron, consapevole che il suo migliore amico non si fosse ancora espresso veramente.
- Ron?- lo chiamò lei, la voce di nuovo cauta.
Lui sollevò lo sguardo dal pavimento e sorrise. – Avrei preferito saperlo prima. Non nascondermi più niente, va bene?-
Hermione si mosse prima ancora di pensare. Scattò in avanti, abbandonando la mano di Fred e stringendo Ron in un abbraccio forte e caloroso. Era un abbraccio per chiedere il suo perdono e per promettergli che non gli avrebbe mentito mai più. Ron ricambiò la stretta e sorrise, chiudendo gli occhi.
- Tutto è bene quel che finisce bene!- esclamò George, battendo le mani.
- No!- esclamò Ron, - Non è ancora finita!- disse serio.
Hermione si separò da lui, improvvisamente allarmata. Ron spostò lo sguardo su Fred e i suoi occhi divennero così duri che Hermione pensò di prendere la bacchetta, così, giusto per precauzione.
Ron alzò l’indice e lo puntò contro il fratello. – Tu, falla soffrire e giuro che le punizioni della Umbridge ti sembreranno una passeggiata in confronto a quello che ti farò io!-
Tutti i presenti rimasero a bocca aperta, gli occhi pervasi dal timore. Ron era diverso. La sua voce era cruda e autoritaria, coraggiosa e spavalda. Sembrava un leone, di quelli veri, pronti ad azzannare chiunque ostacolasse il loro cammino. Dietro lo spavento iniziale, Hermione provò una tenerezza infinita per il suo amico. La stava proteggendo. Lei gli aveva mentito. E lui la proteggeva.
I Weasley: ti stupiscono sempre!
Hermione si voltò verso Fred e lo vide sorridere. Dietro quel sorriso, però, Fred mostrò una serietà così profonda che Hermione rischiò di avere un piccolo infarto. Senza distogliere gli occhi dal fratello, Fred allungò la mano destra.
- Se così fosse, me lo meriterei!- rispose. – Ma ti prometto che non succederà!-
Ron si lasciò andare a un sorriso e l’espressione da leone inferocito cedette al suo solito sguardo da bambino. Evitò la mano di Fred e lo strinse in un abbraccio. Hermione ricacciò indietro le lacrime. Ginny le asciugò dalle guance. Tutti gli altri scoppiarono in un applauso che durò parecchi minuti. Poi George scattò in piedi e corse ad abbracciare Hermione.
- Granger, sono contento che non ci siano più segreti tra voi!- esclamò, facendola roteare in aria. – Ora potrò divertirmi con tutte le battute che ho accuratamente raccolto in questi ultimi due mesi!-
Hermione alzò gli occhi al cielo e Angelina venne a strapparla dalle grinfie di George. – Tranquilla, a lui ci penso io!- esclamò, rivolgendo uno sguardo feroce al suo ragazzo, che smise subito di sorridere.
Hermione scosse la testa con una smorfia. – E’ incredibile quanto siano fifoni!-
I festeggiamenti durarono secoli. Hermione fu costretta ad abbracciare tutti, senza nemmeno sapere perché. Non avevano mica vinto la Coppa della Case! Ma dietro l’incredulità, Hermione nascondeva una gioia inarrestabile. Era libera, questa volta per davvero. Ron aveva accettato la loro storia, l’aveva perdonata, e aveva dimostrato quanto tenesse a lei e a Fred.
Finalmente, erano liberi di amarsi. Dopo quelle che le sembrarono ore, Hermione riuscì a tornare accanto a Fred. Senza dire niente, lui le prese la mano. Rimasero a guardarsi in silenzio. Lentamente, alcuni dei loro amici scomparvero per andare a dormire, ma Hermione non ci fece troppo caso. Rimase seduta sul divano, davanti al fuoco, la mano saldamente intrecciata a quella di Fred.
Quando anche Ginny e Harry, gli ultimi rimasti, augurarono la buonanotte, Hermione si concesse il lusso di tirare un sospiro di sollievo. Quella settimana era stata un inferno, ma sommando ogni singolo giorno non avrebbe potuto ottenere la stessa fatica compiuta in quelle ultime ore. Confessare un segreto era estremamente complicato ed estenuante. Sorridendo, si accoccolò contro il petto di Fred, che la avvolse in un abbraccio.
- E’ andata meglio del previsto!- commentò lui.
- Ron ha ragione..-
- Lo so, ma sono sicuro che un giorno capirà il perché di questa scelta!-
- Io credo che lo abbia già capito!-
- Non ci contare troppo, Granger! Stiamo parlando di Ron..-
- Fred..- borbottò Hermione.
- D’accordo, scherzavo..- mormorò divertito.
Hermione chiuse gli occhi. Solo in quel momento si rese conto di quanto fosse stanca. La sua testa pesava più del solito ed era così difficile tenere gli occhi aperti..il mondo scivolava in una nebulosa scura ed invitante che la chiamava sempre più forte..l’oblio del sonno scendeva su di lei, e Hermione sapeva di non poter resistere a lungo. Ma prima doveva fare una cosa.
- Fred?- lo chiamò.
- Sì?-
- E’ vero quello che hai detto?- chiese, mordendosi il labbro.
- Che non ti farò mai soffrire o che un giorno ci sposeremo?- chiese divertito.
Hermione sospirò, chiedendosi chi avesse scagliato quell’incantesimo così potente che l’aveva fatta precipitare fra le braccia di una persona tanto idiota!
- Scherzavo..- mormorò subito Fred. – Sì è vero. È una promessa!-
Hermione si rilassò e sorrise, richiudendo gli occhi.
- Possiamo rimanere qui?- chiese lei.
Fred annuì e le baciò la testa. Scivolò sul divano, portandola con sé. Poco dopo, Hermione si addormentò e scivolò in un sonno senza sogni. Il senso di libertà le scaldava ancora il cuore e il respiro lento di Fred sul suo viso scacciava ogni demone.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dennis Canon correva a perdifiato per i corridoi. Per poco non investì Gazza. Il custode gli rivolse uno sguardo così terrificante che Dennis pensò seriamente di poter essere pietrificato, come se avesse incontrato un Basilisco. Balbettando delle scuse del tutto inutili, Dennis riprese la sua corsa, affrettando il passo solo dopo aver svoltato l’angolo. Meglio non aizzare ulteriormente il custode!
Arrivò praticamente volando in Sala Grande. La colazione era appena cominciata e molti degli studenti erano ancora rintanati nei dormitori. Dennis aveva troppe cose da fare quel giorno. Prima la giornata cominciava, più possibilità aveva di fare tutto! Sedette al tavolo di Grifondoro e cominciò a trangugiare dei toast. Nick-Quasi-Senza-Testa volteggiava poco più in là e stava parlando con alcune studentesse del quarto anno. Lisa Turpin studiava e mangiava allo stesso tempo. Aveva la testa talmente incollata al libro da sembrare un tutt’uno con il piatto di uova e bacon. Dennis bevve un lungo sorso di succo di zucca e guardò Lisa. Non gli era mai stata troppo simpatica. Non che Lisa parlasse molto. Era sempre per i fatti suoi, non aveva legato con nessuna delle altre ragazze del suo anno, studiava da sola e aveva solamente un’amica. Durante Erbologia aveva conosciuto una ragazza di Tassorosso, Eloise Midgen, e da quel giorno erano diventate amiche. Si vedevano ogni tanto in cortile, passavano qualche pomeriggio insieme e a volte condividevano lo stesso banco durante le lezioni che avevano in comune. Eloise era sola, Lisa era sola. Insieme, fronteggiavano il resto della scuola dalla quale avevano deciso di isolarsi.
Dennis stava ingoiando un altro enorme boccone di toast, quando vide suo fratello avanzare verso di lui e sedersi nel posto accanto.
- ‘Giorno!- lo salutò Colin.
Dennis deglutì a fatica, si batté la mano sul petto e afferrò il calice di succo, facendo cenno a Colin di aspettare. Il fratello lo guardò con le sopracciglia alzate.
- Non sai cosa è successo ieri sera!- esclamò         Dennis, dopo aver bevuto.
Colin sorrise entusiasta. – Cosa?-
- Fred Weasley e Hermione Granger! – esclamò Dennis, tenendo bassa la voce.
- Una frase di senso compiuto?-
- Stanno insieme!-
Colin quasi cadde dalla panca. – Stai scherzando?-
Dennis scosse la testa con un sorriso raggiante. – Ieri sera si sono baciati davanti a tutti! Ho chiesto a Neville se fosse vero, e lui mi ha detto di sì!-
- Wow!- esclamò Colino. – Questa sì che è una notizia!-
- Teniamocela per noi, però!- commentò Dennis. – Insomma, non so se vogliono farlo sapere a tutti!-
- Va bene, mi sembra una buona idea!-
Dennis finì la sua colazione e volò via. La sua giornata era appena cominciata!
 
 
 
 
 
 
 
Leanne camminava tranquilla per i corridoi. Si era svegliata presto, sperando di poter ripassare Pozioni durante la colazione. Piton la terrorizzava ogni giorno di più. In Sala Grande cercò Katie al tavolo dei Grifondoro, ma non la trovò. Scuotendo la testa con un sorriso, Leanne si diresse al tavolo dei Tassorosso. Vide una sua compagna di stanza alzare una mano per farle cenno di raggiungerla. Mentre oltrepassava i vari posti vuoti, Leanne notò quanto fosse ancora deserta la Sala Grande. Quando arrivò vicino alla sua compagna di stanza, prese posto e cominciò a riempirsi il piatto. Proprio dietro di lei, al tavolo dei Grifondoro, Dennis e Colin Canon stavano parlando e sembravano molto eccitati. Leanne tese involontariamente l’orecchio. Stavano parlando di Fred Weasley e di Hermione..no! Doveva aver sentito male!
Fred e Hermione, cosa?!
Fingendo di sistemarsi sulla panca, Leanne tirò indietro la testa. Non si era sbagliata. Fred Weasley e Hermione Granger stavano insieme! E da quando? Katie era una sua grande amica. Perché non gliel’aveva detto? Forse nemmeno lei lo sapeva. Doveva correre a dirglielo. No, meglio aspettare. Tanto non l’avrebbe trovata!
Quella notizia mattutina l’aveva sconvolta. Il Re dei Guai usciva con la strega più brillante della scuola? Fred usciva con un Prefetto?
Leanne trattenne una risata. Be’, se Katie poteva innamorarsi di uno come Lee, allora la Piovra Gigante poteva anche annunciare il suo fidanzamento con Piton..
 
 
 
 
 
 
 
Katie Bell arrivò in Sala Grande prima del previsto. Sorrise a Colin Canon e prese posto di fronte a lui. Allungò la mano verso il vassoio dei toast, ma qualcuno le afferrò il braccio e la trascinò di nuovo fuori dalla Sala Grande. Era Leanne. Katie alzò gli occhi al cielo. Forse aveva un nuovo pettegolezzo. O forse era finalmente riuscita a fare colpo su Terry Steeval.
- Buongiorno..- borbottò Katie, lasciandosi sfuggire un sorriso.
- Fred e Hermione stanno insieme?- chiese di getto Leanne.
Katie sbarrò gli occhi. – Scusa?-
Leanne sbuffò e schioccò le dita. – Sveglia, Bell! Fred sta con Hermione Granger?-
- Sì..perché?- chiese Katie, dubbiosa.
- Non me l’hai detto!-
- Non lo sapevo! L’ho scoperto ieri sera. Scusa, ma tu come fai a saperlo?-
- Ho sentito Dennis Canon che lo raccontava a Colin!-
- Ah..be’, comunque sì, è vero!-
Leanne sorrise compiaciuta e poi prese Katie a braccetto, per riportarla in Sala Grande. Katie spese qualche minuto a guardarsi intorno. Chi altri sapeva della nuova coppia sbocciata a Hogwarts? Presto o tardi, la notizia avrebbe oltrepassato i corridoi e le aule. Fred avrebbe reagito bene. I pettegolezzi non erano mai stati un problema per lui. Ma Hermione? Katie trattenne una risata. Si appuntò mentalmente di stringerla in un abbraccio il prima possibile.
Sarebbe stata una giornata difficile, per Hermione Granger!
 
 
 
 
 
 
 
Lisa Turpin mangiava da sola, come ogni mattina. I fratelli Canon ridevano troppo per i suoi gusti. Lisa girò bruscamente la pagina del suo libro e, involontariamente, colse uno stralcio di conversazione dei fratelli.
Fred Weasley..eh?
Lisa sollevò la testa. No. Era impossibile. Hermione Granger era la studentessa più brillante della scuola. Lei era intelligente. Seria. Era un Prefetto. Non poteva essere fidanzata con Fred Weasley. Lui era solo un idiota. Spavaldo, sempre in vena di scherzi, sempre a sorridere come se fosse lo studente più attraente della scuola, scansafatiche e ridicolo. Ecco. Stessa cosa valeva per il suo gemello. Lisa aveva avuto un pessimo trascorso con i gemelli. Li detestava. Anzi no, li considerava semplicemente inferiori. Ma Hermione era diversa! Lei le era sempre piaciuta, anche se non si era mai sbilanciata troppo per conoscerla. Condividevano la stanza da cinque anni e non si erano mai parlate. Lisa era fatta così. Provò un’immensa pena per Hermione Granger. Forse era l’ennesima vittima di uno scherzo. Ma a lei che importava?
Finì la colazione e uscì dalla Sala Grande. Sulla porta incontrò Eloise.
- Ciao!- la salutò.
L’amica lasciò perdere un brufolo particolarmente rosso sul mento e sorrise a Lisa. – Ehi!-
- I fratelli Canon  dicono che Fred Weasley sta insieme a Hermione Granger!-
- Come scusa?- trillò Eloise. – Hermione Granger? Il Prefetto?-
Lisa annuì senza entusiasmo. – Mi dispiace per lei..- borbottò.
Eloise scosse la testa. – Fred Weasley sta con Hermione..il mondo è strano! Vado a fare colazione!-
- Ci vediamo a Erbologia!-
Lisa uscì dalla Sala Grande e si avviò verso il dormitorio. Aveva ancora tempo, prima della lezione. Magari poteva andare da Hermione e avvisarla della crudeltà dei gemelli. O forse poteva solo farsi gli affari suoi. Come sempre..
 
 
 
 
 
 
 
Ernie Macmillan varcò le porte della Sala Grande sbadigliando. Aveva studiato tutta la notte con Hanna. Lei dormiva ancora. O forse era già sveglia e stava piangendo. Le crisi isteriche di quella ragazza lo avrebbero mandato al manicomio!
- Fred Weasley sta con Hermione..il mondo è strano! Vado a fare colazione!-
Ernie si bloccò a metà di un passo. Scosse la testa un paio di volte. Forse aveva sentito male. Rivolse uno sguardo stranito a Eloise, che si stava dirigendo al tavolo. Stava parlando con Lisa. Lisa era una Grifondoro. E condivideva la stanza con Hermione. Doveva avere sicuramente informazioni di prima mano.
Ma..Fred? Sul serio?
Ernie tossì e scosse la testa un’ultima volta. In ogni caso, non erano affari suoi. Raggiunse il tavolo dei Tassorosso e scorse Hanna, seduta con la testa appoggiata al tavolo. Quando si sedette accanto a lei, Hanna sobbalzò. Ernie le sorrise e lei ricambiò a stento con una smorfia, per poi crollare di nuovo con la testa sul tavolo. Mentre Ernie si serviva di salsicce e uova, vide Leanne e Katie Bell parlare a pochi passi da lui.
- Funzionerà?- chiese Leanne.
Katie sorrise. – Se io posso sopportare Lee, allora lei può sopportare Fred! Te lo assicuro!-
Ernie tese l’orecchio. Di nuovo quella storia! Coincidenze? Improbabile. Non era da lui spettegolare, né origliare le conversazioni altrui ma..diamine, quella sì che era una notizia! E così qualcuno aveva fatto finalmente breccia nel cuore riservato di Hermione Granger! E non uno qualunque. Fred Weasley! Erano opposti, completamente diversi. Eppure, sembravano essere felici insieme, a giudicare dal sorriso di Katie nel raccontarlo. Forse Ernie aveva sottovalutato Hermione. O Fred. O entrambi.
Ernie scosse per una spalla Hanna.
- Ehi!-
- Cosa vuoi?- borbottò lei.
- Pare che Fred Weasley e Hermione Granger abbiano una relazione!-
Hanna sollevò la testa di scatto. – Quel Fred Weasley? Il gemello di George?-
- Sì!-
- E quella Hermione Granger, l’amica di Harry?-
- Ci sono solo loro con questi nomi, qui a Hogwarts!- sbuffò Ernie.
- Santo Merlino!- esclamò Hanna. – Chi l’avrebbe mai detto!-
Poi la sua testa crollò di nuovo sul tavolo. Ernie alzò gli occhi al cielo, ma le accarezzò dolcemente i capelli. Era bella anche quando usciva di testa. Ernie sorrise, pensando a quella rivelazione mattutina. Forse, Hanna aveva ragione. L’amore non dava molte possibilità di scelta. Arrivava e basta. Potevi rifiutarti di seguirlo e vivere di rimpianti, o potevi lasciarti andare e cominciare a vivere davvero!
 
 
 
 
 
 
 
Nick-Quasi-Senza-Testa volteggiava sopra il tavolo di Tassorosso. Cercava il Frate Grasso, ma quello sembrava svanito. Oltrepassò Ernie Macmillan e lo sentì dire ad Hanna Abbott qualcosa di veramente curioso. Fred Weasley aveva intrapreso una storia d’amore con la signorina Granger? Nick sorrise compiaciuto. Allora era vero che l’amore poteva unire anche le persone più impensabili. Volteggiò fino alla Dama Grigia, che sedeva tranquilla al tavolo dei Corvonero.
- Milady, non sapete quale notizia ho appena ricevuto!- esclamò Nick.
La Dama Grigia sollevò lo sguardo dal tavolo e sorrise. – Illuminatemi, sir Nicolas!-
- Pare che l’amore abbia vinto nuovamente sul male che corre oltre queste mura. Fred Weasley e la signorina Granger sono legati sentimentalmente! Sapevo che avrebbe messo la testa a posto, quel ragazzo!- commentò.
La Dama Grigia sorrise raggiante. – Buon per loro! Verranno tempi duri. Abbiamo bisogno di tutto l’amore possibile!-
- Sagge parole, Milady! Vado a cercare il Frate Grasso!-
Nick si congedò con un inchino e volò via. Ai suoi tempi, l’amore era stato ben diverso. In quell’epoca, tutto sembrava molto più semplice e Nick invidiò per un momento gli studenti di Hogwarts. Le mura del castello erano testimoni di grandi maghi e di grandi streghe innamorati. La storia di quei corridoi era intrisa d’amore. Ma ai tempi di Nick, era tutto più difficile. Sperò soltanto che l’amore di quei tempi rimanesse saldo nel tempo, tanto quanto lo era stato secoli prima..
 
 
 
 
 
 
 
A Cho per poco non andò di traverso il porridge. Aveva sentito bene? No, doveva essere un pettegolezzo dalla fonte incerta ed errata.
Una morsa le strinse il cuore dolorosamente. Aveva pensato lo stesso di Harry e Ginny, e non era andata a finire tanto bene. Ricacciò indietro le lacrime, e si voltò verso Marietta. L’amica la guardava con un’espressione strana.
- Hai sentito?- mormorò Marietta.
- Si sbagliano!- commentò Cho.
- Invece penso che sia vero. Non lo so, sono sempre vicini e si sorridono in un modo.. Durante l’ultima riunione dell’ES si sono persino presi per mano!-
Cho scosse la testa. – Sì, ma..Fred? Io avrei scommesso su Ron!-
- Ma Ron sta con Lavanda!-
- Be’, ma non è detto che ci stia per sempre!- commentò Cho con disprezzo. In realtà, non stava affatto pensando a Ron, ma un’altra Weasley.
- Secondo me è vero!- concluse Marietta.
- Cosa?- si intromise Marcus Belby, sedendosi davanti alle ragazze.
- Fred Weasley ha una relazione con Hermione Granger!- rispose Cho, ancora preda della furia che l’aveva invasa al pensiero di Harry e Ginny.
Belby rimase a bocca aperta. – Dite sul serio?-
- Così si vocifera!- commentò Marietta.
Poi Belby scosse le spalle e afferrò il vassoio di salsicce. – Buon per loro!-
Mentre guardava Belby divorare la colazione, Cho ripensò a quella notizia. Forse un giorno Harry e Hermione sarebbero diventati parenti. O forse no. Forse Ginny lo avrebbe lasciato. O meglio, Harry l’avrebbe lasciata. Dolorosamente. Se lo meritava. Sorridendo, riprese a mangiare il suo porridge.
La speranza era sempre l’ultima a morire..
 
 
 
 
 
 
 
Hermione Granger e Fred chi?
Padma Patil si fermò nel mezzo del corridoio fra due tavoli, indecisa se credere alle sue orecchie. Eppure Cho lo aveva appena detto. Padma alzò lo sguardo e vide Calì sedersi con Seamus al tavolo dei Grifondoro.
Poteva..no, meglio lasciar perdere. Non aveva senso disturbare sua sorella per una cosa simile. Infondo, era solo un pettegolezzo. Però..un pettegolezzo di un certo spessore! E poi Cho come faceva a saperlo? Padma scosse la testa e prese posto accanto Anthony Goldstein.
- Buongiorno!- la salutò lui.
- Ciao..- mormorò Padma, versandosi distrattamente del succo di zucca.
- Tutto bene?- le chiese lui preoccupato.
Padma voltò lo sguardo verso Anthony. – Secondo te i pettegolezzi di prima mattina sono attendibili?-
- Non lo so, sei tu l’esperta in queste cose!- commentò lui.
Padma inarcò le sopracciglia. – Dico sul serio!-
- Potrebbe essere. Perché?- chiese curioso.
Padma rivolse un cenno in direzione di Cho. – Ho appena sentito Cho dire che Fred e Hermione stanno insieme!-
Anthony spalancò la bocca. – Santa Minerva!-
- Già, l’ho pensato anche io!-
- Però potrebbe essere..-
- Anthony sii serio!-
- Guarda che lo sono! Durante l’ultima esercitazione non hai notato un certo..be’ si sorridevano spesso!- concluse lui.
- Anche io ti sorrido, ma non andiamo mica a letto insieme per questo!- sbottò Padma.
- Questo perché tu non mi interessi!-
Padma sfoderò un’espressione indignata e Anthony scoppiò a ridere. – Smettila di fare quella faccia, lo sai anche tu cosa intendo!-
- Non c’è bisogno di farlo sembrare come se fossi io a non essere abbastanza attraente!- sbottò lei, ancora offesa.
Anthony le prese una mano e gliela sfiorò con labbra. – Tu sei bellissima!-
- E tu sei un idiota!- ribatté lei.
- Sì, anche Terry lo dice sempre!-
- Ci sarà una ragione, allora..- borbottò lei.
- Comunque sarebbero veramente una bella coppia!-  commentò Anthony.
Padma sospirò. A pensarci bene, lo erano veramente. Il re degli scherzi e la ragazza studiosa e saccente. Sì, potevano funzionare. Sorrise, sorseggiando il suo succo di zucca.
Ah, l’amore..
 
 
 
 
 
 
 
Zacharias Smith era fiero del suo ultimo manico di scopa. Avrebbe sicuramente scatenato l’invidia di molti giocatori. Forse non quella di Potter. Lui aveva una Firebolt. Ma degli altri, sicuramente! Zacharias mangiava i suoi cerali pensando al manico di scopa. Doveva trovare il modo migliore di sfoggiarlo davanti a tutti. Poteva portarlo a cena, fingendo di chiedere un consulto sulla lucidatura a Madama Bumb. Non male come idea. Zacharias annuì, sorridendo compiaciuto. Poteva funzionare!
Mentre finiva la sua colazione, ascoltava distratto le conversazioni attorno a lui. Pettegolezzi. Gli studenti di Hogwarts potevano essere davvero ridicoli. Insomma a chi importava dell’ultima tendenza in fatto di capelli? O dell’ultima scappatella di Zabini? O del nuovo amore sbocciato fra i Grifondoro che vedeva coinvolti..
Cosa?
Zacharias scattò come se lo avessero punto con una Tentacula. Doveva aver sentito male. Sicuramente. Era talmente concentrato sul suo manico di scopa da aver interpretato male le parole di Ernie, era l’unica risposta plausibile! Ma poi Hanna Abbott commentò l’affermazione di Ernie. Allora doveva essere vero. Ernie sembrava molto convinto. Zacharias scosse la testa, infastidito. No, era impossibile. Avevano capito male. Forse Hermione Granger aveva assassinato Fred Weasley, o era riuscita a convincere Silente a cacciarlo fuori, assieme al gemello. Sì, doveva essere quello il pettegolezzo originale! La gente aveva la tendenza a storpiare le notizie, era risaputo.
Terminata la sua colazione, Zacharias si alzò per tornare nel dormitorio e ammirare ancora un po’ il suo manico di scopa. Alzò il petto, raddrizzò la schiena e uscì a passo pomposo dalla Sala Grande. Passando fra il tavolo di Tassorosso e quello di Corvonero, sentì Cho Chang parlare con Marcus Belby e Marietta Edgecombe. La notizia era arrivata fino alla Casa dell’Arroganza. A Zacharias piaceva proprio quel nomignolo, assegnato ai Corvonero da lui stesso. Se ne compiaceva ogni volta.
Poveri sciocchi..continuavano a sostenere che Weasley e la Granger stessero insieme. Ma avevano segatura al posto del cervello? Ed erano anche i più intelligenti della scuola..
- Zach!-
Zacharias per poco non rabbrividì. Odiava quell’abbreviazione del suo nome. E c’era solo una persona che si ostinava ancora a chiamarlo così.
Romilda Vane. Bella per quanto stupida. Ma a letto non era niente male..
- Romilda..- la salutò lui, con la solita voce scocciata.
Lei sorrise maliziosamente. – Volevo dirti che stasera sono libera..- mormorò, battendo le ciglia.
Bella e intrigante. Inutile, ma pur sempre intrigante.
Zacharias le rivolse un sorriso complice e indifferente al tempo stesso. – Non vedo l’ora! Senti, tu che sei sempre così informata sui pettegolezzi: pensi che sia vera la notizia di stamattina?-
Romilda passò dalla malizia alla follia che precedeva la possibilità di avere un nuovo argomento su cui spettegolare. – Quale notizia?-
- Fred Weasley e Hermione Granger hanno una storia – dichiarò lui, arricciando le labbra.
- Come lo sai?- chiese Romilda, prendendosi il viso fra le mani con espressione folle.
- Ho sentito Ernie mentre lo raccontava alla Abbott –
- Non ne sapevo niente..- borbottò lei, guardando il pavimento, infuriata con se stessa per non essere stata la prima a saperlo. – Corro a chiedere conferme..ci vediamo stasera..- mormorò, ancora sovrappensiero.
Poi svanì. Zacharias la seguì con lo sguardo. Era sempre più convinto del suo giudizio iniziale: il tempo passato con Romilda fuori dal letto, era tempo sprecato!
 
 
 
 
 
 
 
Romilda Vane si era lasciata scappare la notizia più succulenta di quell’anno a Hogwarts. Raggiunse velocemente Patty e Misty, sue compagne di stanza, al tavolo dei Grifondoro, e si lanciò sulla panca in mezzo a loro senza nemmeno scusarsi.
- Non sapete cosa ho appena scoperto!- esclamò, ansimando.
Misty pulì attentamente una macchia di succo sulla sua manica e si voltò verso Romilda. – Cosa?- le chiese.
- Vi ricordate del nostro sospetto? Quello su Fred Weasley!-
Patty annuì, interessata.
Sospirando in modo teatrale, Romilda scosse la testa. – Va oltre ogni umana concezione!-
- Romilda, parla!- sbottò Patty.
- Ho un nome!-
- Dillo..- mormorò Misty, mordendosi il labbro avidamente.
- Hermione Granger!-
 
 
 
 
 
 
 
Daphne Greengrass era troppo impegnata a contemplare il suo riflesso nel piatto dorato della colazione, per ascoltare i pettegolezzi del giorno. Le sue compagne di stanza ripetevano sempre le stesse cose. Non c’erano mai notizie interessanti. Sbuffò, sistemando un ciuffo ribelle dietro l’orecchio.
La Sala Grande si era riempita, nell’ultima ora. Al tavolo dei Serpeverde, l’umore generale era palesemente in bilico fra la pianificazione di un omicidio e la collera. Grifondoro stava conquistando sempre più punti. Serpeverde li perdeva. Erano ultimi. Ma perché se ne preoccupavano? C’erano problemi più importanti, come le occhiaie che non ne volevano sapere di sparire dal suo splendido viso!
Daphne sbuffò e bevve un altro sorso di succo di zucca diluito con acqua. Per gli zuccheri. Erano decisamente troppi!
Alle sue spalle, Romilda Vane stava parlando con una sua amica di Corvonero. Sembravano molto eccitate per qualcosa. Forse Potter era morto..mm, no..non era il genere di notizia che avrebbero accolto calorosamente..loro!
- Capisci, proprio lei!- esclamò Romilda.
La ragazza di Corvonero dai capelli biondi scosse la testa. – Ma è impossibile!-
- E invece è proprio quello che è successo! L’ha baciata davanti a tutti! In Sala Comune! E io me lo sono persa..-
- Ma Canon non poteva scattare una foto?-
- Colin non c’era!-
- Per il sinistro floscio di Merlino, che sfortuna!-
- Corro a raccontarlo a Cindy!-
- Brava, io vado da Mary..-
Daphne sospirò. Perché la gente usciva di testa per delle cose così ridicole? Ogni pettegolezzo era ridicolo. Tranne quelli che riguardavano Malfoy. Erano i preferiti di Daphne. Partecipava, così, giusto per veder rodere un po’ la Parkinson.
La ragazza dai capelli biondi trovò la presunta Mary e cominciò  a parlare a raffica. Purtroppo, Daphne colse un dettaglio che la distrasse dai suoi pensieri sull’ultima avventura nella stanza di Malfoy.
- Fred e Hermione stanno insieme! Romilda me l’ha appena detto!-
Per poco non sputò il suo succo di zucca. Quella sottospecie di Mezzosangue era impegnata con Fred Weasley? No, era uno scherzo. Daphne non avrebbe mai mescolato il suo sangue purissimo con dei Babbanofili come i Weasley. Ma per Fred Weasley avrebbe potuto fare un’eccezione. Infondo, mica doveva sposarselo! Lo avrebbe fatto anche per George, a pensarci bene. L’avrebbe fatto volentieri anche per Fred e George, insieme! Sorrise compiaciuta, ma poi le sue labbra si piegarono in una smorfia. La Granger! Con tutte le ragazze che c’erano a Hogwarts, lui sceglieva la Granger?
Daphne decise di consolarsi, e strisciò sulla panca, fino ad avvicinarsi a Malfoy. La Parkinson, costantemente alle calcagna di Draco, era seduta proprio di fronte a loro. Digrignò così tanto i denti che Daphne si stupì di vederli ancora tutti interi.
- Draco..- sussurrò all’orecchio di Malfoy.
Lui si girò con espressione scocciata. – Cosa vuoi?-
Contieniti, Parkinson, cancellerò presto quel sorriso dalla tua faccia da carlino..
- So che non ti interessano i pettegolezzi, ma ho appena sentito qualcosa di molto interessante!-
- E sarebbe?-
- La Mezzosangue se la fa con Weasley!-
Pansy sbuffò divertita. – Be’ sai che notizia! Sono proprio fatti per stare insieme..-
Daphne le rivolse un sorriso falsamente dolce. – Non parlavo del Re dei Perdenti..-
- E di chi?- chiese Draco, finalmente curioso.
Daphne si morse languidamente il labbro e Pansy arrossì talmente tanto che la sua testa sarebbe potuta esplodere da un momento all’altro.
- Fred!- concluse, con un sorriso di puro scherno.
Draco, suo malgrado, rimase a bocca aperta. Pansy abbandonò l’espressione infuriata per una incredula.
- Sì, lo penso anche io!- esclamò Daphne, compiacendosi della reazione dei due compagni di Casa. Poi, decisa a rovinare la giornata alla Parkinson, si avvicinò all’orecchio di Draco e sussurrò. – Io e te ci vediamo dopo..-
La sua voce era bassa, ma Pansy era in grado di captare anche i mormorii più sommessi. Daphne si alzò dalla panca, sfiorando Draco con il proprio corpo, e rivolse un rapido occhiolino alla Parkinson, che tremò convulsamente. Volteggiò fino alle porte della Sala Grande, sicura che gli occhi di Draco fossero puntati proprio sul suo sedere..
 
 
 
 
 
 
 
Hermione era in ritardo. Per colpa di Fred.
Dovrai farci l’abitudine..
Sbuffando, saltò gli ultimi gradini della scalinata. Alle quattro, lei e Fred si erano svegliati e, sbadigliando, erano tornati nei loro dormitori. Hermione era crollata sul letto, decisa a non dormire e ad aspettare la sveglia mattutina. Invece, era scivolata immediatamente in un sonno profondo. Lavanda l’aveva quasi tirata giù dal letto! Odiava essere in ritardo, e odiava ancora di più correre per i corridoi.
Quella giornata era inizia male. Decisamente.
Quando Hermione varcò le porte della Sala Grande, i suoi sentimenti già pericolosamente negativi, vennero incoraggiati da una serie di strani eventi.
Per poco non travolse una frettolosa Romilda Vane. La ragazza arrivò così velocemente, che Hermione rischiò di finire al tappeto.
- Oh scusa..Hermione! Ciao!- esclamò Romilda, sfoderando un sorriso raggiante.
Hermione sollevò un sopracciglio. Da quando la salutava così? No, da quando la salutava in generale?
- Ciao..- borbottò Hermione, ancora perplessa.
- Come va?- chiese Romilda.
Hermione notò quanto tentasse di trattenersi. Sorrideva e tornava seria a intervalli costanti. Sembrava uscita di testa.
Odio il lunedì..
- Una meraviglia..- mormorò Hermione, con un mezzo sorriso di cortesia. – E tu?-
Romilda scosse le spalle. – Come sempre..buona giornata!- le augurò, e poi schizzò fuori dalla Sala Grande.
Hermione si prese qualche minuto di tempo per dare una risposta a quello strano comportamento, ma poi decise di sorvolare. Entrò in Sala Grande e fu allora che li notò.
Sguardi.
Troppi sguardi.
Tutti indirizzati a lei.
Qualche studente era ancora chino su un piatto o su un libro, tutti gli altri guardavano lei. In modo inquietante. Hermione si chiese che aspetto avessero i suoi capelli. Quella mattina, le erano sembrati come sempre. Cespugliosi, ok, ma ormai erano abituati a vederli così. Che avesse del dentifricio sulle labbra? Si era dimenticata gonna e calza? Tastò le sue gambe. No. Aveva addosso tutti i vestiti.
Hermione si guardò intorno e alcuni degli osservatori abbassarono di colpo gli occhi. Vide un paio di ragazze di Tassorosso mormorare qualcosa e sorridere. Un ragazzino del primo anno di Corvonero spalancò la bocca e la fissò così intensamente che lei arrossì. Il suo passaggio fra i tavoli fu accompagnato da un mormorio di sottofondo, che divenne sempre più intenso. Hermione sentì il volume delle voci alzarsi. Ora erano in tanti a mormorare. E a guardarla. Ma che diavolo stava succedendo?
Sedette rapidamente al suo posto e chinò la testa sul piatto. Il mormorio non cessò. Alcuni studenti smisero di guardarla e tornarono a pensare alle proprie faccende. Hermione alzò la testa di scatto, innervosita da quell’improvvisa attenzione su di lei. Dei ragazzini di Tassorosso arrossirono e finsero di mangiare. Qualcuno le rivolgeva ancora furtive occhiate da dietro il calice di succo.
Ancora basita da quello strano comportamento, Hermione riempì la ciotola con dei cereali e cominciò a mangiare. Mentre masticava, passava lo sguardo sulla Sala Grande. Ormai erano rimasti in pochi a guardarla. Hermione si chiese cosa fosse successo. Forse stavano impazzendo tutti..Infondo era lunedì!
Poco dopo, Ginny sprofondò nel posto accanto al suo. Hermione le rivolse una strana occhiata.
- Cosa c’è?- chiese Ginny, afferrando il vassoio dei toast.
- Non noti niente di strano?- chiese Hermione, indicandosi.
Ginny alzò lo sguardo. – No..stai bene?- chiese confusa.
- Pensavo di avere qualcosa di diverso dal solito. Insomma, mi guardano tutti come se avessi un Tranello del Diavolo al posto dei capelli!-
Ginny inarcò le sopracciglia e si guardò intorno. Hermione vide il sospetto negli occhi vispi dell’amica. Evidentemente, Ginny aveva appena capito le sue parole.
- Perché sussurrano?- chiese, sussurrando a sua volta.
Hermione abbassò il viso verso di lei. – Non lo so, ma non mi piace..- mormorò.
- E’ inquietante..-
- Molto inquietante..-
- Un momento!- esclamò Ginny, voltandosi a guardare Hermione con gli occhi sgranati. – Non è che..-
Ma Ginny non ebbe il tempo di finire la frase. Se l’ingresso di Hermione aveva suscitato attenzione, quello di Fred portò scompiglio. Tutta la Sala Grande si voltò a guardarlo. E addio ai mormorii. Gli studenti parlavano, ridevano e si scambiavano occhiate d’intesa. Fred era così immerso in una conversazione con George che non si rese conto di nulla. Hermione sospirò. E poi era Ron, quello distratto!
Senza notare apparentemente nulla, Fred attraversò la Sala Grande e prese posto affianco a Hermione. Quel gesto scatenò una nuova ondata di sguardi e sussurri.
- Oh no..- mormorò Ginny.
Hermione si voltò a guardare la sua espressione inorridita, poi tornò a concentrarsi su Fred. Sorrideva tranquillo, ignaro degli sguardi puntati su di lui.
- Ciao!- la salutò lui.
- Noti niente di strano?- chiese lei.
Fred si guardò intorno. – No, perché?-
- Ti stanno guardando tutti..- mormorò Hermione.
Fred tornò a guardarsi intorno e annuì. – E allora? So di essere bello..-
Hermione alzò gli occhi al cielo. Ci rinunciava.
- Odio correggerti – intervenne Ginny. – Ma non stanno guardando solo Fred..-
Hermione alzò la testa di scatto. Era vero. Guardavano lei. Poi Fred. Poi di nuovo lei. Mormoravano. Li guardavano. Qualcuno aveva la bocca spalancata. Qualcuno sorrideva. Qualcuno scuoteva la testa. Malfoy aveva un’espressione a metà fra il disgusto e lo stupore.
- Stanno guardando..- mormorò Hermione, ancora sovrappensiero.
-.. Noi!- esclamò Fred, sorridendo.
E fu in quel momento che ogni tessera andò al suo posto. Hermione vide il quadro completo nella sua mente e la verità le scivolò addosso come una cascata di acqua gelata.
Guardavano loro! Insieme. Doveva essere così. Hogwarts sapeva di loro. Lo sapevano tutti! Hermione desiderò di sparire. Perché non aveva un Mantello dell’Invisibilità? Gli sguardi dei suoi compagni di scuola acquistarono improvvisamente un significato. Erano le otto e mezza di mattina e tuta la scuola sapeva di lei e Fred. Com’era possibile? Quanto potevano essere spietati gli studenti, nel diffondere un pettegolezzo? Non era pronta ad affrontare tutto questo.
Ridendo, Fred le prese la mano.
- Tranquilla, Granger!- mormorò al suo orecchio.
Quel gesto suscitò un’altra serie di occhiate, furtive e non.
- Piantala!- sbottò Hermione a denti stretti.
Fred le sorrise e sfiorò la sua guancia con le labbra. – Ignorali..-
- E’ più facile a dirsi che a farsi..-
- Lo so, ma tu ignorali e basta!-
- Vuoi una salsiccia?- le chiese Ginny, allungando il vassoio.
Hermione guardò le salsicce e le venne la nausea. – Mi è passata la fame..- borbottò.
Sorridendo, Ginny gliene rovesciò due nel piatto. – Mangia!- le ordinò.
- Come fanno a saperlo?- chiese Hermione, sgranando gli occhi.
Ginny deglutì un boccone di uova e sorrise. – Vi siete baciati in Sala Comune: equivale a scriverlo sui muri!-
Fred sorrise tranquillo. – Prima o poi lo avrebbero scoperto comunque!-
Hermione si girò a guardarlo. – Potresti mostrare un po’ più di interesse?- sbottò.
Lui inforcò una salsiccia dal piatto di Hermione e le diede un grosso morso. Poi sfoderò il suo solito ghigno divertito. Hermione alzò gli occhi al cielo e scostò bruscamente la mano dalla sua presa.
Fred deglutì il boccone ed esclamò: - Granger, rilassati! Domani si saranno già scordati di noi!-
- Ha ragione!- commentò Ginny.
In quel momento, Ron e Harry arrivarono correndo e per poco non travolsero George. Si scusarono frettolosamente e si pararono di fronte a Hermione.
- Her-mi-one- ansimò Ron.
- Dobbiamo..dirti..una cosa!- esclamò Harry, tenendosi il petto con una mano.
- Credo che tutti sappiano di voi..- mormorò Ron, tossendo.
Hermione li fulminò entrambi con lo sguardo. – Ma davvero? E da cosa l’avreste dedotto?- domandò, la voce carica di tagliente sarcasmo.
Fred sorrise al fratello. – Sei arrivato tardi, Ronnie!-
Harry e Ron presero posto di fronte a loro e si guardarono intorno, mentre Ginny gli raccontava del clamoroso ingresso in Sala Grande. Hermione rivolse un’occhiata avvilita a Fred che, per tutta risposta, si avvicinò a lei e la baciò. Per un momento, Hermione pensò di cruciarlo. Ma poi cambiò idea. Dimenticò di essere in Sala Grande. Dimenticò le voci. Dimenticò gli sguardi e i sussurri. La tensione si sciolse e Hermione provò un innato senso di leggerezza. Che parlassero pure! Potevano ribaltare la scuola con i loro pettegolezzi. A lei non importava.
Lentamente, Fred si separò da lei. La lontananza dalle sue labbra scalfì il suo rinnovato coraggio. Fred le sorrise.
- Agli sguardi ti abituerai!- le disse.
Hermione sorrise e, accidentalmente, i suoi occhi caddero su Misty e Patty. Sembravano entrambe sull’orlo di una crisi di nervi. Hermione si voltò verso Fred e le sue labbra si aprirono in un grande sorriso.
- Oh no, non credo che mi abituerò!- rispose.
Fred si voltò e vide le due ragazze di Grifondoro. Trattenne una risata, ma le rivolse un occhiolino. Hermione cercò la mano di Fred e intrecciò le dita con le sue.
Fu una giornata lunga ed estenuante. La notizia della sua relazione con Fred percorse ogni singolo corridoio del castello. Studenti, professori e fantasmi: entro fine giornata, tutti ne furono al corrente! Di tanto in tanto, Hermione cedeva alla tentazione e fulminava con lo sguardo chiunque mormorasse alle sue spalle o la guardasse per troppo tempo. In generale, però, fu divertente assistere alle reazioni dei suoi compagni di scuola.
La reazione migliore fu quella della professoressa McGranitt. A metà pomeriggio, Hermione bussò alla porta del suo ufficio per restituirle un libro. Chiacchierarono per un po’ delle informazioni contenute nel testo, ma per tutto il tempo, la McGranitt osservò Hermione con attenzione, le labbra tremanti, come se si stessero forzando attorno a delle parole che non voleva lasciarsi sfuggire. Quando Hermione si congedò, la McGranitt richiamò la sua attenzione.
- Signorina Granger?-
- Sì?-
La McGranitt sospirò. – Volevo solo dirle che..- esitò. Prese un altro profondo respiro e riprese. – Volevo solo dirle che le auguro tutta la felicità possibile!- esclamò, in tono sbrigativo.
Hermione sorrise e annuì. – Grazie, professoressa..- mormorò.
Per quanto sembrasse indifferente, Hermione sapeva che la McGranitt pensava davvero quello che aveva appena detto. Era un modo tutto suo di dirle che approvava.
- Certo, considerando i trascorsi, Fred Weasley non rientrerebbe esattamente nei canoni della persona che avrei visto bene al suo fianco..- mormorò la McGranitt con serietà, ma poi il suo sguardo si addolcì e concluse: - Ma considerando invece ciò che sta per accadere..be’ avremmo bisogno di più persone come lui!-
- Sono d’accordo. Anche se mi dispiace ammetterlo!- aggiunse Hermione, arrossendo.
Il viso della McGranitt si aprì in un sorriso sincero. – Penso che sia veramente innamorato di te..-
Hermione sentì gli occhi improvvisamente umidi. La tentazione di lanciarsi in avanti e abbracciare la McGranitt fu così potente che rischiò di spezzarla.
- Be’, io sono innamorata di lui..- rispose Hermione, dimenticando, per un momento, di parlare con una sua professoressa.
- Questa è fortuna!- commentò la McGranitt, con un sorriso dolce.
Erano fortunati? No, era qualcosa ben al di là della fortuna. Definirla semplice fortuna era riduttivo. Ciò che era avvenuto fra loro era solo un ramo della magia che non tutti avrebbero potuto comprendere. Era la magia di incontrare la persona giusta, quella che aveva il potere di cambiare completamente la sua vita. Per Fred avrebbe fatto qualsiasi cosa. Era cambiata per lui, rimanendo comunque se stessa. Era cresciuta. Era diventata la donna che aveva sempre sognato di essere. Fred era entrato nella sua vita. Forte, dinamico, un vortice di passione, amore e risate. Era una follia, anche solo pensarlo, ma Hermione Granger era innamorata di Fred Weasley. E  per quanto fosse incredibile, era stato Fred a compiere quel passo. Lei lo aveva semplicemente seguito, fidandosi di lui, dal primo momento. E tutto era cambiato.
Sorridendo, Hermione alzò lo sguardo sulla donna che aveva sempre ammirato, e rispose:
– No, professoressa. È semplice magia!-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dice l’Autrice:
 
 
Buonasera!
Comincio subito con i ringraziamenti: ho scoperto che l’emozione che mi trasmettete non conosce limiti! Grazie infinite per tutto! Il vostro sostegno è una magia, una grande e meravigliosa magia. Non so come farei senza di voi! Perciò grazie davvero di cuore!
Passiamo al capitolo: so che molte di voi si aspettavano una reazione di Ron ben diversa da quella descritta, e per un momento ho pensato di scriverla davvero in un altro modo. Poi ho deciso di tornare al mio progetto iniziale: questa storia si estenderà fino alla guerra (conto di completarla tutta in altri dieci capitoli, circa!) e arriveranno capitoli un po’ tristi, drammatici e molto più seri. Perciò, finché ne ho la possibilità, ho deciso di tenermi sul comico/fluff! Ergo, la scena con Ronnie ha avuto molte note comiche e zero tragiche.  Spero di non avervi comunque deluse, in tal caso chiedo perdono!
Note: È tornata Lisa! Nonostante la zia Jo non l’abbia affatto descritta, io me la sto immaginando come un personaggio un po’ negativo, stile Marietta di Corvonero. Boh, non so nemmeno io perché! :D
Avete per caso notato il mio ribrezzo per Zacharias Smith? Se così non fosse, lo dichiaro pubblicamente: lo odio quasi quanto odio la Umbridge! (ho detto quasi, eh!).
Credo di non dover aggiungere altro se non: GRAZIE!!
A voi la parola: attendo con ansia i vostri giudizi :)
Baci :)
Amy
  
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