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Autore: Yukari Elric 1412    12/01/2014    0 recensioni
Lara era pronta per il grande passo, presto avrebbe sposato Edward Sinclair, uomo biondo con occhi azzurri e tanto fascino, che decise di finanziare i viaggi della giovane archeologa quando la conobbe ad un pranzo di gala e s’innamorò perdutamente di lei.
Lara accettò di fidanzarsi con lui inizialmente per avere la possibilità di viaggiare ancora, purtroppo nonostante lei fosse di ottima famiglia, quello non era un ottimo periodo per i risparmi, così avrebbe potuto continuare le sue avventure in giro per il mondo, che per lei era la priorità assoluta.
Ma frequentandolo, col tempo iniziò anche lei ad amarlo.
Un giorno Miss Croft torna Venezia per una nuova missione che ha a che fare con il suo passato, il pugnale di Xian, sua vecchia “conquista”.
E proprio in questo viaggio conoscerà un uomo diverso da chiunque altro, forte e potente, che deciderà di aiutarla a compiere la sua nuova missione.
Ma Lara presto, tra dure battaglie contro demoni potenti e il passato che è tornato, si accorgerà che qualcosa dentro sé sta cambiando.
Il matrimonio con Edward forsè andrà a monte?
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lara Croft, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso...

Capitolo 1 - Ritorno a Venezia


Erano le 3 del mattino in Inghilterra, la famosa archeologa avventuriera Lara Croft era appena tornata da una faticosa missione in Arabia, per recuperare un manufatto antichissimo.
Si era appena messa a letto, sperando di farsi un lungo e rigenerante riposo.
Ma dopo neanche un’ora di sonno un pensiero assillava la sua mente, il matrimonio.
Sì, Lara Croft tra circa un mese si sarebbe unita in matrimonio con un uomo molto ricco, il suo nome era Edward Sinclair, sui 45 anni di età, alto, bello e distinto, biondo con occhi azzurri.
Lui e Lara si conobbero 2 aani prima ad un pranzo di gala, Edward s’innamorò di lei dal primo momento che la vide…
Ma l’affascinante archeologa inizialmente non ricambiava le avance dell’uomo.
Un giorno, però, per lei arrivò un periodo difficile, Villa Croft andava restaurata da cima a fondo e i soldi scarseggiavano, Lara non poteva fare viaggi alla  ricerca di tesori nascosti e vivere altre avventure per sistemare la villa.
Quando Edward scoprì i problemi della giovane archeologa insisté  per aiutarla, lei accettò anche se non molto volentieri, e di conseguenza iniziò a frequentarlo, successivamente pian piano imparò anche ad amarlo.
In fine si fidanzarono poco tempo dopo.
 
Una mattina al Tg la giovane archeologa sentì che a Venezia, precisamente al teatro dell’Opera, ormai tornato in funzione, ci fù un omicidio di massa, un uomo vestito di bianco fece una strage sparando con un mitra al pubblico e agli attori in scena, l’uomo sparì nel nulla dopo aver ucciso quelle persone.
Lara venne colpita dalla notizia, decise di partire subito per Venezia.
Prese uno dei Jet privati di Edward e si mise in viaggio con lui verso la bellissima città italiana.
Una volta arrivata, Lui affittò la camera d’albergo e sistemò la roba insieme a Lara…
L’archeologa era entusiasta di essere di nuovo a Venezia, la trovava una delle città più belle che lei avesse mai visitato, e in cuor suo sperava di poterci andare un giorno senza questioni di “lavoro”.
Poco dopo lei decise di uscire a prendere una boccata d’aria dopo il viaggio,  ma con sé aveva sempre le sue pistole, in caso le fossero servite per emergenza, non usciva mai senza, le teneva anche ben  nascoste sotto gli abiti da sera, proprio nell’elastico delle calze autoreggenti.
Per il viaggio indossò una felpa, e dei normalissimi jeans, ma era tempo di lavorare per lei, e aveva bisogno del suo arsenale, e degli abiti comodi per combattere, da un po’ di tempo usava di nuovo il suo vecchio look, con il suo top azzurro, shorts color avana con tanto di zainetto abbinato in cui teneva le armi, la torcia e tutto l’occorrente, gli anfibi, e le solite due pistole ai fianchi.
 
Passeggiava per i viali in cui non c’era l’acqua ed era possibile camminare a piedi, prima di iniziare a perlustrare il teatro dell’Opera voleva godersi le meraviglie di Venezia.
 
Camminando tra la folla vide un uomo, era diverso dagli altri italiani che vedeva per le strade veneziane, era bello e affascinante dai bianchi capelli, occhi azzurri, un lungo cappotto rosso e la custodia di una chitarra in schiena.
Lo vide e per alcuni secondi lei rimase incantata dal suo fascino.
Lui gli  passò accanto, vide Lara e la scrutò dalla testa ai piedi, dopodichè riprese a tirare dritto per la sua strada mentre lei rimase qualche istante a guardarlo mentre si allontanava tra la gente, era circondato da un alone di mistero, lei non vide mai nessuno come lui tanto bello quanto affascinante…
Si chiedeva chi potesse essere, e sentiva la voglia di rivederlo, anche se non aveva idea di chi fosse.
 
Dopo Lara decise di fermarsi un momento in un bar chiamato Royal, entrò per bere un caffé, notò che l’albino misterioso col cappotto rosso stava mangiando una coppa di gelato alle fragole…
Voleva avvicinarsi a parlargli, ma pensò che non era il caso, e lasciò perdere.
Dopodichè lei consumò il suo caffé italiano, e andò via dal bar.
 
Affittò un motoscafo e si recò immediatamente al teatro dell’Opera per indagare…
Fece un giro là dentro, ma non trovò alcuna traccia che potesse farle capire chi fosse l’uomo in bianco e perché uccise tutte quelle persone…
Lara Entrò nel teatro, e notò lo stesso uomo albino che vide già due volte.
Costui si aggirava dentro l’edificio in modo sospetto secondo l’archeologa.
Lei stavolta non ci pensò due volte ad avvicinarsi per parlargli…
«C’entri qualcosa con il massacro che ieri è stato fatto qui? » Chiese Lara all’uomo.
«Mi spiace, sono appena arrivato.»
«E perché sei qui?»
«Sono venuto ad indagare!»
«Sei di troppo allora, qui ci sono già io.»
«Ragazzina non è lavoro per te questo.»
«Ragazzina a me? Caro io ho compiuto 30 anni da poco! Sono un archeologa e da anni giro il mondo a caccia di tesori nascosti ed inestimabili.»
«Non dirmi che tu sei Lara Croft!»
«Esattamente, perciò puoi tornare a casa, me la vedo io qui.»
«Oltre ad essere un archeologa ed un’avventuriera, sei anche una Devil Hunter?»
«No, ma mi è capitato di ammazzare un paio di demoni.»
«Non è la stessa cosa! Io sono un Devil Hunter di professione, e ti assicuro che qui c’è puzza di demoni.»
«Non importa, non ho bisogno del tuo aiuto.»
«Allora investigherò sulla faccenda per conto mio.»
«Tanto sarò io a risolvere questo mistero prima di te. »
«Ah quasi dimenticavo, il mio nome è Dante. Non dimenticarlo.»
L’uomo pronunciò quest’ultima frase allontanandosi sempre più da lei.
Lara non riusciva a credere quanto potesse essergli terribilmente antipatico quel Dante dai capelli bianchi.
 
Lo aveva appena conosciuto e già l’odiava, era assurdo che prima di parlargli lo trovasse tremendamente affascinante, e poi cambiò tutto, non sopportava che l’avesse chiamata ragazzina, e che le stesse dando dell’incompetente.
Lei era forte e sicura di sé, demoni o meno, non si sarebbe tirata indietro per nessun motivo, e avrebbe risolto  il caso della sparatoria nel teatro, e se centrava qualcosa con il vecchio Clan di Marco Bartoli e il pugnale di Xian.
 
Lara perlustrò da cima a fondo il teatro, credeva di rivedere Dante, ma non fu così, e mentre stava camminando accanto ad una sporgenza in alto una parte di pavimento le crollò sotto ai piedi, evidentemente i restauri non vennero fatti a dovere.
La donna urlò mentre stava per cadere, ma appena in tempo venne afferrata da un braccio.
Fu Dante a salvarle la vita, e lei, penzolante da punto in cui il pavimento crollò, cercava di tenersi con tutte le sue forze dal braccio di Dante.
Lui la tirò su, salvandole la vita, ma a lei diede terribilmente fastidio essere salvata da qualcuno, ad essere salvata da lui, Lara voleva sempre cavarsela da sola.
«Chi ti ha detto di salvarmi? C’è l’avrei fatta benissimo anche senza te!»
«Beh scusa se ho impedito la tua prematura scomparsa.»
«Ti ripeto che c’è l’avrei fatta benissimo da sola…»
All’improvviso dietro le spalle di Lara, dall’oscurità saltò fuori un demone dall’aspetto orribile, emettendo urla agghiaccianti, lei si girò spaventata.
Dante impugnò la sua spada e colpì più volte il demone, facendolo fuori…
«Te l’ho detto, Lara, che qui i demoni c’entrano qualcosa!»
«Non importa, ti ripeto che so come cavarmela, ho giù ucciso alcuni demoni in passato.»
«Ma erano sicuramente demoni molto deboli, hai bisogno che un Devil Hunter come me ti stia vicino.»
«Sai… una volta ho chiuso il mio Maggiordomo nel frigorifero perché non faceva altro che seguirmi ovunque… Farai la stessa fine anche tu se non mi lasci in pace.»
«Scusa, come ha fatto un uomo ad entrare in un frigo?»
«E’ una cella frigorifera grande più o meno come un ripostiglio!»
Dante rimase zitto, non sapeva se ridere o preoccuparsi di lei, ma appena la vide capì che doveva aiutarla, sapeva che se l’avrebbe lasciata sola i demoni avrebbero potuto ucciderla, non si sentiva di lasciarla da sola, avrebbe fatto qualunque cosa per aiutarla in questa missione…

*Note dell'autore. per questa fan fiction mi sono ispirata di più al Dante dell'anime che del videogioco, perchè è il Dante che preferisco...
In più ho cercato e cercherò di non mutare troppo i caratteri originali dei personaggi....*
  
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