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Autore: gemellina    31/05/2008    19 recensioni
“Tu, tu vorresti aiutarmi a conquistarla?” “Precisamente” “E cosa ci guadagni? Sei una subdola serpe… ci guadagnerai sicuramente qualcosa.” Draco ghignò. “Cosa potrei guadagnare da questa storia, Weasley?” “Non lo so” “Assolutamente niente. Quando di mezzo c’è un qualsiasi componente del Trio Miracoli, non c’è assolutamente nulla da guadagnare”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Draco Malfoy gli aveva detto che avrebbe dovuto farla sentire importante.

Facile a dirsi ma non a farsi.

Come avrebbe potuto far sentire importante Hermione?

Era un rompicapo a cui non riusciva a trovare una soluzione.

No che lui avesse mai trovato una soluzione a qualche rompicapo.

“Harry, come si fa a dire ad una ragazza che è importante?”, domandò quella mattina a colazione tra uno sbadiglio e una parolaccia.

Harry lo guardò torvo, Ron non aveva mai azzardato una frase così arzigogolata a quell’ora del mattino. Era strano.

“Usando l’aggettivo… importante?

“Grazie amico, il tuo aiuto è stato così illuminante!”

“Di niente!”

Lo continuò a guardare perplesso, solo che la marmellata che si stava spalmando sulla mano sembrava essere una questione più pressante.

***

Hermione Granger camminava per i corridoi e il suo passo era così veloce da sembrare il passo di un’intera armata.

Seamus Finnigan non riusciva a stare al suo passo.

“Ehi, che ne dici di rallentare un po’?”

La ragazza non si voltò nemmeno.

“Seamus, siamo in coppia con due serpi spietate e voglio arrivare per prima”

Non era di molte parole. Proprio no.

Quando arrivarono all’aula di Pozioni erano i primi, solo che Seamus era dimagrito di circa due chili, non era riuscito a fare colazione decentemente e adesso era sudato, spettinato e con una gran voglia di vomitare quella forchettata di uova strapazzate e bacon che aveva ingurgitato malamente.

“Stai male, Seamus?”

“No… cosa te lo fa pensare?”

Stava malissimo!

Ronald Bilius Weasley guardava la donna dei suoi sogni da lontano.

Quella mattina non lo aveva degnato di uno sguardo e sembrava che lo odiasse anche se non ne era del tutto sicuro.

Perché avrebbe dovuto odiarlo, dopotutto?

Draco Malfoy e Theodore Nott erano particolarmente divertiti dal gruppo di studio che s’era venuto a creare.

Seamus Finnigan per organizzare feste era il massimo e poi aveva cambiato così tante volte idea su Harry Potter che come grifone faceva davvero pena.

E poi, poi c’era Hermione Granger.

Neanche lei era una minaccia.

Si sarebbero divertiti a prenderla in giro pesantemente, nulla di più.

“Siete tutti pronti?”, domandò Lumacorno guardando le postazioni dei ragazzi, fissandosi di più sul posto occupato da Harry.

“La pozione di oggi è l’Amortentia! Il voto verrà basato soprattutto sulla collaborazione. Non importa che sia perfetta!”

Per Hermione, quelle parole, non esistevano.

Doveva essere perfetta, a tutti i costi.

Lanciò uno sguardo omicida ai tre componenti del suo gruppo.

Ne andava della loro vita.

Seamus deglutì nervosamente e un’ampolla cadde dalle sue mani.

Malfoy e Nott ghignarono e iniziarono a tagliuzzare.

Pozioni era sempre piaciuta in maniera morbosa alle due piccole serpi.

***

Hermione guardò soddisfatta la sua squadra.

Seamus era un po’ impedito, ma Malfoy e Nott erano dei compagni eccellenti.

Niente era andato per il verso sbagliato e la ragazza si stranì.

C’era qualcosa che non andava, le due serpi, soprattutto Draco Malfoy, erano troppo pacifiche.

Cosa stavano architettando?

Sempre se qualcosa stavano architettando.

Un gruppo che non andava per niente bene, era il gruppo di Harry Potter.

E la cosa strana era che il gruppo non andava per colpa della Parkinson o di Zabini, ma per colpa del suo migliore amico dalla zazzera rossa che sembrava particolarmente distratto.

Era da tutta una mattina che guardava il tavolo di Hermione, ma non guardava lei, guardava Malfoy.

Quasi come se ne fosse innamorato o semplicemente invaghito.

Ma ciò che il Bambino Sopravvissuto ignorava, era il male interiore che lo stava distruggendo a poco poco.

Quella sera avrebbe avuto la seconda lezione.

Ed era fin troppo, agitato.

“Ehi, Hermione… com’è stato lavorare con Malfoy e Nott?”, chiese Harry.

La ragazza sistemò meglio i libri che teneva in mano.

“Direi perfetto! Almeno loro sanno la differenza tra le rocce di luna e le rocce di luna piena…”

Sottile ironia per dire che aveva sempre lavorato con due imbecilli.

Ron, intanto cercava di farsi forza.

Doveva farla sentire importante.

“Ehm… Herm… ione…”

“Sì?”

“Io… io dovrei…”

“Dimmi”

Trasse un lungo respiro.

“Ehm… tu sei importante!”

Hermione lo guardò stranita.

“Grazie Ronald!Sicuro di stare bene?”, domandò.

Poi guardò Harry ed entrambi fecero spallucce.

Ron doveva aver mangiato troppo a colazione.

***

Draco Malfoy stava fumando in uno dei corridoi.

E non avrebbe dovuto.

Aspettava il pezzente, non vedeva l’ora di sentire del resoconto.

In che modo aveva fatto sentire la Granger, importante?

Ridacchiò.

“Ridi anche da solo, adesso?”

“Granger”

“Ciao Malfoy, aspetti qualcuno?”

“Non credo siano affari tuoi, sporca Mezzosangue”

“Per una volta hai ragione”

E senza aggiungere altro, proseguì il suo cammino.

Parlare con uno come Draco Malfoy era solo uno spreco di tempo.

Poco dopo spuntò la zazzera rossa di Ron, e Malfoy lo fece accomodare in una delle aule in disuso.

La chiuse a chiave e la insonorizzò.

Ron sudava freddo.

“Weasley, hai fatto qualche progresso?L’hai fatta sentire importante?

Pronunciò con disgusto l’ultima parola.

Era impensabile associare quel aggettivo all’insulsa ragazza che era Hermione Granger.

“Ehm, sì… l’ho fatto!”

Draco si appoggiò ad un banco e si accese una sigaretta aspettando che il ragazzo proseguisse per esplodere in una fragorosa risata che l’avrebbe fatto sentire inopportuno.

“…gliel’ho… gliel’ho…detto!”

Draco strabuzzò gli occhi.

Incredulo.

In che senso gliel’aveva detto?

“Gliel’hai detto?”

“Sì”

“Tu le hai detto… Hermione per me sei importante?”

Ron annuì e il biondo esplose.

Era un caso senza speranza.

“Donnola, le donne bisogna farle sentire importanti con i fatti. Devi far capire che sono le uniche per te e che le altre sono feccia. Se tu vai da una di loro dicendole, di punto in bianco, che per te è importante… quella non potrà far altro che riderti in faccia”

Ron diventò rosso come i suoi capelli.

“E’ più o meno quello che ha fatto!”

Le teorie di Draco Malfoy non si smentivano mai.

***

Quando Ron uscì da quel aula aveva un altro compito da svolgere.

Innanzi tutto provare a farla sentire importante con i fatti e, poi cercare di apparire più misterioso così da interessarla maggiormente.

Quando si buttò sul letto ripensò a ciò che gli aveva detto Malfoy.

“Tu sei troppo stupido per lei! Devi interessarla con degli argomenti che le piacciono o di cui non ha mai sentito parlare!

La Granger è strana e tu… tu non devi far altro che sorprenderla!”

Malfoy aveva maledettamente ragione. Ma come fare?

Cosa poteva trovare lui che potesse interessare Hermione?

Lei sapeva praticamente tutto.

Lui era troppo stupido!

Ragazze non aggiorno da troppo.

Se c’è qualcuno che segue questa storia me lo faccia sapere, altrimenti davvero chiudo i battenti perché c’ho messo troppo per un nuovo capitolo.

Ringrazio: kucciolaflea, falaula, Particolar_gir, sweet_puffola_pigmea, ferao, beby93, HermyKitty, redRon, lenu88 e sorellinadolce per le recensioni allo scorso capitolo.

Mi dispiace davvero tanto, ma se seguire Chi l’avrebbe mai detto?

Dovreste sapere del perché ho tardato così tanto.

Scusatemi ancora.

Kisses

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