Draco Malfoy gli aveva detto che
avrebbe dovuto farla sentire importante.
Facile a dirsi ma non a
farsi.
Come avrebbe potuto far sentire
importante Hermione?
Era un rompicapo a cui non
riusciva a trovare una soluzione.
No che lui avesse mai trovato una
soluzione a qualche rompicapo.
“Harry, come si fa a dire ad una
ragazza che è importante?”, domandò quella mattina a colazione tra uno sbadiglio
e una parolaccia.
Harry lo guardò torvo, Ron non
aveva mai azzardato una frase così arzigogolata a quell’ora del mattino. Era strano.
“Usando l’aggettivo… importante?”
“Grazie amico, il tuo aiuto è
stato così illuminante!”
“Di
niente!”
Lo continuò a guardare perplesso,
solo che la marmellata che si stava spalmando sulla mano sembrava essere una
questione più pressante.
***
Hermione Granger camminava per i
corridoi e il suo passo era così veloce da sembrare il passo di un’intera
armata.
Seamus Finnigan non riusciva a
stare al suo passo.
“Ehi, che ne dici di rallentare
un po’?”
La ragazza non si voltò
nemmeno.
“Seamus, siamo in coppia con due
serpi spietate e voglio arrivare per prima”
Non era di molte parole. Proprio no.
Quando arrivarono all’aula di
Pozioni erano i primi, solo che Seamus era dimagrito di circa due chili, non era
riuscito a fare colazione decentemente e adesso era sudato, spettinato e con una
gran voglia di vomitare quella forchettata di uova strapazzate e bacon che aveva
ingurgitato malamente.
“Stai male,
Seamus?”
“No… cosa te lo fa
pensare?”
Stava
malissimo!
Ronald Bilius Weasley guardava la
donna dei suoi sogni da lontano.
Quella mattina non lo aveva
degnato di uno sguardo e sembrava che lo odiasse anche se non ne era del tutto
sicuro.
Perché avrebbe dovuto odiarlo, dopotutto?
Draco Malfoy e Theodore Nott
erano particolarmente divertiti dal gruppo di studio che s’era venuto a
creare.
Seamus Finnigan per organizzare
feste era il massimo e poi aveva cambiato così tante volte idea su Harry Potter
che come grifone faceva davvero pena.
E poi, poi c’era Hermione
Granger.
Neanche lei era una
minaccia.
Si sarebbero divertiti a
prenderla in giro pesantemente, nulla di
più.
“Siete tutti pronti?”, domandò
Lumacorno guardando le postazioni dei ragazzi, fissandosi di più sul posto
occupato da Harry.
“La pozione di oggi è
l’Amortentia! Il voto verrà basato soprattutto sulla collaborazione. Non importa
che sia perfetta!”
Per Hermione, quelle parole, non
esistevano.
Doveva essere perfetta, a tutti i costi.
Lanciò uno sguardo omicida ai tre
componenti del suo gruppo.
Ne andava della loro
vita.
Seamus deglutì nervosamente e
un’ampolla cadde dalle sue mani.
Malfoy e Nott ghignarono e
iniziarono a tagliuzzare.
Pozioni era sempre piaciuta in
maniera morbosa alle due piccole serpi.
***
Hermione guardò soddisfatta la
sua squadra.
Seamus era un po’ impedito, ma
Malfoy e Nott erano dei compagni
eccellenti.
Niente era andato per il verso
sbagliato e la ragazza si stranì.
C’era qualcosa che non andava, le
due serpi, soprattutto Draco Malfoy,
erano troppo pacifiche.
Cosa stavano
architettando?
Sempre se qualcosa stavano
architettando.
Un gruppo che non andava per
niente bene, era il gruppo di Harry Potter.
E la cosa strana era che il
gruppo non andava per colpa della Parkinson o di Zabini, ma per colpa del suo
migliore amico dalla zazzera rossa che sembrava particolarmente
distratto.
Era da tutta una mattina che
guardava il tavolo di Hermione, ma non guardava lei, guardava
Malfoy.
Quasi come se ne fosse innamorato
o semplicemente invaghito.
Ma ciò che il Bambino
Sopravvissuto ignorava, era il male interiore che lo stava distruggendo a poco
poco.
Quella sera avrebbe avuto la
seconda lezione.
Ed era fin troppo, agitato.
“Ehi, Hermione… com’è stato
lavorare con Malfoy e Nott?”, chiese Harry.
La ragazza sistemò meglio i libri
che teneva in mano.
“Direi perfetto! Almeno loro
sanno la differenza tra le rocce di luna e le rocce di luna
piena…”
Sottile ironia per dire che aveva
sempre lavorato con due imbecilli.
Ron, intanto cercava di farsi
forza.
Doveva farla sentire
importante.
“Ehm… Herm…
ione…”
“Sì?”
“Io… io
dovrei…”
“Dimmi”
Trasse un lungo
respiro.
“Ehm… tu sei
importante!”
Hermione lo guardò
stranita.
“Grazie Ronald!Sicuro di stare
bene?”, domandò.
Poi guardò Harry ed entrambi
fecero spallucce.
Ron doveva aver mangiato troppo a
colazione.
***
Draco Malfoy stava fumando in uno
dei corridoi.
E non avrebbe
dovuto.
Aspettava il pezzente, non vedeva
l’ora di sentire del resoconto.
In che modo aveva fatto sentire
Ridacchiò.
“Ridi anche da solo, adesso?”
“Granger”
“Ciao Malfoy, aspetti
qualcuno?”
“Non credo siano affari tuoi,
sporca Mezzosangue”
“Per una volta hai
ragione”
E senza aggiungere altro,
proseguì il suo cammino.
Parlare con uno come Draco Malfoy
era solo uno spreco di tempo.
Poco dopo spuntò la zazzera rossa
di Ron, e Malfoy lo fece accomodare in una delle aule in
disuso.
La chiuse a chiave e la
insonorizzò.
Ron sudava
freddo.
“Weasley, hai fatto qualche
progresso?L’hai fatta sentire importante?”
Pronunciò con disgusto l’ultima
parola.
Era impensabile associare quel
aggettivo all’insulsa ragazza che era Hermione Granger.
“Ehm, sì… l’ho
fatto!”
Draco si appoggiò ad un banco e
si accese una sigaretta aspettando che il ragazzo proseguisse per esplodere in
una fragorosa risata che l’avrebbe fatto sentire
inopportuno.
“…gliel’ho… gliel’ho…detto!”
Draco strabuzzò gli
occhi.
Incredulo.
In che senso gliel’aveva
detto?
“Gliel’hai
detto?”
“Sì”
“Tu le hai detto… Hermione per me sei
importante?”
Ron annuì e il biondo
esplose.
Era un caso senza
speranza.
“Donnola, le donne bisogna farle
sentire importanti con i fatti. Devi far capire che sono le uniche per te e che
le altre sono feccia. Se tu vai da una di loro dicendole, di punto in bianco,
che per te è importante… quella non potrà far altro che riderti in
faccia”
Ron diventò rosso come i suoi
capelli.
“E’ più o meno quello che ha
fatto!”
Le teorie di Draco Malfoy non si
smentivano mai.
***
Quando Ron uscì da quel aula
aveva un altro compito da svolgere.
Innanzi tutto provare a farla
sentire importante con i fatti e, poi cercare di apparire più misterioso così da
interessarla maggiormente.
Quando si buttò sul letto ripensò
a ciò che gli aveva detto Malfoy.
“Tu sei troppo stupido per lei!
Devi interessarla con degli argomenti che le piacciono o di cui non ha mai
sentito parlare!
Malfoy aveva maledettamente
ragione. Ma come fare?
Cosa poteva trovare lui che
potesse interessare Hermione?
Lei sapeva praticamente
tutto.
Lui era troppo
stupido!
Ragazze non aggiorno da
troppo.
Se c’è qualcuno che segue questa
storia me lo faccia sapere, altrimenti davvero chiudo i battenti perché c’ho
messo troppo per un nuovo capitolo.
Ringrazio: kucciolaflea, falaula, Particolar_gir,
sweet_puffola_pigmea, ferao, beby93, HermyKitty, redRon, lenu88 e
sorellinadolce per le recensioni allo scorso
capitolo.
Mi dispiace davvero tanto, ma se
seguire Chi l’avrebbe mai detto?
Dovreste sapere del perché ho
tardato così tanto.
Scusatemi
ancora.
Kisses
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