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Autore: _hariboooo_    12/01/2014    1 recensioni
Quando siamo innamorati di una persona siamo soliti pensare che il nostro amore, la nostra storia insieme durerà per sempre, superando tutte le difficoltà che la vita ci pone di fronte. Ma alcune volte ciò non succede. Forse perché dopo un po' di tempo ci rendiamo conto che il nostro non era amore, ma era solo infatuazione. Ma altre volte veniamo separati dalla persona che amiamo da enti di forza maggiore come la morte. E infatti questa è la loro storia, il loro destino. Un ragazzo e una ragazza come tanti che si amavano come nessun'altro, il loro era un amore forte, vero, puro. Ma non erano destinati a rimanere insieme tutta la vita...
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13
 
Ero seduto sul mio letto a guardare il soffitto bianco. Erano due giorni che evitavo Scarlett. Ancora non avevo idea di come avrei fatto a dirlo a Scarlett, e tantomeno della reazione che lei avrebbe avuto, considerato il fatto che è una persona facilmente irritabile.
 
“Perché? Perché quando sono finalmente felice, deve SEMPRE esserci qualcosa che distrugge la mia felicità?”
 
I miei pensieri vennero interrotti dalla suoneria del mio cellulare. Lo presi in mano, sul display il nome di Scarlett lampeggiava.
Non sapevo se risponderle o meno. Poi decisi di risponderle.
 
-Perché mi stai evitando?-
 
Si capiva che era arrabbiata, ma come biasimarla.
 
-Non ti sto evitando-
 
Risposi con tono pacato, cercando di essere più convincente possibile.
 
-Non sparare cazzate, Harry. Che c’è? Non vuoi più stare con me?-
 
-No, non è questo. Io voglio stare con te, io sto bene con te, è solo che…-
 
Mi affrettai a rispondere. Volevo dirglielo, ma non per telefono.
 
-È solo, cosa? vuoi dirmi che hai?-
 
-Non volevo evitarti- bugia –Avevo solo bisogno di un momento per pensare…-
 
-Pensare a cosa, Harry?-
 
Non lo sapevo nemmeno io. Infondo, se vuole stare con me, ci sta anche se devo andare via per un po’ di tempo, giusto?
 
“Perché dev’essere tutto così difficile?”
 
-Nulla di importante. Scusa-
 
Dissi prima di riattaccare, senza aspettare una sua risposa. Non avrei retto il suo interrogatorio.
 
I minuti successivi li passai a guardare le foto che avevamo scattato al parco qualche giorno prima. Era così bella, aveva i capelli rossi raccolti in uno chignon disordinato, il suo sorrisetto furbo perennemente dipinto sul volto e le guance leggermente rosate. Mi sembrava un angelo.
 
Qualcuno bussò alla porta della camera, per poi entrare, distogliendo la mia attenzione dalle fotografie. Era mia sorella, Gemma.
 
-Ehi ricciolino-
 
Disse affettuosamente, sdraiandosi accanto a me sul letto.
 
-Che vuoi Gemma?-
 
Chiesi acido, non volevo vedere nessuno, tantomeno la mia famiglia, l’unica persona che volevo accanto a me in quel momento era Scarlett.
 
-Ehi, calma. Come stai?-
 
Chiese premurosa. Come se non lo sapesse…
 
-Lo sai già-
 
La sentii sbuffare.
 
-Senti Harry, mi dispiace, ma non posso farci niente e…-
 
-Non ne voglio parlarne, lasciami stare!-
 
La interruppi, alzano leggermente il tono della voce.
Lei si alzò dal letto, uscendo dalla stanza.
 
-Fai come vuoi. Comunque, di sotto c’è Elisabeth che ti aspetta-
 
-Ok -
 
Detto questo, lei uscì dalla mia camera, sbattendo la porta. Si era arrabbiata. Sapevo che lei non centrava nulla, avevo sbagliato a trattarla così, ma in quel momento ero frustrato, arrabbiato e non mi importava della sua reazione.
 
Aspettai ancora qualche minuta prima di scendere.
Elisabeth era in pedi, vicino alla porta. Esattamente dove mi aspettava sempre.
Quando mi vide scendere le scale, penso che notò la mia espressione triste e malinconica, perché aprì le braccia, pronta ad accogliermi in un caloroso abbraccio.
Vedendola i miei occhi diventarono lucidi, mentre corsi a rifugiarmi fra le sue braccia.
 
-Non voglio lasciarla, non voglio…-
 
Dissi contro la sua spalla.
 
-Ehi, calmati ricciolino. Non fare così- Disse accarezzandomi la schiena. –Andiamo a fare un giro, così parliamo. Ti va?-
 
Chiese premurosa. Io annuii, poi misi la felpa e uscimmo.
 
Erano 5 minuti che camminavamo, uno di fiano all’altro, senza proferire parola.
 
-Non gliel’hai ancora detto, vero?-
 
-No, non so come fare.-
 
-Hai provato a dirglielo e basta, senza tanto mistero o giri di parole?-
 
-No-
 
-Allora perché sei ancora qui? Vai da lei e diglielo.-
 
Ero ancora incerto sul da farsi, ma decisi di accettare il consiglio della mia migliore amica e andare da Scarlett.
Prima di andarmene la strinsi fra le mie braccia. Le volevo tantissimo bene, da quando ci siamo conosciuti, lei c’era sempre stata quando avevo bisogno, e per questo le sono infinitamente grato.
 
-Grazie, Beth. Ti voglio bene-
 
Le dissi, lasciandole un bacio sulla guancia.
 
-Ti voglio bene anche io Hazza-
 
Scarlett’s P.O.V.
 
Mi aveva chiuso il telefono in faccia, come aveva potuto? Ma soprattutto, perché lo aveva fatto? Perché mi evitava? A cosa doveva pensare? Non voleva più stare con me? Perché si comportava così?
Molte erano le domande e i dubbi che avevo, alla quale solo Harry avrebbe potuto rispondere.
Dopo essermi cambiata uscii di casa con il mio skate in mano, per andare da Harry a chiarire tutto questo casino.
 
Non capivo perché non mi parlava, era da quando ci eravamo messi insieme che gli ripetevo che per lui ci sarei sempre stata, in qualunque situazione, eppure continuava a tenersi tutto per se. ‘Non voglio che tu porti  il peso dei miei problemi’, diceva, ma non capiva che io ero lì proprio per aiutarlo.
 
Dopo 10 minuti ero arrivata fuori casa Styles.
Suonai il campanello e poco dopo venne ad aprire una ragazza, era molto bella ed era la fotocopia, al femminile, di Harry.
Non avevo mai visto sua sorella, perché ogni volta che ero andata a casa sua lei non c’era mai, ma ero felice di poterla finalmente conoscere.
 
-Ciao, piacere Scarlett. Harry è in casa?-
 
Mi presentai, porgendole la mano. Lei sorrise cordialmente e la strinse.
 
-Molto piacere. Harry mi parla in continuazione di te.- disse ridendo –Comunque, no, non è in casa, è uscito con Beth. Dovrebbe tornare fra poco. Vuoi entrare ad aspettarlo?-
 
Rimasi allibita dalla notizia. Preferiva uscire con la sua “amica”, piuttosto che con me?
Decisi di rifiutare, dovevo trovarlo e parlargli il prima possibile, non poteva andare avanti così.
 
“Forse sua sorella sa perché è così strano ultimamente”
 
-No, grazie. Tu sai per caso perché è così strano in questi giorni? Ultimamente mi evita e non vuole parlare…-
 
Dissi, abbassando lo sguardo, dispiaciuta dalla situazione in cui mi trovavo.
 
-Non te lo ha ancora detto?-
 
Chiese sorpresa.
 
-Detto cosa?-
 
-Robin ha avuto una promozione ed è stato trasferito nella sede a New York e mia madre ed Harry andranno con lui. Sono due giorni che lo sa, pensavo te lo avesse detto…-
 
Dopo tali parole, il mondo mi cadde addosso, schiacciandomi sotto il suo peso.
 
“No…tutto questo non può accadere davvero, non può andarsene, non può lasciarmi, adesso che siamo felici, io lo amo”
 
Le lacrime iniziarono a scorrere lungo il mio viso, incontrollate.
Gemma si sporse verso di me, abbracciandomi, ma io mi scostai, la ringraziai e corsi verso casa.
 
***
 
Erano passate due ore e ancora non riuscivo a smettere di piangere.
Non riuscivo ancora a capire perché Harry non me lo avesse ancora detto. Forse pensava che una storia a distanza non potesse funzionare, e stava cercando le parole giuste per potermi dire che la nostra storia non poteva andare avanti…
 
“No, Dio ti prego, tutto ma non questo”
 
Il suono del campanello mi risvegliò dai miei pensieri. Andai ad aprire. Era Harry.
Non sapevo se essere arrabbiata perché non mi aveva detto che doveva partire, o preoccupata per quello che avrebbe dovuto dirmi.
 
-Ehi, piccola, perché piangi?-
 
Chiese preoccupato, accarezzandomi una guancia e asciugandomi le lacrime.
Io lo abbracciai forte, continuando a singhiozzare.
 
-Ti prego, non lasciarmi. Anche se devi andartene, non lasciarmi-
 
Dissi fra un singhiozzo e l’altro. Harry si irrigidì, ma poi mi strinse forte a sé.
 
-Certo che non ti lascio, piccola. Come puoi anche solo pensare una cosa del genere-
 
Mi rassicurò, dandomi un bacio fra i capelli.
Lo guardai negli occhi, ora lucidi, e lo baciai, per poi trascinarlo in casa e farlo sedere sul divano.
 
-Per quanto starai via?-
 
-Non lo so-
 
Rispose, mentre le lacrime iniziavano a rigare anche il suo volto.
 
-Perché non me lo hai detto?-
 
Lui abbassò lo sguardo, senza rispondere.
 
-Harry, perché non me lo hai detto prima?-
 
Richiesi, alzando leggermente il tono della voce. Stavo iniziando ad irritarmi. Lui non rispose.
 
-Harry, mi vuoi dire perché cazzo non me lo hai detto?-
 
La rabbia ribolliva nel sangue, mentre le lacrime continuavano a solcare il volto di entrambi.
Perché è così difficile parlare con lui?
 
-Perché avevo paura-
 
Disse alzando lo sguardo, per riabbassarlo subito dopo.
 
-Paura di cosa, Harry? Adesso dovresti avere paura, perché non me lo hai detto prima!-
 
- È difficile da spiegare…-
 
-Guardami negli occhi e rispondi!-
 
Ordinai.
Improvvisamente lui si alzò in piedi, mettendosi di fronte a me, che mi ero alzata poco prima.
 
-Vuoi sapere perché non te l’ho detto prima? Non te l’ho detto perché non sapevo come dirtelo, non volevo che tu ti arrabbiassi, volevo che trovassimo insieme un modo per risolvere la situazione! E si, avevo paura e ho paura tuttora, paura di lasciarti qui, paura che tu, durante la mia assenza, possa trovare qualcuno migliore di me, perché, diciamocelo, ho più difetti che pregi. Ho paura di  perderti, paura di non averti più al mio fianco, paura di stare senza di te, perché tu sei la persona più importante della mia vita, perché ne ho passate tante e non voglio perdere anche te, come ho perso Tess anni fa, perché io senza te non posso più vivere, perché io ti amo!-
 
Mi urlò contro tutto quello che pensava, le sue preoccupazioni e le sue paure.
Io rimasi immobile, incapace di proferire parola o di muovere qualche muscolo.
 
“Ti amo. Aveva detto di amarmi.”
 
Quelle due parole riuscirono a scacciar via la rabbia e la tristezza, lasciando spazio a una gioia immensa. Mi amava.
 
Harry si avvicinò a me, prendendo il mio viso fra le mani, cercando di cancellare le mie lacrime con i suoi baci, per poi unire le nostre labbra. Quello era un bacio pieno di gioia, felicità, ma anche dolore e tristezza; racchiudeva desiderio, bisogno, amore. in quel bacio liberai tutta la mia frustrazione.
In quel momento volevo che lui fosse completamente e solamente mio, volevo sentirlo mio.
 
Continuavamo a baciarci, la sua lingua si insediò nella mi a bocca, quasi a volerne esplorare ogni millimetro.
Riluttante, mi staccai da lui per riprendere fiato.
 
-Harry, non troverò mai nessuno migliore di te, per me tu sei perfetto con tutti i tuoi difetti, perché è grazie a quelli che io mi sono innamorata di te. E non aver paura, perché io non ti lascerò mai andare via da me. MAI, perché ti amo-
 
-Ti amo-
 
Ripeté. Io gli saltai addosso, e lui prontamente mi prese, mentre io allacciavo le gambe al suo bacino.
 
-Ti amo tantissimo, amore mio-
 
Gli dissi, dandogli un bacio a stampo. Entrambi ci guardavamo, sorridendo come ebeti. Improvvisamente Harry assunse un’espressione seria.
 
-Che c’è?-
 
Chiesi, incupendomi. Lui mi guardò e mi sorrise nuovamente.
 
-Voglio che tu sia mia, che tutto di te sia mio.- fece una pausa, scrutando la mia espressione- Vuoi fare l’amore con me, Scarlett?-
 
Io sorrisi, baciandolo ancora. Nessuno me lo aveva mai chiesto, lo facevamo e basta.
 
-Anche io voglio che tu sia mio, ma…-lui si rabbuiò, ma il mio sorriso si fece più largo, tradendomi-ma certo che voglio fare l’amore con te, idiota! Non serviva neanche che lo chiedessi-
 
Harry riprese a baciarmi, con amore e passione, mentre insieme salivamo le scale verso la mia camera.
Entrammo, Harry mi appoggiò sul letto, rimanendo sopra di me, continuando a baciarmi, mentre le mie mani vagavano fra i suoi morbidi ricci.
Le sue labbra si muovevano morbide sulle mie, ormai gonfie. Le nostre labbra combaciavano perfettamente.
 Dai suoi capelli, le mie mani percorsero il suo torace, per poi arrivare ai bordi della sua maglietta, che sollevai e sfilai, staccandomi a malincuore dalle sue labbra, diventate ossigeno per me.
Guardai il suo torace scolpito, osservando i molteplici tatuaggi che gli ricoprivano la pelle morbida e delicata, li sfiorai con le dita, uno ad uno, ammagliata dal significato che potrebbero celare. Nel frattempo, Harry mi lasciò un bacio sotto l’orecchio, per poi continuare a lasciare baci umidi lungo tutto il collo, fino ad arrivare alla felpa, mentre le sue mani mi accarezzavano i fianchi.
Ritornò a baciare le mie labbra, puntellandosi sui gomiti per non pesarmi. Le sue dita affusolate continuavano ad accarezzarmi i fianchi, fino a quando sollevò la mia felpa, che tolse e buttò sul pavimento, andando a fare compagnia alla sua, dove, poco dopo, finirono anche le scarpe e i miei pantaloni. Indossavo solo l’intimo di pizzo, ormai.
Le mie mani erano nuovamente fra i suoi ricci, morbidi e selvaggi. Poco dopo passai le mani su tutto il suo petto, disegnando cerchi immaginari con il pollice, poi arrivai alla cintura che slacciai, abbassai la lampo dei suoi jeans e li feci scendere sulle sue gambe. Anch’essi raggiunsero a terra il resto dei vestiti.
Ora eravamo entrambi in intimo. Io ribaltai le posizioni, mettendomi a cavalcioni sopra di lui. Iniziai a baciare ogni lembo della sua pelle, partendo dal viso, poi le braccia, l’addome, fino ad arrivare al bordo dei boxer. Dalle sue magnifiche labbra uscivano gemiti e sbuffi, ma, al contrario delle mie aspettative, lui tornò a ribaltare le posizioni, ritrovandosi nuovamente sopra di me, intrappolando le mie labbra con le sue, mentre la sua imponente erezione premeva contro l’interno della mia coscia.
Con sensualità e una lentezza disarmante, anche l’intimo che indossavo finì a terra, con il resto dei nostri vestiti.
Stava baciando e succhiando un punto sul mio collo, mentre io gemevo sotto di lui. Un gomito era ancora puntellato sul letto, per non schiacciarmi con il suo peso, mentre con l’altra mano, tracciava i lineamenti del mio corpo: il collo, il seno, i fianchi…
Poi, con un colpo secco infilò un dito in me; per la sorpresa inarcai la schiena e gemetti.
Lo iniziò a far entrare ed uscire fin quando aggiunse un secondo dito, che poi sostituì con la lingua e lì ansimai, gemendo.
Dopo poco, sentii un calore invadermi il basso ventre, fino ad esplodere, e così venni.
Mi guardò e sorrise compiaciuto. Io risi e lo presi per il collo, riavvicinandolo a me per poi baciarlo.
Le nostre labbra si muovevano l’una sull’altra appassionatamente e, senza staccare il bacio, prese un preservativo dalla tasca dei jeans.
 
-Mi aiuti?-
 
Chiese, con un tono dolce e pieno di malizia. Nei suoi occhi intravvidi un luccichio che emanava eccitazione e voglia, così, dopo averlo liberato dalla stoffa opprimente dei boxer, presi in mano la bustina argentata, la aprii e estrassi il preservativo, che srotolai su tutta la lunghezza.
Lui si posizionò in mezzo alle mie gambe e mi guardò come per chiedermi il permesso.
Io annuii sorridendo e con una spinta decisa, ma dolce, entrò in me.
Al primo impatto, un urlo scappò dalle mie labbra, ma in seguito, le urla si trasformarono in gemiti sempre più intensi e pesanti, che si mescolavano con quelli del ragazzo sopra di me.
L’atmosfera era carica di eccitazione, e nell’aria si sentivano solo i nostri ansimi, nient’altro.
Quando le spinte si velocizzarono, entrambi venimmo gridando l’uno il nome dell’altro.
Harry, uscì da me, buttò il preservativo nel cestino vicino al letto, e si distese al mio fianco, coprendoci con la coperta; io mi accoccolai al suo petto e lui mi strinse forte a se.
 
-Ti amo, Harry-
 
Dissi, lasciandogli un bacio sul petto.
 
-Ti amo anche io, Scarlett. Sei completamente mia adesso-
 
-Si, tua. E tu sei mio.-
 
Affermai, decisa e felice di pronunciare tali parole.
 
Tuo.-
 
Seguirono alcuni minuti di silenzio, in cui entrambi eravamo persi nei nostri pensieri.
 
“Oh, amore mio, come farò a stare senza te?”
 
-Non sai quanto mi mancherai…-
 
Dissi malinconica.
 
-Mi mancherai anche tu, amore-
 
Era bellissimo sentirlo pronunciare quella parola, che dalle sue labbra perfette usciva come un suono soave: amore.
 
-Mi chiamerai vero?-
 
-Ma certo piccola-
 
Disse, con la voce bassa e roca, baciandomi.
 
“Dio, quanto mi mancherà la sua voce, i suoi baci, il suo profumo, le sue carezze, LUI”
 
-Quando parti?-
 
Chiesi, malinconica.
 
-Fra una settimana-
 
-Ma fra poco è un mese che stiamo insieme…-
 
Sentivo le lacrime minacciare di cadere di nuovo lungo le mie guance.
 
-Per quel giorno sarò qui. Te lo prometto-
 
Mi diede un bacio fra i capelli, mentre mi accarezzava la schiena. Poco dopo, stanca e straziata dall’accaduto, scivolai in un sonno profondo.

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Salve Gente! 

Che dire...
Harry purtroppo deve andare via...
Ma ha promesso alla sua amata che tornerà, ci riuscirà?

Ditemi cosa ne pensate in una recensione e cosa, secondo voi, potrebbe accadere..

Grazie a tutti coloro che recensiscono sempre, e che hanno messo la storia fra le preferite/seguite/ricordate <3

Al prossimo capitolo
baci_haribo

 
  
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