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Autore: Antonella84    13/01/2014    13 recensioni
Akane è a fare shopping con le sue amiche per passare un pomeriggio in spensieratezza e tranquillità, ma soprattutto per evitare di litigare con quello stupido del suo fidanzato.
Destinazione: CENTRO COMMERCIALE! Una ragazza le consegna un volantino con scritto: "Devi sposarti?Il tuo futuro marito però non ti apprezza? Segui i nostri corsi prematrimoniali e gli farai cambiare idea."
Una storia in cui Akane deciderà di imparare ad essere una buona moglie, con annessi e connessi :)
E Ranma? Come reagirà ai suoi strani cambiamenti?
Scopriamolo insieme! Buona lettura!
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Sai cosa stavo pensando? Resta un pò qui..Un pasto caldo ed un tetto sulla testa è quello che ti offro..".
Disse Ukyo porgendo la sua specialità al suo nuovo amico. 
Ryoga arrossì.
"E sentiamo...Cosa vuoi in cambio?". Chiese.
La cuoca corrucciò la fronte.
"Ehi ma per chi mi hai preso? Non sono un'opportunista come Shan Pu io! Consideralo un favore da un'amica.."
Esclamò Ukyo alzando lo sguardo al soffitto. 
L'eterno disperso sorrise.
Era la prima ragazza, dopo Akane, a dimostrarsi disponibile con lui in forma umana e non suina. 
"Bhe mia cara nuova amica..da bravo amico dovrò pure sdebitarmi in qualche modo, no? Chiedi e ti sarà dato."
Affermò Ryoga in tono scherzoso e riconoscente. 
Ukyo appoggiando il dito indice sul mento disse:
"Mhm vediamo un pò..Ah! Ho trovato! Voglio che tu mi sveli un tuo segreto inconfessabile!"
Esclamò la cuoca con una strana scintilla negli occhi.
Il povero Ryoga per poco non morì asfissiato a causa di un boccone di focaccia andato di traverso.
Da quando U-Chan provava tanta curiosità per lui.
Ci pensò un pò su e con finta indifferenza disse:
"Va bene mia cara nuova amica improvvisata..Sarai la prima a conoscere un mio grande segreto!".
Ukyo non stava più nella pelle, prese uno sgabello e si sedette accanto al giovane e fissandolo negli occhi esclamò:
"Sono tutta orecchi..".
Ryoga prese un respiro profondo, chiuse gli occhi e assunse un'aria quasi solenne.
"Avanti zuccone quanto ci metti!" Urlò un'impaziente U-chan.
"Un attimo, era per creare un pò di pathos..suspance..tensione..".
Il ragazzo non fece in tempo ad abbandonare il tono melodrammatico che una spatolata gli arrivò sulla capoccia.
"Smettila di fare l'attore di teatro mancato e sputa il rospo!". Ordinò la nuova amica.
"Ok ok! Non c'è bisogno di diventare violenti..Allora..ecco io..i-io sono innamorato di Akaneee!".
Disse a gran voce il giovane con la bandana.
Ukyo lo fissò priva di espressione.
"Che c'è? Sei rimasta senza parole?" chiese Ryoga confuso. 
La cuoca si avvicinó al suo orecchio e disse bisbigliando:
"Anch'io ho da confessarti un segreto.."
Il ragazzo si avvicinò per ascoltare meglio.
"Vedi Ryoga..non dirlo a nessuno ma..Io cucino focacce per vivere!". 
L'eterno disperso si scostò guardandola negli occhi con faccia ebete.
"Ma Ukyo questo lo sanno tutti..che segreto è!" Disse deluso.
"E perchè che ti piace Akane cos'è? Un segreto di Stato? Lo sanno perfino le pietre idiota!". Gli urlò nelle orecchie la ragazza.
Poi continuò:
"Solo un'ingenua come Akane non può accorgersene..Mi chiedo come faccia a non notare la scia di bava degna di una lumaca, che lasci ovunque lei poggi i piedi!".
Ryoga era sconvolto.
"Davvero è così evidente? E comunque tanto per la cronaca..io non sbavo!" disse falsamente offeso. 
"È vero! Tu grugnisci..perdonami!" Rispose Ukyo ironicamente. 
"Sai anche questo?? Chi te l'ha detto? È stato Ranma? Ranma preparati a morireee!"
Urlò il giovane infervorito.
"Piantala P-chan..anche questo è di dominio pubblico..Lo sai anche tu che la tua bella non brilla certamente per intuito..".
Gli rispose canzonandolo la cuoca.
"Mi sa tanto che dovrai impegnarti di più. Avanti porcellino stupiscimi! E forse stanotte potrai dormire accoccolato a me..come se fossi Akane!" Esclamò Ukyo ridendo di gusto.
Ryoga si sentì svenire al solo pensiero..Poi si accorse dell'espressione burlona che assunse il volto della ragazza e capì che era uno scherzo. "Divertente..davvero spassoso Ukyo!" affermò il giovane offeso.
"Comunque..ho un altro segreto. Ed è qualcosa che nessuno immagina, nemmeno tu, cara la mia sapientona..".
Un mega sorriso spuntò sulle labbra della cuoca.
"Che aspetti allora..lasciami a bocca aperta Mister Mistero!".
Il viso di Ryoga assunse l'aspetto dell'artista marziale pronto alla sfida. 
"C'è un'altra ragazza che..ho scoperto da poco..che mi piace.." Disse quasi sussurrando l'eterno disperso.
"La conosco?" domandò all'istante Ukyo.
"Oh certo che si! Da una vita!"
Rispose senza esitazione il ragazzo.
"Addirittura? E dimmi è carina?" Chiese la cuoca.
"Io direi bella..". Rispose Ryoga.
"Più di Akane?" Fu la domanda lampante di U-chan.
Il giovane pensò alla risposta per qualche secondo, fissando la sua amica.
"Almeno quanto lei..e adesso mi rendo conto che ha qualcosa in più..Vuoi sapere di chi sto parlando Ukyo?" Affermò il ragazzo con tono sicuro.
"E me lo chiedi?" Rispose la giovane con la spatola.
"Vieni con me..".
Senza aggiungere altri particolari Ryoga prese la cuoca per mano e la portò nel bagno del ristorante.
Con qualche perplessità Ukyo lo seguì.
*Ehi, non si è perso..se è qui che volesse arrivare..* pensò.
"Ora chiudi gli occhi..Prometto che non farò nulla di sconveniente." Disse il ragazzo leggermente in imbarazzo.
"Parola di porcellino?" Chiese Ukyo.
"Parola di porcel..U-chan! Cosa diavolo mi fai dire! Chiudi gli occhi..subito!"  Ordinò l'eterno quasi non più disperso. 
La giovane eseguì ridendo ancora di gusto.
Si sentì prendere per le spalle e stranamente il suo cuore aveva preso un ritmo più irregolare. Fece un semi giro su se stessa.
"Ora apri gli occhi." Le disse il suo amico. 
Non appena lei spalancò i suoi occhioni blu si trovò la sua immagine riflessa allo specchio.
Ryoga prese la parola:
"Ukyo...ti presento la ragazza che mi piace..lei è Ukyo!". Disse il ragazzo con un sorriso leggermente imbarazzato. 
La cuoca si voltò di scatto verso il giovane.
"È uno scherzo?" Gli chiese. 
Erano vicini.
Troppo vicini.
 "No..era un segreto. Ho soddisfatto la tua curiosità?". Domandò Ryoga a due centimetri dal viso di U-chan.
"Direi proprio di si.." Rispose la ragazza.
"C'è un'altra curiosità che però vorrei togliermi Ryoga..".
Il giovane annuì.
In meno di due secondi e con gli occhi spalancati dalla sorpresa, P-chan versione uomo, si trovò le labbra della sua nuova amica, attaccate alle proprie.
Dopo lo stupore iniziale, l'istinto ebbe il sopravvento e presa in braccio la ragazza, senza smettere di baciarla, chiuse la porta del bagno alle sue spalle. 
Quando passione chiama..Ryoga Hibiki risponde.
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La cena a casa Tendo trascorse tranquilla.
Troppo tranquilla conoscendo i precedenti rocamboleschi della famiglia in questione.
Ranma e Akane occupavano i loro soliti posti, e sebbene fossero seduti uno accanto all'altra, sembravano in realtà distanti anni luce.
Agli occhi attenti dei familiari, questa nuova freddezza tra i due promessi, non passò inosservata.
Fu Genma, questa volta, a tentare di rompere il ghiaccio.
"Figliolo puoi chiedere alla tua dolce e gentile fidanzata, di passarmi la salsa di soia per favore?".
"Stupido è a due centimetri da te, non puoi chiederglielo tu!". Fu la ovvia risposta del codinato.
Soun tentando la strada intrapresa dal vecchio amico disse:
"Akane tesoro, potresti chiedere a Ranma di porgermi l'insalata? Ah quasi dimenticavo..ti trovo dimagrita sai?".
La giovane Tendo sbattè con violenza la sua scodella di riso sul tavolo e si alzò di scatto.
"Io ho finito..Vado in camera mia.".
E alzatosi in piedi fissò a lungo Ranma come per ricordargli l'appuntamento sul tetto. 
I due genitori, resosi conto del loro fallimentare tentativo di riappacificare i due ragazzi, si guardarono negli occhi sconfitti.
"Assolutamente patetici.." Disse Nabiki senza degnarli di uno sguardo.
"Avanti sorellina non essere così cattiva con papà ed il signor Genma.." affermò dolcemente Kasumi. 
Anche Ranma si alzò da tavola senza però dire una parola.
Neanche la battutina sconcia di Happosai ebbe l'effetto sperato.
Il ragazzo sparì dalla loro vista dirigendosi verso la palestra. 
"Speriamo facciano pace.." dissero tutti in coro.
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In camera sua, Akane fissava ripetutamente la sveglia sul comodino. Erano le dieci.
Mancavano due ore al suo incontro con Ranma.
Come poter impiegare quei 120 minuti che le sarebbero sembrati, di certo, un'eternità? 
Decise di aprire il suo armadio per scegliere qualcosa da poter indossare.
Quello non era di certo un appuntamento, ma ad ogni modo ci teneva a far bella figura nonostante l'orario e la location abbastanza insolita. 
Mentre scorreva le dita sugli abiti appesi, sentì il morbido tessuto in pizzo della gonna che aveva indossato la sera della cena.
*Devo ricordarmi di restituirla a Nabiki..* pensò distrattamente.
Inevitabile fu associare quell'indumento a quel ricordo.
Quella sera cambiò tutto tra lei e Ranma.
La cena, il vino, gli sguardi maliziosi anche se ancora un pò inesperti, che si erano scambiati..
Quella canzone, il loro ballo immobile ed il loro primo bacio.
In quel momento il tempo sembrava essersi fermato.
La prima volta che lei aveva assaggiato il sapore del suo bacio..un sapore dolce, morbido, caldo..che sapeva di buono, di amore, di Ranma.
Akane si riscosse da quei ricordi trovando ciò che aveva mosso la sua ricerca.
Optò per un paio di leggins grigio chiaro ed una semplice canottierina nera aderente.
Alla fine cosa importava mettersi in tiro, se ciò che avrebbe sentito probabilmente non le sarebbe piaciuto?
Appena cambiata, decise di preparare il letto, così l'avrebbe trovato già pronto al suo rientro.
Non appena alzò l'enorme piumone giallo che lo ricopriva, un familiare odore di frittelle e ciliegia le invase le narici.
Appallottolate sotto di esso, stavano le lenzuola sporche della colazione di quella mattina.
*Dalla fretta ho dimenticato di cambiarle..ma dove avrò la testa!* pensò.
Dove si trovasse la sua testa, in realtà, la giovane lo sapeva bene.
Quella mattina si era svegliata nuda nel suo letto, avvolta dall'odore di Ranma addosso. 
La notte trascorsa insieme, era stata la notte più bella della sua vita.
Chiuse gli occhi e le parve di sentire ancora i respiri caldi del suo fidanzato, sul suo viso.
A mente lucida, Akane ricordò un particolare che la colpì maggiormente durante quella notte. 
La voce di Ranma.
Le parole dolci che le aveva sussurrato all'orecchio, il modo in cui il suo nome veniva pronunciato dal suo ragazzo mentre si amavano.
*Akane...*.
Un brivido le percorse tutta la schiena. Era la sua prima volta. Ed era stata fantastica. 
Si era concessa a Ranma anima e corpo.
Aveva desiderato per la prima volta di appartenere a qualcuno senza mezze misure.
Lei che faceva della libertà il suo valore più importante, lei che apparteneva solo a se stessa. 
Ranma era stato l'unico a farle sentire il bisogno di legarsi ad un uomo.
Ranma era l'unico uomo che avrebbe mai potuto amare.
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In palestra, un ragazzo sudato e col fiatone, si era gettato sul pavimento nella speranza di trovare un pò di refrigerio. 
Ranma fissava il soffitto con occhi socchiusi ed il cuore che batteva forte.
Posando una mano sul petto, notò il ritmo accellerato che quel muscolo, che spesso era stato la causa dei suoi guai, aveva assunto. 
Quel rumore sordo, l'aveva riportato indietro di qualche giorno. 
La prima volta che vide Akane vestita sexy con un vestitino giallo e nero, il suo cuore batteva esattamente come adesso.
E ancora più forte aveva preso a tamburellargli nel petto, quando sempre lei, gli aveva levato la panna montata dalle dita.
E mai, aveva fatto così tanto rumore,come quando l'aveva stretta a sè la sera della loro cena e..l'aveva baciata.
*In quel momento ho rischiato l'infarto..* pensò.
Baciare Akane era stata una sua fantasia per moltissimo tempo.
Ma la realtà era stata di gran lunga migliore dell'immaginazione.
Il sapore delle sue labbra era la cosa più buona che avesse mai avuto fortuna di provare.
Meglio delle frittelle che lui amava tanto!
*Assaporarle insieme poi...* pensò.
Il ricordo dei baci al sapore di ciliegia di quella mattina, ritornò con prepotenza nella sua mente.
Così come quello della sua notte con Akane.
Avrebbe ucciso per poter rivivere un momento simile.
Sentire il corpo della sua fidanzata tremare sotto ogni suo singolo tocco, era stata la sensazione più bella della sua vita.
Quante volte in sogno aveva immaginato di far l'amore con Akane?
*Per questo la mattina facevo storie ad alzarmi..* pensò.
Tante volte la secchiata di acqua gelida, con cui la sua fidanzata gli dava il buongiorno, era stata per il ragazzo una manna dal cielo..Fare certi sogni ha delle conseguenze..e quelle conseguenze avrebbero potuto ucciderlo se qualcuno a caso se ne fosse accorta.
Ma il momento più bello nei pensieri di Ranma, fu il risveglio quella mattina. 
Aprire gli occhi e trovarsi un caschetto moro sul petto era stato bellissimo.
Perfino il formicolio che gli attraversava il braccio addormentato per il peso della sua bella, gli sembrava avesse il suo perchè!
Sentire il caldo respiro regolare di Akane sul suo collo, la morbidezza del suo corpo che, spesso e volentieri, aveva ingiustamente denigrato...
Sentirla parlare nel sonno e scoprire che sognava di lui...non aveva prezzo!
*Ranma...*.
Quella ragazza violenta che lo metteva sempre in croce, il suo modo di mostrarsi gelosa senza mai ammetterlo, il broncio che metteva sul suo viso quando lui rifiutava di assaggiare i suoi manicaretti..La luce nei suoi occhi quando sentiva odore di sfida...Tutto questo faceva parte di Akane.
Della sua Akane.
La ragazza che fece nascere in lui la voglia di avere qualcuno vicino, lui che della solitudine aveva fatto la sua migliore amica..
Akane che lo amava, Akane che lo aveva aspettato, Akane che era sempre al suo fianco.
Akane..l'unica donna che avrebbe mai amato.
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Dal finestrone di una grande clinica lontana kilometri da casa sua, una ragazza con una strana coda di lato ed un camicione ingrigito addosso, osservava il giardino avvolto nell'oscurità della notte. 
Quella ragazza era Kodachi Kuno, la rosa nera.
Di sè lei ricordava solo questo.
Il suo nome, quelo strano soprannome datole dall'amore per quel fiore scuro e la sua passione per la ginnastica ritmica marziale.
Ricordava anche di avere un fratello poco più grande di lei..Taichi, così lo chiamavano lei ed il suo strambo padre. 
Del resto non ricordava nulla.
Non sapeva se avesse amici o un fidanzato, ma dallo scarso numero di visite ricevute da quando era chiusa lì dentro, potè dedurre di no. 
Ricordava perfettamente anche il motivo per il quale si trovava in quel posto.
Sindrome maniacale dell'umore in seguito a forte trauma infantile. 
Il trauma dovuto all'abbandono del padre, quando era solo una bambina, aveva gettato le basi del suo disagio mentale.
La mancanza della figura paterna aveva fatto modo di sviluppare un attaccamento ossessivo verso le figure maschili che le giravano attorno, tutte in relazione a ciò che provava per suo padre. 
Odio verso suo fratello Kuno, vendetta e sevizie verso il suo servitore Sasuke e amore viscerale verso quel ragazzo col codino, di cui non ricordava più il nome. 
Nemmeno il ritorno di suo padre a casa, aveva potuto guarirla.
Sentiva di voler bene a quell'uomo, ma era per lo più un estraneo.
Un estraneo che l'aveva abbandonata e fatta sentire inadeguata.
Da quel giorno si era ripromessa che a mai nessun altro, avrebbe permesso di farla sentire così sbagliata.
Da allora, il suo unico desiderio fu eccellere ed essere la migliore in tutto ciò in cui si cimentasse.
Anche fosse stata solo una sua convinzione senza nessuna base reale. 
Adesso, trovarsi in quella stanza rinchiusa come un topo in gabbia, sottoposta ad ipnosi regressiva, ascoltare i dottori che la consideravano malata..Era un duro colpo per lei. 
Non avrebbe permesso a nessuno di distruggere il muro di cemento armato che aveva costruito intorno a sè.
Nessuno l'avrebbe fatta più sentire inutile.
Doveva resistere, ancora alcuni mesi e la rosa nera sarebbe tornata in circolazione a fare ciò che le riusciva benissimo..Essere migliore degli altri.
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Akane aprì gli occhi.
Si era appisolata abbracciata al cuscino che tratteneva ancora l'odore del suo uomo.
Ma poteva ancora considerarlo suo? Sgranò le sue iridi cioccolato e in preda al panico guardò la sveglia.
Segnava mezzanotte meno cinque. 
"Per fortuna non sono in ritardo.." disse sottovoce, tirando un sospiro di sollievo. 
Aprì la finestra della sua stanza e si arrampicò silenziosamente sul tetto.
Con non poche difficoltà riuscì a mettersi in piedi e mantenere un certo equilibrio.
Pochi passi e lo vide.
Lui era lì.
Sdraiato sulla schiena, con le braccia dietro la testa e le gambe piegate in posizione comoda, Ranma osservava intensamente il cielo. 
Quella notte le stelle avevano una luce particolare, più brillante del solito e la luna creava un'atmosfera quasi surreale.
Niente però era paragonabile al riflesso di quella stessa luna e quelle stesse stelle, che c'era negli occhi di Ranma.
Il blu di quelle iridi erano simili a uno di quegli specchi in cui la tua immagine riflessa viene resa più bella.
Tutto era più bello riflesso in quegli occhi..perfino Akane si sentiva meravigliosa quando Ranma la guardava. 
Ad un tratto lui si mise seduto e voltandosi la vide. 
Il cuore di Akane perse un battito. 
"Sei arrivata.." disse il giovane senza distogliere lo sguardo da lei. 
"Eh già...Credevi non mi presentassi?" domandò la ragazza. 
"Se vuoi puoi sederti..questo è il tetto di casa tua, non devo dirtelo io,no?" affermò il codinato in tono distaccato. 
"Casa nostra Ranma..Questo è il tetto di casa nostra.". Lo corresse Akane. 
La giovane Tendo prese posto accanto a lui.
Nonostante non lo stesse toccando, poteva avvertire il calore del suo corpo come accarezzarle il braccio a distanza..La pelle d'oca non tardò ad arrivare.
Fissarsi i piedi, sembrò essere la loro attività preferita in quel momento. 
"R-Ranma..io..devo dirti un sacco di cose!" Esclamò di colpo la ragazza facendo sobbalzare il codinato. 
"An-anch'io devo dirti delle cose Akane.." rispose il bel moro. 
"Inizio io però! Promettimi di non interrompermi e di starmi ad ascoltare bene..perchè non so se troverò di nuovo il coraggio di ripetermi. Va bene?" affermò la giovane fissandolo negli occhi.
Ranma annuì degluttendo rumorosamente. 
Akane fece un profondo respiro e cominciò:
"Ok..ci siamo..In questi giorni sono cambiate tante cose tra di noi. Io sono cambiata. A dir il vero più che cambiata, mi sono esposta.
Mi sono messa a nudo...in tutti i sensi.." disse arrossendo. Poi continuò:
"Ti ho mostrato il meglio di me e anche il peggio che avrei preferito restasse nascosto. E tu..tu non sei scappato. Mi hai presa per mano e mi hai guidata in esperienze del tutto nuove per me. E sai una cosa? Neanche per un solo secondo io ho avuto paura.
Io che solitamente tremo davanti un film dell'orrore..".
Ranma la interruppe. "Sempre direi..".
Akane lo fulminò con lo sguardo.
"Shh! La promessa ricordi?".
Il codinato si tappò la bocca scusandosi con un gesto della mano.
La giovane Tendo riprese il suo discorso:
"Non voglio dilungarmi troppo con le parole..anche perchè dopo 5minuti la tua attenzione calerebbe..Ciò che sto tentando di dirti Ranma, è che io non mi pento.
Non mi pento di niente di quello che ho fatto, perchè ogni singola cosa era un passo in più che mi avvicinava a te..Non mi pento di averti ingannato, anche se a fin di bene, di averti nascosto delle cose e di aver chiesto aiuto a mia cugina per conquistarti, perchè alla fine sono riuscita ad averti.
Forse hai ragione..In questo non sono molto diversa dalle altre tue fidanzate..In ragione di ciò io NON mi scuserò con te Ranma."
. La ragazza disse quelle parole a cuore aperto, era pronta a subire le conseguenze di ciò che aveva appena confessato, nonostante la paura di perdere il suo amore.
Ranma era agitato.
In un modo del tutto nuovo rispetto alla sensazione che provava quando doveva scontrarsi contro un suo nemico.
La causa della sua agitazione non era una divinità, un vecchio maniaco, un francesino dalla bocca larga o una spaventosa creatura.
Davanti a lui c'era Akane.
La sua fidanzata.
La donna che amava.
Ma ciò non riuscì a calmarlo,anzi. 
"Ora tocca a me giusto?" chiese il codinato.
"Se vuoi..". Rispose la ragazza.
"Bene..la promessa vale anche per te!" affermò Ranma indicando il viso della giovane con un dito.
Akane annuì con convinzione. 
Il bel moro, prese un gran respiro e per la prima volta, pregò i Kami affinchè l'aiutassero.
 "Hai ragione. Molte cose sono cambiate tra di noi. Mi hai permesso di conoscere lati di te che nemmeno immaginavo e di avvicinarmi a te così tanto..che neanche nei miei sogni più belli avrei sperato.
E credimi...di sogni su di te ne ho fatti molti.".
Quando si accorse della frase appena detta, le orecchie del giovane presero a fumare.
Anche Akane divenne color pomodoro.
Il giovane col codino si fece coraggio e continuò il suo discorso.
"Tu ti sei mostrata a me per quella che sei veramente, mi hai fatto provare sensazioni nuove e desideri mai scoperti.
Akane tu sei la mia fidanzata.
Dal primo momento che ti ho vista, il giorno che arrivai a casa tua come Ranko, ciò che mi ha colpito di te è stata la tua infinita dolcezza.
Dopo sono stato colpito da un ceffone e da un tavolo ma va bene..".
La ragazza lo interruppe. "Si vede che te lo meritavi..".
Ranma le tappò la bocca col dito indice. "La promessa ricordi?".
Akane avvampò e annuì con il capo.
"Bene..Adesso ad esempio, è bastato questo semplice contatto per provocarmi dei brividi ovunque..
Visto che effetto che mi fai? Akane..io non posso scusarmi con te perchè non ti ho ingannata.
Ho chiesto a tua cugina di aiutarmi perchè volevo essere all'altezza delle tue aspettative.
Nè avrei potuto accettare le tue ipotetiche scuse per avermi ingannato.." disse abbassando lo sguardo il moro.
Akane si sentì morire.
Lo stava perdendo.
Ranma non sarebbe stato più suo.
"Ranma io.." disse la giovane.
"Aspetta..non ho ancora finito.." la interruppe il codinato.
La ragazza alzò lo sguardo incontrando gli occhi blu del giovane Saotome.
In quel momento delle calde lacrime avevano preso il sopravvento sul suo autocontrollo.
Stava piangendo.
E quella era l'ultima cosa che avrebbe voluto fare in quel momento. 
Ranma sentì un forte dolore al petto vedendola in quello stato, ma continuò il suo discorso:
"Non ti avrei scusata per il semplice fatto che tu non mi hai ingannato Akane.
I sentimenti che ho provato per te in questi giorni, non sono nati dai segreti che mi hai nascosto..Sono sempre esistiti dentro di me da sempre..
Dovevo soltanto trovare il coraggio di dirtelo!"
Affermò il giovane col codino, rosso come non mai.
Akane sgranò gli occhi ed un dolce sorriso comparve sulle sue labbra. 
"Adesso spero solo di avere lo stesso coraggio che ci accompagnato in questa storia proprio in questo momento!
Certo che se mi guardi così però, non mi rendi le cose più facili.." Esclamò il ragazzo facendo unire gli indici. 
"Che cosa vuoi dire Ranma.." affermò la ragazza con un filo di voce. 
Il codinato le prese le mani e portandosele sul suo petto le chiese:
"Akane Tendo...Vuoi diventare mia moglie?". 

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TADAM!!!STAVOLTA SONO STATA VELOCISSIMA! PICCOLA SORPRESA PER FARMI PERDONARE PER IL RITARDO! SONO ABBASTANZA SODDISFATTA DI QUESTO CAPITOLO..ANCHE SE AHIMÈ NE MANCA SOLO UNO ALLA FINE!!!
SE SIETE CURIOSI DI CONOSCERE LA RISPOSTA DI AKANE..DOVRETE ASPETTARE UN PÒ (CATTIVISSIMA ME!) ! GRAZIE A TUTTI/E PER SEGUIRMI CON TANTO AFFETTO!
UN ABBRACCIO FORTE...ANTO :)
  
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