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Autore: __avatar__    13/01/2014    5 recensioni
Loki è alle prese con i suoi sette ergastoli, e il fatto che Thor passi tutto il tempo su Midgard lo irrita (chissà mai perché?)
L'aiuto di un vendicatore però riuscirà a fargli capire e ammettere quello che ha dentro
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Che il principino d’oro passasse il suo tempo su Midgard ormai non era un segreto. Voci giravano per i corridoi del palazzo, una gravidanza illegittima o matrimonio. Come ogni buon sovrano, anche Odino metteva a tacere le malelingue, quasi sempre aizzate da Loki. Anche dalla sua cella riusciva comunque nel suo intento di Dio delle Malefatte, e da buon bugiardo si divertiva troppo, specialmente con le domestiche; grazie al suo carisma riusciva sempre a sapere tutto e inventare quello che voleva, e loro ci credevano. Quella mattina, quando una domestica entrò nella cella con il vassoio della colazione, lui attese che la guardia ebbe chiuso la porta, poi con nonchalance chiese

<< Come sta il principino? >>
Ma quella non parlò, ne si girò a guardarlo, intenta a mettere i piatti sul tavolo. L’espressione del moro si increspò in un sorrisino, quasi maligno. Sicuramente Odino aveva vietato espressamente di ascoltarlo e rivolgergli la parola.
Ma stiamo parlando di Loki. Il quale si divertiva troppo.

<< Ormai sono quanti, otto mesi che Thor è lontano da casa? Secondo i miei calcoli, e per quello che so dei Midgardiani, il tempo è ormai agli sgoccioli. – iniziò a parlare,  sedendosi al tavolino per iniziare la colazione – Per me ancora un paio di mesi e lo vedremo ritornare a palazzo un bel fagottino. >> e finì il tutto sorridendo malizioso. Infatti la donna che stava raggiungendo la porta si bloccò per un paio di secondi, poi riprese il cammino, si fece aprire la porta e corse via. Nel giro di poche ore tutta Asgard sarebbe stata occupata a parlottare.

Il moro scoppiò a ridere, un’altra maldicenza era andata. Non sapeva certo se era vero o no. Ma qualcosa dentro lo faceva sentire strano. Quella lontananza di Thor lo, agitava? Non sapeva bene nemmeno lui quello che sentiva, voleva solo rivedere quella faccia da schiaffi.
Era passato un mese, e ormai quasi più nessuno prestava orecchio per le maldicenze di Loki. Iniziavano a credere che erano tutte bugie, come solo lui sapeva raccontare. E avevano ragione.

Il dio si aggrovigliava dalla curiosità, non ne poteva più di aspettare. Così l’unica buona idea che gli venne fu, ovviamente, di scappare. Nel cuore della notte, mi sembra giusto.
Riuscì facilmente ad arriva al Bifrost, lasciando una paio di guardie a sonnecchiare e controllargli la cella, non voleva che altri se ne impadronissero.
Era appena arrivato al Bifrost, quando una voce profonda lo fece voltare.

<< Loki. Tu non dovresti essere qui. >>

<< Perspicace mio caro Haimdall. Ma tu non dormi mai? >> Loki stava sorridendo mentre si girava verso il guardiano

<< Dove credi di andare? >>

<< Beh senza il tuo aiuto da nessuna parte, sono sprovvisto dei poteri al momento. quindi se tu potessi darmi un aiutino. >>

<< Vuoi andare da Thor? >> beccato!

<< No. Da Jane, e complimentarmi con lei, dato che dovrò passare i prossimi – e qui contò sulle dita, con un’espressione da cucciolo bastonato – I prossimi sette ergastoli rinchiuso, vorrei farlo ora. >>
Ma il guardiano non si decideva a muoversi. Benedetti gli asgardiani e la loro lentezza. Così il moro, molto velocemente riuscì a bloccare braccia e gambe dell’uomo, per poter prendere la sua spada. Mentre si dirigeva al centro della sala e inseriva la spada per aprire il portale, Haimdall parlò

<< Tu non avevi i poteri. >>

<< Ho mentito.  Dovresti conoscermi. >> e con un sorrisino entrò nel portale, sciogliendo l’incantesimo sull’uomo.
 

<< E questa sarebbe una casa? >> atterrò davanti a un edificio di tre piani completamente di mattoni rossi.
Non sapeva di preciso dove si trovasse, ma era sicuro quello il posto. O meglio ne fu sicuro quando vide Selvig a una finestra. Anche il fisico lo vide, e si nascose subito dietro la colonna del salotto

<< Thor. O sono diventato pazzo di nuovo. O c’è tuo fratello qui fuori. – poi guardandosi riprese – Ma dato che porto ancora i pantaloni, deduco che l’opzione valida sia la seconda. >>

Il biondo corse alla finestra, ed effettivamente c’era Loki alla porta intento a guardare i vari cognomi sul citofono, indeciso su quale schiacciare. Optò per tutti. Fortuna che erano le quattro del pomeriggio di domenica, e il palazzo era vuoto.
Così corse all’ingresso, aprì la porta e si ritrovò il moro davanti. Si guardarono per un po’, il biondo cercò di guardarlo male. Ma non funzionava. Infatti il fratello lo spinse da parte ed entrò nell’ingresso per poi raggiungere la porta di casa.

<< Ah così è qui che vivi?  Oh salve dottore. >> disse alla vista di Selvig che corse in una stanza vicino alla cucina e si chiuse dentro.

<< Thor, chi era al citofono? >> ed eccola Jane, apparve con in mano un fascicolo
A vedere il moro, fece cadere tutti i fogli per terra, e si girò a guardare incredula il biondo.

<< Che ci fai te qui? Non dovresti scontare una qualche pena? >> domandò la donna, raccogliendo tutto

<< Sette ergastoli, per la precisione. Beh volevo complimentarvi con voi. >> parlò quello guardando lo strano oggetto vicino al divano (una boccia per i pesci). I due si guardarono perplessi, così quello continuò.

<< Beh su Asgard si parla da tempo di una tua gravidanza, e probabilmente di un matrimonio lampo. Così volevo complimentarmi per primo, dato che dalla prigione sarà difficile. >> era fiero di se. Anche se il modo in cui la mortale era vicina al biondo gli urtava i nervi come non gli era mai successo.

<< Cosa sono queste fandonie? Noi non siamo sposati, e Jane non è incinta. O..o sbaglio? >> il biondo si girò a guardarla preoccupato, un figlio non era nei suoi pensieri in quel momento. e la presenza di Loki lo confondeva

<< Certo che no. >> esclamò quella

<< Ah questo è un pasticcio. Vi conviene andare ad Asgard per chiarire tutto. >> quello era l’unico modo per mettere fine alla storia. Odino non aveva mai accettato la storia con Jane, e portarla a palazzo sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.

<< Si, credo sia la cosa più giusta da fare. Così riporto lui in prigione. >>

<< Ma Erik? Lo portiamo con noi? >> appena finì la frase la porta dietro la quale Erik stava origliando si aprì di scatto

<< Nono. Mi lasciate qui – uscendo era capitato proprio accanto al moro, quando se ne accorse, si ritrasse immediatamente – Potete chiamare Darcy così mi controllerà lei. >>

<< Se sei sicuro. Va bene. >> disse Jane, vedendo l’espressione dell’amico.

<< Coraggio andiamo.  Loki non farmi pentire di non averti ucciso subito. >> parlò il biondo

<< Sei il sentimentale di famiglia. Non lo avresti mai fatto. Ricordi, ci amiamo. >> parlò il moro seguendo i due nel cortile sul retro.
A quella frase Thor ripensò alla loro conversazione il girono dell’incoronazione, e alla frese di Loki subito dopo “ci diamo un bacio ora?”. Non sapeva perché, ma era pentito di non averlo fatto.
A quei pensieri però, scosse la testa allibito. Come poteva pensare certe cose? Lui amava Jane. Chiamò Haimdall, prese il fratello per un braccio e subito vennero trascinati verso Asgard.



Angolo autrice
Bene ho voluto provare a scrivere la mia prima Thorki.
So che adesso non si capisce molto, ma più avanti prenderà forma decentemente.
Lìidea mmi è venuta, o meglio è venuta a Roby_lia, parlando di Shrek (avrete notato il titolo)
Va beh i miei neuroni non sono del tutto normali, quindi io mi vado a riparare da qualche parte e mi porto Hulk come scudo
Buona lettura, siate magnianimi xD

 
  
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