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Autore: B r o K e n    01/06/2008    3 recensioni
Lui, l’essere più insulso che abbia mai conosciuto, l’essere più sfrontato, stupido e buono a nulla che possa esistere sulla faccia della terra, Faron Wood, nonché fratello della mia migliore amica Cassie Wood, così diversi, e così uguali allo stesso tempo...
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazieeeeeeeee

Grazieeeeeeeee!!

Sono contenta dei commenti! Ne ero quasi convinta che shipassivo Faron! <3

Ancora grazie per i commenti, non me lo aspettavo e chi l’ha messa tra i preferiti!

Posto in fretta perché, la settimana prossima cambio casa e non so quando avrò di nuovo la linea, in quel arco di tempo, comunque continuerò a scrivere la storia.

Spero che questo capitolo vi piaccia, baci

Rose.

3.

I primi raggi di sole del mattino furono a svegliarmi, la sera prima, andammo a letto molto tardi, quello stupido di Faron si mise a raccontare stupide storie dell’orrore, con l’intento di non farmi chiudere occhio la notte, ma non ci era riuscito, non mi conosceva affatto se credeva di spaventarmi con le sue stupide storie sui fantasmi e zombie.

Mi alzai dal letto, l’unica ancora a dormire era Lise, affacciai dalla finestra e notai che Cassie e Aretha stavano prendendo il sole, loro e quella loro mania della tintarella!

Presi il costume e andai in bagno, feci una doccia e lo indossai, poi mi lavai i denti e misi il pareo ed uscii. Andai in cucina e prendere un bicchiere d’acqua e vidi Faron seduto a bere il suo bicchiere di latte, non si accorse di me fino a quando non andai ad aprire il frigo

-oltre ad essere scontata, sei anche maleducata, non ti hanno insegnato a salutare?-

-dovresti saperlo che non ti filo per niente, perché te ne esci sempre con queste domande? Ah già vero! E’ così da te, fare domande banali!- dissi riempiendomi il bicchiere d’acqua, lui si limitò a fare un ghigno

-hai dormito questa notte?-

-splendidamente!-

-si come no-

-ma credi davvero che non possa dormire, a causa delle quattro cazzate uscite dalla tua bocca?-

-io credo di si!-

-se ne sei convinto…- bevvi la mia acqua, mentre lui continuava a fare colazione mangiando un croissant

-Lise?- chiese ad un tratto

-dorme-

-ah- disse continuando a mangiare, afferrai un biscotto dalla credenza sul tavolo, non avevo fame, ma quella mattina mi ero svegliata con un forte mal di testa e non potevo prendere un antinfiammatorio a stomaco vuoto, presi la bustina con dentro il medicinale e lo misi dentro il bicchiere, poi ci gettai un goccio d’acqua, lo bevvi tutto d’un sorso, e storsi la bocca a causa del cattivo gusto, notai Faron fissarmi

-perché mi stai fissando?- chiesi brusca

-lo sai che non devi farne abuso di questi medicinali- disse

-ah si? E da quando ti preoccupi per me?-

-da quando sei in casa mia e mia madre ha la tua responsabilità, non voglio che i tuoi genitori pensino che mia madre non ti controlli, se poi ti senti male?-

-guarda che l’ho presa perché ho un po’ di mal di testa-

-ma tu hai sempre mal di testa allora!-

-e non pensi che la colpa non sia pure tua? E’ la tua voce che mi fa questo effetto-

-ah scusa, vuoi che non parli più?-

-vorrei, ma so che non lo faresti!-

-brava-

-grazie- uscii e raggiunsi le mie amiche, erano sdraiate nelle stesse poltrone del giorno prima, avevano gli occhi chiusi, erano così concentrate che sembravano stessero dormendo

-alla buon ora!- disse Cassie, assumendo la medesima posizione, quindi non dormiva…

-sono le 9, non penso di essermi alzata così tardi!-

-beh, noi siamo qui dalle 6 di mattina a prendere il sole!- disse Aretha

-voi siete matte- dissi scuotendo la testa

-tu dovresti stare zitta, eh certo, hai già la pelle scura di natura- beh, non potevo darle torto, infatti non avevo tutto questo bisogno di stare al sole, mia madre è di origini indiane, mio padre americane, quindi non ho mai avuto il problema di stare sotto il sole per tutto quel arco di tempo

-e cosa ci posso fare se ho la pelle scura di mio? Io mi annoio, che belle amiche, preferiscono il sole a me!- dissi fingendomi offesa

-decisamente, Sun The best!- disse ridendosela di gusto Cassie, bastarda di una migliore amica

-quando vi ricorderete di essermi amiche, fatemi un fischio- dissi allontanandomi, quella mattina faceva terribilmente caldo, avevo voglia di qualcosa di fresco, così decisi di andare al supermarket, qui di fianco al molo a comprare un ghiacciolo, perciò entrai dentro, presi la borsa, dove dentro avevo i soldi, Faron era ancora a tavola che mangiava, come diavolo ci riusciva?

-dove stai andando?-

-oggi non ti sembra di fare un po’ troppe domande?-

-sai mi annoio…-

-beh, buona Noia!- dissi uscendo, solo quando scesi dallo yacht, mi resi conto che mi venne dietro, quella mattina indossava un bermuda blu e una canottiera bianca, i suoi capelli castani alla luce del sole davano dei riflessi ramati, nascondeva i suoi occhi verdi con un paio di occhiali da sole

-che cosa vuoi?-

-te l’ho detto mi annoio!-

-scusa sveglia Lise, se ti annoi-

-ma a cosa pensi mi possa osservare Lise a quest’ora della mattina?- cercai di immedesimarmi in lui e capii a cosa illudeva

-beh, certo- risposi

-dove stai andando, allora?-

-se ci tieni così tanto a saperlo, sto andando a prendere un ghiacciolo!-

-brava!! Così ne offri uno anche a me!-

-scordatelo- dissi senza pensarci due volte

-dai non fare la tirchia, offrimi un ghiacciolo, fa così caldo!-

-e perché dovrei offrirtelo io? Non hai i tuoi soldi?-

-si, ma li ho sullo yacht, dai, dai, dai ,dai!! Ti scongiuro!!!!- notai che la gente che ci stava intorno ci stava guardando, che vergogna!

-va bene, basta che la smetti, ci stanno guardando tutti!- camminammo in silenzio, fino a quando non fummo al supermarket, prendemmo due ghiaccioli, io menta, lui limone, pagai ed uscimmo

-ci voleva!- disse gustando il suo ghiacciolo

-un grazie era più che gradito-

-se ci tieni così tanto: grazie!- disse prendendomi in giro, ormai lo conoscevo quel suo tono di voce, lo lasciai perdere, ci saremmo cominciati a stuzzicare come sempre

-Bee?-

-si?-

-a cosa stai pensando?-

-a quanto ti odio-

-non è vero tu non mi odi, l’odio è un sentimento troppo profondo, ti sto semplicemente antipatico, punto-

-hai ragione, per te non potei provare mai niente di profondo-

-idem, per una volta ci troviamo d’accordo-

-eh si, per una volta-

Una volta finito il nostro ghiacciolo, tornammo sullo yacht.

  
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