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Autore: Teddy_bear    18/01/2014    5 recensioni
Nick Wilde era un ragazzo di ventisei anni di successo. Bella macchina, bella villa e bei vestiti. Non si faceva proprio mancare nulla. La sua famiglia era una delle più grandi in affari ed il destino di Nick era proprio quello di seguire le orme dei genitori, partendo dal fatto che loro gli dicevano chi sposare, ed a lui andava bene così. Era il classico tipo di persona che pensava che i soldi ed il lavoro venivano prima di tutto.
Nick Wilde sapeva addirittura parlare otto lingue: la sua, ovvero l'inglese, lo spagnolo, il francese, il tedesco, l'italiano, il rumeno e qualcosa di cinese.
Elena Todd, invece, era una ragazza di diciannove anni con dei valori nella vita. Non le importavano le cose materiali. I sentimenti prima di tutto.
Elena Todd non sapeva parlare nemmeno la propria lingua. Non perchè non volesse, ma perchè non poteva.
Nick Wilde feriva con le parole per i suoi scrupoli.
Elena Todd non aveva neanche il piacere di dire una parola carina.
Nick Wilde poteva parlare. Elena Todd soffriva di mutismo progressivo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quando due persone camminano per strada, nessuno mai si sofferma su ciò che passa nella loro mente.
Perchè è spontaneo non chiedersi nulla, o non farsi delle domande.
Ma, anche un estraneo, se avesse visto Nick ed Elena, passeggiare tranquillamente, per le stradine di Londra, avrebbe capito che tra di loro c'era qualcosa.
Sintonia.
Molto probabilmente, si potrebbe attribuire questa parola a ciò che stava accadendo ai due. Era come se ci fosse una musica romantica di sottofondo, mentre camminavano, sorridendosi e sfuggendosi, per poi rincontrarsi, negli occhi, l'uno e l'altra.
Lui e lei. Nick ed Elena.
Lui e lei. Il silenzioso e la muta.
Lui, lei e le loro mille parole non dette.
"Ma ci pensi? Tra poco è Natale." sospirò lui.
Elena lo guardò, sorridendo, per poi ricominciare a scrivere.
"Già, amo il Natale." scrisse, mentre le luccicavano gli occhi azzurri.
"Sì, si nota." ridacchiò Nick.
"Da cosa?" gli chiese.
"Beh, dal modo il cui sorridi mentre scrivi quella parola." rispose Nick, alzando le spalle.
Elena sorrise, stringendosi, a causa del freddo, nel suo cappotto beige.
E Nick la contemplò, in silenzio, attento ai particolari.
Nick Wilde osservava Elena Todd, come se avesse paura che scomparisse da un momento all'altro.
Elena Todd osservava Nick Wilde, come se sapesse che lei poteva scomparire da un momento all'altro.
"Cosa fai a Natale?" domandò lui.
"Lo passo con la mia famiglia, come sempre. E tu?"
"Con la mia ragazza, i miei parenti... In sostanza un po' come lo passerai tu." spiegò lui, ridacchiando.
E tra loro due c'era, anche, tensione.
Una fievole, invisibile, tensione che stava facendo tremare loro, ma non di freddo.
"Capisco." sorrise lei.
"Cosa ti piace fare? Intendo le tue passioni." domandò il ragazzo.
Si sedettero su una panchina, mentre quella lieve pioggerellina ghiacciata non voleva cessare.
"Oh, amo disegnare." rispose la bionda.
Elena incominciava a sentirsi le mani intorpidite, a causa del freddo. Ed, in questi casi, scrivere diventava davvero difficile.
"Sul serio? Dai, mi disegni qualcosa?" Nick sporse il labbro inferiore in fuori, facendo il cosidetto 'labbruccio', procurando ad Elena una impercettibile risata silenziosa.
"Cosa dovrei disegnarti?" gli chiese, quindi.
"Non lo so, quello che vuoi." rispose lui, sorridendo sinceramente.
Elena scosse la testa ridacchiando, si sfregò le mani tra di loro, per scaldarle un pochino, e prendendo la sua biro blu, ed una pagina libera del suo taccuino, si mise a scarabocchiare qualcosa.
Nick guardò attentamente come Elena muoveva la sua mano destra, e capì che spostava la mano in un modo diverso, da quando scriveva le sue parole non dette.
Quando Elena scriveva era insicura, incerta, quasi spaventata dalle sue stesse parole; un po' come una persona che, quando parla, balbetta.
Quando Elena disegnava era sicura di sè, decisa, felice.
E Nick non potè non pensare a quanto ella fosse straordinaria.
Successivametne, dopo qualche minuto, Elena mostrò ad egli il suo disegno, con un sorriso accennato sulle labbra cianotiche dovute al gelo.
Nick, d'altro canto, strabbuzzò gli occhi guardando la bozza grafica.
"Ma è bellissimo... Wow." e fu lui a rimanere senza parole.
Un viale alberato, disegnato quasi alla perfezione, era riflesso negli occhi del ragazzo.
"Il tuo è un dono." disse, il moro, in un sussurro.
Elena mimò con le labbra un 'thank you' docile, mentre le luccicavano gli occhi azzurri.
"Te lo regalo." scrisse poi.
"Grazie, è davvero meraviglioso." e lui fu davvero felice.
Elena sfregò nuovamente le mani, cercando di scaldarle un'altra volta, senza successi.
"Credo che sia meglio se ti accompagno a casa." affermò lui.
Elena sorrise, annuendo, alzandosi dalla panchina dove sedevano.
"E le tue?" domandò la bionda.
"Le mie passioni, intendi? Mi piace girare con la mia Rolls Royce per Londra." ridacchiò Nick, mentre Elena scuoteva il capo con un accenno di sorriso.
"Incoreggibile." scrisse lei, semplicemente.

Quando Elena tornò a casa era mezzogiorno; la madre stava apparecchiando la tavola, aiutata da Jennifer, mentre il padre guardava un programma televisivo.
"El, bentornata. Com'è andata la colazione?" le chiese Arthur.
Elena chiuse la mano a pugno e, successivamente, alzò il pollice.
"El, mi devi raccontare con chi sei uscita!" esclamò Jennifer, stringendo l'amica in un caloroso abbraccio.
"Sei gelata, lo sai?" ridacchiò Jen.
Elena annuì, ridacchiando anch'ella.
"Forza, vatti a cambiare, e mettiti quella felpa larga che indossi spesso." disse Judith, dalla cucina.
Elena annuì, prese l'amica per mano, portandosela in camera sua, con l'intenzione di raccontarle tutto.

Nick, quando tornò a casa, trovò la sua ragazza a dir poco furiosa con lui.
"Tre ore. Sei stato fuori tre ore con quella ragazza dislessica." affermò Christine, assottigliando gli occhi, mentre il moro entrava dalla porta d'ingresso.
"Ciao anche a te, Tina." sbuffò egli.
"Non fare il sarcastico con me, signorino!" la ragazza incominciò ad alzare la voce, mentre puntava un dito contro Nick.
"Mi hai tradita?!" gli domandò successivamente, arrabbiata.
"Prima di tutto la 'dislessica' soffre di mutismo, poi si chiama Elena. E no, non ti ho tradita." sbuffò Nick di nuovo, arrivando all'esasperazione.
"Ah certo; e tu pensi di cavartela con una risposta idiota del genere?!" richiese lei, indignata, alzando ancor più la voce.
"Calmati, porca miseria! Calmati, ok? Quella ragazza non sta facendo nulla di male. Io non sto facendo nulla di male, ok? Sei tu che hai dei problemi, Christine. Non rompere le palle a me! Io ho la coscienza a posto, non ti ho tradita." affermò lui, cercando di star tranquillo, invano.
"Se scopro che mi tradisci è la tua fine, capito?" domandò Tina, apparentemente forte.
"Vaffanculo, Christine, vaffanculo." disse lui, chiudendosi nel suo ufficio.
Egli sbuffò, passandosi una mano tra i capelli castani.
Poi prese il suo cellulare, e compose il numero del suo braccio destro.
"Finch, ho bisogno di te."

Jennifer Armstrong era sbalordita da ciò che le aveva appena racontato la sua amica; lo si poteva intuire dalla bocca leggermente spalancata, dagli occhi sbarrati ed il fatto di esser stata ammutolita.
"Non posso crederci. Nick Wilde? Quel Nick Wilde?" chiese più a sè, che ad Elena.
La bionda annuì, guardando sorridente la reazione della rossa.
"Oh mio Dio. Senti sposatelo, d'accordo?" domandò entusiasta.
L'altra, invece, rise scuotendo il capo, nonostante Elena Wilde, suonasse meglio di Elena Todd.

George si precipitò all'istante da Nick, chiudendosi nell'ufficio caldo di quest'ultimo, con un gran fiatone.
"Wow, Finch, hai corso?" chiese, sarcasticamente, il moro.
"Ah-ah-ah, divertente, davvero. Che succede, ad ogni modo?" domandò, di conseguenza, George.
"Ho litigato con Christine." affermò Nick, sospirando.
"Che novità! Discutete ogni giorno, voi due." disse l'altro, alzando le spalle.
"Stavolta è diverso; pensa che io l'abbia tradita perchè, stamani, mi sono visto per una colazione con Elena, la muta." spiegò il moro.
"Ahia. Ci hai fatto qualcosa?" chiese George.
"No! Ma che diamine." sbuffò, rassegnato, Nick.
"Allora perchè vi siete visti, di grazia?"
George cercava di capire, cosa stesse provando Nick, in quel momento.
Ma non trovava risposte nè complete, nè sincere. Come se fosse lo stesso Nick a farsi delle domande.
"Perchè..." egli abbassò lo sguardo, passandosi una mano tra i capelli mossi, rassegnato.
"A me Elena non piace, ok? Con una muta, capisci? Per l'amor di Dio!" esclamò, trovando delle false risposte in quelle confuse domande.
"Come vuoi." disse George.
"Esatto, come voglio. Ed io non voglio Elena." ribattè, il ragazzo.
"Ok, ho capito." annuì l'altro.
"Poi dai, con lei? Ma per favore." affermò, con fare sicuro, Nick.
"Nick, ok basta, ho capito."
George gli posò una mano sulla spalla, guardandolo come per dire 'fermati', e Nick si arrestò. Interruppe quei suoi pensieri caotici, e si rilassò, facendo un respiro profondo.
"Vado a chiarire con Tina, grazie Finch." disse poi.
George osservò egli uscire dalla porta del suo ufficio.
E pensò che, questo, sarebbe stato solo l'inizio.

Quando accadono degli avvenimenti che scombussolano l'esistenza di una persona, si tende a razionalizzarli.
Si prova a ridurre la gravità di essi, oppure sminuire l'effetto che questi comportano.
Talvolta si evitano molte domande, per paura delle risposte.
Nick Wilde si sarebbe fatto molte domande.
Elena Todd era colei che conosceva le giuste risposte.
Ma, com'è risaputo, Nick Wilde era troppo silenzioso per porre dei quesiti.
Però, si sa che, Elena Todd avrebbe ascoltato tutti i silenzi di Nick Wilde.

Spazio autrice:
ciao bellissime! Come state? Sono tornata :D.
Chiedo scusa per l'immenso ritardo, ma ho avuto parecchie cose a cui pensare ultimamente e.e scusatemi ancora, davvero. E chiedo scusa se sto capitolo è corto e fa schifo ç-ç.

Ad ogni modo ecco qui il nuovo capitolo di "Silence words." che ve ne pare? Ditemelo pure, apprezzo sempre le vostre tenere parole :3
Come sempre;
GRAZIE MILLE PER OGNI COSA CHE FATE PER ME, SIETE UNICHE!!
Vi adoro, garantito. E, se vi va, passate anche dalle altre mie storielle :3. Ne sarei onoratissima.
Se, invece, volete chiedermi qualcosa mi trovate qui:
http://ask.fm/Teddy_bear_efp 
Riempitemi di domandine daii xD.
Come sempre, grazie di tutto. Siete fantastiche.
La parola a voi.
Bacioni x.






 
   
 
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