Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: InArteRed    18/01/2014    8 recensioni
"Sono passati circa tre anni da quando ho scelto di lasciarmi tutto alle spalle e partire.
A 16 ho deciso di cambiare vita, l ho fatto per me, per il mio futuro e i miei genitori lo hanno capito. avevo una bella vita a Napoli, ero felice, avevo amici, avevo il fidanzato anche la scuola non andava male, ma poi tutto è crollato." [tratto dal prologo]
-siate buoni è la mia prima FanFiction-
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1 "Surprise"




Sono passati tre anni dal mio arrivo a New York e ormai la mia vita ha iniziato a prendere una solita e tranquilla rutine. Sveglia alle 8:30/9; Corsi all’università; pranzo con le amiche dell’università; ultime due ore di corsi; torno a casa; e 4 giorni a settimana dopo un po’ di riposo vado a lavorare. 
 
La mattina per me è sempre il momento più tragico della giornata, aprire gli occhi penso sia la cosa più devastante che una persona possa fare, ma come ogni mattina sono costretta a farlo.
Esco dalla camera e vado in cucina dove vedo mia zia alle prese con i fornelli 
“buongiorno zia come va?” dico mentre soffoco uno sbadiglio
“bene bene oggi ti sei svegliata prima o sbaglio??” risponde zia con tono sorpreso.
Cavolo è vero sono ancora le 8 e io sono già sveglia e la voglia di dormire ha, stranamente, già abbandonato il mio corpo “si strano sarà il freddo invernale a darmi tutte queste forse” dico sentendomi improvvisamente piena di energie,
 lei ride e si siede accanto a me per fare colazione. 
 
New York d’inverno diventa incredibilmente fredda ma meravigliosa, tutto è coperto da uno strato di bianca e morbidissima neve.
 Mentre parliamo mi divoro le frittelle che mia zia aveva appena posato sul tavolo in cucina e vado di corsa in bagno a lavarmi.
 Mi piace, in questi giorni di freddo e di neve, andare a fare una passeggiata a Washington Square prima dell’università. Washington Square è una piazza non eccessivamente grande che si trova al centro del Greenwich Village, non molto lontana da casa mia e molto vicina all’università. D’estate spesso gli alunni della New York University of Drammatic Arts vengono qui a fare piccole scene teatrali, e l’atmosfera diventa meravigliosa. 
 
Finito di lavarmi mi precipito in camera a vestirmi do un bacio a mia zia ed esco. [http://www.polyvore.com/cgi/set?id=110045792&.locale=it ]. 
 
A quest’ ora Washington Square è piena di studenti come me che vanno verso le università o fanno colazione nei piccoli bar/breakfast che trovano aperti, a me piace semplicemente passeggiare con la morbida neve sotto le mie scarpe e la luce del sole filtrata dalle nuvole, lo trovo incredibilmente rilassante.
Sono le 10:30 e come previsto il cellulare inizia a squillare.
“pronto Sam dimmi” rispondo con totale tranquillità,
“dove sei sto con Mia fuori l università ad aspettarti muoviti!” risponde Sam irritata dalla mia troppa tranquillità,
“sto arrivando non preoccupatemi aspettatemi dentro e prendetemi un posto”.
Attacco il telefono senza dire una parola e velocizzo il passo. 
 
Sam è l unica delle mie amiche ad essere riuscita ad entrare come me alla NYU of low le altre o avevano preso strade diverse o non erano state ammesse ma comunque siamo rimaste molto amiche. Mia invece è una ragazza che io e Sam abbiamo conosciuto all’università, molto carina un po’ timida all’inizio ma ormai con noi è diventata molto più “sciolta” se si può definire cosi!.
Ero arrivata davanti all’università e mi mancavano pochi gradini per entrare; i gradini erano completamente ghiacciati e mentre facevo l’ultimo gradino ho veramente rischiato di cadere “dannazione succede ogni mattina” sussurro e mi guardo in torno per vedere se qualcuno si è accorto della mia quasi caduta per fortuna ero sola ed in ritardo quindi corro nell’aula dove vedo Mia e Sam ad aspettarmi. 
Il professore per fortuna è in ritardo quindi riesco a chiacchierare un po’ con le mie amiche:
“Margherita come fai ad arrivare sempre tardi non è possibile abiti a 5 minuti da qui” mi dice Sam mentre si sposta per farmi arrivare al mio posto, 
“è proprio questo che mi frega! penso di riuscire sempre ad essere in tempo perche abito a 5 minuti da qui ma se avevo C in matematica al liceo era proprio perche i calcoli specialmente quelli dei tempi non sono brava a farli”
 Sam ormai rassegnata ai miei ritardi ride, Mia invece mi sembra un po’ assente cosi le chiedo “hey Mia tutto bene?” lei si gira come se mi avesse appena visto e la mia voce l avesse spaventata “oh si solo sono scocciata! Non sono riuscita ad avere i biglietti per la premiere di domani di caching fire” lei è veramente un ossessa, io ho letto i libro in passato e mi è piaciuto molto il primo film ma non sono fan nemmeno la meta di quanto invece lo è Mia 
“vabbe Mia lo andremo a vedere dopodomani come tutte le persone normali che differenza potrà mai fare un giorno?” docp ma lei mi guarda come se avessi detto una pazzia “non è il giorno a fare la differenza ma le persone che vedi cioè ti immagini vedere caching fire con gli attori protagonisti a pochi metri da te e poi ti prego andare ad una prem..” la conversazione viene interrotta bruscamente all’arrivo del professor Monk  di diritto internazionale.
 
Dopo due ore di corso usciamo finalmente dall’aula, stremate e con le mani dolorante per le 7 pagine di appunti che abbiamo preso. Mi piaceva un mondo studiare tutte quelle cose ma ogni lezione era distruttiva per il mio cervello e la mia mano!.
Ci dirigiamo verso i porticati del cortile e mangiamo una cosa al volo chiacchierando.
“stasera che ne dite di andare a fare un giro magari cenetta noi tre?” propone Mia ma Sam subito ribatte
“nonono e NO so dove vuoi arrivare vuoi andare fuori l’hotel degli attori di Hunger Games! Non ci verro nemmeno morta!” scoppio a ridere all’idea di Sam che aspetta gli attori di Hunger Games al freddo fuori un Hotel, lei odia Hunger games, a me piacerebbe andare ma purtroppo non posso e le rispondo “pure per me è no Mia mi dispiace ma stasera ho il turno al Music pub e stacco alla mezza!” mia fa una smorfia dispiaciuta e continua a giocherellare con il cellulare. “non posso ancora credere che tu lavori li!” sbotta Sam con una risata “ vi fanno vestire in modo assurdo e poi insomma tu hai partecipato ad x factor..” l’interrompo subito “si Sam sono arrivata quinta non ho vinto, tutti i non-vincitori continuano una vita normale dopo il reality” “lo so ma tu sei davvero brava Mag” è cosi che mi chiama lei, lo detesto ma ormai ci ho preso l’abitudine, sapendo che a quel discorso con Sam portava sempre a discussioni inutili lascio cadere l argomento e addento il pranzo.
 
 Dopo un po’ di chiacchiere e un'altra ora e mezza di corsi  decido di tornare a casa, stamattina ho  promesso a zia che avrei fatto la spesa per lei. Arrivata fuori la porta di casa busso il campanello ma nessuno risponde continuo a bussare finché non noto un post-it fuori la porta “sono da Daniel a prendere un te vieni per prendere le chiavi. Baci Zia”.
 Daniel era un vicino di pianerottolo, aveva circa l’età di mia zia un uomo molto cordiale anche se da quando vivo qui ha già fatto 6 mesi di viaggi in giro per il mondo. Quando andò in africa portò anche un pensierino a me e mia zia!
 Mio zio (il fratello di mio padre) quando mi raccontava del suo viaggio a New York mi raccontava che Daniel era gay e che era pazzo di lui e che lui doveva sempre andare fuggendo, ma per il resto con me è sempre dolce e cordiale quindi ci vado con piacere.
 
Busso al campanello e Daniel mi apre la porta con un sorriso affettuoso, è un uomo molto distinto sempre in camicia anche quando non deve uscire di casa, mi fa segno di accomodarmi e mi offre una tazza di te che accetto volentieri. “Margherita-inizia mia zia- Daniel ci ha invitato a cena da lui stasera”
“grazie mille Daniel veramente ma io non posso!” 
“come non puoi-inizia Daniel- sono appena tornato dall’ India e volevo cucinarvi un piatto che mi hanno insegnato a fare! Dai!” 
 rido all idea di Daniel che cucina e continuo “immagino, solo che ho il turno serale al pub e non ce la farei in tempo”
 Daniel sembra aver capito e mi fa un sorriso comprensivo mentre mi versa il te fumante “ come sta andando l università?” ricomincia a parlare 
“ piuttosto bene ho già dato due esami questo trimestre e ho avuto due 30” dico orgogliosamente
“e mentre tu studi la zia Terry cosa fa?” chiede ridendo e cercando di fare un accento italo-americano (che io per quanto mi sforzi non riesco ad eliminare del tutto) 
“ io caro Daniel –risponde zia con l accento più americano che ha e con tono offeso- sto scrivendo un nuovo libro di cucina lo sapresti se non mancassi in continuazione alle mie feste” si, mia zia dava svariate feste durante le quali io cercavo di sparire, tutte vecchie signore che parlano dei suoi libri di cucina 
“Teresa, tesoro lo sai che io viaggio per approfondire la mia cultura della moda” Daniel infatti è uno stilista ha una sua piccola marca, niente di che, ma zia mi racconta che ai suoi tempi era uno dei migliori. 
Daniel e mia zia sono molto amici lo sono da quando lei è venuta a vivere a New York e tra loro c’è un amicizia molto stretta anche se non si vedono spesso a causa dei suoi viaggi. 
 
Mi ero straniata dalla loro conversazione e concentrata nel bere il caldo e buonissimo te quando zia Terry mi riporta alla realtà porgendomi una lista della spesa e dei soldi. Riprendo la mia giacca e la borsa saluto Daniel e mi avvio verso l alimentari più vicino. 
Fatta la spesa vado alla cassa e noto questa ragazza che mi fissa da un po’ incontro il suo sguardo un paio di volte prima che lei mi si avvicini e mi chieda “hey ma tu sei quella ragazza che andò ad x factor un paio di anni fa?” rimasi sorpresa nessuno si ricordava mai di me ed evidentemente pure la ragazza si deve essere accorta del mip stupore perche ridendo aggiunge “sono una totale fissata di XFactor e ho una memoria fotografica ti ho riconosciuta subito “ io le sorrido e annuendo dico “ah wau comunque si sono io, arrivai quinta” dissi sfoggiando un mio sorriso lei mi chiese una foto e se ne andò. Dopo aver pagato mi avvio verso casa sempre facendo attenzione a no cadere anche se mi risulta difficile sono una delle persone meno posate su questa terra. 
Arrivata a casa sana e salva mi preparo per andare al lavoro.
http://www.polyvore.com/cgi/set?id=110052408&.locale=it ]
 odio indossare questi vestiti! sono veramente ridicoli il vestitino preso in disparte è carino ma questo cappello è il tono eccentrico che rovinava tutto!
 
Arrivo in perfetto orario al pub poso la mia roba e inizio il mio lavoro. Fortunatamente i tavoli erano quasi tutti liberi eccetto una tenera coppietta in fondo alla sala, richiedono una canzone a Lauren, un'altra cameriera/cantante che lavora qui, lei inizia a cantare “ a thousand year” è davvero molto brava quando canta lascia le parole in sospeso nell’aria e per qualche secondo il tempo sembra fermarsi come ad aspettare soltanto la prossima parola che le uscirà dalla bocca ma la coppietta è troppo intenta a baciarsi per accorgersene.
 
Dopo un oretta il pub inizia a riempirsi ma non eccessivamente, arrivano due signore sulla quarantina e un gruppetto di amiche che però si ferma solo al bancone per bere qualcosa.
 Io sono su una sedia ad aspettare il prossimo tavolo o ordine quando Lauren si avvicina a me in preda all’ansia “Margherita mi devi aiutare, devo staccare prima e tornare a casa il mio fratellino ha la febbre alta e sta solo non posso lasciarlo li e prima che tu possa rifiutare ti prometto che ricambierò il favore!!!” continua a guardarmi con i suoi occhini verdi e le mani chiuse in preghiera,sono tentata di accettare in effetti in sala c’è poca gente e lei è sempre dolce con me quindi le sorrido e le dico “vai non preoccuparti copro io il tuo turno” lei mi abbraccia e scappa via ringraziandomi più del dovuto. Ora ho il doppio dei tavoli ma la meta sono vuoti quindi in effetti posso farcela ad arrivare a fine serata e forse anche con una bella mancia! Il tintinnio della porta che si apre mi distoglie dai miei pensieri, un gruppo di ragazzi circa 4-5  si siedono ad uno dei miei tavoli, o meglio di Lauren, e quando mi soffermo sui loro volti rimango totalmente sotto shock, conosco fin troppo bene quei visi.

 

 

ANGOLO DELLE SCRITRICI 

allora questo è il primo capitolo che so essere abbastanza inconcludente, ma sono tutte infromazioni che dovevo dare!! Nello scorso capitolo eravamo cosi prese dall'euforia da dimenticarci del tutto di presentarci :D quindi lo faremo adesso!
Siamo due ragazze entrambe di napoli abbiamo 16 e 17 anni frequentiamo e il liceo classico. Penso che possa bastare!
Come ovvio spero che vi piaccia e che non vi faccia schifo! ahah vogliamo anche ringraziare tutte le persone che hanno recensito il nostro prologo dandoci un sacco di consigli che hanno a mio parere migliorato l opera! spero che questo capitolo non vi abbia deluso :D ci vediamo presto per il secondo in cui come promesso la storia prendera una forma piu decisa!

un bacio a tutti Team
RED :)  
  
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