Un
cupido un po’ speciale 2
Capitolo
13
(Derek)
Sono le sette del mattino… Adrian dorme come un
ghiro… forse quel bicchiere che ho bevuto ieri sera non gli ha fatto troppo
bene… mi sa che stamattina farò molta più fatica a svegliarlo… anche se… se lo lasciassi
dormire eviterei un bel po’ di spiegazioni… come ad esempio perché, di sicuro,
oggi Elisabeth si comporterà in modo strano con lui… no! Non posso continuare
così, a non prendermi le mie responsabilità. Accipicchia sono un angelo
custode!
Questa volta, però, ho intenzione di provare un
nuovo modo per farlo svegliare. Non mi va di continuare in eterno a fare la
voce di Elisabeth come sveglia. Mi avvicino a lui furtivamente, potrei farlo
anche con la grazia di un elefante dato che nemmeno le cannonate lo
sveglierebbero, ma meglio essere prudenti. Sono ai piedi del letto quando… gli
salto addosso e mi impossesso del corpo.
A quanto pare posso farlo muovere a mio piacere
anche se lui dorme, interessante. Mi avvio verso il bagno, entro nella doccia e
apro l’acqua fredda. Esco appena in tempo per godermi la scena. Mi raccomando
ragazzi, non fatelo a casa, non è una cosa molto carina.
-Ahhhh!!!- lo vedo schizzare fuori dal box e… dire
cose che non è bene ripetere. –Ma sei impazzito!? Potevo rimanerci secco! –
-Come sei melodrammatico! E poi che fine ha fatto
l’Adrian di ieri sera? –
Mi guarda storto – Ha un gran mal di testa… tu ne
sai qualcosa? -
Guardo il soffitto indifferente. – Può essere che
ieri sera tu abbia bevuto qualcosina… -
-Bevuto!? Ma io sono astemio! – dice, gesticolando.
-Nella vita si deve provare un po’ di tutto ragazzo
mio…. E poi, prima che iniziassi il mio lavoro, non mi hai dato molte
indicazioni su cosa fare o non. – scusa pessima, lo so. Datemi un momento per
scaldarmi, è prima mattina!
- Potevi evitare di intossicarmi! E poi ti ricordo
che non sei ancora del tutto perdonato. – Sì, e se sapessi che ieri sera mi ha
baciato… credo che potrei essere il primo angelo ucciso dal suo protetto.
–Allora, che è successo? Le hai parlato? –
-Sì… abbiamo parlato un po’ dei vecchi tempi, ha
bevuto un po’ troppo e… mi ha baciato…- dico quest’ultima parte velocemente
nella vana speranza che lui non la capisca.
-Lei cosa? – ed ecco la mia speranza stramazzare al
suolo stecchita. –Vi siete baciati?!- si mette le mani nei capelli –Non ci
posso credere! Vengo scartato per un fantasma! –
-Tecnicamente io sarei un angelo… vedi i fantasmi
rimangono sulla Terra per vendetta, io invece…- mi fulmina con lo sguardo e
capisco che questo non è il momento per una lezione su angeli e fantasmi.
Glielo spiegherò un’altra volta… -e poi, tecnicamente parlando, lei ha baciato
te, non me. Quindi congratulazioni! Il vostro primo bacio! - dico, lanciando
dei coriandoli.
-E io nemmeno me lo ricordo…-
-Puff… sapessi quante ne ho baciate io e nemmeno so
se erano davvero delle donne…- fa come per parlare – Non voglio approfondire il
discorso! –
-Ok…- poi si blocca –Quindi ora tutto cambierà tra
noi?! Cioè tra Elisabeth e me? Di sicuro sarà imbarazzante incontrarci in ufficio!
–
-Ammesso, e non concesso, che lei lo ricordi…-
-Che vuoi dire? –
-Be’… ha bevuto un po’ anche lei, e non è famosa per
reggere… si può dire che era ubriaca…-
-Hai approfittato di una povera donna che non era in
grado di comprendere ciò che faceva?! –
Alzo i palmi delle mani –Questo mai! E poi,
tecnicamente, è stata lei ad approfittarsi di un povero ragazzo indifeso. –
Scuote la testa. –Poi credo tu abbia buone possibilità con lei, sai? – si
illumina in un momento.
-Che intendi? –
-Che le piaci e che… - posso davvero essere così
meschino e dirgli che uno dei motivi per cui è attratta da lui è che gli
ricorda me?
-E che…. Cosa? Avanti, sputa il rospo! –
Ok, se proprio insisti. –E che le ricordi un po’
me…. In senso buono si intende. –
Si lascia cadere sul pavimento. –Le ricordo te? E
per cosa, sentiamo? –
-Be’… se inizi, e impari, a bere in un certo modo e
ad assumere una certa espressione quando compili delle pratiche… e continuerai
a farle ricordare il sottoscritto. – Se… in fondo deve solo cambiare quasi
radicalmente il suo modo di fare! Cosa da niente.
-Hai detto poco… ma come faccio? –
-Inizierei preparandomi per andare in ufficio… i
ritardi a lavoro non sono un buon modo per far colpo su di lei…-
Guarda l’ora e schizza a prepararsi. E sì… oggi sarà
una lunga giornata…
(Adrian)
Non so per quale miracolo, ma non sono arrivato
tardi. Stamattina ho un po’ di lavoro da sbrigare, e Derek ha promesso di
insegnarmi tutto ciò che sa. Almeno farà qualcosa di utile…
-Ehi, come ti permetti! Io sono utilissimo in
qualunque situazione! –
“Certo… ma non nel dare informazioni sul tuo passato
che possono influire il mio futuro!”
-Uff… ancora questa storia! Ti ho detto che mi
dispiace, avrei dovuto dirti di me e Elisabeth, ma non ne ho avuto prima il
tempo e poi il coraggio. Sono pur sempre un uomo con tutti i difetti del caso! –
“Ok… ma tu vedi di non giocarmi scherzi come questo.
Hai altre cose di cui vuoi svuotarti la coscienza?”
-A parte gli innumerevoli dispetti che facevo ai
miei compagni a scuola… no, direi nulla che possa includerti. –
Alzo lo sguardo e vedo Elisabeth avvicinarsi a me. È
senza alcun dubbio la creatura più bella e sensuale che abbia mai camminato
sulla Terra…
-Meno sdolcinerie! – mi rimbecca subito Derek. Addirittura…
non posso nemmeno più pensarle? –No finché sei in mia presenza. Ho già il mio
bel daffare con te senza dover pensare a curarmi il diabete! – è davvero
lunatico! –Sì, sono lunatico! –
-Collins…- sento la voce di Elisabeth e subito mi
volto verso di lei. Il suo sguardo è diverso dal solito… non so come, sembra
più… imbarazzato? –Volevo ringraziarti per il tuo aiuto di ieri sera. Non tutti
si sarebbero precipitati con così poco preavviso per un lavoro extra… -
-M…ma figurati…- dico imbarazzato –E’ stato un vero
piacere poterti aiutare. Spero di non aver combinato un disastro…-
-Al contrario, era tutto perfetto. Sai, mi hai
davvero stupita, non credevo avessi così tanta esperienza. –
Guardo Derek, che alza le spalle –Visto che quando
voglio so fare il mio lavoro? –
Sono sempre più nervoso… ora che mi invento? –Be’,
sai… ehm… mi sono solo impegnato un po’ più del solito…- non riesco a
trattenere una risata nervosa. Il mio sguardo, involontariamente, cade su
Derek. Continua a fissare Elisabeth. Posso solo immaginare quanto soffra per questa
situazione… di sicuro per lui non è facile…
-Non lo è per niente amico…- poi mi si avvicina e fa
come per darmi un colpo sulla spalla. –Invitala a cena per festeggiare la buona
riuscita del lavoro! –
-Ehm… mi chiedevo… se non hai altri impegni… se
magari tu e io… sai noi potremmo…-Lei mi guarda confusa, certo anch’io lo sarei
se qualcuno mi parlasse come sto facendo io.
-Prendi un bel respiro e calmati. – mi dice Derek. Lo
faccio immediatamente e incredibilmente mi sento più tranquillo.
-Ti… ti andrebbe ne cenare insieme? Per festeggiare….
–
-Certo! – accetta immediatamente, lasciandomi un po’
spiazzato.
-P…perfetto… facciamo stasera? Diciamo passo da te
per le sette? – Mi sento un ragazzino alla prima cotta!
-Ed è quello che sembri…- commenta Derek. Delle
volte potrebbe fare a meno di certe battute! –Non sei il primo a dirmelo. –
-Perfetto. Allora a stasera. – detto questo si
allontana e torna nel suo ufficio. Non ci credo… un appuntamento con Elisabeth
Lewis!