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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    05/06/2008    1 recensioni
“Bill, mi senti?! Tutto a posto laggiù?”. Una voce di ragazzo tentava disperatamente di sovrastare il fragore del vento gelido della tempesta, scrutando febbrilmente nella voragine sotto di lui; una voce, seppur fievole, al confronto col vento, giunse alle sue orecchie: “Sono qui, non preoccuparti, sto abbastanza bene… Ma sento le gambe intorpidite.”, “Ok, ricevuto! Cerchiamo di uscire fuori da questo pasticcio!”." BUONASERA! Seconda storia della sezione Cantanti, questa volta tutta nuova! Vi presento la prima storia dove i protagonisti saranno solo i frontman dei due gruppi rivelazione dell’anno: I 30STM e i TH, nel dettaglio JARED LETO e BILL KAULITZ! Volevo dedicarla a due persone in particolare. Alla mia amica Ally, Ikki-sama, che mi ha fatto da consulente, e a kaulitz92 (spero di averlo scritto esatto), per avermi regalato emozioni con le sue fic!! Scusa, non ci conosciamo, ma volevo ringraziarti come si deve! ALLA PROSSIMA E SPERO DI NON AVER FATTO CASINO!! SHUN
Genere: Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 30 Seconds to Mars, Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prove

FREUNDSCHAFT

CAPITOLO 3

THE WAY OF MEMORIES

La notte passò in fretta e l’alba colse Tom, addormentato sulla spalla di Shannon, entrambi seduti sulle poltroncine del salottino comune.

Il 18enne aveva pianto tutta la notte.

Era stato complicato calmarlo.

Ma soprattutto consolarlo.

Per fortuna, dopo aver pianto tutte le sue lacrime, si era addormentato.

Aveva bisogno di riposare.

Silenzioso, Shannon s’alzò dalla poltrona, cercando di non svegliarlo e si diresse a passo sostenuto verso le camere. Bussò alla porta di quella dei tre ragazzi tedeschi.

Tempo qualche minuto e udì dei passi strascicati, sentì il chiavistello scattare e comparve l’espressione assonnata di Gustav, gli occhi gonfi.

“Ah, sei tu Shan. Credevo fosse Tom.. L’hai visto? Non è rientrato stanotte.” affermò lui, si vedeva chiaramente che aveva passato una notte pessima anche lui, “Era con me… Senti, vieni ad aiutarmi a portarlo in camera? S’è addormentato sulla poltrona in sala comune e non so come fare a riportarlo qui senza svegliarlo.” spiegò a bassa voce il più grande.

Subito, il batterista si svegliò del tutto: “Si, eccomi”, disse, e lo seguì, socchiudendo la porta alle sue spalle, dove ancora Georg dormiva della grossa.

Arrivarono nella saletta e trovarono il ragazzo raggomitolato sulla poltrona, i capelli scompigliati e spettinati, la maglia tutta sformata che cadeva come un vestito sul petto e sulle gambe.

Con delicatezza, Gustav lo prese in braccio e lo riportò in camera: “Grazie Shan.” Disse solo, prima di rientrare, “Nulla, ci vediamo tra un po’ di sotto.”, lo salutò veloce, prima di rientrare nella sua stanza, dove Tomo e Tim dormivano della grossa.

Ormai la seconda settimana aveva avuto inizio.

E il cuore del moro californiano era sempre più pesante.

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Intanto….

“Ben, forza!!! Vieni ad aiutarmi! Tutto deve essere perfetto per stasera!”.

La testolina mora di Thom sbucò da dietro il fienile, rivolta all’amico, che stava riempiendo d’acqua alcuni secchi alla pompa; il più grande sospirò e s’asciugò la fronte, “Uff, si, arrivo subito!”.

Era una bella giornata di sole, l’alba era già sorta da un pezzo oltre le montagne e il villaggio era avvolto dal tiepido calore del sole.

Quella sera ci sarebbe stata una piccola festa per la loro integrazione nella comunità e tutto, per ordine di Andrea, doveva essere organizzato per tempo.

I due ragazzi, perciò, si stavano prodigando a montare le luci.

Dopotutto, era quasi Natale, e gli addobbi erano d’obbligo.

Un grande albero era stato issato nel centro della piazza, e decorato con la collaborazione di tutti, grandi, e soprattutto piccini.

Era una gioia per Ben e Thom vedere quei visini sorridenti, ridere stentatamente mentre mettevano le palline.

Era una gioia per loro aiutarli a decorarlo.

Sentivano una grande serenità nel farlo.

“Forza, dobbiamo mettere il puntale! Allora, chi lo mette? Tu o io?” affermò Thom, poggiando la scala a terra, “Mettilo su te, io reggo la scala. Così, se cadi, ti posso prendere al volo! È sicuramente più facile per me prender te, che tu prender me, no?” sorrise Ben, ravvivandosi la folta chioma color ala di corvo.

Il minore annuì e s’arrampicò sveltamente sino in cima e pose al suo posto la decorazione.

Come adorava decorare l’albero….

“Anche da bambino, assieme a Tomi”, sussurrò lui d’impulso, sorridendo e cercando di tenerla dritta.

All’improvviso, si bloccò.

“Un momento….”

Cosa aveva appena detto?

Tomi….

Tomi…

C’era qualcosa di familiare…

Quel nome….

I suoi ricordi scattarono con la forza di una molla: “Ma sì! Da bambini, io e Tomi adoravamo fare l’albero, e anche da grandi.. Assieme a Georg e Gustav!! Come ho potuto scordarmi dei miei amici? Della mia famiglia?” si chiese, stringendo i pugni

Ecco perché di quel nome così familiare!!!

Perché era il nome di suo fratello!

Il nome del suo gemello.

Improvvisamente, tutto gli fu chiaro.

Gli fu chiara la sua origine, gli fu chiaro chi era.

Gli fu chiaro cosa fosse successo.

“Thomas, scendi, Andrea ci vuole in casa!”, la voce di Benno da sotto lo riscosse dai suoi pensieri.

“Aspetta, scendo subito!” urlò il ragazzo, sistemando meglio la decorazione; finito, fece per scendere, quando la sua attenzione fu attirata dalle montagne, non le aveva mai viste così splendenti del riflesso della neve.

Si era perciò attardato un momento ad ammirare il panorama.

Era fantastico.

Il cielo era azzurro, le montagne mandavano bagliori di luce intensa.

Troppo intensa.

Un improvviso lampo gli ferì gli occhi, e si coprì istintivamente il viso, cercando di indietreggiare, non udendo minimamente le urla disperate dell’amico sotto di lui: “Thomas, non muoverti!!! Non muoverti!!!” continuava a gridare.

Ma era tutto inutile.

Il ragazzo cadde all’indietro e scivolò.

Subito Ben mollò la scala, che cadde al suolo con un tonfo sordo, e prese al volo l’amico, cadendo entrambi per terra.

Rotolarono per un paio di metri nel fango, fino a fermarsi.

“Thom, Thomas! Tutto ok?” si preoccupò subito il moro, rizzandosi in piedi; il minore si mise seduto, e scosse ripetutamente la testa, come per schiarirsi le idee, poi cercò di muoversi.

“Ghh, mi fa male la gamba…” si lamentò il ragazzino, aggrappandosi al braccio del più grande, che lo sorreggeva, “Fa attenzione, potrebbe essersi slogata la caviglia.. Forza, entriamo, Andrea la controllerà meglio. Ce la fai a stare in piedi?” gli chiese, passandosi un suo braccio dietro le spalle e dirigendosi verso casa, “Non tanto… Senti, mettimi giù, devo parlarti di una cosa importante!” affermò deciso.

“Che c’è?” chiese lui, fermandosi a metà strada e fissandolo, “Ho capito chi siamo.” disse lui.

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Un elicottero, nel frattempo, era partito dal paese, dirigendosi verso le montagne.

Il comandante stava parlando con Tom e Shannon nel piazzale prima del decollo: “Oggi è il primo giorno utile per cercarli anche oltre le vette, nelle valli tedesche. Il tempo è splendido, non avremmo problemi. Per qualsiasi cosa, resteremo in contatto via radio.”, spiegò, era un giovane uomo di circa 23-24 anni, dalla parlatina veloce e dal cervello fino, “Grazie…” sospirò a capo chino il più piccolo.

“Vedrete, li troveremo.”.

L’elicottero s’alzò in aria, dirigendosi verso nord, mentre una squadra di supporto a terra, coi cani, avrebbe battuto le piste dei grandi ghiacciai.

FINALMENTE SONO TORNATA!!! Allora, avevo in programma di farla terminare più avanti, ma ciò non è possibile perché vorrei finirla in tempo per il 5 luglio.

Vi chiederete cosa succederà il 5 Luglio di così importante, vero?

Ma è lampante!

LA SOTTOSCRITTA SARà AL SUO PRIMO CONCERTO (si spera non ultimo..) DEI TOKIO HOTEL!!!!!

Perciò, la fic deve finire prima di quella data, così da potermi concentrare maggiormente sul concerto e sulla “caccia”!

Dopo lo sclero mattutino, ringraziamo KAULITZ92 per il suo supporto e la sua amicizia!

Mi dispiace, ma questo è il penultimo capitolo. So che la storia non è delle migliori, ma è la mia prima sui Tokio e devo fare ancora gavetta!

Ma prometto che per il concerto ne posterò una nuova!!!

UN BACIONE!!!

SHUN

   
 
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