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Autore: Merope_Blackbow    21/01/2014    0 recensioni
Una ragazza semplice ma determinata, pronta a offrirsi volontaria per vendicare la morte del fratello. Pronta a uccidere, a sconfiggere, coloro che le hanno portato via il suo eroe.
All'età di soli 13 anni, Chiara conosce tutta la storia della Ghiandaia Imitatrice, colei che ha abolito gli Hunger Games. Sono passati 70 anni dalla vittoria dei ribelli, la capitale è riuscita a riconquistare il comando e ha fatto rinascere gli Hunger Games dalle loro ceneri, come una fenice. Suo fratello è morto alla 15° edizione. Ora Chiara, tributo del Distretto 10 nella 20° edizione dei giochi, vuole vendicare la sua morte e mettere un fermo all'ingiusta carneficina, ripercorrendo le orme di Katniss Everdeen, la Ghiandaia Imitatrice.
Dal testo:
"Mi alzai in silenzio e portai le tre dita centrali della mano sinistra alle labbra, per poi allungarle verso il pubblico. Ecco, l'avevo fatto. Il gesto del distretto 12, quel gesto che, all'inizio, significava ammirazione, rispetto e dire addio ad una persona cara; mentre, durante la rivolta, significava Ribellione."
"[…]…rabbrividii. Non perché mi facesse venire la nausea al solo pensiero di quelle morti, anzi, me ne rallegravo. Erano 6 tributi in meno. Sei possibilità in più di sopravvivere."
Genere: Azione, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Caesar Flickerman, Nuovi Tributi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Toccava a me. Da quest'intervista dipendeva il mio futuro. Grazie all'impressione che si sarebbero fatti di me potevo vivere, oppure morire.

Salgo sul palco e rivolgo a tutti un gran sorriso.

Caesar mi aveva annunciato a tutti come “il secondo tributo del Distretto 10: Chiara Fastus!”.

Mi siedo sulla scomoda poltrona che mi era destinata.

Caesar mi rivolge un sorriso di benvenuto, poi comincia a parlare: -Tutti noi conosciamo tuo fratello Davide, era davvero un bravo ragazzo – il sorriso si affievolisce, ma poco.

Anche il mio sorriso si affievolisce, lasciando quello che sembra il suo fantasma.

-Si, era il mio eroe- rispondo e abbasso lo sguardo.

Caesar mi mette una mano sulla spalla con fare consolatorio. Rialzo la testa e lo guardo. Una scintilla di compassione negli occhi, sostituita così velocemente da uno sguardo pieno di curiosità da lasciarmi un dubbio: magari lo avevo solo immaginato.

-Be' la buona sorte era a tuo favore, non ti avevano estratto. Insomma, hai 13 anni. Avrai avuto a malapena, quante, cinque nomine?-

in quel momento odiai Capitol City come non mi era mai capitato di fare nella mia vita. Tutti lì credevano fosse tutto così facile.

-Trenta. Avevo trenta nomine, la buona sorte non era propriamente a mio favore, però non mi hanno estratto, questo è vero. Ho fatto la mia scelta in neanche 10 secondi. Dovevo farlo, per Davide. Così mi sono offerta come tributo volontario.- ero diventata seria a mano a mano che parlavo, anche se la mia rabbia si percepiva abbastanza da lasciare senza parole l'intervistatore. Feci un gran sorriso e aggiunsi con aria felice e un po' timida: -È strano dirlo, ma sono felice di averlo fatto!-

Caesar fece un gran sorriso, anche se percepivo la sua tensione.

Stava per rivolgermi un'ultima domanda, ma in quel momento sentimmo il suono che annunciava la fine dell'intervista.

Mi alzai in silenzio e portai le tre dita centrali della mano sinistra alle labbra, per poi allungarle verso il pubblico. Ecco, l'avevo fatto. Il gesto del distretto 12. Quel gesto che, all'inizio, significava ammirazione, rispetto e dire addio ad una persona cara; mentre, durante la rivolta, significava Ribellione.

  
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