Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Evanne991    22/01/2014    1 recensioni
Non sempre è tutto bianco o tutto nero. A volte in mezzo ci sono tutti i colori dell'arcobaleno. Una giovane donna e la sua ingenua convinzione che il nero sia solo il colore degli abiti da sera che indossa nelle lussuose feste organizzate da papà. Quel che nero che, appena riconosciuto, decide di strapparsi di dosso. A qualsiasi costo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Oggi non piove più. Il vento ha cessato la sua violenta corsa nell’aria, e fa freddo, tanto freddo. Il paesaggio sembra essere stato devastato da fiamme, prima, da un incendio, e poi da un terribile acquazzone.
Eva è morta. Eva si è uccisa. Il suo corpo è stato ritrovato il mattino dopo. Christian l’aspettava davanti la piccola chiesa, tenendo stretto un ombrello ed un mazzo di orchidee. Non ha visto arrivare la sua Eva, ma Aida ed Elettra. Hanno parlato, urlando sul rumore incessante della pioggia. Hanno aspettato. Poi Elettra ha iniziato a preoccuparsi, ed hanno chiamato i coniugi Sivi, poi la polizia. Poi, dopo ore, la polizia ha chiamato loro.
Si è uccisa, Eva, e nessuno sa il perché.  La bella Mercedes, per un caso fortuito del destino, non ha preso fuoco. Il corpo di Eva era, più o meno, intatto. L’autopsia ha accertato che non fosse sotto l’effetto di stupefacenti, che non avesse ingerito alcolici o psicofarmaci, o medicinali. L’autopsia ha accertato che Eva aspettasse un figlio.
Il prete parla e prova a spigare spiritualmente il senso di un gesto così estremo. Cosa c’è da spiegare? Nessuno sa, nessuno può dire, nessuno saprebbe mai soffrire come lui, in quel momento. La bara scura viene lentamente accompagnata in fondo alla terra scavata.
C’è tanta gente, che resta un passo indietro. Silenzio. Solo silenzio. Solo le preghiere del prete.

Nonna Dalila piange in silenzio, supplica affinché possa morire anche lei, stanotte, ché mai più avrà gioia di vivere, mai più vedrà la sua Eva. Pierre, arrivato questa mattina dalla Sicilia, la sorregge come fece anni prima al funerale di Ugo. Ma il peso di questo dolore è insopportabile ed insormontabile.

Sophia è sotto forti calmanti. Sembra invecchiata di colpo. Un velo di pizzo nero le copre la testa. Le copre le chiazze di pelle, da cui ha strappato i capelli biondi alla notizia della morte della sua bambina. Gli occhi vitrei, spenti, immobili.

Riccardo ha il volto rigato di lacrime. Deturpato dalle lacrime. Le mani distrutte dai pugni tirati alle mura dell’ospedale. Lo stomaco stretto nel dolore. La vita distrutta. Non ha più senso.

Aida si dondola. Guarda il cielo. Trema e piange, in modo più rumoroso degli altri. I sensi di colpa le violentano i pensieri: non l’ha più vista, Eva, non la vedrà più. Non le ha detto quanto bene le volesse. Eva è morta ed Aida era lontana da lei.

Christian tiene la testa china. Gli occhi chiusi. Straripanti di dolore. Eva era incinta. Aspettava un figlio suo. Eva non c’è più. C’è sempre stata ed ora non c’è più. Ha paura di sapere perché si è ammazzata. Ma come poteva saperlo, come poteva, Eva? È colpa mia, si dice, avrei dovuto proteggerla.
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue. 
 
Sussurra tra le lacrime.
Un urlo squarcia la commozione.

-L’HAI AMMAZZATA TU! SEI STATO TU! HAI AMMAZZATO ANCHE STEFANO! È COLPA TUA!

Elettra, come in preda ad una crisi isterica, accasciata a terra, urla, grida, strilla, afferra la terra bagnata con le mani e la strige, solo dopo aver sentito i sussurri di Christian. Qualcuno cerca di calmarla, lei si dimena, continua ad urlare ed a piangere.

-NON C’È, NON C’È, NON HA PIÙ SENSO, L’HA AMMAZZATA LUI, LUI LO SA, LUI SA TUTTO!

Christian si sente investito dalle parole. Ed è vero. Lui sa tutto, sa di Stefano. Immagina che Eva abbia scoperto tutto. È Colpa sua, e lo sa.
Intanto la bara viene coperta dalla terra. Il prete non parla più, i singhiozzi disperati di Elettra coprono la funzione.

Un uomo si avvicina a Riccardo, e lui stanco di ringraziare per condoglianze che non vuole, lo guarda appena.
-Dottor Riccardo Sivi. Sono il Commissario Pugliese, la dichiaro in arresto per l’omicidio di Stefano Greco.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Evanne991