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Autore: ellafitzgerald    23/01/2014    1 recensioni
La storia parte da due anni dopo la 5X11 e non tiene conto delle puntate successive che non avevo ancora visto, quando ho iniziato a scrivere. Parla di due vampiri che si trovano per compiere quel viaggio che vogliamo fare tutti, quello che ci porta dove abbiamo sempre voluto essere. Spero vi piaccia!

Era vero, Caroline doveva andarsene, quel paesino ormai le stava stretto, come mai prima d’ora. Ma non aveva mai avuto il coraggio di lasciare tutto e fuggire, magari non per sempre ma solo per un po’. E Damon ora non poteva impedirglielo, non glielo avrebbe permesso.... "Allora vieni, sì o no?" rispose il vampiro centenario... Caroline non se lo fece ripetere due volte, caricò le sue cose in macchina e salì. E quella strana coppia partì verso una meta ancora sconosciuta.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Jeremy Gilbert, Originari, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Caroline si svegliò di soprassalto, aprì gli occhi e fu accecata dal sole che entrava dal finestrino. Era crollata poco dopo essere salita in macchina: la notte precedente non aveva dormito, era andata a letto con mille pensieri che le affollavano la mente, dopo aver origliato la conversazione tra Stefan e Damon quella sera; alla mattina era ancora nella stessa posizione in cui si era sistemata, aveva gli occhi aperti e fissava il soffitto, ma la decisione era presa: sarebbe partita.
E così aveva fatto.
“Ben svegliata, principessa. Dormito bene?” le disse Damon con il suo solito sarcasmo.
Non aveva voglia di replicare con una battuta, aveva troppo male al collo data la scomodità di dormire in un’automobile. “Possiamo fermarci in una stazione di servizio? Ho bisogno di sgranchirmi!”
“Non so, la nostra meta è quasi vicina… però ho fame e devo fare la colazione” rispose il vampiro. Dopo neanche cinque minuti videro un bar lungo la strada e parcheggiarono. Senza rivolgersi una parola, scesero dalla macchina e si divisero: Damon entrò nell’edificio in fretta, mentre Caroline prese dalla borsa-frigo una sacca di sangue e si inoltrò nel boschetto lì vicino, lontano da sguardi indiscreti.
Era strano, si sentiva riposata nonostante tutto… era la prima volta da mesi che non provava un forte senso di angoscia, un nodo che le attanagliava la gola. Iniziò a bere e dissetarsi; chissà cosa stavano facendo i suoi amici in quel momento… magari si erano già accorti della sua assenza; si chiese se avrebbero collegato che poteva essere partita con Damon. Estrasse il cellulare dalla tasca e cercò il numero di Stefan, voleva chiamarlo, sentire la voce del suo migliore amico e spiegargli la sua scelta. Ma non lo fece: aveva già spiegato tutto a sua madre, le aveva detto ciò che provava da tempo a quella parte e lei era stata comprensiva. Insieme avevano deciso che sarebbe stata Liz a comunicare a tutti della sua partenza, per la vampira sarebbe stato troppo doloroso.
Terminata la sacca, decise di entrare nel bar per rinfrescarsi, ma mentre si avvicinava, notò che il suo compagno, sbucato dal retro dell’edificio, le stava venendo incontro.
“La pausa è terminata, Barbie… è ora di ripartire. Sali in macchina” disse Damon.
Lei obbedì senza replicare, lui fece lo stesso e le porse poi un bicchierone enorme di caffè che lei accettò subito: “Pensavo ne volessi un po’… la cameriera è stata molto gentile e si è offerta di darci la colazione gratis” disse il vampiro
Caroline lo ringraziò e poi fece un rapido gesto, indicandogli il labbro a destra dove aveva ancora una gocciolina di sangue che gocciolava: evidentemente, avevano una concezione diversa di colazione, loro due.
Ripartirono e Caroline si rese conto di non sapere ancora dove si stavano dirigendo; glielo chiese subito, curiosa come non mai: “Prima hai detto che la nostra meta è vicina… posso sapere dove siamo diretti?”
Damon la guardò, inarcando un sopracciglio con aria beffarda: “Miami! Florida! Spiaggia, sole, mare, belle ragazze con cui intrattenersi… niente di meglio per dimenticare quello sperduto paesino della Virginia, se non andare nel luogo più diverso che ci sia!”
Caroline sorrise: “Addio tristi case tutte uguali, boschi inquietanti e concittadini invadenti e moralisti!”
Damon sorrise di rimando: forse c’era qualcosa su cui erano d’accordo. “Manca poco, penso un’ora di viaggio e poi… potremo salutarci per sempre!”
La vampira rimase un po’ ferita da quelle parole, ma non era stupita: sapeva che lui era un tipo solitario, cocciuto e decisamente chiuso; erano pochi quelli che avevano abbattuto il suo muro di diffidenza entrandogli nel cuore. Le vennero subito in mente le parole che le aveva detto Elena una sera in cui si erano ubriacate, circa un anno e mezzo prima:
“Sai, Care, Damon non è una persona così complicata come tutti pensano: agisce sempre nello stesso modo, con un unico scopo… tenere al sicuro le persone a cui tiene… avanti, pensaci! Lui è venuto qui per salvare Katherine, la donna che amava da più di cent’anni; è rimasto per stare vicino al fratello e a… me… si è innamorato e io l’ho amato tanto, ma ora mi ha lasciata… all’inizio non capivo perché, ma ora mi è chiaro: il passato ritorna sempre e condiziona il futuro; il suo era un fardello troppo grande e non poteva né voleva farlo pesare a me”
All’inizio non era riuscita a comprenderle appieno, ma ora le era chiaro: Damon, dietro quella corazza di disinteresse e pessimismo perenne, era sempre pronto a fare la cosa giusta, anche se ciò era un dolore per lui. Insomma non era poi così male come persona, bisognava solo capirlo.
Nel frattempo, anche il vampiro era assorto nei suoi pensieri; non riusciva a smettere di chiedersi il perché aveva accettato di portarsi dietro quella zavorra bionda… lui era sempre stato libero, indipendente e non voleva ostacoli sulla sua strada. Però aveva accettato di prenderla con sé, di aiutarla e non riusciva a scoprire cosa gli era passato per la mente in quel momento… non era neanche ubriaco!
“Hai notizie per caso di Klaus?”
Quella domanda lo risvegliò dai suoi pensieri.
“Niente di niente… come mai mi chiedi di quel bastardo?”
La vampira stava per rispondere, quando si accorse di non avere una risposta: non sapeva come mai aveva chiesto del’ibrido, le era uscita dalla bocca ancora prima che le sue inibizioni la frenassero. Era da tanto che non pensava all’originale o almeno che non si soffermasse troppo sul pensiero di lui; stava pensando a Damon, al suo modo di comportarsi, al suo istinto di protezione e non poteva non trovare una certa analogia tra i due. Decise di evitare di esporre questo pensiero e optò per una risposta più neutra: “Non so, pensavo che… poteva essere in giro da queste parti…” Ma anche lei non riteneva quella risposta plausibile o perlomeno sensata, era una pessima bugiarda. Cambiò argomento allora: “Penso che sia stata un’ottima scelta la Florida! I paesaggi sono mozzafiato da quello che posso ammirare”
Damon non sapeva cosa fare: avrebbe voluto stuzzicarla un po’ su quell’argomento spinoso e così imbarazzante per lei, ma preferì tacere. Calò il silenzio tra i due vampiri.
  
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