Anime & Manga > Sekai-Ichi Hatsukoi
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Autore: vivienne_90    23/01/2014    2 recensioni
«Ma che— dove diavolo sono?».
Ritsu per l'ennesima volta si addormenta in treno e si risveglia in una lussuosa suite di un albergo...
Come ci è finito lì? Come ha fatto a non accorgersi di niente? Sopratutto, chi ce l'ha portato?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Masamune Takano, Nuovo personaggio, Ritsu Onodera, Un po' tutti | Coppie: Takano/Onodera
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Disclaimer: Sekai-ichi Hatsukoi è un'opera di Shungiku Nakamura, io non traggo alcun profitto da questa storia.

Buona sera a tutti! Questa è la prima storia che scrivo su Sekai-ichi Hatsukoi, spero che vi piaccia e che vi faccia appassionare buona lettura da Vivienne ^^
 
 


CRISTALLO
 


«“La felicità?”
disse il bell'uccello
e rise con il suo becco dorato,
La felicità, amico, è ovunque,
sui monti e nelle valli,
nei fiori e nei cristalli”»

 
   Herman Hesse


«Ma che— dove diavolo sono?».
 
Un uomo ancora addormentato si guardava intorno spaesato, quella decisamente non era
casa sua. Stropicciò forte gli occhi ma quando li riaprì vide esattamente le stesse cose di
prima: una stanza bianca e argento con un mega televisore a schermo piatto, una scrivania
con tanti ninnoli di vetro e il suo sedere era poggiato su un letto dove potevano dormirci
comodamente cinque persone.
Come ci sono arrivato qui? Ritsu forza, prova a ricordarti qualcosa!”, ancora sotto shock
scese dal letto per cinque persone e scoprì che aveva gli stessi vestiti del giorno prima,
calzini compresi, inoltre puzzava.
«Ma che ore sono? Devo andare a lavoro, devo lavarmi, cambiarmi... devo—accidenti!
Oggi ho quella riunione con mio padre alla Compagnia!», freneticamente iniziò a
controllare tutte le tasche dei pantaloni e della felpa, buttò all'aria le lenzuola e il copriletto,
controllò i comodini e i cassetti con il rischio di scardinarli, tirò fuori i documenti e gli
effetti personali dalle borse che portava sempre dietro per colpa del lavoro, “Non c'è... il mio
cellulare
, dov'è il mio cellulare!”.
Con i nervi a fior di pelle si lasciò cadere per terra, che cosa stava succedendo? Come era
finito lì ed esattamente dov'era ‘lì’? 
«Ritsu calmati adesso, ritrova la calma.», sbuffando rumorosamente si alzò e si avvicinò alla
scrivania argentata piena di ninnoli e lì in bella vista c'era il suo cellulare e sotto uno dei tanti ninnoli un biglietto,
 
L'ho portata qui ieri notte dopo che si era addormentato sul treno, ho provato
a svegliarla ma non c'è stato verso e in più sembrava molto debilitato
.
In questo momento si trova al Crystal Hotel, nel quartiere di Ginza, ho già
dato disposizione al direttore di contattarmi per saldare il conto
, quindi non si
preoccupi e usufruisca delle stanza per riprendersi
.
 
Cordiali saluti.
 
«Perfetto, sono nel quartiere più caro di tutta la città e in un albergo che non potrei mai
pagare con i soldi che ho.», distrattamente accese il cellulare, il display segnava le 20:00 e
c'erano venti chiamate perse da parte di Takano e almeno trenta da parte di suo padre,
per non parlare dei messaggi di entrambi che minacciavano di porre fine alla sua vita in svariati modi
e Ritsu, doveva ammetterlo, erano anche originali, lui non avrebbe mai avuto tutta quella fantasia.
Guardò nuovamente l'ora, aveva perso la riunione con il padre, ma se si fosse precipitato
fuori dalla porta in quell'esatto momento, poteva farcela a fare qualche ora di lavoro alla Marukawa,
era sicuro che fossero ancora tutti là a lavorare sodo, fino all'autodistruzione,
visto che era la fine del ‘ciclo’. C'era solo un problema, andare alla Marukawa significava
vedere il suo Capo a cui aveva finalmente detto ‘ti amo’ e anche se nella loro vita privata
era estremamente accondiscendente nei suoi confronti, sul lavoro faceva paura e sapeva
benissimo che avrebbe sicuramente messo in atto uno dei tanti modi per ucciderlo che aveva
scritto dettagliatamente in uno dei tanti messaggi che gli aveva mandato e se Takano non era
una scusa sufficiente per non andare a lavoro, anche se aveva dormito per un giorno intero,
Ritsu ancora non si sentiva bene.
Andò in bagno e iniziò a riempire la vasca di acqua calda, per ingannare l'attesa prese dei
salatini e si versò un bicchiere di vino bianco preso dal frigobar, “Visto che per saldare il
conto mi dovrò vendere anche le mutande e dovrò vivere sotto un ponte
, almeno mi faccio
un bagno come si deve e me la godo per una volta
.”.
Il ‘bip’ della vasca moderna gli fece capire che il suo bagno era pronto, buttò la busta vuota
dei salatini nel cestino, si spogliò e con il bicchiere in mano s'immerse nell'acqua bollente.
«Ah, che bello... quanti giorni sono che non mi faccio un bagno così rilassante? Ora che ci
penso è da tanto che faccio non un bagno all'occidentale.», con le mani prese un po' d'acqua
e se la buttò sul viso, per poi abbassarsi quanto bastava per bagnare i capelli.
Si passò su tutto il corpo il bagnoschiuma, lavò i capelli con shampoo e balsamo, aprì
l'acqua e con il doccino tolse via tutto il sapone, era pronto a rilassarsi quando notò una
maschera per capelli, senza indugiare più di tanto, ne prese un po' e iniziò a massaggiarsi la testa.
«Questa sì che è vita!», con un'espressione vergognosamente rilassata prese il bicchiere
e bevve un sorso di vino, “Il Crystal Hotel eh... ne avevo già sentito parlare, è stato costruito
di recente ed è famoso perché tutto è di cristallo
, infatti anche questo bicchiere è troppo
leggero per essere vetro e probabilmente anche tutti quei ninnoli sulla scrivania saranno di
cristallo
... ma io come ci sono finito qui?”, chiuse gli occhi piacevolmente e continuò
a sorseggiare il vino freddo, mentre il vapore gli appannava la mente.
Aveva finalmente deciso di dar retta a suo padre e di ereditare la ‘Onodera Publishing’, ma
testardo come era aveva anche voluto continuare a lavorare alla ‘Marukawa Shoten’ per
migliorare ancora, “Ricordo che quella sera ero andato a casa con l'ultimo treno senza
Takano-san perché aveva una riunione e non c'era nessun altro a parte me e un'altra
persona
, non ricordo nemmeno se fosse un uomo o una don
MALEDIZIONE! Devo aver
fatto proprio una gran bella figura
...”, finì l'ultimo goccio di vino e decise di non pensarci più,
era il momento di ritornare alla realtà e di decidere sotto quale ponte volesse vivere.
Uscì dalla vasca e infilò il morbido accappatoio, con un asciugamano altrettanto morbido si
frizionò i capelli e si vestì, rimise tutti i documenti e gli effetti personali nelle borse
e prima di uscire ridiede uno sguardo a quel biglietto, nemmeno dalla scrittura riusciva a capire se
fosse un uomo o una donna, «Che sia un alieno?», rise alla sua stessa affermazione, prese il
biglietto e lo mise nel portafoglio anche se non sapeva perché l'avesse fatto, voleva farlo
e lo fece, aprì la porta della stanza e la richiuse alle sue spalle.
 
Ritsu scoprì presto che non era solo la sua stanza ad essere estremamente bella, anche la hall
non era da meno, un grande lampadario in cristallo illuminava la sala e lui, da circa trenta minuti,
stava discutendo con una delle tante belle ragazze addette alla reception.
«Se non posso pagare, almeno mi faccia sapere il nome della persona che mi ha portato qui,
vorrei ringraziarla come si deve.».
«Senta, come le ho già detto, non possiamo rivelare dei dati personali e anche se fosse
possibile è stato il signore che l'ha portata qui a dirci di non dire chi fosse, inoltre è
un nostro ospite abituale, quindi davvero, mi creda, non posso davvero dirle chi sia.».
«Possibile che non ci sia niente che possa fare?».
«No mi dispiace, ora vada a casa e torni presto a farci visita.».
«Ma—».
«È stato un piacere averla come ospite.».
«Lo sa? Lei è veramente antipatica.».
La ragazza carina sorrise e s'inchinò. Ritsu Onodera sorrise a sua volta e capì di essere stato
gentilmente cacciato via dall'albergo.
Senza dire una parola in più uscì dall'imponente costruzione e cercò di ignorare quel brivido
che gli aveva percorso la spina dorsale, voleva solo tornarsene a casa.


Angolino dell' autrice, si fa per dire u.u

Ecco il primo capitolo di questa storia che la mia testolina ha partorito,
ho preferito scriverla così perché secondo me è più ordinata xD
Spero che vi abbia incuriosito ^^ Inutile dire che accetto tutte le critiche 
quindi non abbiate paura di recensire, mi fa solo che piacere.
Beh da Vivienne è tutto, al prossimo capitolo se vi va.

Ja ne ^_^
  
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