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Autore: DR EGGMAN    24/01/2014    2 recensioni
Salve raga, questa è la primissima storia sulle Winx quindi vi chiedo di essere clementi con me ok? behe grazie.
qualcosa di inaspettato è successo a Bloom, e ora dovrà combattere per sopravvivere, troverà amici e nemici imprevedibili e molto altro tutto questo su "The New World" (scusate ma non so fare bene le intro XD)
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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salve di nuovo. Devo ammettere che sono impressionato che mi ascoltiate. NESSUNO ascolta un cattivo. comuqnue quando mi svegliai non pensai che avrei incontrato lei... e in quelle condizioni poi! ma è bello averla rivista...


Buio... Galbator non riusciva a tenere il conto del tempo che è rimasto così. poco a poco Galbator cominciò a svegliarsi e ad aprire gli occhi, quando li riaprì compleatamente notò di essere legato a qualcosa con delle cinghie riuscendo ad immobilizarlo, l'unica cosa che vedeva era un soffitto girgio e sporco, in parte fatto di roccie. 

Lo stregone provò a liberarsi ma senza successo e capii che non sarebbe uscito da quella piccolla prigione senza aiuto. non li rimase altra scelta che aspettare.
dieci interminabili minuti passarono in quella specie di prigione che lo legava, ad un tratto senti uno rumore metallicco vicino a lui, era una porta da cui passarono tre individui, due maschi e una ragazza, purtroppo per colpa del buio non si riusciva a capire chi fossero.

" finalmente ti sei svegliato!" disse la ragazza, che, lentamente, si avvicinò allo stregone legato "sei un tipo tosto, devo ammetterlo. nessuno sarebbe sopravissuto a quell'esplosione"  la ragazza aveva la voce indifferente, ma liberò la testa dello stregone permettendogli di vedere, in parte, cio che c'era nella stanza.
purtroppo, per il buio, non si riuscì a vedere chi erano le tre figure, anche se si vedeva chiaramente che i due uomini erano armati e che le armi aveva forme strane. Galbator, oltre a questo, notò che era su una specie di branda legasto con delle catene. vicino a lui delle apparecchiature mediche.

" chi sei?" chiese lo stregone con voce flebile.
"chi sono?! davvero non mi conosci?..." la voce della ragazza sembrav sorpresa ma tornò subito seria e indifferente "...non importa chi sono io. non devi saperlo. piuttosto... chi sei tu?"
lo stregone cercò di ripsondere ma le parole non li uscivano, sentiva la testa debole e le palpebre pesanti, cercò di resistere ma era inutile e cadde in un sonno profondo. 
***********************
"Tesoro? sei sveglio?" lo stregone si sentii scuotere il corpo "ehi poltorne! svegliati!" inseme allo scuotere di prima sentii na piccola risata frizzante. poco a poco Galbator aprii gli ochhi e notò che davanti a lui si stagliava sua moglie.

aveva i capelli rossi, con una ciocca di biondo vicino all'occhio sinistro, gli occhi azurri la pelle candida, una 4^ di seno, ottime curve, un fisico snello e tutto era ricoperto da una maglietta a maniche corte viola scuro e dei Jeans neri, con delle scarpe da ginnastica bianche.

"era ora! senti oggi i bambini sono a scuola, che ne dici se noi due ci... divertiamo?" la ragazza si avvicinò lentamente e gli diede un piccolo bacio sulla guancia destra. "Galbator?" lo stregone si sentii di nuovo scuotere anche se vide che la moglie non lo stava toccando " ehi? sei sveglio?...."
***********************
 Lo stregone si risveglio bruscamente in una stanza buia e rocciosa, la cui unica luce era una lampadina semi-fulminata al centro della stanza. sotto c'erano un tavolo e due sedie di legno. dietro allo stregone si stagliava una porta d'acciaio e con una specie di marchingegno sferico con un'occhio rosso al centro che fissava lo sstregone.
Galbator notò di non avere più i suoi vestiti e le sue cose. quindi era nudo e si vedeva, in parte, com'era fatto.

era alto un metro e novanta, aveva gli occhi color ghiaccio, i capelli erano viola scuro, le sopracciglia fini di colore viola e la pelle pallida.
era muscoloso in ogni parte, segno che era molto allenato. Aveva una enorme cicatrice sul volto nella parte sinistra che partiva dall'occhio fino all bocca.

portava una fede al dito. non aveva magliette così si trovava a torso nudo ma aveva dei pantaloni color grigio come le scarpe da ginnastica che indossava.
lo stregone, non potendo fare niente, si sedette su una delle sedie. dopo pochi minuti la porta si aprì accompagnata da uno stridio metallico. dalla porta entrò una ragazza.

aveva i capelli li arrivavano fino alla vita ed erano lisci e grigi, con una striscia di biondo che arrivava alla fine dei capelli. portava un basco rosso con una stella rossa al centro. gli occhi erano verdi e la sua pelle era candida e pallida. il suo vestito erano dei pantalonicini militari corti, una maglietta rossa con una fondina con pistola nella parte sinistra.

la ragazza squadrò, con sguardo spento, lo stregone e lentamente, seguita dalla sguardo di Galbator, si avvicinò ad una delle sedie e si sedette.
" chi sei?" li chiese la ragazza con voce e sguardo freddo. ma lo stregone non rispose, restò li immobile a fissarla indifferente.
"ti ripeto: chi sei?..." la voce fredda della ragzza sembrava congelare le pareti rocciose "parla e non ti sarà fatto del male" e il suo sguardo faceva paura.
"Galbator" rispose lo stregone con lo stesso tono di voce dell'interrogatrice. per un'attimo calò il silenzio e la ragazza lo guardò fisso negli ochhi, poi ruppe il silenzio con la sua voce fredda.

"cosa sei?" li disse son una punta di sospetto.
"non ti seguo." per un'attimo lo stregone la guardò con fare stranito
"cosa sei?" li ripetè la ragazza con una punta di amarezza.
"non-ti-seguo." li ripetè lo stregone con sguardo di sfida e voce irritante.
"cosa sei?..." sbettè le mani sul tavolo ma la sua voce e lo sguardo rimasero calmi " sei uno stregone o un mago?" l'interrogatrcie sembrava inziare a spazientirsi.
"stregone! e ne vado fiero se posso dirlo." disse galbator con orgoglio e battendo il pugno destro sul suo petto.
"bene..." la ragazza fece un sorriso beffardo e mise una mano dentro la sua maglietta esattamente sul seno destro "ora vedremo se dici il vero."
tirò fuori la mano e su di essa c'era un congengo strano. era una lente completamente nera, l'interrogatrice se lo mise sul suo occhio sinistro e subito messa la lente l'ochhio divenne completamente rosso, senza pupilla.
lo stregone per tutto il tempo aveva uno sguardo un po stranito verso l'interrogatrice.

"che c'è?" chiese curiosa la ragazza, ma allo stregone non uscivano le parole e cercò di far  vedere cos'ha fatto la ragazza con i gesti. la ragazza divenne un pò rossa in viso " non ho le tasche!  ok!?" detto questo la ragazza tornò a fare quello che stava facendo.
senza neanche accorgersene lo stregone ebbe una luce rossa sul tutto il corpo proveniente dall'occhio dell'interrogatrice. finito ciò lo stregone guardò l'interrogatrce, che si era alzata, con fare interrogativo.

"si... sei uno stregone. lo sacanner di rilevamento magico dice che è così" la ragazza gli porse la mano allo stregone, che aveva ancora l'aria interrogativa " perdonami per la scannerizzazione. ma la prudenza non è mai troppa, vero?" Galbator li prese la mano e si alzò mentre lei faceva una risata nervosa.
"non mi sono presentata..." gli fece un sorriso provocante " io sono Clarissa, la tua interrogatrice nonché quella che ha dovuto spogliarti per curare le tue ferite." lo stregone divenne leggermente rosso.
"tranquillo non c'e bisogno di vergognarsi, sono un dottore" oltre al sorriso anche la sua voce divenne provocante " e se posso dirlo: sei ben messo" lo stregone divenne ancora più rosso.
Galbator per un'attimo guardò in basso sui suoi pantaloni e poi di nuovo alla ragazza guardandola in modo ostile
"non mi avrai mica..." le puntò l'indice addosso con fare minaccioso "purtroppo no..." lo schernì Clarissa con voce sensuale "non pensare male. Avrei voluto, ma... porti la fede al dito quindi..." fece spallucce al ragazza.
"grazie..." disse Galbator mentre cercava di nascondere il rossore. " sia per i complimenti che... per l'altra cosa. Ma possiamo smetterla di parlare delle mie parti basse e dirmi dove mi trovo e che ci faccio qui?" lo stregone divenne nuovamente serio e freddo.

" ohhh... che peccato" Clarissa fece la finta imbronciata "beh posso dirti solo che sei dentro una fortezza e che questa è la nostra base. Per il fatto 'che ci fai qui' beh... ti posso dire che cerchiamo ogni giorno reclute come noi, streghe e stregoni, poi li portiamo dal nostro capo. tutto chiaro?" Galbator annuì mentre Clarissa si avvicnò alla porta, mise la mano sulla mangilia e si fermò vedendo che lo stregone non la seguì "Andiamo?"
Galbator annuì di nuovo, e a quel punto uscirono dalla stanza.
Galbator seguì per tutto il tempo Clarissa attraverso i stretti corridoi e le caverne ornate di cavi, lampadine e tecnolgoia bellica strana. ogni tunnel era uguale fatti di cavi e le lampadine ogni tre metri, le stanze invece erano poche ma diverse, una era piena di computer, radio e ogni genere di roba, un'altra era piena di armi strane, non erano umane erano di una tecnologia avanzata e sconosciuta, mentre un'altra era una specie di piazza dove c'era un'ufficiale che faceva propaganda e intorno miliaglia di soldati, l'ultima che aveva visto era una specie di ospedale da campo, c'erano attrezzature mediche quanto erano i feriti.

dopo l'ospedale da campo c'era solo un lungo, stretto, corridoio che sembrava non finire più. dopo degli interminabili minuti lo stretto corridoio finì e davanti a Galbator e Clarissa si staggliava un'enorme porta d'acciaio, aperta. la porta era alta due metri e largha uno e mezzo. vicino alla porta c'era una pulsantiera con un solo pulsante di colore verde, sopra la pulsantiera c'era un piccolo schermo spento. c'era un'altra porta dall'altra parte, tale e ugale all'altra ma senza pulsantiera o schermo, ma c'era un globo nero con l'occhio rosso sul soffitto che si muoveva dapperttutto come se fosse posseduto.

Clarissa si fermo e guardò Galbator con serietà e con voce fredda " non posso entrare con te, devi andare da solo. ma sappi che io sono qui fuori... niente scherzi" detto questo Galbator entrò dentro quella stanza.
entrande rimase un paio di secondi davanti all'altre porta e neanche il tempo di calcolare che la porta dietro lo stregone si chiudde. Galbator rimase in trappola tra quelle due piccole pareti d'acciaio, ma rimase calmo.

qunado la porta si chiudde il globo stava a mezz'aria sopra la testa dello stregone, in poco tempo Galbator si ritrovo dentro una specie di cono rosso che aprtiva dal globo sopra la sua testa e delle linette stava viaggiando su tutto il suo corpo come se fosse il suo stesso sangue. in meno di pochi secondi il globo sembrò terminare la sua scansione e una luce verde iniziò ad avvolgere la sfera nera, quando finì la sferà svanì nel nulla come se fosse diventata invisibile.
la porta davanti a Galbator si aprì accompagnata da un debole stiridio metallico, Galbator entrò dentro la stanza e ntò che non c'era nessuno, solo lui.

la stanza era rocciosa come le altre, ma aveva alcune pareti metalliche, sulle pareti metalliche c'erano delle bandiere rosse con falce e martello uniti di colore giallo, ma c'erano anche delle foto molto vecchie di  un uomo molto barbuto e di un'altro che sembrava un comandante che fumava un sigaro, ma ce n'era una più grande in fondo alla sala, con un'uomo calvo, tranne per i lati, aveva il pizzetto e la statura fiera. sotto la foto più grande c'era ua scrivamia in mogano con una bandiera rossa attacata che penzoalava davanti, sopra c'era un computer olografico ancora acceso, vicino al computer c'era una strana pistola cone delle linee blu al neon che la ornavano e lo stesso valeva per i proiettili che erano alquanto strani. dietro Galbator c'era un'enorme striscione con la scritta 'CCCP'.
lo stregone attese lì per un'intera ora, e alla fine sentì uno stridio metallico dietro di se, si girò e spalancò gli occhi dall'incredulità alla vista delle ragazza che li si presentò davanti.

la ragazza che entrò stava leggendo un foglio e non prestava alcuna attenzione allo stregone che c'era nella stanza.
la strega aveva i capelli tempestosi di colore magenta e aveva del trucco sotto gli occhi del medesimo colore. metà della faccia era ustionata assieme ad alcune aprti dei suoi capelli e aveva delle cicatrici di taglio ai polsi.

indossava: una giacca di pelle a maniche lunghe viola scuro, sotto un giubbettoa ntiproiettile di colore magenta con dei fulmini di colore nero, una collana pendeva dal collo con la lettera 'S' , dei pantaloni militari con una fondina che circondava la vita con dentro una pistola strana di colore viola scuro e con una lettera 'S'  in nero che ornava la pistola e una luce al neon di colore azzurro che tagliava in due la pistola e indossava degli scarponi militari di colore magenta.

" salve compagno" tolse dalla sua vista il foglio e stava guardando coni suoi occhi quelli color ghiaccio dello stregone, ch erano sorpresi dalla vista del comandante.
"Stormy?" disse lo stregone con estrema sopresa
Stormy non rispose, guardò lo stregone con fare sospetto e lentamente la sua mano si avvicinò alla sua pistola. Quando la raggiunse iniziò ad accarezzarla, segno che si stava preparando ad estrarla.
"come mi conosci? so che nessuno ti ha parlato di me" le disse la strega delle tempeste con voce autoritaria.
lo stregone notò subitò il movimento della mano di Stormy e perciò non perse tempo a rispondere.
"dalle mie parti tutti ti conoscono" disse con voce fredda alla Strega delle tempeste.
Stormy lentamente si avvicinò allo stregone con al stessa aria sospetta.
" e... da dove vieni? su quale piante mi conoscono così bene?" lentamente Stormy stava estraendo la sua pistola personale.
lo stregone per tutta rispossta fece un sorriso fiducioso "ovviamente su Zenith mia cara. Oppure non lo sapevi"

la Strega controllò bene lo stregone per trovare qualche traccia che lo tradisse, qualcosa che li avrebbe detto li ha detto una bugial. Niente. La Strega comicniò a rimettere la pistola nella sua fondina e a tendere la mano allo stregone.
"come ti chiami? io sono... beh lo sai" Stormy fece un sorriso amichevole a Galbator e lo stregone li strinse  la mano fidcuciosamente.
"Galbator. Sono uno Stregone... non di Zenith" subitò tolse la sua mano dalla stretta. la Strega delle tempeste era sorpresa dalla risposta dello stregone.
"ma tu hai detto..." prima che potesse finire la frase Stormy venne bloccata da Galbator.
"ho detto che ti conoscono li, ma non ho detto di venire da li" rispose con voce frizzante lo stregone e Stormy lo guardò con acidità
"allora mi vuoi dire qual'è il tuo pianeta?!" disse Stormy con impazienza
"no" disse semplicemente lo stregone. Stormy iniziò a stringere i denti.
"e mi vuoi dire perché 'no'?!" la sua voce era più impaziente.
"perché, anche se lo vorresti, non ci crederesti mai" disse con un sorriso beffardo sulla bocca. La strega sbuffò e si calmò sapendo che non avrebbe avuto altro dallo stregone.

"e va bene..." iniziò la Strega con tono rassicurante "ma sarai un soldato dei nostri, chiaro?" lo guardò negli occhi con estrema serietà. Galbator rimase attonito da quello che gli aveva detto.
"cosa?! perché? non posso scegliere?" iniziò velocemente lo stregone senza neanche a dare il tempo di spiegare a Stormy.
"no, non puoi. Non mi fido di te... non ancora. La fiducia va guadagnata" disse la Strega delle tempeste con tono calmo ma autoritario. Se non lo sapesse il povero Stregone non l'avrebbe riconosciuta ne oggi ne mai.

la Strega li strinse la mano con più forza di prima e lo guardò negli occhi con estrema serietà
"sappi che siamo tutti Strege e Stregoni, come te, uniti contro la luce. Contro coloro che ci vogliono morti" l'aria divenne improvvisamente gelida e lo sguardo della strega divvene perfido ma serio, mentre quello dello stregone era interrogativo

la Strega prese con l'altra mano un macete che era dietro al sua schiena coperto dai suoi capelli. Galbator non era spaventato di ciò, era serio ora. La Strega avvicinò il coltello alle mani unite dei due e inizià a fare un picollo taglio ai polsi di entrambi.
"questo patto di sangue ci vincola come fratello e sorella...come lo è ognuno della nostra gente e di chiunque abbia deciso di ribellarsi!" la sua voce era seria e debole
"come tutti qua sotto, tutti Strege e Stregoni, noi resisteremo contro la luce e riavremo la nostra libertà, i nostri diritti e ci vendicheremo dei Templari, delle fate, dei maghi e di chiunque altro abbia massacrato i nostri genitori, i nsotri figli..." Galbator non sapeva di cosa stava parlando... ma sentiva una brutta sensazione a riguardo. Forse Stormy li nascondeva qualcosa.
Stormy lasciò la mano di Galbator, ormai piena di sangue come la sua "benvenuto negli Orsi Rossi, compagno" 

"grazie" disse semplicemente lo Stregone. Stormy si avvicinò alla scrivamia e premette qualcosa sul computer olografico. subito entrò Clarissa che aveva cone se una piccola scatola di primo soccorso.
"salve, compagno" disse Clarissa con un piccolo sorriso allo stregone, Clarissa inizò a curare subito el ferite dei due personaggi. 
mentre Clarissa stava curando i pazienti nella stanza reganva il silenzio, fu Stormy a rompere il silenzio.
"Galbator..." lo stregone rivolse la sua attenzione alla strega delle tempeste. "so già che hai fatto conoscenza con Clarissa, il nostro medico" Galbator divenne leggermente rosso al pensiero di ciò che c'era prima e del pernsiero che la ragazza lo abbia visto nudo.
"tu sei bravo in medicina?" chiese la Trix delle tempeste
"si... abbastanza da definirmi medico" disse lo stregone con fare spento.
Stormy divenne raggiante e Clarissa non era da meno "bene! allora, tu starai con Calrissa e la aiuterai cone le faccende mediche" Stormy rivolse la sua attenzione al suo medico "sentito? avrai un bel fusto che ti farà compagnia" finì la frase con un'occhiolino al medico.

Galbator e Clarissa divennerò leggermente rossi.
"Già. Peccato che è sposato, ma..." Clarissa si fermò e voltò la sua attenzione verso lo stregone.
Clarissa aveva la voce gli occhi e il corpo in modo sensuale
" so che sei sposato ma... ci divertiremo un mondo noi due" terminò la frase con un occhiolino e con una frizzante risata.
i succesivi intemrinabili minuti furono pieni di risate, scherzi, battute normali e di battute a doppi sensi a sfondo erotico da parte delle due streghe, tra le risate Stormy fece uscire Clarissa e Galbator dalla stanza lasciandola a ridere come una pazza.

Clarissa accompagnò Galbator a una specie di ospedale da campo:
l'ospedale era pieno di barelle da ospedale moderno e di apparecchaiture molto strane che Galbator non aveva mai visto, sapeva come erano fatte le apparecchiature mediche ma queste non le comprendeva e la lingua in cui ernao scritte erano indecifrabili, sembravano geroglifici alieni. La stanza era piena di feriti di guerra e i lamenti non mancavano.

Galbator seguì Clarissa verso una stanza blindata con il logo della corce rossa dappertutto, la stanza era piena zeppa di medicinali e apparecchiature mediche spente. c'erano due armadi di ferro e una scrivamia in legno con un computer olografico sopra. Dentro non c'era nessuno, erano solo lo stregone e l'infermiera.

"allora..." iniziò Clarissa, rompendo il silenzio tra i due "non abbiamo camici, ma abbiamo delle fasciette con cui noi strege e stregoni medici ci facciamo riconoscere" detto questo tirò fuori da una tasca una fascietta bianca con una croce rossa e un filo rosso che divideva in due la fascietta. Clarissa la lanciò allo stregone il quale la prese subito con una mano e se lo mise sul suo braccio sinistro.

"avrei delle domande che mi premono da un pò..." iniziò lo stregone con aria seria
"chiedimi pure" Clarissa li fece un piccolo sorriso.
"uno: perché ci provi con me se sai che sono sposato?" Galbator guardò fredda la ragazza la quale scoppiò subito in un'enorme risata
"io... io non ci provo con te ahah io ti prendo solo in giro amico." finì la ragazza con aria divertita "qual'e l'altra domanda?"
"dove mi trovo?" disse con aria gelida lo stregone
"oh si. Giusto. ti trovi a Torrenuvola, o meglio... sotto le macerie di Torrenuvola" Clarissa non sembrò affatto contenta quando finì la frase e senza se e senza prese a Galbator un braccio e lo trascinò fuori
"avanti! i nostri fratelli e sorelle non guariranno da soli" subitò tornò il sorriso e Galbator si fece trascinare volentieri da Clarissa.

le succesive ore erano stancanti e vomitevoli. Galbator dovette curare insieme a Clarissa ogni genre di ferita, in ogni genere di posto. Clarissa sembrava felice e questo a Galabtor faceva piacere, sapeva cosa fare e avere qualcuno che ti aiuta o tu che lo aiuti era bello per lui e sapeva il perché strege e stregoni si dovevano aiutare a vicenda in queste situazioni.

ad un tratto mentre finivano un'altro paziente Galbator sentì uno stridio di metallo. quandò andò a controllare trovo una carrozza di metallo da cui uscirono tre persone.

era troppo lontano per capire chi fossero le prime due ma vide chiaramente la terza.

era su una sedie a rotelle, fasciata da capo a piede con delle bende e aveva i capelli rossi e gli occhi azzurri.
Galbator riconobbe subito chi era, e in men che non si dica il sangue li arrivò al cervello, stringeva le mani così forte che sembrava che se le stesse per rompere e i denti digrignavano così forte che sembravano per spezzarsi.

una sola parola, piena di odio e rabbia è uscita dallo stregone, una che è bastata a farli rivivere il passato "Bloom!"

OK! OK! OK! basta cone le parolacce! lo so che fà DAVVERO schifo stavolta, sopratutto il finale! e che ho aggiornato dopo 1000 anni! ma cercate di capirmi, non avevo la voglia di fare nulla e non avevo idee, sono stanco ecc... in più ora sto usando Word Pad perché non mi funziona Microsft, così è venuta fuori sta roba, ma ora SPERO davvero che mi tornino le idee, la voglia e la fortuna di un tempo nello scrivere fanfic, o almeno spero di migliorare T_T così potrò fare nuovi chappy belli e lunghi... o almeno decenti! e poi è sempre l'inizio e il finale che non mi usciranno MAI bene T_T vorrei piangere.
beh ^^ recensite in tanti, ciau ;)

P.S. spero tanto di farlo MOLTO meglio e più entusiasmante il prox chappy!

P.P.S. ho deciso di farlò in...ehm, terza persona (se non sbaglio) perché mi sembrava che venisse brutto e non credibile in prima persona. così ho deciso che solo le parti colorate saranno fatte dai personaggi.

P.P.P.S. certe volte potrei introdurre cose che non ci sono nella storia ma bensì nel prequel che un giorno farò, sapete quelle in cui Galbator si allea con le Trix ecc...? bene io ve l'ho detto.

  
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