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Autore: NeaFallenAngel    25/01/2014    4 recensioni
"Faceva male, fottutamente male.
Faceva male sapere che la persona a cui aveva dato tutto, l’aveva tradito.
Odiava il tradimento, che fosse per amore o meno.
Si sentiva abbandonato, ferito, confuso ,deluso, stanco e stupido.
Ora che era lì solo, gli passarono per la mente tante piccole cose che avrebbero potuto fargli capire che qualcosa non andava, ma che aveva ignorato, cieco come chi è perdutamente innamorato.
Eppure non riusciva ad odiarla, ora la sentiva del tutto indifferente.
In quel momento la porta del bar si aprì, facendo sì che la porta vecchia cigolasse.
Andy continuò a tener la testa china verso il basso, cercando di capire chi potesse essere."

Come stareste,se tutto quello che credavate fosse una realtà salda,si sbriciolasse?
Come stareste se veniste salvati da qualcuno che avete salvato inconsciamente?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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This Is A Rebel Love Song

-8.This love will set you free from toughts of yesterday -

 

-Oh,ma dai,sei sempre il solito!-sbuffò Andy,dopo aver letto il messaggio ricevuto.

-Che?- fece Ashy,che dopo che il moro aveva sciolto l’abbraccio per  leggere il messaggio,si era seduta a gambe incrociate sul suo letto scuro.

-Ash,ha avuto un “contrattempo”- enfatizzò,mimando le virgolette per poi riprendere –e non posso tornare a casa..-

-Il contrattempo era biondo?-

Il cantante scoppiò a ridere – è davvero così palese?-

-Bè-la ragazza lo guardò,alzando il sopraciglio-è Ashey Purdy!-

-Giusto-

La conversazione fu interrotta dalla porta d’ingresso,che si aprì con un cigolio sordo.

-Ashy?- la voce di Kirsten risuonò per l’appartamento.

-Sono di sopra!- urlò l’interessata in risposta,per poi riprendere a parlare con Andy

-puoi rimanere qui,sai che non è un problema- concluse,alzandandosi e uscendo dalla stanza,per raggiungere l’amica al piano inferiore..

Il moro la seguì,ma poco prima di uscire, gli balzo all’occhio un angolo della stanza,dove stavano addossati un basso e una chitarra,entrambi neri con decorazioni bianche,sempre intricate,simili a dei rovi.

Al loro fianco vi era un amplificatore e due scatole argentee alte quanto la scrivania,dal contenuto ignoto,ma dall’aria professionale.

                                        ----------------------------------------------

-Perché te la ridi in quel modo,Ash?-

Il bassista smise di ridere per un momento,per  fissare CC che gli aveva posto quella domanda e poi riprendere a ridere.

-Andy è da Ashy.-

-E quindi?-

-Ho detto a Andy che ero a casa di una bionda-

-Ma se sei qui con me?!? E ti assicuro,prima che ti vengano strane idee,che non sono una bionda,nel caso non te ne fossi accorto.-

-Lo so- alzò un sopraciglio,con aria di sufficienza-ma pensaci,non può tornare a casa mia.-

Il batterista fissò il pavimento pensieroso,per poi girare di scatto il viso e guardare l’amico,sgranando gli occhi.

-…Ash sei un genio!-

-So anche questo!-

 

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-Allora,quando è che vai in studio di nuovo?- chiese Kirsten,dal nulla,mentre accarezzava uno dei gatti di Andy,che pareva esserne grato,visto che faceva le fusa da ormai cinque minuti buoni.

Ashy,che stava placidamente bevendo il suo caffè,sputò nel lavandino.

-Io ti torturo,uno di questi giorni- fece,girando di scatto il volto e guardando di traverso la coinquilina.

-Ma perché?-

Andy,che si stava interessando alla piega che stava prendendo quel discorso,si trovò a incrociare lo sguardo di Ashy,che  chiedeva pietà.

-Tu suoni in un gruppo,ecco perché della chitarra e tutta quella roba tecnica in camera tua!-

-Non glielo hai detto?- si intromise l’amica,sinceramente dispiaciuta.

-Non ne ho avuta l’occasione,poi lui è Andy-

-E tu sei Ashy…potevi dirmelo! Quindi ora mi descrivi per filo e per segno tutto ciò che fai,che avete registrato,e ogni cosa riguardi te come musicista!...tanto pare che a casa non possa tornare – concluse il moro alzando le sopraciglia,come per constatare la situazione.

-Perché?- chiese ingenuamente  la coinquilina.

Prima che Andy aprisse bocca,Ashy parlò –Ashley Purdy più una bionda a random,devo spiegare?-

-No,ho capito il concetto,grazie- proferì l’altra.

-Comunque andiamo in studio sabato.-

-Fammi capire,venerdì concerto e sabato registrate?-

-Registriamo gli inediti,al concerto suoniamo come cover band-

A Andy brillarono gli occhi,mentre quelli di Ashy lanciavano scintille all’amica.

-Dov’è?-

-Non te lo dico-

-Non lo farà,Andy- intervenne  Kirsten.

Il telefono di di Ashy squillò e lei uscì sul balcone borbottando un “mia madre chiama sempre nei momenti meno opportuni”.

Il moro stava per accendersi una sigaretta quando Kirsten gli sussurrò “Al the rock alle 9.00” per poi andare in camera sua,al piano superiore,lasciando giusto il tempo a lui di ringraziarla.

Quando Ashy tornò,guardò Andy per un secondo,bloccandosi sulla porta,per poi a

 posare il cellulare sulla mensola e prendersi una sigaretta.

-Allora che suoni?-

-Uhm- rispose lei mentre armeggiava con l’accendino per poi aspirare e rispondere –il basso-.

-Stai scherzando,vero?-

-No,perché?-

-Ti chiami Ashley e suoni il basso….per caso ti piacciono le bionde?- terminò ridendo.

-No..-rise- mi piacciono i mori,possibilmente che siano dannati e misteriosi,lo giuro- finì continuando  a ridere.

-Comunque che suonate?-

-In studio lavoriamo su materiale nostro e,nei concerti suoniamo  cover,per la maggior parte delle volte-

-Chi?-

Ashy non rispose,tanto che Andy dubitò che avesse sentito.

-Chi?-

-Ho deciso di non risponderti-

-Perché?-

-Perché….coveriamo voi,tra le altre cose- aveva abbassato lo sguardo e fissava il pavimento.

-Io…sarei curioso di sentirti- le disse,sincero.

-Un giorno,lo prometto- gli sorrise per poi guardare l’orologio -Si sta facendo tardi,a nanna!- proferì in fine, per troncare il discorso.

Mentre lei si stava avvicinando al divano –letto,il moro la bloccò.

-Io….vuoi rimanere con me…stanotte?-

Lei lo guardò,sgranando gli occhi.

-No,cioè se dormivi con me…senza che…accada nulla-

Ashy gli sorrise per poi rispondergli –Si,dammi dieci  minuti-

Quando la ragazza scese,si portò dietro Angel,che pareva ignorare spudoratamente Femme e Crow.

Rimase a fissare Andy che era di schiena mentre si sistemava il letto.

In canottiera.

A novembre.

-Dormi così???-

-Si,perché?-

Ashy guardò in basso fissando il suo pigiama enorme di quelli tanto caldi quanto brutti,che per di più rappresentava orsetti,per poi rispondergli –Ma non hai freddo?-

-No-

-Bè..ok- concluse la mora,e aspetto che lui si fosse sdraiato, per fare lo stesso.

Non tardo molto che la gatta nera balzò sul letto con fare indifferente,finendo per accucciarsi tra loro due.

-Ecco,siamo alle solite- rise Ashy,leggermente imbarazzata.

Si era resa conto solo in quel momento della situazione in cui era:fino a una settimana prima tirava avanti come poteva cercando di fare quel poco che poteva per non essere bocciata agli esami,con qualche picco di gioia infinita alternato a depressione nera ogni tanto,arrancando nella sua vita. In quel momento invece si trovava a pochi centimetri da una delle persone più importanti della sua vita,senza che lui lo sapesse e soprattutto senza che lui sapesse della sue esistenza fino a quella famosa settimana prima.

-Ora ti sposto,mi dispiace ma tu non stai qui- proferì Andy con la sua voce bassa, distraendola dai suoi pensieri e facendola arrossire.

Ci mise un minuto buono per capire che si riferiva alla gatta,e ne ebbe la conferma quando lo vide spostare la gatta,che protestava cercando di graffiarlo, fortunatamente senza riuscirci.

Il moro si avvicino a lei,che si ritrovava a fissarlo con un espressione che fosse stata punteggiatura poteva essere simile a un punto interrogativo.

Non voleva pensare a come sarebbe andata a finire tutta quella storia.

Aveva detto a Kirsten che non gli sarebbe importato se fosse finita male,che lei era abituata,ma quando Andy era presente si rendeva conto che non era come credeva.

Kirsten l’aveva avvertita come sempre.

Lui l’abbracciò,stringendola a se,affondando il viso nei capelli scuri e lisci di lei e  scattò quando senti le braccia di Ashy sui suoi fianchi.

La prima volta che l’aveva abbracciata,poco tempo prima,non aveva risposto all’abbraccio,si era limitata solamente ad appoggiarsi a lui.

Era infinitamente fragile,lui poteva sentirlo,e non solo per il fatto che fosse decisamente più minuta di lui.

Dal canto suo invece Ashy si sentiva protetta,come lo era stato poche volte in vita sua e di certo mai con qualcuno che conosceva da così poco.

Andy spostò il viso ,per baciarle la fronte mentre sentiva rilassare i suoi nervi  sotto le sue dita,saldamente posate sui fianchi,mentre chiudeva gli occhi.

-Non te ne andare,ti prego-

A quest’affermazione Ashy spalanco gli occhi e si tirò indietro di scatto,per guardarlo negli occhi,dello stesso colore del ghiaccio,tremendamente limpidi.

-Sono io che dico cose del genere,di solito-

Andy le sorrise,appoggiando di nuovo la sua fronte a quella di lei,ma fu fermato da Angel,che cercava di mettersi in mezzo.

-Andrà avanti così all’infinito,la conosco- disse cercando di spostare la gatta e ridendo.

Era già successo che quella palla di pelo si rivelasse gelosa.

-Uhm..nemmeno io demordo.- concluse lui,stringendosi lei e lasciandola a cercare di capire che volesse dire quella frase.

Giurò anche di averla sentita sussurrare “non potrei lasciarti mai” ma forse,era stato solo uno scherzo della sua mente.

   
 
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