-Scusate il ritardo, ma la mia vena artistica aveva deciso di suicidarsi e ho dovuto girare mari e monti, laghi e colline, pianure e fiumi, deserti e ghiacciai per trovarne un’altra da assumere 24 ore su 24… Alla fine ce l’ho fatta! Ed ho anche trovato una miriade di collaboratori ben propensi a darmi una mano! Vero ragazzi?-
Collaboratori ben propensi a darmi una mano (legati sopra una pozza di acido): -Vero!-
-Bene, allora io mi chiedo perché stiamo qui ad indugiare! Su su! Chi è il primo? Tu? Prego, inizia a raccontare!-
-Un’oscura notte a Konoha la luna aveva deciso di privare della sua luce gli sciagurati abitanti, le tenebre avvolgevano le case e l’ululare dei lupi spezzava il silenzio. Coloro che non provavano abbastanza odio-
-Itachi?-
-Si?-
-Questo non è un emo-racconto dell’orrore e poi non vedo cosa c’entri l’odio…-
-Ma io-
-Itachi, vuoi che ti paghi?-
-Si-
-ALLORA OBBEDISCI!-
-Un ignoto giorno di un’ignota era le genti camminavano ignare. L’odio non si stava diffondendo bene e loro non sarebbero mai diventati forti…-
-ITACHI!-
-Uff… Un bel dì, mentre il sole sorgeva-
-E io mi vendicherò!-
-SASUKE MOLLA
-Un bel d’, mentre il sole sorgeva, si ritrovarono riuniti al cospetto dell’Hokage tutti i Konohaniani, tutti i Sunesi e tutti gli Akatsukini. Allegramente la somma intimò (leggi anche: costrinse) loro di esporre gli armoniosi canti… E così ogni piccolo ninja, dopo aver ricevuto l’investitura poetica dalle Muse, presentò alla dominatrice massima il proprio componimento… C’era chi elogiava la vendetta, chi l’igiene, chi il destino, chi la morte del proprio sensei, chi la noia, c’era chi cercava l’amore, chi si vergognava, chi si ammalava, chi uccideva con la sabbia e chi era un bravo ragazzo… Frattanto, tra le vie dell’oscura cittadina sperduta tra gli oscuri alberi che non provavano abbastanza odio-
-ITACHI!-
-Ok, ho capito… Frattanto, tra le vie del felice borgo della foglia, ci si annoiava contemplando le nuvole, si mangiavano quantità industriali di patatine, si cercava di battere il record di sigarette fumate in dodici secondi, si arrivava in ritardo, si spiava Tsunade mentre si cambiava il reggiseno, si pregava il dio del linguaggio scurrile dicendo parolacce, si picchiavano i compagni che pregavano il dio del linguaggio scurrile dicendo parolacce, si molestavano i bambini assieme al seguace che si rimetteva a posto gi occhiali, si cercavano marionette, si faceva esplodere succinte marionette, si tessevano le lodi della giovinezza, si coltivavano fiori di cartapesta, si mangiava il ramen, si camminava attorniati da nuvolette color grigio evanescente, ci si chiedeva se ali nuvolette fossero buone da mangiare finchè una a noi tanto nota sagoma sifece strada la folla…-
-E’ una donna!- gridarono alcuni.
-Allora non mi piace e se ha più di tredici anni è anche peggio- risposero altri.
-E’ un trans!-
-Che bella figliuola!-
-IO SONO UN UOMO-
O___O
-Deidara, alquanto offeso, continuò a camminare a testa alta (nonostante io l’abbia battuto)… Fino a che, arrivato al cospetto del V Hokage ed accompagnandosi con un mandolino alquanto somigliante ad un braccio di Sasori sistemato alla meno peggio, iniziò…-
“OMG,
qual dolore!
Alzo gli occhi con tremore
e le vedo lì acquattate,
cose orrende e mutilate!
Di cipresso o di pino
quelle brutte marionette,
mo’ le accendo col cerino
che mi stanno proprio strette…
No Sasori, non t’incazzare,
io le posso riparare,
ora mettiti in disparte
che sistemo la tua “arte”.
Ma le posso far scoppiare
perché l’arte è un’esplosione!
E poi posso assassinare
quella piattola arancione!
Già, quel Tobi assai scocciante,
ritardato e petulante,
non fa altro che assillarmi,
giocare e molestarmi.
E’ convinto che lui sia
la migliore compagnia,
con quel “sono un bravo ragazzo”
invece caca molto il *****!
Io ho un’unica passione:
la mia arte, l’esplosione!
Perché l’arte passa in fretta,
è una cosa assai perfetta,
è effimera e sfuggente
la mia arte dirompente!
“SEMPAAAAIIIII!!!!”
“TOBI NON DEVI INTERROMPERMI!”
“Ma che cosa vuol dire effimera?”
“Che devi sparire all’istante altrimenti ti strozzo…”
“Quindi lei ha appena detto: è che devi sparire all’istante altrimenti ti strozzo e sfuggente la mia arte dirompente?”
“Tobi…”
“Si Deidara-sempai?
“Tobi…”
“Si Deidara-sempai?”
“Tobi…”
“Si Deidara-sempai?
“Tobi…”
”Non mi piace questo gioco sempai…”
“SPARISCI!”
“Che bello, lei è un mago sempai! Ora Tobi sparisce subito!”
“Ehm… Dov’ero arrivato? Ah, si!
Poi io sono un artista
NON un marionettista!
Che l’arte non capirà
Se la chiama “eternità”…”
“E no Deidara! Sei tu che non capisci il vero senso dell’arte!”
“Ma perché oggi ce l’avete tutti con me?!” ç_V
“Perché l’arte è eterna Deidara! Ancora non l’hai capito?”
“Danna?”
“Si?”
”Come puoi parlare di arte
eterna se sei durato si e
no venti pagine?”
“…”
“Appunto
danna… Posso continuare?”
”Prego”
“Grazie…
Caro il mio Akasuna
non ti devi elogiare,
altrimenti un ad una
io le posso far scoppiare!
Ora mi accorgo in modo drastico
che questo posto è così poco artistico,
allora vi do una bella lezione
e vi diletto con la mia esplosione!”
-L’allegra Konoha per poco non venne quasi rasa al suolo, i volti degli Hokage (costruiti lì giusto per crollare un giorno o l’altro) tremarono pericolosamente, ma tutti gli abitanti riuscirono salvarsi… Nonostante non provassero abbastanza odio…-
A cura di Itachi Uchiha.