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Autore: TheGreatAndPowerfulZael    26/01/2014    2 recensioni
[High School DxD]Allora, High School DxD è uno dei miei anime preferiti. E anche una delle mie serie di light novel preferite in assoluto. Perciò ho deciso di fare questa prima fanfiction, che sarà prima di una serie.
Perché?
Perché questa ricoprirà quello che nelle light novel è il primo arco, anche se leggermente modificato da me.
Ho sostituito Issei con il mio OC, Aster Kazetsuki, perciò il protagonista non sarà un pervertito. Ma comunque ci sarà tanto fanservice, come nella serie originale. Darò anche più spazio ad altre ragazze. Ah, ci potrebbero essere degli spoiler.
Spero vi piaccia.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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LIFE FIVE - SCHOOL
 
Ancora non riuscivo a capacitarmi della mia situazione.
-Rias-senpai...-
Buchou era sopra di me, entrambi nudi, sotto le coperte. Lo so, le avevo detto che di solito dormo nudo, ma se in casa iniziano a girare ragazze, non credo sia un'abitudine da mantenere.
-Sì, Aster-kun?-
-Ti ringrazierei molto se non fraintendessi le mie intenzioni. Non ho assolutamente...-
Mi guardò con gli occhi tristi, e disse:
-Ho capito... ma almeno mi lasci dormire qui?-
-Non mi pare di aver detto nulla in contrario al riguardo.-
Detto questo, mi girai e chiusi gli occhi. Rias decise di stendersi accanto a me, ma ad un certo punto sentii qualcosa di soffice premermi dietro la schiena.
-Rias-senpai, sono quelle che penso siano?-
Sentii poi le sue braccia avvolgermi, e mi disse:
-Almeno lasciati abbracciare.-
Sospirai, e le diedi la buona notte. Spero proprio che debba fare lo stesso discorso ogni notte d'ora in poi.
 
La mattina seguente fui il primo a svegliarmi, e, dopo essermi vestito con la nuova uniforme bianca del Comitato Disciplinare, facendo particolare attenzione a non svegliare nessuno, scesi al piano terra, dove iniziai a preparare la colazione, o, per meglio dire, le colazioni. Non conoscendo i gusti delle ragazze, preparai, oltre al classico succo di frutta, anche latte, caffè e tè. Una volta cotto il riso, lo versai nelle scodelle in egual misura, per poi aggiungere in tavola frutta e condimenti vari.
La prima a svegliarsi fu Raynare, che subito mi salutò con un inchino:
-Buongiorno, Aster-sama.-
Ancora lievemente stordito dal sonno, le chiesi:
-Senti, come mai questa storia del "sama"?-
Lei arrossì e rispose, imbarazzata:
-Lei mi ha salvato la vita, mi ha accolta, e mi ha protetta dopo il mio esilio da parte del Grigori. Rimarrò per sempre in debito con lei, e mi sembra doveroso chiamarla con rispetto e riconoscenza.-
La guardai, ulteriormente rimbambito da tutto quel ragionamento, e le risposi semplicemente:
-Come ti pare...-
Mi sedetti e iniziai a mangiare, e poco dopo scesero anche Rias e Asia, che, già vestite anche loro, iniziarono a mangiare assieme a noi: la colazione andò tranquilla, con le classiche quattro chiacchere della mattina. Una volta finita la colazione, io e Rias ci trovammo nella posizione di non saper che fare con Raynare e Asia:
-E ora?-
-Aspetta, chiamo Sona.-
Rias telefonò alla Kaichou, e fu subito chiarita la situazione: tramite un cerchio demoniaco vennero formate due nuove uniformi, che subito furono indossate dalle due ragazze.
-Asia, tu sarai in classe con Koneko, ed entrerai nel nostro club. Raynare, come puoi vedere la tua uniforme è bianca, quindi affiancherai Aster nel Comitato Disciplinare. Tieni a mente che dovrai nascondere le ali e non dovrai usare il potere del Sacred Gear che ti ha dato Aster, altrimenti sai bene quel che ti potrebbe succedere.-
Entrambe annuirono, e uscimmo tutti e quattro di casa.
-Asia, Koneko ti spiegherà tutto, e alla fine delle lezioni ti porterà nell'aula del club. Raynare... beh, lì sarà Aster a decidere.-
-Le mie decisioni si baseranno sul tuo comportamento durante la giornata, e soprattutto sul rispetto dei divieti che ti abbiamo imposto.-
Le due annuirono, e, camminando pian piano, arrivammo al cancello scolastico, dove tutti intanto s'erano come impietriti al passaggio di Rias, per poi posare gli occhi su di me, su Asia e su Raynare. Valanghe di commenti serpeggiavano fra la folla di studenti, e, sebbene l'avessi sopportato fino ad un certo punto, era giunta ora di smetterla. Perciò urlai:
-Giuro, al prossimo commento che sento segnalerò tutti i perpetratori al consiglio degli insegnanti per calunnia e diffamazione!-
Le voci si fermarono di colpo e, come se nulla fosse successo, la folla si dileguò all'interno della scuola. Rias mi guardò stranita, e io le risposi:
-Son qui da nemmeno una settimana e già sono riusciti a farmi saltare i nervi.-
Ci salutammo, e mentre Rias accompagnava Asia da Koneko, io mi presentai in classe assieme a Raynare, che prese il nome di Amano Yuuma. Le ore passarono con tranquillità fino alla pausa pranzo, quando esplose una lite nel cortile. Dopo aver fatto un cenno a Raynare, che aveva appena finito di mangiare, ci precipitammo subito sul luogo, dove due studenti stavano facendo a pugni.
-Calmatevi!-
Raynare, per provare la sua buona volontà, tentò di separarli, ma venne colpita allo stomaco da un calcio, cadendo a terra rovinosamente e tossendo, cercando di riprendere aria. Alla vista di ciò, mi gettai io nella mischia, placcando i due con una spallata e facendoli cadere a terra, e colpendo poi entrambi con un pugno sulla guancia, intimai loro di smettere.
-Se non volete tornare a casa con le ossa rotte, vi conviene smetterla. Intanto voi due verrete con me nell'ufficio del direttore.-
-E con quale autorità, dimmi?-
-Con quella del comitato disciplinare, ecco con quale. Non riconosci le divise bianche?-
Il mio tono di voce era altamente provocante, ma i due non osarono ribellarsi. Aiutai Raynare a rialzarsi, e le chiesi:
-Tutto bene, Yuuma-san?-
-Ora va un po' meglio, Aster-sama.-
Sul luogo, dopo qualche minuto, arrivarono Sona e Tsubaki, che chiesero cosa esattamente stesse succedendo. Ci avvicinammo a loro, e dissi:
-Sona-senpai, questi due studenti erano impegnati in una violenta rissa; Yuuma-san ha tentato di fermarli, ma è stata colpita, e quindi sono dovuto intervenire personalmente per bloccarli. Eravamo diretti ora all'ufficio del direttore per sottoporli al suo giudizio.-
Le due demoni annuirono, e Tsubaki replicò:
-Ce ne occuperemo noi, Kazetsuki-san. Porta Amano-san in infermeria piuttosto.-
-Come desidera.-
Presi il braccio di Raynare e me lo misi sulle spalle, sorreggendola:
-Andiamo, ok?-
-Ma io sto bene...-
-È meglio comunque confermarlo, ok?-
-Ok...-
-Dai, su.-
Ci incamminammo verso l'infermeria, lentamente, per evitare domande o insinuazioni varie, delle quali mi ero già ampiamente stufato la mattina. Il percorso non fu difficile, a parte per la rampa di scale, e, una volta arrivati, entrammo.
-A quanto pare non c'è l'infermiera... e vabbé.-
L'aiutai a distendersi su uno dei letti, e le sbottonai la blusa per controllare: una botta era ben visibile all'altezza del diaframma, e se fosse stata più alta, forse avrebbe potuto rompere una costola. Presi una pomata, e, dopo averla riscaldata un po' con le mie mani, iniziai a frizionare la parte contusa.
-Ma non serve, io sto... ah! È fredda!-
-Vuol dire che non l'ho scaldata abbastanza. E comunque, devo farlo, anche come premio: non hai usato il Sacred Gear, lance di luce o poteri soprannaturali. In sostanza, è una buona cosa.-
Lei rimase zitta ma sorrise, e aspettò pazientemente che finissi di massaggiare la botta.
-Sai, le tue mani sono... gentili. Ma anche forti. Come riesci a dosare tutta la tua energia?-
-Serve concentrazione. Se voglio far male, è ovvio che mi concentrerò sull'obiettivo, ma se devo usare queste mani per qualcosa di bene, devo agire con delicatezza. È difficile, ma non impossibile.-
Finii di spalmare l'unguento, e iniziai a riabbottonarle la blusa, quando lei, con una mossa d'agilità felina, mi prese il braccio e mi strattonò, facendomi cadere sopra di lei.
-Uhm... Raynare?-
-Sì?-
-Perché mi trovo in questa posizione?-
-Sul serio pensavi che sarebbe finito tutto così?-
-Non ho la minima intenzione di fare... beh, hai capito.-
Le lacrimarono gli occhi:
-Perché con Rias sì e con me no? Cos'ho che non va?-
Sospirai, e le dissi che non l'avevo nemmeno toccata la scorsa notte: piuttosto, era più o meno la stessa situazione di oggi. Le asciugai le lacrime e finii di abbottonarle la blusa: dovevamo tornare in classe.
 
Angolo di Zael
Lo so, è un sacco che non aggiornavo, chiedo scusa. Ma ora che sono finiti gli esami universitari avrò più tempo... se i miei non scassano le palle. Ma vabbé, ecco qui il nuovo capitolo, spero vi piaccia.
 
Zael
  
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