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Autore: ellafitzgerald    27/01/2014    1 recensioni
La storia parte da due anni dopo la 5X11 e non tiene conto delle puntate successive che non avevo ancora visto, quando ho iniziato a scrivere. Parla di due vampiri che si trovano per compiere quel viaggio che vogliamo fare tutti, quello che ci porta dove abbiamo sempre voluto essere. Spero vi piaccia!

Era vero, Caroline doveva andarsene, quel paesino ormai le stava stretto, come mai prima d’ora. Ma non aveva mai avuto il coraggio di lasciare tutto e fuggire, magari non per sempre ma solo per un po’. E Damon ora non poteva impedirglielo, non glielo avrebbe permesso.... "Allora vieni, sì o no?" rispose il vampiro centenario... Caroline non se lo fece ripetere due volte, caricò le sue cose in macchina e salì. E quella strana coppia partì verso una meta ancora sconosciuta.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Jeremy Gilbert, Originari, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Verso le due di pomeriggio erano arrivati a Miami finalmente. Avevano lasciato la macchina nel parcheggio dell’hotel che avevano scelto e si erano recati nella hall. Damon si bloccò e si voltò verso di lei: “Ci penso io qui, tu vai pure a farti un giro”
Caroline ubbidì, non vedeva l’ora di scoprire quella nuova città: avevano deciso di soggiornare nello stesso hotel, non c’era bisogno di separarsi subito, poteva fare ben poco lei.
Uscì in fretta e assaporò quel sole caldo che la colpiva sul viso, su tutto il corpo e rimase immobile per qualche minuto. Voleva gustarsi tutto, non voleva tralasciare nulla. Con calma si recò verso la spiaggia, ma prima si fermò in un negozietto che trovò sulla strada: non poteva continuare ad indossare jeans, maglietta e golfino… erano vestiti adatti a Mystic Falls, non a Miami! Scelse un grazioso abitino prendisole rosa, delle zeppe nere molto semplici e occhiali da sole. Uscì dal negozio fiera del suo acquisto. Alla spiaggia, si tolse in fretta le scarpe per poter sentire la sabbia sotto ai piedi e raggiunse il bagnasciuga dove camminò avanti e indietro per qualche ora. Si sentiva così bene lì dove era, non aveva bisogno di nient’altro…
Quando vide il sole tramontare, decise che era il momento di rientrare. Aveva il lieve timore che Damon se ne fosse andato e l’avesse lasciata lì; non sapeva se si sentisse sollevata all’idea oppure ne fosse spaventata. Raggiunse l’hotel in un batter d’occhio e proprio lì sulla porta, c’era un facchino che la stava aspettando. Senza alcuna emozione in volto o nella voce, le riferì il messaggio: “La tua camera è la 312, Barbie. Ho fatto mettere lì le tue cose, ma mi sono preso la libertà di appropriarmi di due bottiglie di bourbon come pagamento per il disturbo.” Era stato soggiogato da Damon, ovviamente. Si stupì di quanto era stato carino in fin dei conti a preoccuparsi di lei. Raggiunse la camera e si avvicinò alla finestra: il paesaggio era mozzafiato, non si era mai sentita così libera e serena.
 
Damon era al bar dell’hotel, stavo sorseggiando un bicchiere di whisky: ora l’unica cosa che gli interessava era spegnere la mente e mettere a tacere i pensieri, l’alcool era una buona soluzione. Era triste bere da solo, lo faceva sentire ancora più disperato di quanto non fosse davvero; ma con la morte di Alaric aveva perso il suo compagno di bevute… e non solo. Forse quell’umano era l’unica persona che era riuscita a comprenderlo davvero: erano così simili, ma anche così lontani… però si erano trovati e Damon era consapevole che perderlo era stata una degli eventi più dolorosi della sua vita. Soggiogò il barista così che gli lasciasse lì la bottiglia e bevve direttamente da essa, cercando di stordirsi.
 
“Se rimani chiuso in un bar, non ci sarà differenza tra qui e Mystic Falls… saresti anche potuto rimanere a questo punto” disse Caroline, che si era recata in quel posto sicura che, se non se ne era già andato, sarebbe stato sicuramente lì. E non sbagliava.
Proseguì: “Dovresti godertela di più Damon! Sei sempre stato bravo in questo no? Dalle storie che so su di te, anni fa eri capace di spassartela”. Si sedette di fianco a lui, ordinando un drink.
“Ha parlato la ragazza con le manie di perfezione e probabilmente qualche disturbo ossessivo-compulsivo… penso che tu non sappia neanche cosa voglia dire divertirsi” rispose il vampiro.
“Forse hai ragione, ma sicuramente neanche quello che stai facendo tu corrisponde alla normale definizione di divertimento… fuori da questo edificio è pieno di giovani, locali… perché autoinfliggersi dolore qui dentro al buio?” riprese Caroline.
Damon appoggiò il bicchiere sul bancone, si alzò e rimase qualche secondo a fissarla: forse aveva ragione, cosa aveva da perdere? Non aveva più nulla ormai…
“Va bene, bionda… ti invito ufficialmente ad uscire! Non fraintendere, non sei decisamente il mio tipo, però ti ho portato fino a qui ed è mio dovere insegnarti a godertela prima di andarmene!”
La vampira era sorpresa di quella proposta, non se lo aspettava proprio… “Ok… però devo andare prima in camera a sistemarmi, ci metterò pochissimo, te lo prometto!” rispose, sicura di non volersi perdere un’occasione simile.
“Quindici minuti, non di più” fu la risposta.
 
Con la super velocità vampiresca, Caroline raggiunse la sua camera in un secondo; aprì le valigie e iniziò a cercare qualcosa di adatto. Optò per un vestitino nero semplice ma d’effetto e tacchi alti; si raccolse i capelli in una coda alta e morbida e un trucco non troppo pesante.
Mentre era intenta a fissare la sua immagine allo specchio, sentì bussare alla porta e andò ad aprire: Damon era sulla soglia, si era cambiato anche lui e ora indossava una camicia nera, jeans scuri e giacca di pelle: era davvero sexy. Caroline si stupì di quel pensiero inaspettato;  il vampiro era lì che la fissava e scuoteva la testa. “Non ci siamo proprio, Barbie… anche tu hai qualche problema con la geografia evidentemente: non siamo più in Virginia, dove la tua aria da ragazza della porta accanto può sembrare seducente! Siamo in Florida, baby e ti serve un nuovo look: devi esagerare, andare oltre il limite e trucco inesistente e pettinatura da ragazzina non sono oltre il limite!”
La vampira non sapeva cosa rispondere: era spiazzata da tutto quel discorso, per non dire neanche offesa… non si accorse neppure che Damon l’aveva trascinata in bagno e aveva iniziato a scompigliarle i capelli. “Ma cosa mi stai facendo?” furono le uniche parole che riuscì a pronunciare.
“Ti rendo adatta a Miami” le rispose il vampiro, porgendole un eye-liner che aveva rubato poco prima, sicuro che sarebbe dovuto intervenire. Caroline obbedì senza replicare più.
Stavano per uscire quando il telefono della ragazza iniziò a squillare: era Stefan. Lei rimase per qualche secondo immobile a fissare lo schermo del telefono... Caroline sentiva lo sguardo spazientito di Damon, non sapeva cosa fare: voleva così tanto sentire di nuovo la voce del suo migliore amico però sentiva anche che non sarebbe stata la cosa giusta rispondere.
 Schiacciò il tasto ‘rifiuta’ e si voltò verso Damon con un grande sorriso: “Questa è la nostra serata, no?”
  
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