3) Gohan…all’interrogazione!
La classe era congelata.
Il tempo si era
fermato mentre la professoressa di scienze e chimica scorreva lo sguardo sul
registro.
L’interrogazione sarebbe stata decisiva per qualunque vittima,
dato che mancavano pochissimi giorni alla fine della scuola.
Cosa bloccava
quegli spaventatissimi studenti dall’alzare la mano e proporsi per un ritocchino
alla media o, magari, per concludere l’anno in bellezza?
L’argomento del
giorno: ‘spiega cos’è la scienza’.
Erano trascorsi anni da quando ciascuno di
quei ragazzi si era avvicinato per la prima volta alla scoperta della scienza e
delle sue magie; dalle elementari…alle medie…al liceo…
Ma a quella semplice
domanda nessuno di loro avrebbe saputo rispondere.
Cos’è la
scienza?
I ragazzi, incupiti, tenevano tutti il libro sotto il naso nella speranza di scorgere qualche definizione-chiave di questa parola conosciuta e sconosciuta al tempo stesso.
Gohan, un ragazzo generoso e sincero, era
l’unico a non avere paura.
Una mente illuminata come la sua non temeva
nessuna interrogazione!
E, quel giorno, decise che avrebbe salvato i suoi
compagni da un triste destino…
“Pst! Videl?”
“Che c’è,
Gohan?”
“Mi offro volontario”
“…Ti offri volontario?! Ho capito
bene??”
“Sì, hai capito benissimo!”
“Ma…ma è una follia! E poi tu sei
l’unico qui che non ha bisogno di voti: diamine, hai la media del
nove!!”
“Perché dici che è una follia? Ieri ho studiato tutto il
giorno…”
“Non lo metto in dubbio, Gohan…”
“…E poi scienze è la mia materia
preferita! Non puoi negarmi un’ora di diletto culturale!”
“…No…Non lo farò,
non temere…”
I due ragazzi, entrambi vestiti con la divisa del loro liceo privato, discutevano sul pericolo imminente dell’interrogazione di scienze; che poi tanto pericolosa non era…almeno per qualcuno.
Videl, la ragazza mora dai grandi occhi
azzurri, accarezzò il viso del coraggioso compagno di banco, infondendogli così
tutta la sua fiducia.
“Vai e spacca tutto!” Gli disse allora,
fomentata.
Gohan si alzò in piedi attirando così l’attenzione della professoressa, che staccò finalmente lo sguardo da quel maledetto registro e lo posò sul giovane dai capelli bruni.
“Professoressa…Vengo io all’interrogazione.
Interroghi me oggi!”
Poche parole per far sì che tutti gli studenti tirassero
un lungo sospiro di sollievo e ringraziassero la madre di Gohan per averlo messo
al mondo.
L’insegnante lo guardava di sottecchi,
meditando sulla situazione.
Di certo pensava che sarebbe stato solo uno
spreco di tempo interrogare un ragazzo così studioso con una media dei voti
perfetta.
Intuendo l’indecisione della professoressa Gohan intervenne
nuovamente nel tentativo di convincerla: “per favore, professoressa! Ho bisogno
di sfogarmi con una bella interrogazione. Le prometto che sarà un interessante
incontro di cervelli!”
Ma notando gli sguardi torvi che il resto della classe
gli lanciava, si affrettò ad aggiungere, imbarazzato, un “eeehm…ovviamente…senza
offesa per voi, ragazzi…”
La professoressa Ogawa cedette di fronte a
tanta virtuosità e fece quindi segno al giovane di venire alla cattedra;
“…all’interrogazione!” aggiunse pochi istanti più tardi.
Gohan accolse
l’invito con un dolce sorriso e si incamminò.
“Allora…Sai cosa avrei chiesto durante
l’interrogazione di oggi, vero?”
“Certo, professoressa: vuole sentire la
nostra definizione di ‘scienza’!”
“Esattamente, Gohan…prego! Sto aspettando
questo incontro di cervelli”
Il giovane si schiarì la voce, lanciò uno sguardo furtivo a Videl, la ragazza di cui era innamorato, e iniziò il suo lungo monologo sulla scienza.
“Per ‘scienza’ si intende un complesso
organico di conoscenze ottenuto con un processo sistematico di acquisizione
delle stesse allo scopo di giungere ad una descrizione precisa della realtà
delle cose. Le regole che governano tale processo di acquisizione di conoscenze
sono generalmente conosciute come metodo scientifico. In ambito moderno, gli
elementi chiave del metodo scientifico sono l'osservazione sperimentale di un
evento (naturale o sociale), la formulazione di un'ipotesi generale sotto cui
questo evento si verifichi, e la possibilità di verifica dell'ipotesi mediante
osservazioni successive. Uno degli elementi essenziali affinché un complesso,
limitato o meno, di conoscenze possa essere ritenuto ‘scientifico’ è la sua
possibilità di essere falsificabile mediante una opportuna procedura. Alcune
scoperte scientifiche sono in realtà intuitive, ma altre no. La teoria atomica,
per esempio, implica che un pesante masso di granito, solido, duro, grigio, in
realtà è formato da una combinazione di particelle subatomiche priva di
proprietà intuitive, che si muovono molto rapidamente in una area consistente di
uno spazio quasi del tutto vuoto. Molti preconcetti sul funzionamento
dell'universo sono stati messi in discussione da molte scoperte scientifiche,
altri sono invece sorprendentemente confermati…”
Gohan non era neanche a metà del suo
discorso, ma i due terzi degli studenti presenti in classe sonnecchiavano già,
accasciati sul banco.
“La parola ‘scienza’ deriva dal latino
scientia, che significa conoscenza. Fin dall'Illuminismo questa parola (e la sua
origine latina) avevano il significato di qualsiasi sistematica o esatta
registrazione della conoscenza. Di conseguenza la ‘scienza’, a quel tempo, aveva
lo stesso tipo di significato dato alla filosofia, nel senso più ampio del
termine. Per esempio si distingueva tra ‘scienze naturali’ e ‘scienze morali’;
in queste ultime si comprendeva anche la filosofia, e questo si rifletteva nella
distinzione tra ‘filosofia naturale’ e ‘filosofia morale’. Più recentemente la
‘scienza’ si è limitata a ciò che chiamiamo scienze naturali. I campi di studio
spesso - particolarmente in ambito anglosassone - si distinguono in termini di
‘scienze pesanti’ e ‘scienze leggere’ e questi termini (talvolta considerati
umilianti) sono spesso sinonimi, rispettivamente, di scienze naturali e scienze
sociali. La Fisica, la Chimica, la Biologia e la Geologia sono tutte forme di
‘scienze pesanti’. Gli studi di Antropologia, Storia, Psicologia e Sociologia
qualche volta vengono considerate ‘scienze leggere’…”
Inutile descrivere le condizioni degli
studenti dopo un tal ‘minestrone’ di notizie culturali. Inutile specificare che
anche l’energica Videl faticava a tenere gli occhi aperti. Utile è invece sapere
che persino la Ogawa non riusciva a trattenere gli sbadigli.
Il parlare di
Gohan era lento e scandito, perfetto come ninna-nanna. E nessuno sembrava
scampare a questo effetto soporifero, professoressa compresa.
“Gohan…” lo interruppe ad un tratto
l’insegnante, che da mezz’ora non faceva altro che annuire distrattamente,
“perché non mi parli di…”
“Aspetti, la prego! Sto per raggiungere l’apice del
discorso. Una parte importantissima che non posso assolutamente evitare di
esporle! Stia a sentire ancora un po’ per piacere…”
-Perché l’ho
interrogato!?!- Si domandava esasperata la professoressa, rassegnata ad
un’ora di ninna-nanna.
“Nonostante sulla scienza vi sia una forte aspettativa, il suo obiettivo non è rispondere a tutte le domande, ma solo a quelle pertinenti alla realtà fisica. Inoltre, non è possibile delegarle tutti i problemi, così diventa importante la scelta su quali interrogativi debba rispondere. La scienza non è in grado di dimostrare, né produrre, verità assolute e indiscusse. Piuttosto verifica coerentemente al meglio le ipotesi sui diversi aspetti del mondo fisico, e quando necessario si rimette in discussione, rivedendo le sue teorie alla luce di nuovi dati e osservazioni. Non ha la presunzione di descrivere in termini assoluti come la natura è in questo momento, può solo trarre delle conclusioni in base all'osservazione della natura. Per esempio, lo sviluppo della meccanica quantistica agli inizi del ventesimo secolo mostra che l'osservazione non è indipendente dagli eventi, e la scoperta della dualità onda-particella ha modificato l'idea tradizionale sull'‘obiettività’ della scienza. La scienza, tuttavia, non è una sorgente di giudizi di valori soggettivi, e può avere senza dubbio un ruolo importante in materia di etica, indicando alla politica le probabili conseguenze di certe scelte. Si può riassumere dicendo che la scienza moderna ha come scopo di rispondere a ‘come’ i fenomeni osservati si svolgono, lasciando il ‘perché’ a questioni filosofiche e/o religiose. Ogni teoria scientifica sviluppa un modello che permette la rappresentazione matematica del fenomeno, al fine di potere fare delle previsioni. Esistono inoltre casi in cui lo sviluppo di un modello in un certo ramo della scienza può facilitare lo sviluppo di altri modelli in altri rami della scienza senza che questi siano necessariamente legati. Lo scopo ultimo della scienza è la comprensione e la modellizzazione della natura al fine di potere prevedere e possibilmente intervenire sullo sviluppo di uno o più fenomeni”
Il ragazzo parlava senza riprendere fiato da un tempo
interminabile e indefinibile. La classe era ridotta in uno stato vegetativo e
l’insegnante…anche. Fu così che la Ogawa bloccò Gohan una volta per tutte
liquidandolo con un annoiato “basta così, Gohan. Ho capito che hai studiato.
Molto bravo davvero!”
Gohan mise il broncio ma poi, con entusiasmo, ribattè: “ma
professoressa! Devo ancora esporre la teoria…”
“NO! Ehm…non fa niente. Non è
necessario. Non ti preoccupare, caro. Dieci! Dieci e lode, ok?”
Al giovane, leggermente perplesso e sorpreso da
quell’atteggiamento, non rimase che tornarsene al proprio banco come
vincitore.
Videl, che sonnecchiava da parecchio, fece appena in tempo a
ridestarsi e ad accogliere Gohan con un sorriso.
“Ti è piaciuta la mia
interrogazione?” Le domandò pimpante.
“Eeehm…Certo! Sublime!”
“Davvero?
Sono contento. L’intervento che ti è piaciuto di più?”
“Uuhhhhm…Non so
scegliere…È stato uno spettacolo meraviglioso, dalla prima all’ultima
parola!”
“Dai! Questo non lo penso neanche io…Guarda che non mi offendo!
Forza, qual è stata la tua parte preferita?”
“…Non ti offendi,
dici?”
“Certo che no! Figurati!”
“…”
“Allora?”
“…Quella in cui la
Ogawa ti ha mandato a posto…”
Ihihihihihih! Brava Videl!
Bella figura che hai fatto con il tuo Gohan! Di figuracce tanto me ne intendo
io…Sparo cacchiate dalla mattina alla sera XD.
Ragazzi scusatemi tanto se
sono sparita dalla circolazione!! ç___ç Le ultime settimane di scuola sono state
un incubo incessante…sinceramente l’ultima cosa a cui dovevo pensare erano le
fan fiction (che tristezza! Come ho fatto a sopravvivere?! Bah…misteri della
vita…)
Che ne dite di questo capitolo??? Me la immagino la professoressa che
si taglia le vene mentre Gohan parla e parla e parla e parla e parla… Voglio
assolutamente sapere cosa ne pensate! E non fate come Videl per favore XD. Sono
pronta a scommettere che, arrivati ai lunghi monologhi di Gohan, avete tutti
fatto scorrere il mouse verso il basso per saltarli…
(Parla poco che tu
avresti fatto lo stesso! -_-‘ nd Gohan)
(Noooooooo, ma che dici!?
-fischietta innocentemente guardando altrove-
)
Ora passiamo ai ringraziamenti:
jojoND, Sgt, Dark Shinobi,
Swwtcicia, angela3,
Umpa_lumpa, Angelo Azzurro,
Sexxxychichi, Cicochan,
LadyGaunt, Vegeta4ever e
LadyVale94. Grazie di cuore, ragazze!! TT____TT
Alla prossima, carissimi! Un bacione a tutti e, soprattutto,
BUONE VACANZEEEEEE!!!
P.s: Non farei mai parlare Gohan a
vanvera durante
la sua interrogazione...perciò dico apertamente che amo wikipedia!! XD
°Satsuriko°
This Web Page Created with PageBreeze Free Website Builder