A
Friend For Bill
“Io” affermò Bill.
“Voglio un cane.”
Tom
non disse
nulla.
“Capito?!”
domandò
infastidito quando notò che sembrava meno perspicace di un
babbuino strafatto.
L’Incapace
Di
Passare Più Di Una Notte Con La Stessa Ragazza si
ficcò un dito nell’orecchio
estraendone uno spesso strato di cerume.
“Credo
[spero] di non aver sentito
bene.”
Dichiarò nervoso.
“Ho
detto che
voglio un cane.” Sillabò Porcospino-boy
“C-A-N-E! Hai presente quella specie di
wurstel con quattro zampe e una testa?”
“Certo”
replicò
l’Uomo Mono Neurone. “Ma non sapevo che Gustav
fosse un cane.”
Una
goccia di
dimensioni apocalittiche si materializzò dietro la nuca
tinta del cantante.
“Diciamo
che questo tipo di wurstel ha anche
la coda
e cammina gattoni.”
“Oh”
si espresse sapientemente
Tom, aggrottando le Forestose Sopracciglia. “Vorresti un
Gustav con la coda che
va in giro a quattro zampe per casa?”
“Se
proprio vuoi
vederla così.”commentò Bill,
chiedendosi cosa aveva fatto di male per meritarsi
un tale fratello.
“Però…”
obiettò il
rasta, ancora non del tutto convinto e certo che qualcosa gli stesse misteriosamente sfuggendo. Il Non
Più
Biondo sospirò massaggiandosi le nivee tempie, preparandosi
a tirar fuori
lavagna e gessetto per risolvere i dubbi amletici del cretino che gli
avevano
affibbiato per gemello.
“Però
cosa?”
“Però
i cani non hanno
vestiti. Dovremmo sopportare la vista di Gustav nudo (e con la coda)
solo
perché ti senti solo?”
“No”
rispose
lapidario Bill, cercando di escogitare un modo per far capire al mondo
che era impossibile che
l’ominide con cui stava
parlando (oddio, parlare è una parola grossa…)
aveva i suoi stessi geni.
“Ma
tu hai detto
che…” cominciò Tom, in preda alla
più grande confusione mentale.
“Era
un modo di
dire testa quadra, un modo di dire!” esplose il moro
stringendosi convulsamente
i pugni per non conficcare in profondità le unghie nella
zucca vuota del
biondo.
“Ah”
fece l’altro,
mostrando la sua innata capacità di conversazione
“ora che hai finito di dire
il tuo modo di dire, guardo se c’è qualche amica
di Melanie sugli Onnipotenti
Canali Di Playboy.”concluse, mettendo in pratica la sua
intenzione.
“E
il mio cane?”
“Te
lo scordi.”
“Tooooooom!”
“Greta
sta per
donarci la vista del suo fondoschiena, quindi ti pregherei di spostarti
da lì.”
“Ma…”
“Bill,
EVAPORA!”
«
Bene » pensò il
ragazzo uscendo dalla stanza col naso all’aria (e sbattendo
il muso contro lo
stipite della porta), mentre le sue Mille&Più catene
tintinnavano in segno
di protesta verso l’Inumano. « Bene! Come diceva il
caro vecchio Maometto, se
Tom non porta un cane a Bill, Bill si porterà un cane da
solo!»
\/\/\/\/
Mentre
Tom
continuava allegramente a guardare porcate NC17 alla TiVu, Chioma
Leonina si
era addentrato nelle profondità del Garage, inerpicandosi
tra scatoloni e
astrusi macchinari alla ricerca del kit di sopravvivenza
‘Convinci Tom a fare
quello che vuoi’.
Piano
a: Elemosinare un cucciolo
Bill
si guardò
intorno non sapendo da dove cominciare. Poi, trionfante, scorse un
contenitore
che recava la scritta di ‘Tom cinque/sette anni’.
Si gettò a tuffo d’angelo
nello scatolone, riemergendone poco dopo.
«Mmh»
rifletté
«Questi dovrebbero andarmi abbastanza bene. Certo, sono un
po’ larghi, ma per
fare lo sporco lavoro per cui li prendo in prestito vanno
più che bene.»
afferrò la prima t-shirt che vide, viola acceso, e un paio
di calzoni blu scuro.
«No»
storse il naso
«Dovrò anche fare il barbone, ma un po’
di sano gusto non posso certo buttarlo
alle ortiche!» detto questo prese una maglietta bianca e dei
jeans.
«Non
potrò andare
ad una serata di gala, ma è quello che passa il
convento.» si rassegnò
sconsolato, piegando con cura i suo Vestiti e inserendoli
nell’apposita busta
Anti Polvere, Sporcizia E Tutte Le Cose Brutte & Cattive Che
Danneggiano
Gli Indumenti. Poi si infilò in quegli orrori enormi e
abnormi, facendo
attenzione a non toccarli troppo. «Bah, tanto valeva andare
in giro vestito con
un sacco della spazzatura.» pensò, abbattuto
«Questa roba è un insulto alla
moda!» per sua fortuna trovò pochi dei capi
appartenenti a Tom di taglia XL.
Non ci si vedeva proprio nel classico XXL…
\/\/\/\/
‘Sono
cieco, muto, sordo e non mangio da una settimana. Per favore, datemi un
cane!’
«
Si, così dovrebbe
andare più che bene » pensò Unghie
Annerite, rimirando soddisfatto la sua
opera, un cartello ancora sgocciolante di pittura. « Ora sono
pronto per passare
all’azione! » secondo il suo parere, quegli abiti
obbrobriosi, un paio di
occhiali da sole spessi e scuri e i capelli racchiusi sotto un
cappellino da
baseball sarebbero riusciti a mantenere segreta la sua
identità di rockstar.
Uscì dall’abitazione di soppiatto (precauzione
inutile, dato che Tom stava
collassando sul divano, di fronte a Greta) e si appostò
davanti casa.
“Vi
prego, fate la
carità.” Piagnucolò, abbrancando le
caviglie di un tizio che passava, dopo due
ore che non aveva ricevuto nulla, nemmeno un centesimo. Mentre quello
si
liberava scuotendo la gamba distrattamente e continuando a parlare al
cellulare
(“No, niente, Kaulitz ne ha
inventata
un’altra e si è travestito da
accattone… stavi dicendo, a proposito della
borsa?”). Sbuffando, lo sfrattato tornò
alla postazione e stavolta adocchiò
un gruppetto di fan girl che fotografavano con fare reverenziale la
targhetta
che portava scritto ‘Kaulitz-Trumper.”
Furbescamente, si avvicinò alle incaute
prede.
“Salve
bambine, vi
piacciono i Tokio Hotel?”
“Siiiii!”
chiocciarono quelle, ignorando totalmente la regola del ‘non
parlare con gli
sconosciuti, tantomeno con i barboni. “Soprattutto di
Billuccio!”
“Volete
farlo
contento?” domandò, sempre più astuto, Billuccio.
“Siiiiii!”
strillarono in coro.
“Regalategli
un
cane e vi ringrazierà dal profondo del suo cuore.”
Proferì, saggio, il falso
mendicante.
“E
ci darà la foto
autografata, la maglietta, la tazza, la bandiera, il portafoglio, la
penna, la
cartolina, trentadue biglietti per il concerto, il profumo, le scarpe,
la moto,
il carro armato, la collana, l’anello, il bicchiere,
l’accendino, la vasca da
bagno dei Tokio Hotel?” cantilenarono le avide.
“Ugh”
gemette il
ragazzo. “lasciate il vostro indirizzo e sarete
accontentate.”
“Ma
scusa” indagò
sospettosa una “perché non se lo compra da solo,
il cane?”
“Perché
mi- suo
fratello non lo fa uscire dal quartiere.”
S’imbronciò lui. “Ancora non si fida
a farlo andare in giro da solo.”
“Non
ci crediamo!”
affermarono (sempre in coro, certo) la ragazzine. “Billuccio
è indipendente!”
detto questo gli voltarono le spalle e se ne andarono, naso
all’aria.
“E
comunque non mi
chiamo Billuccio! È un
nome
orrendo!” urlò loro dietro il povero cantante,
indispettito dalla reazione
delle fan. Capendo che non avrebbe ottenuto un bel niente con quella
strategia,
passò alla tattica di riserva.
PIANO
B: OTTENERE
IN QUALCHE QUALSIASI MODO UN CANE
Un
ombra misteriosa
si aggirava con fare sospetto intorno alla casa dei vicini, nel buio
delle tre
del pomeriggio. L’essere di nero
vestito, facendo mostra della sua agilità,
inciampò nei suoi stessi piedi,
capitolando lungo disteso per il marciapiede.
Bill:
Questo potevi
anche ometterlo.
Si
tirò su,
calandosi il cappello (nero) a falde
larghe sulla testa per nascondere l’imbarazzo, e si strinse
nell’impermeabile nero celando
ancora di più la sua mera
presenza. Avanzando lentamente con la gambe avvolte dai neri
calzoni, si avvicinò alla graziosa recinzione di
ferro e
acciaio con feritoie ogni cinquanta metri, riconoscitore vocale, visivo
e del
peso. Naturalmente, come poteva mancare la buona,vecchia schiera di
telecamere
e il reticolo di raggi X?
“Ohibò”
esclamò l’impavido
Bill “qui urge una soluzione.” E tiratosi fuori di
tasca un biscottino-ino-ino
di cinque chili prese a sventolarlo. “Vieni cagnolino! Vieni
da papà!”
Due
ore dopo.
“Ti
prego cane,
vieni fuori!” singhiozzò il moro, continuando
imperterrito a muovere la mano
anchilosata.
Il
cucciolo, da
gentil cane qual era, si voltò mostrando il posteriore.
“Umh”
borbottò il
cantante. “Vieni piccolino!” mostrò un
sacchetto di soldi. “Sono tutti per te
se vieni!” La bestiola scattò
all’istante, correndo verso il ragazzo che tanto gentilmente
(e stupidamente) gli offriva la pensione.
Bill
spalancò le braccia,
aspettando di stringere a se il suo nuovo animaletto.
Il
cane corse, corse
per raggiungere i suoi soldi…
…
e incappò nei raggi
X, abbrustolendosi all’istante.
“Uffi”
s’indignò Capelli
Dritti “Il mio metodo ha fallito. Urge un altro piano, ma
stavolta deve essere un
colpo di genio degno della mia superiore
intelligenza…” stava per mettersi a pensare
(?) quando un lamento proveniente dal basso attirò la sua
attenzione
Un
altro capitolo è
finito ^w^
grazie a tutti i gentili
che hanno commentato, mi commuovete ç-ç
vado di fretta perché
mi connetto di nascosto (dovrei fare la tesi in questo momento, ma mi
sono intrufolata
in alice adsl >.>)
Hermyone: grazie mille
dei complimenti, ma soprattutto degli auguri XD già che ci
sono, li faccio anche
a te! Sul serio, sei stata gentilissima, danke shon ^*^
hEiLig FuR ImMeR: grazie
anche a te, mi ha fatto piacere leggere che ti è piaciuta!
Spero ti faccia ridere
anche questo capitolo, fammi sapere ^^
Yaoista for life: grazie
^^
FrancescaKaulitz: grazieeeee
** troppo gentile XD a proposito della seconda twincest,
quand’è che la vedremo
sul piccolo schermo? ò.ò
RosenrotSide: ci iniziamo
al comico insieme, allora XD sono felice di sapere che ti ha fatto una
buona impressione,
ma soprattutto di sapere che la trovi originale! Grazie mille **
BananaSplit: grazie
dei complimenti, gentilissima!!
SiSi: grazie anche a
te, sono felice di sapere che ti sia piaciuta!
Layla the punkprincess:
grazie dei complimenti, spero che anche questo capitolo ti faccia
ridere ^^