Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Raynella    29/01/2014    1 recensioni
nel regno di Arendelle le sorelle regali ormai vanno d'amore e d'accordo, anna tralaltro sta legando molto con Kristoff ed Elsa sente che una parte di lei manca ... sarà l'arrivo di un giovane dagli occhi di ghiaccio a sconvolgere tutto insieme a nuove tempeste innevate improvvise ...
non ho mai scritto niente su Frozen quindi vi chiedo pietà,
buona lettura
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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prologo


Una figura si avvicinava, camminava a fatica nella neve alta, era in mezzo a una bufera, il cappuccio della giacca scura copriva la persona bene insieme alla sciarpa di lana.
Sanguinava alla gamba destra.
Solo gli occhi si riuscivano a intravedere: due occhi bianchi dalle sfumature azzurre come il ghiaccio.
Gli stivali sommersi dalla neve erano fradici e la figura alzò lo sguardo alla ricerca di un rifugio dalla tempesta; intravide una città, piccola e semplice affacciata su un mare e costruita sul dorso di della montagne.
Si diede un ultima speranza dirigendosi lì e quando arrivò , non vedendo nulla, si diresse dove riusciva o verso l’unica cosa che vedeva nel tutto,la torre del castello nel mare.
Si ritrovò davanti ad un enorme palazzo; bussò, di nuovo … niente, la figura si accasciò su se stessa e in quel momento una ragazza dai capelli rossicci aprì la porta e chiamò qualcuno per aiutarla a portare dentro quella persona.
«Aiuto …» provò a dire ma per la stanchezza svenne.

 
Quella mattina Elsa si alzò di buon umore, erano passati mesi dalla loro avventura ed il rapporto con sua sorella era migliorato molto, ormai era inverno e la neve copriva tutto dipingendo di bianco tutto.
La regina si alzò lentamente, si mise l’abito e … no, non prese i guanti, ormai non le servivano più; li guardò un attimo con uno sguardo quasi di sfida e pensò “No, non più” e si diresse nel corridoio.
 
A colazione
«La tempesta aumenta Elsa, sicura di non poter fare nulla?» chiese Anna preoccupata
«No lo sai, mi dispiace, infondo è comunque un vantaggio» disse ridacchiando e sorseggiando il the.
«Come?»
«Il mastro consegnatore del ghiaccio di Arendelle ci guadagnerà»
Anna si sentì avvampare e cercò velocemente qualche scusa da poter dire
«Oh ma guarda! Si è fatto tardi, io … vado, ci vediamo!»
«Anna aspetta non hai finito il the! – troppo tardi - È sempre di fretta»
«Chi?» era arrivato il dolce pupazzo di neve
«buon giorno Olaf, pronto per un'altra giornata di lavoro?»
«Si signora» annunciò serio con un segno di saluto e si diressero alle commissioni regali.
 

Intanto Anna era in camera sua dalla finestra, il freddo le percorreva le ossa ma non le importava doveva placare il rossore delle guancie.
Guardò al di là del vetro cercando qualcosa di interessante ma niente, che voleva cercare con quel tempo?
«Di inverno è comunque noioso, in questo caso è sempre uguale … ma, che?»
La ragazza intravide qualcuno avanzare verso il portone, sembrava ferito o molto stanco, chi poteva essere?
Si alzò per vedere meglio e poi corse via per andargli incontro.
 

Arrivò velocemente al portone e lo aprì: un ragazzo tutto imbacuccato per il freddo era raggomitolato a terra
«Servitù! Aiutatemi c’è qualcuno qua! Aiutatemi!»
Cercò di sollevare il giovane ma senza risultato fino a quando non arrivarono i maggiordomi a soccorrerla per portarlo dentro al caldo ed alsicuro dalla nevicata che si stava intensificando.
  
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