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Autore: tsubasa_rukia3    31/01/2014    1 recensioni
.. -se fossi normale questa storia non esisterebbe nemmeno. Non sono umana, tranquilli, non sono un fantasma o un demone, nemmeno un licantropo se è per questo (puzzano troppo per i miei gusti). Sono un vampiro, ok, ora potete pure scappare urlando il perdono di Dio e buttandomi croci e aglio ect. ect.- tratto dal testo.
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La storia è stata corretta e aggiustata, nessun cambiamento drastico sulla storia o dei personaggi.
Sarei felice di sapere i vostri pareri e, inoltre, la storia continua: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2507713
Genere: Fantasy, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Quando mi svegliai dovetti occuparmi del braccio ferito: un insieme di pus e parti gonfie per l'infiammazione lo sostituiva; probabilmente avevo anche la febbre. 
Esattamente, se ve lo steste chiedendo, la leggenda che se ci feriscono con un coltello non ci facciamo neanche un taglio è solo un pettegolezzo mal riuscito.
Le mie dita lavorarono tremanti, mentre un gran mal di testa prese posto alla ferita.
Schioccai le dita e le fiamme divorarono la pozza di sangue senza produrre fumo, le vidi diventare prima verdi e poi bianche, bruciai anche i vestiti sporchi.
La prudenza non è mai troppa.

Tirai da un comò scuro un'altra divisa e la indossai, dall'umidità intuì che era mattina. Avevo ancora poche ore prima del turno, perciò ne approfittai per un pisolino; certa che mi sarei svegliata in tempo. 

Per tutta la serata non lo incontrai e nella via del ritorno adottai più cautela del solito, e quella non fu l'unica volta. Chiamatemi pure paranoica.

Per i due giorni successivi rimasi con i nervi a fior di pelle e non mi rilassai finché non lo vidi nuovamente al ristorante.
A quel punto decisi di fare come pianificato: sarei andata da un mio conoscente per le faccende burocratiche: permessi di soggiorno, visti, passaporti, diplomi, licenze, lauree, conti bancari e cose varie...

Lo chef fu dispiaciuto delle mie dimissioni; sinceramente non ricordo neanche che scusa mi ero inventata, ma gli promisi che volevo finire le due settimane concordate precedentemente. 
Con la scusa di un funerale riuscì anche a strappargli quattro giorni liberi. 
Appena conclusi la chiacchierata, e ci vollero non poche ore e non poche insistenze, mi diressi nella mia abitazione e preparai le valige o forse dovrei dire la borsa.

Mi cambiai i vestiti e ordinai i mobili, sollevandoli senza fatica in una fila indiana. Quei pochi mobili che avevo non erano fragili e neanche minuti e per portarli in una borsa da viaggio usai un piccolo trucco del mio clan: voi lo definireste un incantesimo io lo chiamo "restrizione di spazio".
È come se prendessi un quadro e lo rimpicciolissi con la forza delle mani per farlo diventare una figurina, la stessa cosa feci con i miei pochi mobili: un comò, un armadio, un appendiabiti e la porta. 
Divennero dei modellini in miniatura che avvolsi in un panno e li misi con cura nella borsa.
Corsi dalla grotta, sapendo che non ci avrei fatto più ritorno, l'odore lì dentro era come un negozio di caramelle per un bambino: un faro per possibili inseguitori.
Corsi lungo la discesa naturale della montagna.

Forse, è meglio che chiarisca alcune cose per evitare fraintendimenti sulle mie capacità per colpa dei stereotipi di romanzi, superstizioni e film: il nostro cuore batte, ma a differenza di quello umano è un muscolo volontario. Sembra strano, ma possiamo decidere quando farlo battere e quando no, anche se non tutti riescono a farlo. 
Esiste un'organizzazione, in ogni continente a dir la verità, che protegge e controlla l'afflusso di vampiri, potenziali minacce per la specie etc... Anche se per colpa della scomparsa dei maschi ha perso un po' di credibilità. 
Mi dispiace, ma sarebbe troppo pericoloso scrivere questo nome anche solo in un diario.
Il fatto della ipnosi oculare esiste, ma allo stesso tempo no: è il cervello umano che fa tutto da solo, a quanto pare noi lo stimoliamo in modo che non faccia molta resistenza.
Il fatto che abbiamo dei poteri soprannaturali è vero, ma non dipende né dal fatto che siamo dei demoni, o da come siamo morti, anzi noi non siamo dei morti viventi teoricamente parlando; o dal fatto se beviamo più o meno sangue umano.
I poteri sono ereditari e per mantenerli bisogna fare un sacrificio: per esempio, se puoi controllare l'acqua non potrai berne neanche un goccio oppure dovrai sempre rimanere in contatto con essa; questo dipende dal caso. 
Se queste condizioni, chiamati oblige, non vengono rispettate c'è un'alta probabilità che si perda il potere in modo irreversibile.
Più l'oblige è pesante da mantenere più il potere è forte e unico. Non vi rivelerò i miei, mi dispiace.
Il sangue umano serve: come piacere per i maschi; come nutriente per le vampire femmina; nella stagione degli "amori". 
Tutto il resto che avete sentito è pura invenzione, è anche vero che può aiutare a raggiungere il piacere sessuale per il vampiro.
I vampiri possono fare figli, hanno l' 80% di probabilità di poter avere eredi con umani e del 3% se con un altro della stessa specie. Non ne ho la più pallida idea del perché funzioni così. 
Non si può bere il sangue di un altro vampiro: o stai sfidando a morte l'interessato o.... beh, è troppo imbarazzante dire l'altro caso!
Comunque, riuscì a raggiungere il mio contatto e ricevere tre identità diverse. 
Se proprio siete curiosi, ho salvato il suo bis bisnonno e non ricordo se alla prima o seconda guerra mondiale, da un imboscata. Promise che la sua famiglia mi avrebbe aiutata in qualsiasi circostanza e così facevano tutt'ora. 
Mi ha anche dato il permesso di ammazzare i suoi discendenti nel caso mi siano d'intralcio. Non trovate che sia carino? Tornai in montagna sempre correndo, ricordate? Abilità sovrumane, ma quelle fisiche non hanno bisogno di un'oblige
Per la notte dormì sul soffitto avvolta dalle coperte.
In tutte e due le settimane successive non ebbi incontrato neanche una volta l'estraneo. Che felicità.
Ovviamente, non sono fortunata da andarmene così tranquillamente senza intoppi. Dopo la festa, in onore della mia dipartita, trovai un albero su cui addormentarmi e lo feci, finché nel muovermi un po' troppo iniziai a cadere.
Non ero molto preoccupata, il massimo che poteva succedermi era qualche costola rotta? Sai che roba. Peccato che mi sentì afferrare da mani umane prima di toccare terreno.

  
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