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Autore: Ariel_ioscriviana    27/11/2004    5 recensioni
Questa ff risale all'anno scorso e vi si immagina un futuro diverso per la coppia Cornelia e Caleb.Sottolineo che essendo stata scritta nel dicembre del 2002 non ha nulla a che vedere con lo speciale uscito lo scorso ottobre.Ho pronti i primi tre capitoli,purtroppo l'anno scorso ho dovuto abbandonare la stesura di questa storia,ma se sarà il caso (ergo vedrò che qualcuno commenterà e apprezzerà)questa potrebbe essere l'occasione che aspettavo per riprenderla.Scusate la lunga premessa,detto questo,buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caleb, Cornelia Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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La mattina lentamente lasciava posto al pomeriggio, nel boschetto antistante il parco di Heatherfield, e Cornelia e Caleb continuavano ad amarsi. Era come se il tempo per loro due si fosse fermato, e quell'angolo di mondo divenuto un mondo a parte, una boccia di cristallo che racchiudeva il loro amore. Erano ancora stretti in un abbraccio, ai piedi della grande quercia, come entrambi da sempre desideravano. Avevano perso la concezione del tempo e Cornelia aveva dimenticato di dover fare ritorno a casa. In quel momento l'unica cosa che desiderava era lasciarsi travolgere dalle emozioni e sensazioni d'amore che stava provando e darsi completamente a Caleb. Sentiva le carezze del vento confondersi con quelle dell'amato e una calda alba nascere nel suo cuore, mentre i raggi del sole che filtravano dalle fronde aumentavano la sua piacevole sensazione di calore. Caleb le strappò il vestito di dosso e si gettò su di lei, accarezzandola e baciandola con passione. A quelle carezze, Cornelia sentì come una vertigine rubarle la ragione e appropiarsi della sua mente, e le sue gote dipingersi del colore delle rose che voglion dire passione. Caleb era così vicino al suo volto da accarezzarla con il suo respiro. "Ho...ho perso il controllo su di me...o Caleb...ancora...accarezza il mio corpo con il tuo respiro..." gli sussurrò Cornelia, vinta dall'amore. Nel bosco silenzioso echeggiava la musica del loro amore, si udivano i loro respiri farsi più intensi, incontrarsi, per poi fondersi col vento,mentre lenti loro sprofondavano nell'estasi.
Il giorno dopo, Cornelia si svegliò di buon' ora, essendo giorno di scuola, ma il suo pensiero non andò alle ore di lezione e interrogazioni che l'attendavano, ma volò a Caleb. Sentiva ancora il corpo percorso dalle sue carezze e rinfrescato dal suo respiro, e quasi le parve di rivivere le meravigliose sensazioni che aveva provato insieme a lui. Cercò tuttavia di scacciare dalla sua mente quei pensieri per poter concentrarsi sulla giornata di studio che l'attendeva.
Come tutte le mattine che erano venute dal giorno in cui conobbe Caleb, si alzò meno svogliatamente che in passato, fece colazione e corse a scuola, con la sua inseparabile bicicletta. Per tutto il tragitto non fece che pensare a Caleb e vederlo in ogni cosa in cui si imbatteva.
Era quasi arrivata a scuola quando la sua attenzione fu attirata da un fiore che in un'aiuola sembrava splendere fra tutti gli altri fiori. "Sembra...sembra il fiore che mi ha regalato Caleb...com'è bello", sussurrò mentre, scesa dalla bic icletta, si calava ad accarezzarne i petali. "Vi vedo il tuo volto, amore mio" continuò a dirsi ancora in contemplazione della pianta. "Oh! Sarà meglio che vada, o arriverò in ritardo!" disse quando i suoi occhi caddero sull'orologio che portava al polso. Dando un'ultima carezza ai petali, risalì sulla bici e, entrata nel cortile dello Sheffield Institute, la posteggiò.
Arrivò in classe nello stesso istante del professor Collins,che però si fermò in corridoio a chiacchierare con una ragazza. Forse una studentessa di un altro corso. "Non potrà rimproverarmi" pensò Cornelia salutandolo con un sorriso ed entrando nell'aula.
Will era già arrivata e mentre Cornelia stava prendendo posto accanto a lei, le bisbigliò: "Com'è andata con Caleb?" . "Benissimo!Ne parleremo alla ricreazione" rispose Cornelia sedendosi, e arrossendo. Collins in quell'istante entrò in classe insieme alla ragazza con cui si era intrattenuto.
"Buongiorno, ragazzi, scusate se vi ho fatto attendere, ma dovevo ac! cogliere degnamente la vostra nuova compagna, Alberica Flyden" spiegò il professore indicando la ragazza. Una nuova compagna. Come tutto il resto della classe, anche Cornelia e Will erano molto sorprese. "Mi raccomando, accogliete bene la vostra nuova compagna e fate il possibile perchè si inserisca nel migliore dei modi nel vostro gruppo. Adesso, Alberica, puoi prendere posto" la invitò Collins accennandole un inchino. "Oh, credo che mi siederò in quel posto. Accanto a quella ragazza bionda, com'è che si chiama?" domandò al professore la nuova arrivata rivolgendo lo sguardo a Cornelia. "Hale. Cornelia Hale. " fu la risposta che ricevette. "Bene, molto bene." sussurrò, prendendo posto.
"Will, che cos' hai?" bisbigliò Cornelia all'amica vedendo che aveva mutato espressione. "Oh...non...non capisco....Cornelia, è da tanto che non provo questa sensazione. Non appena Alberica mi è passata vicino, ho...ho avuto un capogiro" rispose Will ancora stordita. "Non è niente, Will. O almeno niente che riguardi la nostra vita da guardiane di Kandrakar. Il pericolo di Phobos è scongiurato ormai da un pezzo e con il Metamondo noi abbiamo chiuso. E' un altro il nostro problema, adesso" cercò di rassicurarla Cornelia, alludendo nel contempo a Nerissa. "Non..non ti sembra che Collins si comporti in modo strano? Perchè non ha ci ha raccontato nulla di questa ragazza? Non è da lui..." "Per favore, Will! " la interruppe Cornelia, ma ella a sua volta fu interrotta dalla voce di Alberica: "Allora, voi due, parlavate di me?" domandò con fare petulante e al tempo stesso ingenuo, e mentre Cornelia la scrutava, notò in lei un qualcosa di strano che non riusciva bene a definire, e subito capì che anche Will aveva la stessa sensazione.
  
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