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Autore: Carrie B    03/02/2014    0 recensioni
Due amici si rincontrano dopo anni, entrambi sono cambiati, riusciranno a tornare come prima e a ricordarsi chi erano l'uno per l'altra o dovranno arrendersi al destino e dirsi addio definitivamente!?
Due sconosciuti imparano ad innamorarsi di nuovo
Può un amore durare per sempre?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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I miei zii erano andati qualche giorno in vacanza e si erano portati El, avevano proposto anche a noi di andare, ma avevamo declinato l’offerta, in fondo avevano bisogno di riposo.
Quando arrivai a casa, non c’era nessuno, solo io, così mangiai e mi preparai, Carter sarebbe passato per le nove e mezza a prendermi.
Ed eccolo, puntuale suonò il clacson, uscì. «Ciao meraviglia » mi sorrise, quando salì in macchina. Al lago c’era una festa, tutti i ragazzi della città ci sarebbero stati. Arrivati Carter posteggiò la macchina, c’erano davvero tantissime persone, come quando li avevo visti circa una settimana prima, ma questa volta non avevo più così timore, questa volta conoscevo la maggior parte di loro e poi non c’era nulla da preoccuparsi, io avevo Carter al mio fianco. Scorsi tra la folla se c’era Liam, volevo fargli vedere il tatuaggio che avevo coperto con un cerotto in modo da nasconderlo.
Susan e delle altre ragazze che conoscevo mi vennero incontro, mentre Carter era andato a prendere qualcosa da bere.

Carter’s pov:
«Credi che un paio di quelle funzioneranno?» chiese John, un ragazzo della squadra di calcio, indicando le pastiglie.
«Ne basterà solo una per renderla incosciente e per fare in modo che io vinca la scommessa fatta con Danielle » risposi sprezzante, facendo ridere la maggior parte dei membri della squadra di calcio.
La prima volta che Sof era stata lì, Danielle e io avevamo fatto una scommessa, se io mi portavo a letto la nuova arrivata, lei avrebbe fatto in modo che io diventassi capitano della squadra di calcio al posto del mio adorato fidanzatino. Adoravo vincere e di sicuro quella sera, l’avrei fatto, in fin dei conti non mi era andata così tanto male, Sophie era davvero una bella ragazza e poi sarebbe stato divertente, solo che purtroppo non se lo sarebbe ricordato..

Finalmente Carter tornò da me con due birre, me ne diede una, avevo voglia di bere, magari mi avrebbe fatto dimenticarew che Liam e Danielle erano a quella stessa festa, insieme. Dopo un po’ Carter mi propose di andare a fare un giro con lui, mi girava la testa, ma accettai ugualmente, un po’ di aria fresca mi avrebbe fatto bene. Mi prese per mano e mi condusse verso il bosco..

Liam’s pov:
Io e Danielle eravamo appena arrivati alla festa, certo che le ragazze ci mettono una vita a prepararsi.. mentre Danielle salutava le sue amiche/oche, sapevo che Kyle non ci sarebbe stato, mi aveva scritto che passava la notte da Susan, visto che i suoi non c’erano, perciò io andai dai miei amici.. «Dieci pounds che alla fine non ci riesce» disse Matt, un ragazzo della squadra.
«Venti che alla fine lei si addormenta e lui non conclude.. » disse un altro.
«Ragazzi, ragazzi, stiamo parlando di Carter, lui ce la fa sempre e stasera o con le buone o con le cattive sancirà l’accordo» disse un altro ancora.
«Di cosa state parlando?» chiesi curioso. Appena mi videro, il silenzio, nessuno proferì una parola.
«Allora?» insistetti.
«Niente di che capitano..» disse Paul.
«Non importa.. io lo voglio sapere lo stesso» dissi serio, senz’altro doveva essere qualcosa di importante.
«Carter è nel bosco con quella nuova e stasera intende saltarle addosso…»disse uno.
«.. si per una scommessa fatta con D.. » stava continuando ma venne interrotto da Kevin, un ragazzo della squadra, molto amico di Carter.
« Con chi? » chiesi preoccupato, non poteva essere vero.. «Danielle» risposero con la testa bassa.
«Quanto tempo fa si sono allontanati e dove sono andati?» chiesi.
«Nel Bosco, verso le cascate, circa dieci minuti fa» mi rispose qualcuno
Prima di andare verso il bosco, andai a cercare Danielle, dovevo sapere se era davvero lei la causa di tutto questo. «è vero?» domandai furioso
« Cosa?» chiese lei con quel suo visino da finta santarellina. « La storia della scommessa! Allora è vero che dietro a tutto questo ci sei tu? » ero fuori di me dalla rabbia.
« ma dai, amore, è uno scherzo, si divertiranno un po’.. » disse lei ridendo.
« Non chiamarmi amore!» le urlai contro.
« Senti, non ho detto io a Carter di metterle della droga nella birra ok? Io gli ho solo detto di giocare un po’ con lei ok?!» «Ma ti ascolti quando parli? Ti rendi conto che ora Sophie è sola nel bosco, indifesa, perché quel mostro l’ha drogata e la vuole stuprare a causa di una scommessa fatta con te? Mi fai schifo!! Non capisco come ho fatto ha provare qualcosa per te se non ribrezzo.. sei davvero un essere orribile! Cosa ti aveva fatto?! Sei davvero come appari, egoista, viziata.. sei contenta?! Tra noi è finita! Una volta per tutte» le urlai in faccia ciò che realmente pensavo e ormai tutti ci stavano guardando. Di corsa mi diressi verso il bosco, nella direzione dove mi avevano detto di averli visti.
« Vai! Vai a fare l’eroe, sfigato! Non mi stai lasciando te, io ora lascio te, ok?! Ti odio!» urlò Danielle.
Mi voltai « Lei è una persona migliore più di quanto tu sarai mai» le risposi. Non mi interessavano minimamente i suoi insulti nei miei confronti, non mi interessava ciò che le avrebbero detto/ pensato d’ora in poi, l’unico pensiero che affollava la mia mente era Sophie, era sempre stata lei. Corsi nel bosco e li vidi, lei era per terra, con la maglia strappata e sporca di sangue, lui le era sopra, lei si stava lamentando, piangeva, forse troppo stordita dai farmaci per capire cosa stava succedendo e troppo debole per ribellarsi a quel gorilla.
Mi buttai sopra Carter, lo afferrai e lo tirai su, iniziammo a tirarci pugni e calci fino a che non cadde a terra con la faccia sporca di sangue.
«Stai lontano, animale! Non avvicinarti mai più a lei, hai capito?!»
Non aspettai neanche una risposta da parte sua, mi avvicinai a Sophie, l’aiutai a tirarsi su, non riusciva a tirarsi su, la presi in braccio e la portai fuori dal bosco, per fortuna quella stupida di Danielle aveva insistito per venire in macchina perché odiava la mia moto, così adesso non ci sarebbero stati problemi a portarla a casa.
«la ami, non è vero?» mi urlò Carter.
« Si, la amo» strinsi Sophie tra le mie braccia. «finalmente sei al sicuro, siamo io e te contro il mondo, ricordi?!» le sussurrai.
La caricai sui sedili posteriori e le misi la mia giacca addosso, faceva freddo e la sua maglia era stracciata e ricoperta di sangue, la portai in ambulatorio dove lavorava mia sorella come infermiera, era venerdì notte e sapevo che ci sarebbe stata lei perciò non c’erano problemi, nessuno mi avrebbe fatto domande, anche perché non sapevo neanche io come rispondere.
Sara mi aprì la porta e mi fece entrare.
«Non farmi domande, ti prego!» supplicai mia sorella. Appoggiai Sophie sul lettino e le presi la mano tra le mie, mentre guardavo mia sorella toglierle la maglia e medicarle i graffi sul corpo, per fortuna erano superficiali e le ferite sarebbero guarite in fretta e quel maiale non era riuscito nel suo intento. Mia sorella la portò in bagno, la aiutai, poi uscì mentre Sof vomitava, in seguito Sara le tolse i vestiti e la mise sotto la doccia, in modo la svegliarla, alla fine quando uscirono Sophie era bagnata e indossava i suoi vestiti sporchi, barcollava e teneva gli occhi chiusi, Sara mi consigliò di portarla a casa, mi diede delle medicine per medicarle le ferite nei giorni successivi e per il giorno dopo quando Sof si sarebbe svegliata. Mia sorella mi aiutò a caricarla in macchina e così andammo a casa. Kyle non c’era come previsto e non sapevo neanche se parlargli di quanto accaduto quella notte, non sapevo se andare alla polizia, ma poi pensai che non ne avevo alcun diritto, quella era una decisione di Sophie. La portai in braccio fino in camera sua, la feci sdraiare sul letto, lei continuava a dormire, mi sedetti sul letto accanto a lei ed iniziai ad accarezzarle i capelli, sembrava un cucciolo, un cucciolo indifeso nel bel mezzo di un mondo così pericoloso, per questo era mio dovere proteggerla, proteggerla da tutto e da tutti. Mi vennero in mente le parole di Carter “la ami, non è vero?”, quello che mi aveva più colpito era la mia risposta, il mio “si, la amo” deciso, fermo, era l’affermarsi di qualcosa che avevo sempre saputo dentro di me, ora mi sentivo leggero, finalmente l’avevo detto, l’unica cosa che mi rattristava era che lei purtroppo non l’aveva sentito, ma questo non era importante, avrei avuto tutto il tempo di dirle ciò che provavo.
Erano le quattro passate quando mi addormentai, era stata una lunga, lunga notte, ma ora io e Sophie eravamo più uniti che mai, eravamo una cosa sola.

Sophie’s pov:
Quando mi risvegliai ero nel mio letto, Liam stava dormendo accanto a me, ogni singola parte del mio corpo mi faceva male, era come se mi fosse passato addosso un elefante, mi tirai su e vidi che era quasi mezzogiorno, mi alzai e mentre andavo in bagno a cambiarmi, passando davanti allo specchio mi vidi, i miei vestiti erano stracciati e tutti sporchi di sangue ormai secco, il mio corpo era coperto di graffi e tagli.
« Come ti senti?» chiese Liam premuroso.
Mi voltai di scatto, si era svegliato.
«Come faccio ad essere qui? Come ci sono arrivata?» «prima rispondi alla mia domanda e poi io rispondo alla tua» sorrise dolcemente.
«Mi sento un po’ dolorante, ma perché sono coperta di graffi? E perché i miei vestiti sono strappati?» chiesi confusa
«Non ricordi proprio niente di ieri sera?»
Scossi la testa. «no, ero alla festa, con Carter, ho bevuto qualche birra e poi niente.. perché non mi ricordo niente?»
Liam mi fece segno di tornare a sedermi accanto a lui sul letto e con tutta la calma possibile mi raccontò della festa, della scommessa, della litigata con Danielle e dello scontro con Carter, di sua sorella che mi aveva medicato in ambulatorio. Raccontò tutto, o quasi, non parlò solo del discorso con Carter nel bosco.
Io ascoltai sino alla fine senza fiatare, ero incantata dal modo in cui Liam mi guardava, il modo in cui aspettava una mia reazione, un mio pianto, nonostante il mio spavento iniziale, ero calma, il peggio era passato e adesso ero al sicuro. Ero sempre arrabbiata con quell’idiota di Carter e Danielle, ma alla fine erano delle persone spregevoli e non si meritavano neanche la mia rabbia. Alla fine chiesi: « Mi hai aiutato tu?» Liam annuì.
«Perché l’hai fatto?»
«Perché.. ecco.. perché io.. io..ecco vedi io…» Se quella notte Liam era riuscito con tanto coraggio a dire ciò che provava, adesso, davanti a lei non ci riusciva, era come paralizzato. Sophie lo baciò, non ci pensò, fece ciò che le diceva il cuore.


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