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Autore: Flam92    03/02/2014    2 recensioni
Stava accogliendo le anime nel Regno di Hel come ogni giorno da che ne aveva memoria. Non c'era troppo da spassarsela in quel luogo, ma era grata ad Odino per averla relegata in quella landa desolata, lontana da tutto e da tutti. Questo, però, implicava che stesse lontana anche da suo padre, che tanto amava. In un attimo di tregua lo localizzò, era ad Asgard. Si concentrò un attimo, e subito gli apparve accanto.
"Padre!" esclamò. "Ho voglia di andarmene per un po' su Midgard, creare scompiglio qua e là..ma purtroppo non posso."
Loki sorrise. "Và su Midgard, alle anime dei morti ci penserò io."
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Hela si ergeva ora trionfante di fronte a Jane, pregustandone la morte. La sollevò, quasi con delicatezza, in modo che Thor potesse assistere impotente mentre poneva fine alla vita della donna che amava.
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Resterà impunito il gesto della Dea degli Inferi?
***Lavare i piatti fa molto male! E la mia mente malata partorisce questo genere di cose XD Spero lo troviate interessante e magari un po' diverso dal solito.***
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jane Foster, Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - La punizione di Odino e la vendetta di Thor.
 
Stava accogliendo le anime nel Regno di Hel come ogni giorno da che ne aveva memoria. Non c'era troppo da spassarsela in quel luogo, ma era grata ad Odino per averla relegata in quella landa desolata, lontana da tutto e da tutti. Questo, però, implicava che stesse lontana anche da suo padre, che tanto amava. Ricacciò indietro la nostalgia ed accolse l'anima di un attraente assassino. Era fortemente attratta da quella cerchia, e gli si avvicinò suadente per scortarlo alla Spiaggia dei Morti. Ma se da un lato Hela era bella come solo gli Asi lo erano, l'altra metà del suo volto era nera e cadaverica: impossibile sostenere il suo sguardo, anche le anime dei dannati la fissavano con raccapriccio e disgusto. L'assassino sputò in terra e la figlia di Loki lo scortò di malagrazia alla Spiaggia, ogni speranza di divertirsi un po' svanita nel vento gelido che soffiava inclemente.
Nelle rare apparizioni su Midgard o altrove al di fuori del suo Regno, si era divertita a portare morte e distruzione, malattie e carestie. Purtroppo, con le molteplici guerre in atto negli ultimi secoli, aveva avuto ben poco tempo per dedicarsi a un po' di sano catastrofismo. E ora era di pessimo umore. Lasciò la Spiaggia dei Morti per dirigersi al proprio palazzo, Éljúdnir, cambiarsi d'abito e recarsi dal padre.
Lo localizzò all'interno del Palazzo d'Oro, ad Asgard, nelle stanze di Odino. Si concentrò un attimo, e subito gli apparve accanto.
"Padre!" esclamò raggiante.
Il Dio dell'Inganno, preso alla sprovvista, sussultò girandosi nella direzione da cui proveniva la voce che l'aveva distolto dalle proprie riflessioni.
Subito un sorriso gli distese la pelle del volto. "Hela, piccola mia! Quanto tempo.."
Si avvicinò per stringerla in un affettuoso abbraccio.
La Dea degli Inferi si slacciò il mantello e lo tenne su di un braccio. "Allora, padre, vedo che hai spodestato Odino, finalmente."
"Così pare." ghignò l'altro. "Ma non l'ho ucciso, solo tramortito e rinchiuso."
"Tutta questa faccenda della collaborazione con Thor per sconfiggere Malekith ti ha reso debole.."
"Non debole, solo più prudente. Thor mi crede morto, e Odino è ben nascosto dove nemmeno Heimdall può trovarlo. Quell'idiota non sa nemmeno cosa gli succede sotto il naso. Non si è ancora accorto di nulla."
"Appunto, non ancora. Presta attenzione, padre, potresti aver commesso un errore a lasciare in vita il vecchio anzichè prenderti il trono con la forza."
Loki fece spallucce e vagò con lo sguardo per la stanza.
"E dimmi, come vanno le cose giù in Hel?" chiese cambiando discorso.
"Come sempre, la gente muore di continuo. Solo che mi annoio, padre. Ho voglia di andarmene per un po' su Midgard, creare scompiglio qua e là, e tornarmene a casa a svolgere il mio lavoro da brava bambina." concluse con un perfetto sguardo da cucciolo e voce tenera.
Loki sorrise. "E sia. Và su Midgard, alle anime dei morti ci penserò io."
"Sei sicuro padre?"
"Certo. Su, adesso vai! Ti do un'ora. Di più non posso."
"Grazie padre!" gli scoccò un bacio sulla guancia, si rimise il mantello e si teletrasportò sulla Terra.
Hela era l'esatta copia di suo padre: stessa voglia di creare il caos, stesso odio intrinseco nei confronti di Midgard. Si recò in una città a caso, attratta forse da un sesto senso che la spingeva a cacciarsi nei guai.
"Londra. Si, inizierò proprio da qui!" Invisibile all'occhio umano, o quasi, si confuse fra la folla e iniziò ad uccidere a caso, ridendo beffarda. Badò bene che sembrassero incidenti: un uomo investito lì, il deragliamento della metro là, cavalli imbizzarriti che fecero ribaltare un calesse su cui viaggiavano dei turisti.
In meno di mezzora, le sue gesta avevano mobilitato le forze dell'ordine londinesi e Scotland Yard indagava ad un paio di morti sospette. Ma sarebbero stati tutti bollati come incidenti.
Hela, colma di adrenalina, si diresse quindi ad un pressochè deserto Hyde Park, attratta da una forza sconosciuta che le martellava la nuca e sembrava chiamarla. Quando arrivò sul posto, ne capì il motivo:  su una panchina, a rimirar le stelle in quella fresca serata di metà autunno, sedevano Thor e la sua donna midgardiana.
Ora ci divertiamo un pochino.. sciolse l'incantesimo che la rendeva invisibile ad occhi indiscreti e si avvicinò alla coppia.
"Buonasera, zio." sorrise suadente.
Il mantello da cui non si separava mai nelle sue incursioni celava la metà fatiscente del suo aspetto, ed assaporò a fondo l'espressione crucciata e al tempo stesso shockata della mortale: la bellezza di una dea non ha mai avuto eguali.
"Thor chi è questa donna?"
"Jane, resta lì seduta. Qualsiasi cosa accada, o scappi o non ti muovi da lì, chiaro?" E senza darle il tempo di ribattere, il Dio del Tuono si alzò, Mijolnir alla mano, e prese Hela per un gomito.
"Ma come, zio, non mi presenti la tua fidanzata?" chiese innocente lei facendosi trascinare via.
"Che ci fai qui, Hela?"
"Avevo voglia di rivederti. Loki diceva che era intelligente" indicò con un cenno Jane, "ma non credo sia il tuo tipo."
"Non parlare male di Jane!" tuonò Thor.
La dea fece spallucce e prese a passeggiare per il parco.
"Aspetta..hai detto Loki? Ma.. mio fratello è morto. Quando? Quando vi siete visti l'ultima volta?"
"Non molto tempo fa. Ed era ancora vivo e vegeto. Sai Thor, ho proprio voglia di uccidere qualcuno oggi. E il tempo a mia disposizione sta per scadere. Una sola vittima, e poi vi lascerò in pace, tornerò in Hel e ci rivedremo per il Ragnarok. Che te ne pare? Abbiamo un accordo?" sorrise, cercando di mantenere un'espressione angelica.
Thor annuì controvoglia, sapendo che era meglio assecondare i capricci della dea. "Ma che sia qualcuno in fin di vita. Il mio compito è proteggere Midgard e i suoi abitanti, non potrei lasciarti uccidere una persona qualsiasi solo perchè ne hai voglia, Hela."
"Uhm, peccato. Perchè in città oggi si sono verificati degli incidenti strani.." sottolineò volutamente la parola incidenti. E Thor capì.
"Tu? Hai causato tu quegli incidenti?"
"In un certo senso."
"Lurida strega!" fece roteare il Mijolnir e le si scagliò addosso.
Hela si riparò dal colpo. In forza e velocità era pari a un qualsiasi guerriero asgardiano. "Oh andiamo, è solo la mia natura!" rise. Una risata malefica che gelò il sangue nelle vene a Thor e a Jane, non molto lontana dai due.
La donna maledisse mentalmente la tecnologia, da cui dipendeva tutta la sua vita, perchè il cellulare l'aveva abbandonata proprio pochi minuti prima. Non poteva chiamare rinforzi, ammesso e non concesso che sarebbero in arrivati in tempo. Pietrificata, assistette impotente al duello fra Thor ed Hela, uno scontro alla pari fatto di colpi di martello contro colpi di spada. Hela ferì Thor al braccio che brandiva il Mijolnir, e per poco il Dio del Tuono non perse la presa su di esso quando l'arto ebbe uno spasmo di dolore.
"Nightsword, assaggia il sangue di questo Asgardiano!" urlò Hela calando nuovamente la gelida lama affilata su Thor.
Il dio si scansò appena in tempo, e la spada si conficcò nel terreno fin quasi all'elsa. La Dea degli Inferi la lasciò lì, dirigendosi quindi alla panchina dove Jane sedeva immobile, una maschera di terrore dipinta in volto.
"Jane! Scappa!" urlò Thor, ma la sua voce giunse flebile ed attutita alle orecchie della donna.
Hela si ergeva ora trionfante di fronte a Jane, pregustandone la morte, quell'esatto istante in cui l'anima avrebbe abbandonato il corpo in un ultimo, debole ansito. Ma Thor la interruppe, attaccandola alle spalle. Si girò di scatto sfruttando lo slancio del guerriero per sbatterlo contro l'albero più vicino, dove rimase tramortito per qualche breve istante. Il tempo necessario ad Hela per allungare la mano sulla vittima designata: il Tocco di Morte, un così comune gesto e ti ritrovi senza vita.
Jane, che solo all'ultimo aveva provato a strisciare via lungo la panchina, si ritrovò la gelida mano della Dea degli Inferi intorno al collo. Non le servì stringere per spezzarle l'osso del collo, nè fare pressione sulla trachea per soffocarla. Semplicemente la sollevò, quasi con delicatezza, in modo che Thor potesse assistere impotente mentre poneva fine alla vita della donna che amava.
Jane lanciò un ultimo urlo, in cui il nome di Thor venne distorto dall'agonia, e spirò guardando il malefico ghigno di Hela che andava allargandosi su un volto in parte bellissimo in parte corroso dalla morte.
 
Loki, che aveva camuffato il proprio aspetto prendendo le sembianze della figlia, quasi non si accorse di conoscere una delle anime perdute che si stava apprestando a varcare la soglia di Hel.
Per tutti gli Asi, cosa ha combinato mia figlia? Le aveva dato un'ora, e con tutti i posti in cui poteva cacciarsi, con tutte le persone che poteva uccidere, proprio Jane Foster doveva essere spedita ai cancelli del Regno degli Inferi?
Riprese in fretta le proprie sembianze e le corse incontro.
"Qual buon vento, Miss Foster? Allora anche i buoni muoiono, a quanto vedo."
"Tu. Una certa Hela che chiamava Thor zio si è presentata a Londra. Diceva di averti parlato, ma che eri vivo! Eppure eccoti qui, anche tu nell'aldilà." Anche da morta, Jane Foster manteneva il suo temperamento.
"Che vuoi che ti dica, volevo vedere come stava mia figlia."
"Oh direi che sta alla grande. E' stata lei ad uccidermi. E io non ho fatto altro che tremare come una foglia, impotente." si prese la testa fra le mani e varcò i cancelli, seguendo le anime delle altre persone uccise da Hela a Londra.
Loki rimase a guardarla per qualche istante, poi si precipitò al palazzo Éljúdnir, ad attendere il ritorno della figlia. Mancava poco allo scoccare del sessantesimo minuto, quando ella apparve proprio di fronte al padre, un sorriso raggiante di trionfo.
"Hela! Dannazione, ma con tutti gli umani che potevi tormentare, proprio Jane Foster dovevi uccidere?"
"Padre, non immagini quale divertimento si possa trarre nel vedere..."
"Al diavolo il divertimento, Hela! L'hai fatta grossa questa volta!"
"Ma, padre io..." l'euforia l'abbandonò, e si chiese dove avesse sbagliato.
Ma quella conversazione era destinata a non finire mai, perchè il Bifrost si aprì e ne uscì Heimdall che, cogliendo alla sprovvista tanto Hela quanto Loki, li afferrò ognuno per un polso e li trascinò su Asgard.
Quello che Loki vide lo terrificò a sufficienza da farlo cadere in ginocchio: Thor, in preda alla rabbia più cieca, e Odino, seduto sul trono ad ascoltare il resoconto del figlio in lacrime.
"Hela, mi hai molto deluso." Asserì quindi. "E tu Loki, che avevo accolto come un figlio, a cui ho fatto dono di una seconda possibilità, ti sei finto morto per rubarmi il trono. Avresti dovuto uccidermi quando ne avevi l'opportunità, pazzo scellerato che non sei altro!"
Thor sgranò gli occhi, incredulo e ancora all'oscuro dei fatti.
"Padre, cosa state dicendo? Loki è vivo? Ma non si trovava in Hel?"
Fu Heimdall a rispondere: "Si, ma non da morto. E' riuscito ad ingannare di nuovo i miei occhi, ha preso il posto di Odino, Padre degli Dei, e ne ha occupato il trono. Si è finto morto, ma quando ha sostituito Hela nel suo Regno, l'incantesimo che aveva eretto per nascondere il suo atto è stato annullato."
Thor, troppo scosso per sopportare tutto, e sufficientemente incazzato a causa della morte di Jane, fece per scagliarsi su Loki, ma il Dio dell'Inganno scomparve e riapparve pochi metri più in là.
"Thor, fermati!" lo intimò Odino.
Il Dio del Tuono si prese la testa fra le mani e mormorò parole incomprensibili, rabbia e dolore sgorgavano dalle sue lacrime e il suo volto era una maschera di risentimento e voglia di vendetta.
"Hela figlia di Loki, non conosco punizione peggiore che la vita nel Regno di Hel, ma a te piace svolgere il tuo compito e non disdegni il cattivo tempo che costantemente affligge il tuo Mondo. Dimmi, cos'è che ti mantiene salda da secoli?"
"Suppongo l'amore verso mio padre e il poco tempo che posso passare con lui di quando in quando, accostato al piacere di seminare il panico negli altri Regni quando ivi mi reco."
"Ebbene, Hela figlia di Loki, da oggi non avrai più memoria di chi sia tuo padre, non lo riconoscerai vedendolo e ti sembrerà un estraneo la prossima volta che lo incontrerai. Ciò che senti ora non lo proverai mai più, e un vuoto incolmabile pervaderà il tuo petto. Inoltre, ti proibisco di rimettere piede su Midgard per seminarvi morte, distruzione e caos."
"NOOOO!" urlò protendendo le braccia in avanti, i palmi aperti come a scagliare un incantesimo.
Ma era troppo tardi ormai. Odino battè la sua lancia Gungnir sul pavimento della sala del trono. La punizione era stata decisa, la sentenza emanata. Hela perse i sensi, e solo i riflessi pronti di Loki le impedirono di cadere. Si accasciò fra le braccia del padre senza sapere di esser svenuta nell'abbraccio del genitore, senza cogliere consciamente i suoi tratti attraverso gli occhi socchiusi appena prima di perdere coscienza.
Loki era furente, ma mantenne una parvenza di calma. Aveva bisogno di riflettere, di trovare un modo per annullare quella pena.
"Quanto a te Loki Laufeyson, che sei stato accolto in seno ad Asgard ed amato dalla mia defunta moglie Frigga, e da me, come un figlio, è inutile che ti crucci in cerca di un espediente per far ricordare ad Hela chi essa sia. Da questo momento ti nego la capacità e la possibilità di rivelarle che sei suo padre e di spiegarle cosa le sia accaduto nella speranza che ritrovi sè stessa. Sconterai una breve pena nelle prigioni di Asgard affinchè tu possa fare ammenda, riflettere e metterti il cuore in pace."
"E non volete togliermi i poteri o imbavagliarmi come l'ultima volta?" chiese con tono di scherno.
"No Loki. Sono sicuro che data la brevità della tua reclusione accetterai di startene tranquillo in cella."
"E sia. Ma quando avrò finito di scontare la mia pena non pensiate che sarò clemente nei vostri confronti."
"Oh Loki, ma io non ho paura di te."
Dovresti invece, vecchio pazzo!
"Perchè vedi, appena sarai uscito di cella verrai esiliato su Jotunheim."
Il Dio dell'Inganno proprio non se lo aspettava. Non aveva previsto una simile mossa da parte del Padre degli Dei. Pur rimanendo di stucco, incassò il colpo e chinò il capo. Non era il momento di portare il caos. Le priorità, per Loki, erano cambiate: ora la cosa più importante era sua figlia. Quella figlia che aveva perso pochi minuti prima, quella stessa figlia con cui aveva passato troppo poco tempo.
"E sia. La strada per le prigioni la conosco, grazie." si girò verso Heimdall e a malincuore lasciò Hela fra le sue braccia d'ebano, così in contrasto con la pelle chiara della dea.
Quindi, si incamminò, con la voce di Thor che lo accompagnava: "Fratello, bada bene di non incontrarmi mai più perchè ti ritengo responsabile quanto Hela della morte di Jane. Mi vendicherò Loki. MI VENDICHERO'!"
Le ultime parole echeggiarono per qualche secondo nella sala del trono. Poi, vi fu solo il silenzio.

N.d.A.
Che dire, a me Jane sta sulle balle XD Io shippo decisamente la coppia Thor-Sif, chiamatemi tradizionalista se volete. (Signorina Portman torni sul set di V x Vendetta o Star Wars, prego XD).
By the way, davvero quest'idea balzana m'è saltata in mente lavando i piatti, qualche giorno fa XD Poi fra una roba e l'altra non ho avuto troppo tempo e solo oggi son riuscita a finire e pubblicare questo primo capitolo. Non so ancora quanto durerà, ma credo meno dell'altra long che sto mandando avanti (Love their lies).
Piccoli commenti utili:
- nasce tutto perchè mi venne in mente una FF di Rosebud (carissima adoro come scrivi! Se mi stai leggendo sappi che aspetto un qualche seguito e ti ringrazio per aver fatto un salto, molto onorata! ). In tale FF, Hela non aveva memoria delle sue origini, e mi sono immaginata uno scenario in cui Loki passava del tempo con lei nonostante ciò, per il semplice piacere di stare con la figlia anche se lei non sapeva chi fosse in realtà. Ecco forse era una scena un po' fluffosa (XD) però mi son passate varie cose per la testa e quindi eccomi qui imbarcata in questa impresa XD
- il nome IMPRONUNCIABILE del palazzo esiste davvero, e secondo la mitologia era veramente la dimora di Hela
- sognavo la morte di Jane già in Thor: the dark world xD
- la FF è collocata nella sezione Film, con nota Otherverse, perchè si rifà anche alla mitologia e ai fumetti della Marvel. La narrazione parte poco dopo gli avvenimenti di Thor: the dark world.
Dovrei aver detto tutto, grazie a chi è arrivato fin qui e spero qualcuno mi lasci una recensione, positiva o negativa che sia, anche minuscola.
Baci,

Flam.
 
  
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