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Autore: Sariel    12/06/2008    15 recensioni
Si voltò e i suoi occhi azzurri si fusero nei miei. Sorrise e mi tirò a sé, baciandomi. Distanziò il mio viso di qualche centimetro dal suo. «Bene o male?» domandò, con un sorriso.
Avvampai.
«Benissimo.» sussurrai, prima che mi trascinasse nella stanza.
[One-shot su The Host. Spoiler per chi non ha ancora letto il libro.]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Spoiler per chi non ha letto il libro
 
 
{ breathe me }
(hold me, wrap me up)
 
L’odore di pioggia e del creosoto riempiva le grotte umide, impregnandomi i capelli.
Il monsone, in ritardo, passò sul deserto rendendo l’aria più fresca e il calore meno soffocante. Un bene per me. Il mio corpo, cresciuto a Seattle, in quei momenti di tregua dalla calura si sentiva meglio. Essendo abituato a piogge continue, a differenza degli abitanti del deserto, in qui pochi e brevi momenti riusciva a sentirsi bene.
E questo mio benessere era accentuato dalla presenza di colui che era diventato il fulcro della mia nuova-decima- vita. Ian.
Le piogge durarono per circa due settimane ed erano le prime dopo sei mesi.
Dopo il passaggio del monsone, la sala dei giochi-usata come dormitorio provvisorio- ritornò ad essere quella di prima e i materassi vennero spostati.
Tutti gli alloggi vennero sistemati e, un po’ timorosa ma titubante, ero pronta a vivere nella mia- nostra- stanza.
«Tu sei il mio presente.»
«E il tuo futuro, se lo vuoi.»
Sorrisi, ripensandoci, mentre un misto di emozioni mi pervase, facendomi sentire realmente umana. Osservai la mia mano, così piccola nella sua, mentre attraversavamo la grande piazza. Passammo oltre e ci fermammo davanti alla porta rossa.
Si voltò e i suoi occhi azzurri si fusero nei miei. Sorrise e mi tirò a sé, baciandomi. Distanziò il mio viso di qualche centimetro dal suo.
«Bene o male?» domandò, con un sorriso.
Avvampai.
«Benissimo.» sussurrai, prima che mi trascinasse nella stanza.
 
×××
 
Mi rannicchiai sotto le lenzuola e mi voltai a fissarlo. La tenue luce della luna illuminava il suo volto. Allungai la mia piccola mano verso il suo viso e percorsi lentamente il suo profilo, soffermandomi sulle sue labbra socchiuse. Arrossii per quel gesto che mi sembrava tanto audace quanto aver mentito sulla mia età effettiva. Arrossi, pensando alle carezze scambiate poco prima. Ai suoi gesti dolci, ai suoi baci. Con le guance in fiamme lo guardai.
Le emozioni e le reazioni del mio nuovo corpo erano ancora poco prevedibili.
Sentii il suo respiro caldo sui miri polpastrelli. Ritrassi la mano e mi avvicinai a lui, appoggiando la testa sul suo petto e circondandolo con un braccio.
Trasalii non appena sentii la sua mano calda accarezzarmi la schiena nuda. Alzai gli occhi e incrociai il suo sguardo.
«Buongiorno.» disse, con un mezzo sorriso.
Ridacchiai. «E’ ancora notte.»
Mi puntellai sui gomiti e mi misi a sedere, coprendomi con il lenzuolo. All’istante mi circondò con un braccio e mi trascinò di nuovo sul letto. Appoggiò la sua testa sulla mia pancia e sospirò. Il mio risolino, che tentai di soffocare invano, riempì la stanza.
Gli accarezzai leggermente la testa.
«Non andartene.» disse, deciso, affondando la testa nel mio grembo.
«Mi stavo solo alzando.» sussurrai, infilando una mano fra i suoi capelli.
«Non andartene.» ripetè, deciso. «Non allontanarti da me.»
«Non vado da nessuna parte.» bisbigliai. «Il mio futuro è qui.» aggiunsi, con la voce gonfia di gioia.
Alzò la testa e mi guardò. Una lacrima di gioia mi rigò silenziosa  la guancia. Ian si avvicinò e la catturò sull’angolo della bocca. Mi posò un bacio delicato sulle labbra.
«Scusa, non riesco ancora a controllare questo corpo.» sussurrai. «E’ molto emotivo
Alzò una mano e mi accarezzò piano il viso. «Non è il tuo corpo che amo.» alitò, a pochi centimetri dalla mia bocca.
Eliminò lo spazio tra di noi posando le sue labbra sulle mie. Mentre una scossa mi percorreva la schiena, sentii la sua lingua sul mio labbro inferiore, come se chiedesse il permesso per entrare.
Socchiusi le labbra e la accolsi con un sospiro. La sua mano si intrecciò nei miei capelli e mi strinse a sé.
Eravamo solo io e lui. Insieme.
Mi stringeva talmente forte a lui che quasi non riuscivo a respirare. Ci separammo un attimo per riprendere fiato. Mi prese il volto fra le mani e avvicinò le labbra al mio orecchio.
«Bene o male?» domandò, con un sorriso.
Avvampai.
«Benissimo.»
«Ti amo, piccola creaturina argentata.» sussurrò con voce roca.
Sorrisi e lo baciai.
«Dimmelo ancora
«Ti amo
 
 
fin
 
Disclaimer: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono a Stephenie Meyer e non sono usati a scopo di lucro.
 
Nota autrice: eccomi qui con la mia seconda fiction su The Host. Devo ringraziare Bra e _Natsuki_ per aver commentato I love you, Wanderer  e ringrazio anche chi lo farà.
Come ho già detto nella nota all’altra fiction mi sono innamorata di questo libro e posso assicurare che scriverò altro, soprattutto sulla coppia Ian/Wanda.
Ah, non sono sicura che i letti all’interno della grotta abbiano le lenzuola °-° Bè, penso di sì però.
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.
 
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