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Autore: _haribooinlove    04/02/2014    18 recensioni
-ciao, sono Harry-
Afferrai la sua mano un po’ seccata. –Lily-
-tanto piacere, Lily- sorrise.
-il piacere è tutto tuo..- borbottai.
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-mi sposo!- annunciò May di botto.
-oh mio dio. E’ magnifico..- sussurrai -e me lo fai vedere o no il tuo futuro marito?- chiesi divertita.
-si chiama Harry Styles-
Un momento.. Harry Styles?
Risi.
-che buffo.. quando ero piccola il mio vicino di casa si chiamava Harry Styles. Era una vera rottura.. Eravamo ‘amici’ però poi tutto d’un tratto traslocò, da quel giorno non lo vidi mai più-
May sorrise, però non facendo molto caso alle mie parole. –ti faccio vedere una sua foto-
Mi porse il suo cellulare e ammirai lo sfondo.
(...)
-May non capisci, lui è Harry, il mio vicino di casa rompiscatole!-
Restammo qualche secondo in silenzio, lei perplessa ed io con la bocca aperta che fissavo Harry.
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Cioè, avevo capito bene? Una lunghissima settimana in compagnia (forzata) di testa di cespuglio?!
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-Mi hai stufato Lily!-
Rimasi atrofizzata, rovinata da quelle quattro parole che mi erosero dentro.
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Mi prese la testa nelle mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi, non sapendo che fu in quel momento che cambiai tutte le certezze che avevo su di lui.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi resi conto di essermi bevuta la sua camomilla, solo quando lei mi guardò torva, con le mani sui fianchi.
Ti prego signore, fa che non ha sentito di cosa stavamo parlando, ti prego, ti prego, ti prego.
-Lily, la mia camomilla?- guardai il fondo della tazza, dove era rimasto un po’ di zucchero. Beh, almeno non ha sentito la nostra conversazione, credo.
-ehm…mi dispiace, mi veniva sete e…e ho pensato di approfittarne, sai com’è, nelle giornate di caldo infernale è sempre meglio bere una camomilla bollente!-  no, la verità è che voglio trovare un discorso che si allontani il più possibile a quello che stavo facendo con Alohi: Harry. O meglio, i sentimenti che io provo per Harry, e viceversa. Già, non è per niente promettente che la sposa venga a sapere certe cose proprio qualche giorno prima del suo “perfetto” matrimonio.
-andiamo, Lily? Vorrei parlarti del matrimonio…- squittì la mora, con un’occhiata all’apparenza innocente.
Cosa nascondeva? Perché è palese che nascondeva qualcosa, tremendamente palese.
Mi girai verso di Alohi, che se ne stava divertito a guardare la scena ancora col vassoio sulle gambe, e gli sorrisi –grazie di tutto…-sussurrai, alzandomi.
-oh, di nulla! Mi raccomando, digli ciò che provi…- dopo questa raccomandazione si alzò dalla poltroncina e si schiarì la gola, per poi togliermi la tazza dalle mani e posizionarla proprio al centro del vassoio sporco.
-perché c’è del ketchup, lì sopra?- indagò May, accigliata.
 -oh, si è aperta la bottiglietta ed è scolato tutto- mentì l’hawaiano, lanciandomi un’occhiata d’intesa –se volete scusarmi, devo tornare a lavorare…-
-prego- mormorò May, con un sopracciglio alzato.
-tutto okay?- chiesi alla ragazza –hai guardato Alohi come se fosse la merda di un uccello- beh sì, la mia similitudine non è delle migliori, ma almeno ha centrato il punto.
-chi è Alohi?- domandò lei, con sufficienza.
Qualcosa non andava, lo vedevo dal suo comportamento altezzoso e dalla smorfia che era impressa sul suo viso.
-il cameriere- precisai.
-oh sì, lui…odio la gente che aiuta i bugiardi- marcò pesantemente l’ultima parola, inchiodandomi quegli occhi di ghiaccio addosso, come se avessero il potere di pietrificarmi all’istante. E forse un po’ ce l’avevano, perché m’immobilizzai e sono quasi sicura di essere sbiancata.
-che vuoi dire?- balbettai, fingendo di non capire a cosa si riferisse.
-oh, lo sai bene, mia cara- ribatté, aspra –ho saputo, ora so tutto-
Fermiamoci un attimo. Adesso ero lì, nella grande hall, con le gambe che mi tremavano, ed una senonconfessititrasformoinpietra di fronte.
Pensavo che quella sarebbe stata sul serio la fine. La fine della mia amicizia con May, la fine del suo quasi-matrimonio (perciò del suo fidanzamento) ed anche la fine di quel “qualcosa” che si era formato tra me ed Harry- intendiamoci, sempre che quel “qualcosa” non fosse già svanito quel giorno sulla spiaggia, dopo la mia dichiarazione da non-amore- perché, suvvia, parliamoci chiaro: quando finirà quest’avventura nelle isole della tintarella, finiranno anche quegli sguardi fugaci, quelle risate, quei sorrisi, finirà tutto. Non ci voglio nemmeno pensare, meglio resettare.
-sul serio May, cosa sai? Non capisco proprio a cosa ti riferisci- farfugliai.
-Lily, ti conosco meglio delle mie tasche, so come sei fatta e quali sono i tuoi punti deboli, quindi non venire a dirmi che non sai di cosa parlo perché sei scarlatta in viso!- accidenti, un’altra volta! –Haven ha detto ad Harry tutto e adesso tu stai cercando un modo per dirlo a me, attraverso quel cameriere impertinente, ma sappi che io sapevo già tutto prima!-
Okaaaaay, consiglio: quando una pazza psicopatica si mette a blaterare cose insensate nell’atrio di un hotel voi dovete fare solo due semplicissime cose, ossia sorridere e annuire.
Vedete? Come faccio io.
-avevo detto io che ti serviva la vodka…- mormorai.
-oh, vuoi provare ancora a negarlo?! Basta, perché non mi hai detto che odiavi i vestiti di damigelle che ho scelto per voi?-
Come come come? Stop.
Vestiti?
Damigelle?
Oh merda, sono salva!
-ehm, c-chi te l’ha detto?- finsi di essere imbarazzata e coi sensi di colpa fino al collo. Tutte queste bugie mi stanno facendo migliorare come attrice.
La ragazza sbuffò –Haven l’ha detto ad Harry e lui, naturalmente, l’ha detto a me- chiuse le mie mani nelle sue –perché non me l’hai detto tu? Ci siamo sempre dette tutto, è cambiato qualcosa?-
Basta, non ce la facevo più! Avete presente il gioco “chubby bunny” Spero proprio di si, perché io in questo momento sono la concorrente con nove-dieci marshmallows in bocca, non riesco quasi più a respirare, voglio sputare tutti quei cilindretti morbidi e disgustosi, ma non posso perché devo cercare di battere il mio sfidante, che in questo caso è la “verità”.
Già, quella furbetta della “verità” cerca sempre di farmi perdere, in questo gioco.
-n-no May, certo che no…non è cambiato assolutamente nulla, i-io non te l’ho detto per paura di offenderti. Sai, hai sempre detto che vuoi un matrimonio perfetto e chi sono io per intralciartelo? N-nessuno, assolutamente nessuno- borbottai, con le mani che mi sudavano.
-no- obbiettò lei, severa –tu sei la mia migliore amica-
Non capii precisamente lo scopo di questa “saggia” frase, ma comunque le sorrisi e ci unimmo in un abbraccio, fin troppo sdolcinato per i miei gusti.
-non mentirmi mai più, okay?- mi sussurrò all’orecchio.
Roteai gli occhi, menomale che non poteva vedermi –okay-
-ah, e comunque credo proprio che a quel cameriere tu piaccia- trillò, divertita., prima di girare i tacchi e andare via.
-è gay!- esclamai, ma lei era troppo lontana per sentirmi, così lasciai perdere e andai verso il campo da tennis. Volevo far girare i miei occhi proprio come una pallina da ping-pong, alla vista dei due sfidanti di turno che si contendevano la vittoria, e, chissà, magari avrei incontrato un altro australiano sexy che mi avrebbe insegnato come impugnare la racchetta.
“Se non hai niente, non hai niente da perdere” pensai, camminando per i vialetti contornati da alberelli.
Ed eccomi alla rete che divideva i giardini dell’ “entroterra” del resort, ai campi da tennis. Mi accomodai su uno tanti spalti del campo cinque e chiusi gli occhi. Sono una persona alternativa. I turisti vanno al campo da tennis per giocare a tennis? Lily va al campo da tennis per prendere il sole.
Setivo il sordo rumore delle palline toccare il suolo e i racchettoni e poi un dolore lancinante alla testa. Starete pensando che mi viene mal di testa spontaneamente? Beh, se è così vi sbagliate, mi hanno colpito in testa con una fottuta palla da tennis!
Voglio proprio vedere chi è il cretino che riesce a mandare una palla da tennis in testa ad una povera anima pia.
Mi misi a sedere, ancora stordita per il corpo, e guardai di fronte a me.
Naturalmente.
Naturalmente mi risposi da sola. C’era solo una persona capace di essere così ottusamente ottusa. Oh sì, sto a chi state pensando, e ci avete azzeccato alla grande.
Proprio lui. Proprio Harry.
-due centimetri più giù e avresti potuto rompermi gli occhiali da sole, coglione!-
Naturalmente io non penso alla mia testa-sulla quale si sta già formando il cucuzzolo- ma ai miei Gucci nuovi di zecca, mi sembra normale! I bernoccoli passano, le lenti di un paio di occhiali di duecento sterline invece non si riparano da sole, se sbaglio ditemelo!
-tre, tre centimetri. E comunque al campo di tennis si viene per giocare, non per prendere il sole- L’ha pure fatto apposta, brutto bastardo!
-fottiti- sbottai, per poi alzarmi, scendere dalle gradinate e dirigendomi fuori dal campo. Se c’era Harry non volevo esserci io, semplice la cosa –spero proprio che ti arrivi una racchetta nelle palle, deficiente-
-oh, spero che me la lancerai tu, così almeno potrò ricambiare. Stronza- come mi ha chiamato? Okay, l’ha voluta lui.
Afferrai una delle tante palle sistemate in una cesta di tessuto e gliela lanciai proprio lì sotto. Mira infallibile.
Si piegò in due e si accasciò a terra, gemendo di dolore.
-sei una vera, vera stronza- quella parola era uscita due volte dalla sua bocca in un solo minuto.
-vuoi il colpo di grazia?- gli sussurrai all’orecchio. Naturalmente, per farlo dovetti piegarmi, perché lui era ancora steso sull’erbetta finta e sintetica.
Non fece in tempo a ribattere che sentii una voce, una voce fin troppo famigliare. Una di quelle voci che non si possono dimenticare nel tempo, che non si possono scordare.
Drizzai la schiena e volsi lo sguardo a destra e manca, in cerca del viso che appartenesse a quella voce, e lo trovai facilmente.
Voi vi starete chiedendo cosa sto passando, ve lo spiego subito.
Proprio alla mia destra, è appena entrato in campo Taylor, con accanto una biondina graziosa, fin troppo graziosa.
Cazzo. Sapete chi è Taylor? E’ il mio ex ragazzo. Quello che ho visto a letto con la ragazza delle pulizie a Singapore.
Vi racconto la storia…fino a tre anni fa io ero fidanzata con questo ragazzo dalla pelle rosea e i capelli castani, Taylor, “il ragazzo dei miei sogni”. Noi eravamo molto felici (o almeno pensavo così) fino a quando, un giorno, durante un nostro viaggio a Singapore, lo trovo avvinghiato nel mio letto d’hotel, con la ragazza delle pulizie, una filippine brutta come uno scorfano e bassa la metà di lui, gli arrivava quasi all’altezza di metà busto, molto più comodo per fare quello che stava facendo. Vi lascio immaginare quante ne ho passate dopo aver visto quella scena orrida. Partii col primo aereo da Singapore e da quel giorno non vidi più Taylor. Fine della storia, divertente vero?
La cosa più esilarante è che ancora ricordo la sua voce e ho nitidissima nella mente l’immagine del suo viso.
-cazzo, cazzo, cazzo- borbottai, nel panico –Harry alzati, svelto!-
Lo trascinai in piedi, tendendolo per un braccio volgendo sguardi allarmati alle mi spalle.
Taylor e quella sgualdrina si avvicinavano, suppongo che lui non mi abbia ancora vista.
Mi guardai attorno preoccupata e poi avvicinai Harry a me –baciami!- gli ordinai.
-ma che cazz…-
-baciami e basta!- continuai irritata. Cercai di avvicinarlo a me, tenendolo per la clavicola, ma non aveva proprio idea di abbassarsi e unire le sue labbra alle mie.
-Harry- continuai –o mi baci, o sono fottuta-
-vada per il “sono fottuta”- cercò di allontanarsi ma gli menai una ginocchiata nelle sue parti intime e lo costrinsi a piegarsi. Prima che lui potesse combattere (anche se non credo che con quel “sedativo” capirà qualcosa per i prossimi cinque minuti) gli presi la testa tra le mani e lo baciai aggressivamente.
Forse sarebbe più corretto dire “gli infilai la lingua in gola” e, naturalmente, non me ne vanto, però era necessario farlo. E poi, lo ammetto, mi sono mancate le sue labbra.
Per qualche secondo oppose resistenza, ma poi lo pizzicai sul collo e dopo un “mhh” di dolore finalmente si lasciò trasportare dal “momento”.
I latini dicono “carpe diem”, penso che Harry abbia afferrato alla lettera quella dicitura, e forse anch’io.
Il bacio durò a lungo e mi lasciò letteralmente senza fiato, in un’altra occasione mi sarei vergognata infinitamente a fare una cosa del genere ma, come ho ribadito due o tre volte, era proprio necessario.
-Lily?- sentii l profonda e irritante voce di Taylor alle mie spalle e, un po’ a malavoglia, mi staccai, per comunque tenendo il suo corpo attaccato al mio.
-sì?- pronunciai con forse troppa foga. Ricomponiti Lily –oh, Taylor? Sei davvero tu? Da quanto tempo-
-ehm, sì…un bel po’-
Devo ammettere che non è cambiato di una misera virgola. Stessi occhi lucenti, stesso sorriso beffardo. Stesso ego maschile. Stesso, identico Taylor. Un Taylor che odio.
-lei è Dinah, la mia ragazza- la presentò un po’ imbarazzato. La ragazza, per niente intimorita dai tre paia di occhi che la fissavano, mi porse la mano.
Ugh, unghie finte, da strega. Anche lei aveva l’impressione di una strega. Per quanto fosse carina mi faceva pensare alla strega di Hansel e Gretel, quella con i nei sotto il naso dai quali spuntava qualche pelo. Mi vengono i brividi!
-piacere mio- trillò con un marcato accento argentino.
-è di Buenos Aires- precisò Taylor. Capitan ovvio, ci sono arrivata benissimo da sola.
-lo vedo- commentai a denti stretti, squadrandola –hai cambiato tipo. Che c’è? Le filippine non ti interessano più?-
Quasi si strozzò con la sua stessa saliva, peccato! Speravo proprio di vederlo stecchito a terra, ma potrei sempre pensarci io.
-di cosa sta parlando?- indagò lei, con una mano attorno al collo del suo splendido ragazzo.
-nulla baby, una storiella di quando eravamo giovani. Sai, eravamo…amici-
Baby? Ma chi è? Justin Bieber?
-e lui chi è?- Taylor indicò Harry con un cenno del capo.
-lui…-iniziai –lui è Harry. Il mio…-
Harry sorrise maligno prima a me e poi porse la mano a Taylor –marito. Sono suo marito-
Grazie a Dio. Qualche volta è intelligente quel ragazzo.
-marito?- ripeté Taylor –Lily, hai solo ventiquattro anni. Sei sposata?-
E bravo il ragazzo, ricorda pure qualche data.
-ebbene sì, sono sposata- mentii soddisfatta.
-e l’anello?- chiese Dinah, guardano la mano sinistra.
Ecco, c’è sempre qualcosa che deve andare storto.
-l’anello…- farfugliò Harry.
-l-l’ho lasciato in camera, ho sempre paura di perderlo-
-anche io!- esclamò Harry –sapete, ci teniamo al nostro matrimonio, vero Lolly?-
Oh mio dio, e quel “Lolly” da dove gli era uscito?! Vedete? May fa sempre un sacco di casini quando inizia a contaggiare le persone con la sua mania dei nomignoli.
-ehm, vero…Hazzy- devo dire che non brillo di fantasia, quini ne copiai uno che avevo sentito nei taaanti momenti in cui ero in compagnia della coppietta.
Tossii, leggermente imbarazzata e lui mi baciò. Okaaay, vedo che si p calato nel personaggio, ma il mio cuore sto andando in tilt, credo dovrebbe staccarsi.
-da…da quando state insieme, ragazzi?- domandò Dinah, accigliata. Brutta Argentina, che ti interessano i fatti miei?
Guardai Harry, cercando di ficcargli nella mente la data e poi rispondemmo insieme.
-un anno-
-qualche settimana-
Cazzo.
Cazzo.
Cazzo.
E se non l’avete capito, ho detto “cazzo”!
I due di fronte a noi ci guardarono perplessi e la bionda piegò la testa ad un lato, con fare annoiato e confuso. Certo, perché quella sciacquetta sa fare solo due cose: aprire le gambe e aprire la bocca. Non che mi piaccia ancora Taylor, sia chiaro, provo solo un grande sentimento di rabbia verso i suoi confronti!
-cioè, i-in verità da qualche settimana, ma a me piace dire un anno perché…- pensa Lily, sù, pena a una scusa-…beh, perché lo amo così tanto da illudermi di essermi sposata un anno fa!- feci spallucce e poi strinsi il braccio di Harry.
-beh, credo proprio che sia ora di andare…- borbottò Taylor.
Finalmente!
-è stato un piacere, conoscerti- sussurrò Dinah con voce ammaliante, ammiccando e inumidendosi con la lingua (usata per chissà quali scopi) quel gommone che lei chiamava “labbra”.
-ehm…anche per me…- farfugliò Harry, porgendo la man prima alla sciacquetta e poi al semilasciincameradasolomiscopounafilippina, soprannominato “Taylor”.
Appena svoltarono l’angolo, mollai la mano di Harry ma lo strinsi comunque tra le mie braccia –grazie…- gli sussurrai nell’orecchio.
Esitai un momento, ma poi ritornai in me e mi staccai. Lui sorrise, lasciando perdere, e alzò le spalle.
-tanto mi hai una racchettata nelle palle e, subito dopo, una ginocchiata. Come potevo non sdebitarmi?-
Ed ecco tornato tutto normale, Harry è ritornato in se.
Sbuffai e lo guardai con un sopracciglio alzato.
-figurati- aggiunse subito dopo, ridacchiando.
Mi resi conto solo in quel momento che era a petto nudo. Aveva un costume giallo sgargiante, abbastanza largo, che gli arrivava una manciata di centimetri più su del ginocchio. Aveva tantissimi tatuaggi sul petto e sull’addome, tra cui una farfalla, due uccellini, numeri romani e altre cazzate. Sapete come sono gli uomini, a loro piace solo macchiarsi la pelle (e non solo di tatuaggi).
-scusami- mormorai, abbassando la testa. Sapevo per certo che era ancora arrabbiato con me, ma almeno quella era il momento per chiarire.
-perché devi scusarti sei sentimenti che non provi per me? Ormai so la verità, non ti piaccio e forse questo è un bene, perché sappiamo entrambi che quello che è successo tra di noi è stato solo un errore, una sciocchezza. Vero?-
Come?
Dovevo aspettarmelo, dovevo proprio aspettarmelo! Prima mi bacia sulla spiaggia e ora mi dice che è stato tutto uno sbaglio?! Solo ora, dopo notti insonne e piangenti, dopo aver tentato di dire tutto a May, dire che amo il suo fidanzato?!
Sapete quando siete sulle montagne russe per la prima volta? Quel momento in cui sapete che il giro sta per terminare, ma comunque volete fare finta che continuerete a urlare e ridere per molto, molto tempo ancora? E poi succede, il vagoncino ritorna al punto di partenza, e voi anche se ne eravate certi, ci restate comunque di pezza, perché sapete che quello è stato un momento straordinario, e purtroppo, anche se risalirete sulle montagne russe, non sarà uguale, perché le cose veramente belle succedono solo una volta nella vita.
Ecco, in quel momento io mi sentivo precisamente così.
-che ti prende ora?- mormorò, vedendo le mie guace bagnate –perché stai piangendo?-
-perché sto piangendo?!- sgolai –perché io TI AMO cazzo, ti amo! E ti giuro che il mio è stato veramente un fottuto errore! Ma purtroppo è successo-
Rimase allibito, rigido e a fissante le lacrime che rigavano le mie guance.
Tirai su col naso, scossi la testa e me ne andai.
Tra tutti i ragazzi che mi hanno spezzato il cuore, Harry è l’unico che mi ha fatto capire una cosa: l’amore è un killer.




CIAO BELLEE
PER PRIMA COSA MI SCUSO IN ANTICIPO SE TROVERETE DEGLI ERRORI, NON HO RILETTO PERCHE' DEVO SCAPPARE A STUDIARE!
HO AGGIORNATO PRIMA *-* SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACERA'!
GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI, AMO LEGGERE I VOSTRI PARERI!!!
STRANAMENTE OGGI NON HO MOLTO DA DIRVI:/ SARA' LA FRETTA? BUH, FATTO STA CHE CREDO CHE QUESTO SPAZIO DI AUTRICE ESCA MINUSCOLA. FORSE E' MEGLIO COSI' NON VI STONO CON TUTTE LE MIE CHIACCHIERE LOL
AH...VI LASCIO UNA FOTO DI TAYLOR:


NATURALMENTE DIRE CHE AMO LIAM HAMSWORTH E' DIRE VERAMENTE POCO! 

ECCO ANCHE UNA FOTO DELLA "SCIACQUETTA" COME CHIAMA LILY DINAH, L'ARGENTINA:



 Image and video hosting by TinyPic

 
 
E NATURALMENTE VE NE LASCIO ANCHE UNA DI HAZZA IN COSTUME *-*:


COME SI PUO' NON AMARE UN TIPO DEL GENERE?!!


SPERO CHE QUESTO CAPITOLO CI PIACCIA, RECENSITE CI TENGO ALLA VOSTRA OINIONE!
UN BACIONE X
   
 
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